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Opzione Donna, partono i ricorsi contro l'Inps
Il Comitato Opzione Donna ha avviato una class action contro l'Inps per ottenere la rimozione dei paletti che accorciano di un anno i termini per l'accesso al regime sperimentale donna.
Kamsin Una giornata di mobilitazione nazionale unitaria delle organizzazioni sindacali Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil per chiedere al governo interventi urgenti su reddito da pensione, fisco, welfare, sanità e non autosufficienza. E' quella che hanno annunciato le tre sigle sindacali per il prossimo 5 novembre a Milano, al Teatro Nuovo (Piazza San Babila), a Roma, all'Auditorium della Conciliazione (Via della Conciliazione 4), con le conclusioni di Gigi Bonfanti, Segretario generale Fnp-Cisl; a Palermo, al Teatro Politeama (Via Castrofilippo 90). Le manifestazioni si terranno nella mattinata, con inizio intorno alle 9.30 e termine intorno alle 13.30.
Al centro della mobilitazione unitaria ci sarà il rilancio della piattaforma unitaria delle tre organizzazioni, con la richiesta specifica al governo di politiche a sostegno dei pensionati e degli anziani, a partire dalla estensione anche a loro del bonus di 80 euro, più volte promessa dal Presidente del Consiglio. I sindacati ritengono, inoltre, grave la scelta di ridurre il Fondo nazionale per le non autosufficienze (già inadeguato nello stanziamento dell'anno precedente) e di procedere ancora una volta con tagli lineari alla sanità e agli enti locali, che si tradurranno inevitabilmente in una ulteriore riduzione dei servizi di welfare e di assistenza alle persone anziane.
In settimana, inoltre, il Comitato opzione donna ha promosso una Class action contro l'Inps per Circolari 35 e 37 del 2012, che hanno modificato l'applicazione della legge Maroni del 2004, la quale permetteva in via sperimentale alle donne con 57 anni e 35 di contributi, di andare in pensione con il sistema retributivo fino al 2015 (opzione donna). L'iniziativa è stata presentata a Montecitorio dalla presidente del Comitato e dalla parlamentare del Pd della commissione Lavoro Marialuisa Gnecchi.
Zedde
Riforma Pensioni, ecco cosa cambia con la legge di stabilità
Il Disegno di legge di stabilità conferma la stangata sulla previdenza integrativa. Tagliato il fondo per i lavoratori usurati, meno soldi anche ai Patronati.
Kamsin Stretta sulle pensioni integrative, tassazione piu' elevata per le rendite delle Casse Professionali, pagamenti delle pensioni unificati il 10 di ciascun mese ma solo per chi ha piu' trattamenti. Sono state tutte confermate con l'arrivo in Parlamento del disegno di legge di stabilità per il 2015 le novità anticipate da pensionioggi.it nei giorni scorsi in materia previdenziale. Tra le novità c'è anche il taglio dei fondi destinati ai lavoratori addetti alle masioni particolarmente usuranti. Vediamo dunque di riassumere cosa potrebbe cambiare dal prossimo anno.
Stretta sulla previdenza integrativa - La legge di stabilità prevede, per le casse di previdenza professionali l'incremento della tassazione delle rendite finanziarie dal 20 al 26 per cento, un livello che sarà equiparato agli investimenti effettuati da qualsiasi altro investitore privato. La misura, in pratica, non ha prorogato al 2015 il credito d'imposta, previsto dall'articolo 4, comma 6-bis, decreto legge 24 aprile 2014, n. 66 (decreto bonus-Irpef 2014), sui “redditi di natura finanziaria” delle Casse professionali (decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 509 e decreto legislativo 10 febbraio 1996, n. 103), concesso solo per il secondo semestre 2014 e pari alla differenza tra le ritenute e le imposte sostitutive del 26% da applicare e quelle del 20 per cento.
Per effetto di tale credito d'imposta (applicabile però solo da luglio a dicembre 2014), le rendite delle Casse professionali sono state tassate al 20% anche dopo il generale aumento al 26% dello scorso primo luglio. Senza il credito d'imposta, quindi, dal primo gennaio 2015, anche queste rendite saranno tassate al 26 per cento.
Sale anche il prelievo sui fondi di previdenza complementare ai quali fisco chiederà non più l'11,5% ma il 20% (articolo 44, comma 1 del Disegno di legge).
Data unica per il pagamento delle pensioni - L'articolo 26 della bozza del disegno di legge di stabilità 2015 prevede che, dal prossimo 1° gennaio 2015, al fine di razionalizzare ed uniformare le procedure ed i tempi di pagamento delle prestazioni previdenziali corrisposte dall’Istituto nazionale della previdenza sociale, i trattamenti pensionistici, gli assegni, le pensioni e le indennità di accompagnamento erogate agli invalidi civili, nonché le rendite vitalizie dell’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro sono poste in pagamento il giorno 10 di ciascun mese o il giorno successivo se festivo o non bancabile, con un unico pagamento, ove non esistano cause ostative, nei confronti dei beneficiari di più trattamenti.
L'unificazione riguarda solo i titolari di piu' trattamenti (circa 800mila soggetti) gestiti dall’Istituto a seguito della soppressione dell’INPDAP ed ENPALS, in quanto le elargizioni, in tali casi, attualmente vengono erogate con cadenze mensili, ma in giorni diversi. Dalla norma non sono interessati dunque coloro che hanno la pensione a carico di una sola gestione previdenziale: questi continueranno a vedere la pensione accreditata con le regole attuali.
Lavoratori Usurati - Il comma 6 dell'articolo 45 del ddl prevede, in materia di accesso anticipato al pensionamento per gli addetti alle lavorazioni particolarmente faticose e pesanti, la riduzione da 383 a 233 milioni di euro a decorrere dall’anno 2015 delle risorse del Fondo costituito al fine di concedere il diritto al pensionamento anticipato ai lavoratori dipendenti impegnati in particolari lavori o attività che maturano i requisiti per l’accesso al pensionamento a decorrere dal 1° gennaio 2008; conseguentemente, prevede una corrispondente riduzione di 150 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2015 delle risorse del medesimo Fondo.
Comunicazioni telematiche - Un'altra novità riguarda l'obbligo di comunicare il decesso del pensionato all'Inps da parte del medico necroscopo attraverso il sistema telematico già presente per la comunicazione dello stato di malattia. Il certificato di accertato decesso dovrà essere trasmesso dal medico entro 48 ore dall'evento e ciò per ridurre i casi di indebita erogazione.
Cure Termali - Il disegno di legge prevede eliminazione degli oneri finanziari degli enti previdenziali per l’erogazione di prestazioni che non rientrino nei livelli essenziali di assistenza di carattere accessorio, quali quelle relative al soggiorno presso le strutture alberghiere, restando a carico del Servizio sanitario nazionale l’erogazione delle prestazioni di assistenza termale previste dalla normativa vigente, identificate con decreto del Ministro della salute, nonché agli assicurati dell’INPS e dell’INAIL.
Patronati - Il ddl prevede, inoltre, la riduzione di 150milioni di euro dei fondi destinati per i patronati.
Zedde
Esodati, servono i "vasi comunicanti" per gli esclusi
Cresce l'attesa per conoscere il destino dei lavoratori che sono rimasti fuori dalla quarta salvaguardia per l'esaurimento dei posti. I lavoratori chiedono l'attivazione dei cd. vasi comunicanti.
Kamsin Ancora nulla di ufficiale circa l'attivazione dei cd. vasi comunicanti per la tutela dei lavoratori rimasti esclusi dalla quarta salvaguardia dopo l'esaurimento dei posti.
Come si ricorderà, per tale platea l'INPS aveva stimato l'esistenza di 2.500 beneficiari, ma in un recente messaggio il medesimo Istituto ha comunicato che la platea si è esaurita consentendo di salvaguardare solo i lavoratori che maturino i requisiti entro il 31 ottobre 2012. Sono pertanto rimasti fuori dalla tutela i lavoratori che hanno maturato il diritto previdenziale dal 1° Novembre 2012 al 31 dicembre 2013. Si tratta, secondo stime sindacali, di almeno 4-5mila persone.
Per questi lavoratori esiste, tuttavia, la possibilità di essere salvaguardati comunque. Infatti, l'articolo 1, comma 193 della legge 147/2013 (legge di stabilità 2014) consente, previa l'adozione di un decreto interministeriale, il trasferimento delle risorse nell'ambito delle platee delle precedenti salvaguardie rimaste sotto-utilizzate, per tutelare proprio eventuali carenze in altre platee di lavoratori.
Proprio sul punto l'Onorevole Gnecchi (Pd) nell'interrogazione alla Camera dello scorso 15 Ottobre ha indicato al Sottosegretario al Welfare Luigi Bobba la necessità di attivare al piu' presto la suddetta procedura al fine di consentire l'uscita dei lavoratori rimasti attualmente senza tutela. Se tale valvola di sfogo, infatti, non dovesse essere attivata in tempo utile questi lavoratori si troverebbero costretti a fare domanda per l'ammissione alla sesta salvaguardia con il rischio di sottrarre i posti disponibili per i lavoratori di tale contingente.
La procedura prevista dall'articolo 1, comma 193 della legge di stabilità 2014 prevede infatti il trasferimento delle risorse nell'ambito delle platee previste dalla legislazione vigente, in relazione all'effettivo utilizzo delle somme stanziate previa adozione di un decreto interministeriale Lavoro-Economia. "Come testimoniato dalla copertura finanziaria della cosiddetta «sesta salvaguardia», - ricorda la Gnecchi - , esistono sovrastime, anche consistenti, nella determinazione di alcune platee, mentre sussistono ancora diverse categorie di soggetti esclusi dalle salvaguardie per questioni prevalentemente nominalistiche".
Zedde
730 precompilato, dal prossimo Aprile sarà realtà
Il consiglio dei ministri ha dato, ieri, il via libera al decreto legislativo in materia di semplificazione fiscale e dichiarazione dei redditi precompilata. L'operazione che coinvolge una platea potenzinale di 30 milioni di contribuenti, tra dipendenti e pensionati. Kamsin La dichiarazione precompilata sara' disponibile dal 15 aprile, e chi la accettera' non avra' controlli. Intanto il sottosegretario all'Economia Enrico Zanetti ha fatto sapere che non si arrivera' alla depenalizzazione ma il governo studia alcune novita' sulla cosiddetta "dichiarazione infedele" circoscrivendo il carattere penale (cioe' il reato) ad alcuni casi precisi piu' legati all'effettivo occultamento dei ricavi che alle eventuali contestazioni sui casi di deducibilita' per cui restano ovviamente tutte le sanzioni amministrative.
"Per cio' che riguarda il reato di dichiarazione infedele, esiste gia' la necessita' di una revisione, al fine di adeguare le sanzioni alla effettiva gravita' dei comportamenti, nel rispetto del principio di proporzionalita'", ha specificato Zanetti. La legge n.23 del marzo scorso piu' nota come "delega fiscale" portera' il governo - Zanetti auspica tempi brevi- a riscrivere il sistema tributario alla luce di maggiore equita' e trasparenza. Dalla data di entrata in vigore del provvedimento (27 marzo 2014), il Governo avra' 12 mesi di tempo per adottare i vari decreti legislativi per la revisione del sistema tributario. Ma i riflettori sono tutti puntati sulla revisione del sistema sanzionatorio, in modo da correlare le sanzioni all'effettiva gravita' dei comportamenti, aggiunge Zanetti, introducendo la possibilita' di "ridurre le sanzioni in casi di minore gravita' o di applicare sanzioni amministrative anziche' penali".
"In questo modo si puo' circoscrivere in maniera piu' precisa l'ambito di applicazione della disciplina penale tributaria, con l'obiettivo di evitare inutili aggravi di lavoro per la magistratura inquirente" , ha concluso il sottosegretario, "consentendole una piu' precisa focalizzazione sui casi effettivamente rilevanti, aumentando da un lato la deterrenza effettiva e riducendo dall'altro le incertezze e i rischi per il contribuente".
Zedde
Istat, cresce il numero degli occupati a Settembre
Cresce il numero degli occupati a settembre, ma il tasso di disoccupazione resta al 12,6%. E' quanto emerge dai dati dell'Istat secondo cui a settembre 2014 gli occupati sono 22 milioni 457 mila, in aumento dello 0,4% rispetto al mese precedente (+82 mila) e dello 0,6% su base annua (+130 mila). Kamsin Il tasso di occupazione e' pari al 55,9%, rileva l'Istat, e cresce di 0,2 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,5 punti rispetto a dodici mesi prima. Il numero di disoccupati, pari a 3 milioni 236 mila, aumenta dell'1,5% rispetto al mese precedente (+48 mila) e dell'1,8% su base annua (+58 mila).
Il tasso di disoccupazione e' pari al 12,6%, in aumento di 0,1 punti percentuali sia in termini congiunturali sia nei dodici mesi. I disoccupati tra i 15-24enni sono 698 mila. L'incidenza dei disoccupati di 15-24 anni sulla popolazione in questa fascia di eta' e' pari all'11,7%, in calo di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente ma in aumento di 0,6 punti su base annua. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, ovvero la quota dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca, e' pari al 42,9%, in calo di 0,8 punti percentuali rispetto al mese precedente ma in aumento di 1,9 punti nel confronto tendenziale. Il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuisce dello 0,9% rispetto al mese precedente e del 2,1% rispetto a dodici mesi prima. Il tasso di inattivita', pari al 35,9%, cala di 0,3 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,7 punti su base annua.
In calo il tasso di disoccupazione giovanile: a settembre e' risultato al 42,9%, giu' dello 0,8% rispetto ad agosto ma in rialzo dell'1,9% nel confronto con settembre 2013. Sono questi i dati dell'Istat. In particolare, i disoccupati tra i 15-24enni sono 698 mila. L'incidenza dei disoccupati di 15-24 anni sulla popolazione in questa fascia di eta' e' pari all'11,7%, in calo di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente ma in aumento di 0,6 punti su base annua. A settembre, rileva l'Istat, sono occupati 930 mila giovani tra i 15 e i 24 anni, in aumento del 2,4% rispetto al mese precedente (+22 mila) ma in calo del 3,6% su base annua (-35 mila). Il tasso di occupazione giovanile, pari al 15,6%, cresce di 0,4 punti percentuali rispetto al mese precedente mentre cala di 0,5 punti nei dodici mesi. Il numero di giovani disoccupati, pari a 698 mila, diminuisce dello 0,8% nell'ultimo mese (-6 mila) mentre aumenta del 4,4% rispetto a dodici mesi prima (+30 mila).
Zedde
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Ammortizzatori Sociali, Padoan: maggiori risorse con il Jobs Act
La riforma del mercato del lavoro "per essere pienamente funzionante ed efficiente dovra' essere sostenuta da risorse quantitativamente adeguate, per rafforzare e rendere piu' inclusiva la rete degli ammortizzatori sociali". Kamsin E' quanto ha indicato il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan secondo cui "tali risorse dovranno tuttavia anche essere utilizzate con criteri nuovi, per permettere alle imprese di gestire in maniera piu' efficiente l'attivita' produttiva, reagendo con maggiore prontezza alle evoluzioni cicliche e alle discontinuita' strutturali".
"Le riforme strutturali accresceranno la flessibilita' dell'economia italiana, limitando il ricorso alle risorse pubbliche al verificarsi di shock esogeni e offrendo piu' ampi margini di manovra alla politica di bilancio", ha detto ancora il ministro dell'Economia intervenendo alla giornata del risparmio.
Zedde
Il Consiglio dei Ministri dà il via libera al 730 precompilato
La dichiarazione dei redditi precompilata arriverà a casa dei lavoratori dipendenti e pensionati entro il prossimo 15 Aprile. Dal 2016 la dichiarazione conterrà anche le spese sanitarie.
Kamsin È arrivato ieri il via libera al decreto legislativo che introdurrà a partire dal 2015 il 730 precompilato. La novità riguarderà i lavoratori dipendenti e pensionati che da partire dal 2015 inizieranno a ricevere la dichiarazione dei redditi comodamente a casa.
Il modello sarà redatto dall'Agenzia delle Entrate sulla base delle informazioni che il fisco ha reperito dall'anagrafe tributaria integrate con i dati trasmessi da terzi come ad esempio banche, Assicurazioni ed enti previdenziali nonché quelli contenuti nelle certificazioni dei sostituti d'imposta. Che dovranno comunicare i redditi da lavoro e le trattenute entro il mese marzo pena una sanzione pari a 100 euro per ciascun lavoratore.
All'interno compariranno anche le spese detraibili a conoscenza del fisco ( come ad esempio il bonus per le ristrutturazioni edilizie) mentre, dal 2016, saranno inserite anche le detrazioni sulle spese sanitarie. La novità principale consiste nel fatto che il contribuente se accetterà la ricostruzione dei redditi fatta dall' Agenzia delle Entrate non subirà più accertamenti per l'anno fiscale in questione e chiuderera' la sua partita con il fisco.
La dichiarazione sarà fornita online al contribuente entro il 15 aprile di ciascun anno e il cittadino potrà accettarla oppure modificarla, rettificando i dati e aggiungendo eventuali detrazioni sfuggite al fisco. Per farlo potrà anche farsi assistere dal CAF o da professionisti abilitati.
Tra le altre novità approvate dal Consiglio dei Ministri di ieri c'è la soppressione della dichiarazione di successione quando l'eredità, devoluta al coniuge e i parenti in linea retta abbia un valore non superiore a 100.000 euro e non comprenda immobili o diritti reali immobiliari.
Zedde
Pensioni usuranti, Il Governo dovrà valutare l'estensione dei benefici
Il Governo dovrà verificare la possibilità di estendere i benefici previdenziali previsti per i lavoratori usuranti utilizzando le risorse avanzate previste dal Dlgs 67/2011.
Kamsin La Commissione Lavoro presso la Camera dei Deputati, presieduta dall'onorevole Cesare Damiano, ha licenziato ieri il nuovo testo unificato delle risoluzioni che chiedono al governo l'estensione dei benefici in favore dei "lavoratori usurati" attraverso l'utilizzo delle risorse risultate in eccedenza rispetto a quanto stanziato con la legge 247/2007 e dal decreto legislativo 67 del 2011. Si tratta della risoluzione 8-00086 (che unifica i testi elaborati da Tripiedi, Prataviera, Damiano) che ha ricevuto parere positivo del Sottosegretario al welfare Teresa Bellanova.
Il testo della risoluzione unificata intende impegnare il Governo ad effettuare una ricognizione del numero dei lavoratori che in ciascun anno hanno avuto accesso al pensionamento sulla base dei requisiti previsti dal decreto legislativo 21 aprile 2011, n. 67, e successive modificazioni, verificando la spesa sostenuta annualmente per tali pensionamenti, nonche;
- a verificare, anche alla luce di tale ricognizione, la congruità dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 7 del citato decreto legislativo n. 67 del 2011, fornendo altresì indicazioni circa il possibile andamento della spesa per l'attuazione del medesimo provvedimento nei prossimi anni;
- ad informare le Camere degli esiti delle predette ricognizioni;
- a valutare una riconsiderazione dei propri orientamenti in ordine alla riduzione delle risorse destinate alle finalità di cui al decreto legislativo n. 67 del 2011, nell'ottica di garantire la stabilità dei finanziamenti previsti a legislazione vigente, nel rispetto, comunque, dei saldi di finanza pubblica; ad assicurare l'effettiva destinazione alle medesime finalità di cui al decreto legislativo n. 67 del 2011 delle somme stanziate e non ancora impiegate, nonché a valutare ogni opportuna iniziativa di modifica alla normativa vigente per garantire l'integrale utilizzo delle somme dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 7 del medesimo decreto legislativo, verificando se, in questo contesto, vi siano le condizioni per una estensione dei benefici anche ad altri lavoratori impegnati in mansioni particolarmente usuranti o addetti a lavorazioni particolarmente faticose e pesanti, quali, fra gli altri, i lavoratori manuali nel settore dell'edilizia e affini e i lavoratori del settore marittimo esclusi dalle forma di tutela legislativa per esposizione all'amianto di cui al decreto ministeriale 27 ottobre 2004.
Attualmente, invece, il Governo è intenzionato a ridimensionare, già con la legge di stabilità per il 2015, le risorse destinate all'accesso anticipato al pensionamento degli addetti alle lavorazioni particolarmente faticose e pesanti
Zedde
Inps, crollano i contratti a progetto
Nel 2013 sono crollate le collaborazioni a progetto. Il numero complessivo degli iscritti alla gestione dei parasubordinati dell'Inps si è infatti attestato a 1.550.871, con un calo di 170.607 unità rispetto al precedente anno. Kamsin Sono questi dati diffusi dall'Inps che dimostrano come il crollo delle collaborazioni a progetto sia accentuato non solo dalla crisi ma anche dalla riforma Fornero del mercato del lavoro (legge 92/2012) che chiede di adottare per analogia i compensi minimi dei contratti dei lavori dipendenti rendendo, di fatto, meno conveniente il ricorso a questa tipologia di contratti.
Dai dati Inps emerge che la media dei redditi di tutti i parasubordinati è stata di 19.155 euro lordi l'anno, anche se su questa incidono oltre 500mila amministratori di società che hanno guadagnato in media circa 32.000 euro annui.
La media dei collaboratori a progetto si attesta invece a 10.218 euro lordi, cioè circa 850 euro al mese, in lieve aumento rispetto all'anno precedente (829 euro). Come al solito, le donne guadagnano i media meno degli uomini: 12mila euro contro i 24 mila dei colleghi maschi. Le partite Iva sono state 291mila con un reddito medio di 15.837 euro.
Zedde
Pensioni, per Treu un incarico da 216 mila euro all'anno
Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, nel corso del question time alla Camera ha ribadito che non ci sono cause d'incompatibilità all'assuzione del ruolo di commissario straordinario.
Kamsin Non risulta alcuna incompatibilità all'assunzione della carica di Commissario straordinario dell'Inps da parte di Tiziano Treu. È quanto ha sottolineato, mercoledì, il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, nel corso di un'interrogazione alla Camera dei Deputati sollevata da Marco Baldassarre (M5S).
La questione era nata dopo un articolo del 30 settembre 2014 pubblicato dalla testata Il Sole 24Ore secondo il quale il neo-commissario straordinario dell'Inps, Tiziano Treu, sarebbe stato socio di un famoso studio professionale, Crowe Horwarth, determinando in questo modo una situazione di conflitto di interessi. Secondo Poletti, il neo-commissario ha lasciato una dichiarazione, alla firma dell'incarico, in cui attesta di aver cessato qualsiasi tipo di collaborazione con lo studio in questione.
Poletti ha inoltre rassicurato che l'operatività dell'articolo 6 del Dl 90/2014, secondo cui è vietato alle amministrazioni pubbliche conferire a soggetti, già lavoratori privati o pubblici dipendenti collocati in quiescenza, incarichi dirigenziali direttivi o cariche in organi di governo non può trovare applicazione nel caso in parola. Secondo Poletti infatti, oltre a non esserci precedenti amministrativi o giurisdizionali, l'incarico di commissario straordinario presso l'Inps non sembra riconducibile ad alcuna delle ipotesi di divieto regolate dalla legge in esame che concernono, a detta del ministro, incarichi di natura ordinaria quanto a durata e contenuti, mentre, nel caso di specie, l'incarico conferito ha natura straordinaria in quanto ha una durata limitata nel tempo.
Il ministro tuttavia non ha risposto circa alla questione relativa al compenso del commissario straordinario, dato che, sempre con il decreto della pubblica amministrazione, gli incarichi e le collaborazioni sono consentiti esclusivamente a titolo gratuito e per una durata non superiore ad un anno, non prorogabile o rinnovabile per ciascuna amministrazione. Il decreto ministeriale di nomina, invece prevede che al commissario straordinario venga corrisposta un'indennità pari a quella spettante al presidente dell'Istituto, che dovrebbe aggirarsi intorno ai 216 mila euro lordi annui. Ma probabilmente anche in tal caso, come al solito, si è trovata una scappatoia per non applicare la normativa.
Zedde