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Comunali: Viminale, alle 12 affluenza del 22, 27%
- Roma, 25 mag. - E' stata del 22,27% l'affluenza alle urne per le elezioni del sindaco e del consiglio comunale nelle regioni a statuto ordinario. Il dato, fornito dal Viminale, e' delle ore 12 e riguarda 3901 Comuni.
Piemonte: alle 12 affluenza del 19, 69%
Ucraina: Mogherini, dolore per Rocchelli, chiarire dinamica
Tasi 2014, l'acconto si verserà ad Ottobre per le seconde case
La data chiave sarà il 16 ottobre, anche se serve ancora una conferma ufficiale da parte del governo. Conferma che non c'è stata nel Consiglio dei ministri che si è tenuto questa settimana, causa la tornata elettorale di oggi.
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Sarà molto probabilmente questa la nuova data per gli acconti della Tasi su seconde case, negozi, capannoni, alberghi, uffici (cioè tutti gli immobili diversi dalle abitazioni principali) nei Comuni che non hanno approvato le aliquote entro venerdì scorso.
Il 16 Ottobre si verserà l'acconto e il 16 Dicembre il saldo. Non cambieranno invece le regole sulle abitazioni principali che pagheranno, nei Comuni "senza delibera", la Tasi sull'abitazione principale tutta al 16 dicembre, assieme al saldo sugli altri immobili e sull'Imu.
E' quanto ha affermato il Presidente del Consiglio Matteo Renzi nel corso della conferenza stampa che ha fatto il punto sui primi 80 giorni di governo dopo aver raggiunto un accordo "verbale" con il presidente dell'Anci Piero Fassino che era stato proprio il primo ad aver sdoganato la data del 16 ottobre.
Renzi esclude un rinvio generalizzato, esteso cioè a tutti i contribuenti, anche dove le delibere sono già state votate: "il governo non ha previsto nessun tipo di rinvio, ma ha solo consentito di andare a ottobre ai comuni che vogliono evitare di scegliere l'aliquota per motivi elettorali e per aspettare i nuovi sindaci".
Piemonte: alle 12 affluenza del 19, 23%
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Urne aperte dalle 7 alle 23 per europee e amministrative
- Bruxelles, 25 mag. - Gli elettori di ventuno Paesi dell'Unione Europea, tra cui l'Italia, hanno cominciato a recarsi alle urne per eleggere i loro rappresentanti al Parlamento europeo. Grecia, Romania e Lituania sono stati i primi Paesi ad aprire le porte dei seggi elettorali. Ma si vota anche in Austria, Germania, Belgio, Bulgaria, Croazia, Cipro, Danimarca, Spagna, Estonia, Finlandia, Francia, Ungheria, Lussemburgo, Polonia, Portogallo, Slovenia, Svezia e anche Italia.
Napolitano ha votato a Roma, Renzi a Firenze
Giovedi' si sono recati alle urne i cittadini di Gran Bretagna e Olanda, mentre venerdi' gli irlandesi e i cechi; ma quest'ultimi hanno completato il voto sabato, giornata in cui si e' votato anche in Slovacchia, Lettonia e Malta. Sono quasi 400 milioni i cittadini europei che devono eleggere i membri del Parlamento europeo, tra i 16.531 candidati ai 751 seggi di tredici diversi gruppi politici. I primi risultati provvisori si conosceranno a partire dalle 23, dopo la chiusura degli ultimi seggi elettorali in Italia. La campagna elettorale si e' concentrata principalmente sulla preoccupazione per l'affermazione dei movimenti euroscettici e sulla battaglia per la presidenza della Commissione Europea, l'organo esecutivo, finora guidato dal portoghese Jose Manuel Durao Barroso. Il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, riunira' i capi di Stato e di governo dei 28 il 27 maggio, per valutare l'impatto del voto nella scelta del presidente della Commissione; e a partire da quel momento, partira' la corsa elettorale tra i Ventotto per designare i politici che occuperanno i posti piu' ambiti, quello di presidente del Consiglio Europeo e dell'Eurogruppo, l'Alto Rappresentante Ue per la politica Estera e i titolati della prossima Commissione. .
Napolitano ha votato in via Panisperna, Renzi a Firenze
Urne aperte dalle 7 alle 23 per europee e amministrative
Pensioni, Damiano: 62 anni è l'età chiave per andare in pensione
In attesa di conoscere i prossimi passi dell'esecutivo su lavoro e pensioni che riprenderanno la settimana prossima dopo il risultato delle Elezioni Europee di oggi, l'ex ministro del lavoro Cesare Damiano esprime la sua contrarietà ad una revisione dell'articolo 18 e la necessità di introdurre maggiore flessiblità per l'uscita dal mondo del lavoro.
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"Se il centrodestra pensa che la legge Delega sul lavoro sia l’occasione per cancellare l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, troverà la nostra ferma opposizione. Il PD si batte per il contratto di Inserimento a tempo indeterminato a condizione che preveda tutte le tradizionali protezioni.
Se si dovesse sostituire l’attuale tutela contro il licenziamento con un semplice risarcimento monetario, non si potrebbe più parlare di contratto a tempo indeterminato. Sarebbe un contratto a termine mascherato. L’eccessiva deregolazione del mercato del lavoro è la causa prima della precarietà" ha avvertito Damiano.
Che rilancia la necessità di procedere a maggiore flessibilità per l'ingresso alla pensione già all'età dei 62 anni. "L’uscita dal lavoro verso la pensione a 67, come previsto dalla “riforma” Fornero, sta condannando alla disoccupazione i giovani. Per cambiare in meglio la situazione non dobbiamo rendere più liberi i licenziamenti, ma correggere il sistema pensionistico prevedendo un’uscita flessibile dal lavoro a partire dai 62 anni" ha concluso Damiano che ricorda che "anche la Germania ha fatto dietrofront approvando una riforma della pensioni che consente l'uscita a 62 anni".