Bernardo Diaz
Bernardo Diaz, dottore commercialista collabora con PensioniOggi.it dal novembre del 2015.
Riforma Pa, stop ai trattenimenti in servizio. Ecco cosa cambia
Lunedì, 30 Giugno 2014Dal 25 Giugno è arrivato l'atteso stop ai trattenimenti in servizio per i lavoratori delle pubbliche amministrazioni. E' questa una delle principali novità contenute nel decreto legge sulla riforma della pubblica amministrazione (articolo 1, comma 1 del decreto legge 90/2014) che di fatto, introduce la regola generale, riguardante tutte le categorie del pubblico impiego, del collocamento a riposo al raggiungimento dei limiti di età. Kamsin L'intervento è contenuto nei primi quattro commi del citato articolo con il quale si prevede l'abolizione dell'articolo 16 del decreto legislativo 503/1992 e degli interventi legislativi conseguenti. Trova, quindi, lo stop definitivo una disposizione che agli albori rappresentava il diritto del dipendente a rimanere in servizio, per un biennio (o 5 anni in alcuni casi), una volta raggiunti i limiti di età.
La norma opera immediatamente solo per i trattenimenti già disposti e non ancora efficaci al 25 giugno 2014 (data di entrata in vigore del Dl 90), i quali devono essere revocati. Quelli già in essere continuano a spiegare gli effetti, ma solo fino al 31 ottobre prossimo. Resta ferma la scadenza anteriore, se originariamente fissata. Periodo transitorio piu' lungo per per i magistrati ordinari, amministrativi, contabili, militari, gli avvocati dello Stato e dei militari, per i quali i trattenimenti in servizio in essere hanno efficacia fino al 31 dicembre 2015, ovvero fino alla loro scadenza originaria, se antecedente.
L'abrogazione dell'istituto del trattenimento in servizio può essere comunque salutato positivamente per favorire il ricambio generazionale, in un momento di crisi del sistema economico nel suo complesso e di blocco delle assunzioni. Infatti la misura aumenta la già elevata età media dei dipendenti pubblici in quanto coloro che normalmente potrebbero essere collocati in pensione per raggiunti limiti di età, possono ottenere altri due anni di servizio arrivando a lavorare fino a 67 o 68 anni (75 anni per alcune categorie), a seconda della data di maturazione del requisito pensionistico; e non consente inoltre di realizzare risparmi da cessazione che, in relazione al regime del turn-over, alimentano il budget spendibile per nuove assunzioni. L'istituto, lo si ricorda, è considerato dalla normativa vigente alla stessa stregua di una nuova assunzione, con la conseguenza che per finanziarlo vengono distratte le risorse assunzionali che potrebbero essere meglio finalizzate all’assunzione di giovani.
Con l'abrogazione del trattenimento in servizio la maggior parte dei lavoratori pubblici (con l'eccezione dei magistrati e dei professori universitari) non potranno però di fatto godere dell'incentivazione alla permanenza al lavoro sino a 70 anni, possibilità incentivata dal decreto legge 201/2011 (e poi già parzialmente limitata dal Dl 101/2013), per conseguire una pensione piu' "succulenta" tramite coefficienti di rivalutazione piu' elevati.
Zedde
Decreto Competitività, per le Spa il capitale minimo scende a 50mila euro
Domenica, 29 Giugno 2014Spa con capitale sociale minimo fissato a 50mila euro, Srl e cooperative senza collegio sindacale o revisore indipendentemente dal valore del capitale sociale. Sono queste le novità contenute nell'articolo 20 del decreto legge competitività (dl 91/2014) pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale lo scorso 24 Giugno dopo una gestazione durata oltre una settimana. Kamsin Una modifica che mostra come il legislatore abbia abbandonato la concezione del capitale sociale come strumento di garanzia per le obbligazioni sociali, per privilegiare invece una nozione di capitale sociale come unico parametro per stabilire le quote di partecipazione dei soci e, d'altro lato, per essere il campanello d'allarme in caso di perdite rilevanti.
L'intervento appena approvato infatti viene dopo la recente introduzione delle Srl semplificate con il capitale di un solo euro, norma introdotta dal precedente esecutivo Monti per agevolare la costituzione di nuove imprese da parte di giovani.
L'intervento in questione opera infatti una modifica all'articolo 2327 del codice civile e rende possibile, dal 25 Giugno 2014, procedere alla costituzione di Spa e Sapa con soli 50mila euro di capitale sociale. Secondo il Consiglio Notarile di Roma la modifica ha effetti immediati anche sulle società già esistenti che potranno, tramite apposita delibera assembleare, procedere alla riduzione del capitale sociale sino al predetto limite anche se, come precisano dall'Ordine, prima di attivare la misura "è necessario attendere che si concluda l'iter definitivo del decreto legge 91/2014 in quanto il legislatore, in sede di conversione legge del provvedimento, potrebbe modificare nuovamente la norma".
In materia di diritto societario decade poi l'obbligo per s.r.l. e cooperative di nominare il collegio sindacale o il sindaco unico o il revisore quando il capitale sociale raggiunge la soglia minima per costituire una s.p.a (prima 120mila euro, oggi 50mila euro). La novità va interessare in particolare le Srl con capitale sociale oltre i 120mila euro alla data del 25 Giugno 2014 in quanto ha fatto venir meno per loro l'obbligo, prima esistente, della presenza dell'organo di controllo contabile.
Per effetto della modifica all'articolo 2477 del codice civile, l'organo di controllo della Srl dovrà essere nominato solo se si tratta di: a) una Srl obbligata alla redazione del bilancio consolidato; b) una Srl che controlla una società obbligata alla revisione legale dei conti (ad esempio una Srl che controlla una Spa); c) una Srl che, come richiesto dall'articolo 2435-bis del codice civile per due esercizi consecutivi, abbia superato due delle seguenti soglie dimensionali: almeno 4 milioni 400mila euro di attivo dello stato patrimoniale; almeno 8 milioni 800mila euro di ricavi delle vendite e delle prestazioni; almeno 50 dipendenti occupati in media durante l'esercizio.
Zedde
Riforma Pa, resta il nulla osta nella mobilità volontaria
Domenica, 29 Giugno 2014Con la pubblicazione del decreto legge sulla riforma della pubblica amministrazione si definiscono le modalità per la mobilità volontaria dei dipendenti pubblici. E nel desto del dl 90/2014 rimane, contrariamente a quanto si era ipotizzato nelle prime bozze del provvedimento, il nulla osta per la mobilità volontaria, salvo che nell'ambito di una sperimentazione limitata ai soli ministeri. Kamsin E' quanto recita l'articolo 4, comma 1: "Le amministrazioni possono ricoprire posti vacanti in organico mediante passaggio diretto di dipendenti di cui all'articolo 2, comma 2, appartenenti a una qualifica corrispondente e in servizio presso altre amministrazioni, che facciano domanda di trasferimento, previo assenso dell'amministrazione di appartenenza».
L'assenso dell'amministrazione di appartenenza resta quindi un requisito imprescindibile. Rispetto alla bozza del decreto legge quindi gli estensori hanno ribadito la necessità del nulla osta circostanza che garantisce le amministrazioni pubbliche contro unilaterali iniziative dei dipendenti, che avrebbero potuto avere mano libera nel decidere se e quando andarsene rendendo di fatto difficile la gestione del personale nelle Pa interessate.
La sperimentazione - Nel testo del provvedimento è però prevista una sperimentazione per verificare a quali condizioni se ne possa fare a meno. "In via sperimentale e in attesa dell'introduzione di nuove procedure per la determinazione dei fabbisogni standard di personale delle amministrazioni pubbliche, per il trasferimento tra le sedi centrali di differenti ministeri, agenzie ed enti pubblici non economici nazionali non è richiesto l'assenso dell'amministrazione di appartenenza, la quale dispone il trasferimento entro due mesi dalla richiesta dell'amministrazione di destinazione, fatti salvi i termini per il preavviso e a condizione che l'amministrazione di destinazione abbia una percentuale di posti vacanti superiore all'amministrazione di appartenenza". L'assenso preventivo, in tale ipotesi, non sarà necessario tra amministrazioni statali e sempre in caso che la mobilità volontaria distribuisca meglio il personale.
Zedde
730 precompilato, l'accettazione del modello escluderà dagli accertamenti
Venerdì, 27 Giugno 2014Dal prossimo anno debutterà in via sperimentale la dichiarazione dei redditi precompilata. È questa una delle principali novità annunciate nel Consiglio dei Ministri la scorsa settimana dal premier Matteo Renzi per semplificare gli adempimenti fiscali dei contribuenti. Kamsin Durante il primo anno di sperimentazione i contribuenti saranno tuttavia tenuti a correggere il modello inviato dal fisco avendo cura di evidenziare tutte le detrazioni non (ancora) conosciute ancora dall'Agenzia delle Entrate. In particolare quelle sanitarie (spese per i ricoveri, visite e farmaci). Poi dal 2016 il fisco dovrebbe essere in grado di farlo da solo e quindi agevolare ulteriormente il compito del contribuente. E' questo quanto emerge dalle linee guida del Decreto Legislativo in attuazione della delega fiscale che il governo ha trasmesso alle Commissioni della Camera per acquisirne il parere.
La dichiarazione precompilata da parte dell'Agenzia delle Entrate sarà messa a disposizione dei contribuenti a partire dal 15 aprile di ciascun anno attraverso tre diverse modalità: per via telematica oppure tramite CAF e professionisti. Entro il 28 febbraio viene imposto a banche, assicurazioni ed enti previdenziali l'obbligo di comunicare alle Entrate tutte le voci da cui possono scaturire deduzioni per il contribuente; si pensi ad esempio agli interessi pagati sui mutui fondiari e agrari, ai premi di assicurazione sulla polizza vita, ai contributi previdenziali ed ai pagamenti effettuati dal contribuente per la previdenza complementare.
I contribuenti che accetteranno il modello inviato dall'Agenzia delle Entrate saranno al riparo inoltre dai controlli automatici dell'agenzia; ovviamente in caso contrario potranno correggerlo direttamente oppure attraverso i sostituti d'imposta. In ogni caso la decisione dovrà essere presa entro il 7 luglio termine entro cui i modelli dovranno essere presentati al sostituto d'imposta al CAF o al professionista, i quali, a loro volta, dovranno girarli entro la stessa scadenza all'Agenzia delle Entrate.
Zedde
Dipendenti e pensionati, arriva il 730 precompilato
Lunedì, 23 Giugno 2014Il Consiglio dei ministri di Venerdì scorso ha dato il disco verde ai primi due decreti previsti dalla legge delega di revisione del sistema tributario che nei prossimi giorni saranno all'esame alle Camere per i relativi pareri. I testi poi torneranno poi al Consiglio dei ministri prima di ottenere il via libera definitivo. Kamsin La misura principale che è stata confermata da Renzi è l'invio a casa di oltre 30 milioni i lavoratori dipendenti e pensionati della dichiarazione dei redditi già compilata dall'amministrazione finanziaria.
Il modello arriverà entro il prossimo il 15 aprile direttamente a casa dagli italiani e conterrà i dati anagrafici, quelli sui beni immobili, quelli sui versamenti effettuati l'anno precedente, i dati comunicati da sostituti d'imposta sui redditi e sulle pensioni. Per la sua elaborazione, l'Agenzia delle entrate utilizzerà le informazioni disponibili in Anagrafe tributaria (ad esempio la dichiarazione dell'anno precedente e i versamenti effettuati), i dati trasmessi da parte di soggetti terzi, come banche, assicurazioni ed enti previdenziali, e i dati contenuti nelle certificazioni rilasciate dai sostituti d'imposta con riferimento ai redditi di lavoro dipendente e assimilati, ai redditi da pensione e ai redditi diversi (si pensi ad esempio ai compensi per attività occasionali di lavoro autonomo).
Il contribuente potra' accettare o modificare la dichiarazione inserendo eventualmente ulteriori dati che potrebbero essere stati omessi dalle Entrate. Il Fisco comunque dovrebbe riuscire a detrarre automaticamente tutti i dati ottenuti da banche assicurazioni e istituti di previdenza come gli interessi di mutui, i contributi per colf e badanti, le polizze vita, i fondi pensione, e dal 2016, anche le spese sanitarie risultanti dalla tessera sanitaria. Con l'accettazione della dichiarazione precompilata ci saranno anche diversi benefici per i contribuenti. Questi infatti avranno diritto ad accedere ad una sorte di "regime premiale" mettendosi al riparo da ulteriori accertamenti fiscali. Inoltre con l'accettazione della compilazione si renderanno definitivi gli eventuali crediti, che non verranno sottoposti a controlli preventivi anche se superiori a 4mila euro, ma saranno direttamente rimborsati.
"E' una grande opera di semplificazione", ha detto Boschi in conferenza stampa al termine del Cdm, sul fisco lo Stato diventa "finalmente amico" dei cittadini. Ad oltre 30 milioni di italiani, ha continuato Boschi, dal 2015 verra' spedito a casa una dichiarazione dei redditi precompilta dallo Stato. Ci sara' la possibilita', ha aggiunto, di fare delle correzioni. Ma se la dichiarazione verra' considerata corretta "si potranno dormire sonni tranquilli: questa opera di semplificazione rendera' la vita piu' facile ai pensionati e ai lavoratori dipendenti".
Zedde