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Legge elettorale: faccia a faccia tra PD e M5S per intesa

Giovedì, 17 Luglio 2014

- Roma, 17 lug. - Novanta minuti di faccia a faccia e, senza bisogno di supplementari o rigori, Pd e M5S si aggiornano a un prossimo incontro, appena archiviato al Senato il dossier riforme. Con reciproca soddisfazione, a quanto pare. Matteo Renzi lascia la Camera segnalando, come aveva fatto in apertura del 'tavolo', i "passi avanti" nel confronto con i 5 Stelle che per parte loro non rinunciano a punzecchiare i democratici sul tasto della lentezza, promettono che non concederanno alibi ma, insomma, senza punte o spigoli. Si chiude cosi' l'atteso confronto, in diretta streaming, tra le due delegazioni su riforme e legge elettorale. E alla fine vi prende parte anche Matteo Renzi, che sino a ieri aveva sostanzialmente escluso la sua partecipazione all'incontro. "Per noi va bene, abbiamo avuto aperture su molti temi. Ad esempio sul ballottaggio. Poi riconoscono che non c'e' deriva autoritaria sulla riforma del Senato", mette all'attivo Renzi lasciando Montecitorio. Un incontro "positivo" quello con i Cinque Stelle, soprattutto per l'atteggiamento di Luigi Di Maio e il leader Pd si chiede, pero', se il vicepresidente della Camera "li porta tutti con se'? Bisogna chiedersi questo", riferendosi alle diverse anime del partito di Grillo. "Dall'inzio della nostra esistenza - dice lo stesso vicepresidente M5S della Camera - abbiamo sempre detto 'collaboriamo punto su punto' con chi ci sta. Sulle preferenze c'e' stata un'apertura, che verificheremo eccome. Non siamo assolutamente d'accordo sul loro Senato non elettivo, cio' non vuol dire che non possiamo votare insieme l'abolizione dell'immunita' parlamentare e gli altri punti esaminati al tavolo". "Occhi puntati sul Senato dalla settimana prossima. Si vota per l'immunita' parlamentare e vediamo se tengono fede agli impegni di fine tavolo", dice ancora. Stesso profilo da Di Maio nel corso dell'incontro: "Qui c'e' tutta la nostra buona volonta' ma dire che vi portate le proposte a casa per approfondire, mi sembra voler temporeggiare... Dal momento che avete le nostre proposte nel carteggio di questa settimana...". "Noi partivamo da un impianto proporzionale, voi da uno maggioritario ma sui tavoli di dialogo si lascia qualcosa e si prende qualcos'altro". Cosi' il 'dialogante' Luigi Di Maio nell'incontro con il Pd. "Fermo restando di garantire un vincitore il giorno dopo le elezioni - ribadisce - parliamo delle preferenze ma su questo mi sembra ci sia un po' di paura". "Noi saremo anche questi pericolosi fascisti autoritari, pero' ti abbiamo eletto vicepresidente della Camera. E' possibile, almeno nei lavori parlamentari, avere un tono leggermente diverso dall'insulto?". Gli replica Matteo Renzi, tornando sul punto delle accuse di autoritarismo piovute addosso al presidente del Consiglio. "Recuperiamo unn po' di civilta': se per voi 'piduista' non e' insulto, per me lo e'", rimarca il presidente del Consiglio che risponde per le rime anche quando la delegazione M5S lo accusa, in sostanza, di prendere tempo per prendere ordini da Silvio Berlusconi: "Vede Toninelli, questa e' una battuta simpatica, divertente, alla quale potrei rispondere che comanda chi ha i voti... Noi ne abbiamo presi 11 milioni. Quando capita a voi ci fate un fischio...", rintuzza allora Renzi per invitare a stare al merito delle questioni "senza tradire intenti polemici" fini a se stessi. "Noi chiudiamo le riforme costituzionali, al massimo, entro 15 giorni", assicura Renzi aggiungendo che "il giorno dopo siamo pronti a discutere della legge elettorale". In fondo, "tra la nostra proposta e la vostra non c'e' il Rio delle Amazzoni, c'e' un ruscello".

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Riforme: Renzi, Pd e M5S divisi da ruscello non da Rio Amazzoni

Giovedì, 17 Luglio 2014
- Roma, 17 lug. - "Da qui al primo di agosto, facciamo un giro ufficiale con tutte le altre forze politiche che stanno consentendo di fare le riforme e una legge elettorale sulla quale avete urlato in modo eccessivo perche' e' molto, molto, molto vicina a quella che voi avete proposto. Tra la nostra proposta e la vostra non c'e' il Rio delle Amazzoni, c'e' un ruscello". Lo ha detto il presidente dle consiglio Matteo Renzi ai Cinque Stelle. "Lasciamo in piedi quello che sta in piedi e se sono rose fioriranno. Devo riconoscere - ha aggiunto Renzi - che passi in avanti dal M5S ci sono stati". Parlando dell'Italicum, Renzi ha aggiunto: "se si puo' migliorare, io sono sempre ben disposto. Siamo qui con la stessa franchezza, nessuno di noi puo' poter dire agli altri partiti cosa e' giusto e cosa non lo e'". Poi ha aggiunto: "Altri partiti possono avere dei dubbi. Forza Italia potrebbe dire di si', piu' difficile che sia disponibile Italia Popolare e Sel. Noi vediamo cosa si puo' fare, se si puo' trovare un accordo, sono d'accordo con Di Maio che si puo' migliorare". Alla fine il premier si dice soddisfatto: "Per noi va bene, abbiamo avuto aperture su molti temi. Ad esempio sul ballottaggio. Poi riconoscono che non c'e' deriva autoritaria sulla riforma del Senato". .
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Riforme, nuovo incontro Pd-M5S Renzi, possibile accordo tra noi

Giovedì, 17 Luglio 2014

- Roma, 17 lug. - In diretta streaming va in onda per un'ora e mezza il confronto tra Pd (con Matteo Renzi) e il M5S con Di Maio e Toninelli. Un incontro che lascia soddisfatto il premier. "Oggi e' una cosa positiva: abbiamo discusso, siamo entrati nel merito, e riconosco ai 5 stelle che hanno fatto dei passi in avanti rispetto alla loro proposta originale" sulla legge elettorale. Secondo il premier le posizioni non sono piu' tanto lontane: "Non mi pare che siate poi cosi' distanti da noi sulle riforme istituzionali - dice, poi aggiunge con ironia -. Se io sono autoritario, attenti: voi rischiate di diventare pericolosi bradipi...". Renzi annuncia le intenzioni del Pd: "Noi chiudiamo le riforme costituzionali, al massimo, entro 15 giorni. Il giorno dopo - aggiunge - siamo pronti a discutere della legge elettorale". Tra il Movimento Cinque Stelle e il Pd e' "possibile arrivare ad un accordo piu' ampio" che non sulla sola legge elettorale, spiega. "Su questi cinque punti, i Cinque Stelle fanno un passo in avanti. Io ci credo, sono portato a dare fiducia".

Il premier: "siamo divisi da ruscello non da Rio delle Amazzoni"

E lancia la sua proposta per un nuovo incontro: "Rivediamoci prima che la legge elettorale sia discussa al Senato". Durante il confronto con i Cinque Stelle, Renzi ribadisce: "Non ci interessa mettere le bandierine, ma trovare delle soluzioni". Poi aggiunge: "Siamo in disaccordo sui punti sui quali siamo in disaccordo ma adesso siamo meno lontani". Trovare un punto di caduta con i Cinque Stelle a patto "che non si blocchi quel gigantesco processo delle riforme che abbiamo avviato", ammonisce il premier. Parlando ancora delle riforme, Renzi spiega: "Se si puo' migliorare, io sono sempre ben disposto. Siamo qui con la stessa franchezza, nessuno di noi puo' poter dire agli altri partiti cosa e' giusto e cosa non lo e'", dice Renzi. "Forza Italia potrebbe dire di si', piu' difficile che sia disponibile Italia Popolare e Sel. Noi vediamo cosa si puo' fare, se si puo' trovare un accordo, sono d'accordo con Di Maio che si puo' migliorare". Infine il tema dell'immunita' che il M5S vuole eliminare per i parlamentari "Noi siamo pronti a discutere di tutto a condizione di coinvolgere anche gli altri. Se non c'e' una soluzione condivisa, siamo punto e a capo come al Monopoli quando si torna al punto di partenza", la battuta di Matteo Renzi. .

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Riforme: M5S,incontro positivo ma da Pd poche risposte concrete

Giovedì, 17 Luglio 2014
- Roma, 17 lug. - "E' stato un incontro positivo anche se dal Pd sono arrivate poche risposte concrete. Troppo vaghi e generici su alcuni punti". E' questo, secondo quanto si apprende, l'umore dei 5 stelle a proposito dell'incontro che si e' tenuto con il Pd su riforme e legge elettorale. Chi ha vinto? O e' stato un pareggio? Secondo un autorevole deputato 5 stelle "indubbiamente abbiamo vinto noi: piu' preparati e li abbiamo bene incalzati. E Renzi, dopo 10 giorni di tempo, non aveva le risposte.. Come sull'immunita' parlamentare: se avesse voluto, si sarebbe gia' confrontato con gli altri partiti e ci avrebbe portato una risposta". Promosso a pieni voti Luigi Di Maio, cosi' viene riferito in ambienti pentastellati, per come ha condotto il confronto. .
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Renzi-M5S, aperture e nuovo round dopo Senato

Giovedì, 17 Luglio 2014
- Roma, 17 lug. - Novanta minuti di faccia a faccia e, senza bisogno di supplementari o rigori, Pd e M5S si aggiornano a un prossimo incontro, appena archiviato al Senato il dossier riforme. Con reciproca soddisfazione, a quanto pare. Matteo Renzi lascia la Camera segnalando, come aveva fatto in apertura del 'tavolo', i "passi avanti" nel confronto con i 5 Stelle che per parte loro non rinunciano a punzecchiare i democratici sul tasto della lentezza, promettono che non concederanno alibi ma, insomma, senza punte o spigoli. Si chiude cosi' l'atteso confronto, in diretta streaming, tra le due delegazioni su riforme e legge elettorale. E alla fine vi prende parte anche Matteo Renzi, che sino a ieri aveva sostanzialmente escluso la sua partecipazione all'incontro. "Per noi va bene, abbiamo avuto aperture su molti temi. Ad esempio sul ballottaggio. Poi riconoscono che non c'e' deriva autoritaria sulla riforma del Senato", mette all'attivo Renzi lasciando Montecitorio. Un incontro "positivo" quello con i Cinque Stelle, soprattutto per l'atteggiamento di Luigi Di Maio e il leader Pd si chiede, pero', se il vicepresidente della Camera "li porta tutti con se'? Bisogna chiedersi questo", riferendosi alle diverse anime del partito di Grillo. "Dall'inzio della nostra esistenza - dice lo stesso vicepresidente M5S della Camera - abbiamo sempre detto 'collaboriamo punto su punto' con chi ci sta. Sulle preferenze c'e' stata un'apertura, che verificheremo eccome. Non siamo assolutamente d'accordo sul loro Senato non elettivo, cio' non vuol dire che non possiamo votare insieme l'abolizione dell'immunita' parlamentare e gli altri punti esaminati al tavolo". "Occhi puntati sul Senato dalla settimana prossima. Si vota per l'immunita' parlamentare e vediamo se tengono fede agli impegni di fine tavolo", dice ancora. Stesso profilo da Di Maio nel corso dell'incontro: "Qui c'e' tutta la nostra buona volonta' ma dire che vi portate le proposte a casa per approfondire, mi sembra voler temporeggiare... Dal momento che avete le nostre proposte nel carteggio di questa settimana...". "Noi partivamo da un impianto proporzionale, voi da uno maggioritario ma sui tavoli di dialogo si lascia qualcosa e si prende qualcos'altro". Cosi' il 'dialogante' Luigi Di Maio nell'incontro con il Pd. "Fermo restando di garantire un vincitore il giorno dopo le elezioni - ribadisce - parliamo delle preferenze ma su questo mi sembra ci sia un po' di paura". "Noi saremo anche questi pericolosi fascisti autoritari, pero' ti abbiamo eletto vicepresidente della Camera. E' possibile, almeno nei lavori parlamentari, avere un tono leggermente diverso dall'insulto?". Gli replica Matteo Renzi, tornando sul punto delle accuse di autoritarismo piovute addosso al presidente del Consiglio. "Recuperiamo un po' di civilta': se per voi 'piduista' non e' insulto, per me lo e'", rimarca il presidente del Consiglio che risponde per le rime anche quando la delegazione M5S lo accusa, in sostanza, di prendere tempo per prendere ordini da Silvio Berlusconi: "Vede Toninelli, questa e' una battuta simpatica, divertente, alla quale potrei rispondere che comanda chi ha i voti... Noi ne abbiamo presi 11 milioni. Quando capita a voi ci fate un fischio...", rintuzza allora Renzi per invitare a stare al merito delle questioni "senza tradire intenti polemici" fini a se stessi. "Noi chiudiamo le riforme costituzionali, al massimo, entro 15 giorni", assicura Renzi aggiungendo che "il giorno dopo siamo pronti a discutere della legge elettorale". In fondo, "tra la nostra proposta e la vostra non c'e' il Rio delle Amazzoni, c'e' un ruscello". .
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