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Decreto Irpef, pronta una modifica per il taglio Irap
Fisco

Decreto Irpef, pronta una modifica per il taglio Irap

Bernardo Diaz Giovedì, 15 Maggio 2014
Quasi certo il restyling del taglio dell'Irap in favore delle piccole imprese. Il partito di Alfano ha depositato a Palazzo Madama un emendamento che prevede l'aumento di 3mila euro della franchigia dell'imposta regionale sulle attività produttive.

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Inizia a prendere forma il pacchetto ristretto di ritocchi al decreto Irpef dopo che ieri si è trovata la quadra tra Pd e Ncd sulle modifiche da introdurre.  Resta esclusa invece un'estensione della platea dei beneficiari del bonus Irpef da 80 euro mensili che il Governo ha sostanzialmente blindato in attesa di recuperare, con la prossima legge di stabilità, le risorse necessarie per destinarlo dal 2015 anche a pensionati e incapienti.

Il governo è indisponibile, secondo il sottosegretario Delrio, anche ad una modifica del sistema sulle coperture, anche all'indomani delle critiche arrivate dai  tecnici del Servizio Bilancio di Palazzo Madama.  E' quasi sicura una modifica del taglio Irap in favore delle Pmi, annunciato nei giorni scorsi da D'Alì, su cui già convergono Pd e Ncd; l'emendamento prevede l'aumento di 3mila euro della franchigia dell'imposta regionale sulle attività produttive.

Nel pacchetto di modifiche che Governo e maggioranza contano di far approvare al Senato anche il frazionamento in tre tappe fino al 16 dicembre del pagamento dell'imposta sostitutiva dovuta dalle imprese che hanno rivalutato i beni (al 16% per i beni ammortizzabili e al 12% per i non ammortizzabili). Ora è previsto il versamento in un'unica soluzione entro metà giugno. Potrebbe vedere la luce verde anche la riammissione al beneficio della rateizzazione delle cartelle esattoriali per chi è in debito con il Fisco. Che vale per i contribuenti decaduti prima del 22 giugno 2013 (prima del decreto del fare che ha riscritto le regole) e se si presenta istanza di riammissione al pagamento a rate entro il 31 luglio.

Alcune modifiche potrebbero arrivare anche sul bonus irpef per rimodularlo in base al "quoziente familiare". Per Ncd si punta ad «alzare la soglia del reddito da 1.500 a 1.800 euro per chi ha due figli, a 2.200 per chi ne ha tre e via via ad aumentare in proporzione al numero dei figli»

Grillo, io come Stalin? Senza di lui Schulz avrebbe svastica

Redazione Mercoledì, 14 Maggio 2014
- Novara, 14 mag. - "Io sarei come Stalin? Stalin ha liberato la Germania dai nazisti. Se non era per Stalin il signor Schultz oggi era dentro il parlamento europeo con una svastica stampata sulla testa". Cosi' Beppe Grillo, durante un comizio a Novara, risponde al candidato del Pse alla presidenza della Commissione europea, Martin Schulz, che in un'intervista lo aveva paragonato a Stalin. Riferendosi a un'altra frase di Schulz, che aveva paragonato Grillo al vento, dicendo che era impossibile 'giudicare il vento', Grillo ha detto: "Caro Schulz, comincia a zavorrarti attaccato al culone della Merkel perche', il vento arriva anche li'...!". .

M5s: Grillo, in Europa si stanno ricompattando fascismo e nazismo

Redazione Mercoledì, 14 Maggio 2014
- Novara, 14 mag. - "In Europa si stanno ricompattando il fascismo e il nazismo. Se il fascismo, che e' nato in Italia, non si e' ancora riformato nel nostro Paese e' grazie a noi, che abbiamo incanalato le forze negative in un movimento". Lo ha detto Beppe Grillo durante un comizio a Novara. "Siamo nati il 4 ottobre 2009, il giorno di San Francesco. Siamo i francescani d'Europa", ha aggiunto. "La mia e' una rabbia buona, che ci ha permesso di unire in un sogno dieci milioni di italiani che sono andati a riempire le piazze con le raccolte di firme e non a sfondare le vetrine", ha aggiunto. "Ci dovrebbero ringraziare - ha continuato riferendosi alla classe politica italiana - perche' siamo la loro assicurazione sulla vita. Nei Paesi europei, infatti, si stanno formando degli estremismi pericolosi". .

Geithner, interviene Napolitano Berlusconi lascio' liberamente

Redazione Mercoledì, 14 Maggio 2014
- Roma, 14 mag. - Niente cospirazioni, nessun coinvolgimento del Quirinale, men che meno partecipazione a sedute complottarde in stanze buie e fumose. Certe voci, che forse circolavano in Europa, non giunsero nemmeno all'orecchio del Presidente della Repubblica. Finisce il pomeriggio e il Colle, stanco degli attacchi che Silvio Berlusconi lancia, anche per interposta persona, chiedendo commissioni d'inchiesta e altro, affida ad un comunicato una puntuta precisazione. Il cu stile, elaborato al limite dell'eccesso, fa da contrasto con le bordate cariche di linguaggio televisivo che partono da Forza Italia. Forza Italia, ma non solo, se e' vero che persino Angelino Alfano, che con Berlusconi ha litigato ma solo mesi dopo quel novembre 2011 in cui l'allora Cavaliere dovette mollare l'arcione, oggi si dice disponibile proprio all'idea di un comitato inquirente. Poco servono le precisazioni da parte americana, con il segretario di Stato Kerry che dice di "non saper nulla" delle tesi di Timothy Geithner, segretario al tesoro fino a pochi anni fa. Vale a dire: un movimento, una comunanza di interessi a livello europeo o transatlantico per allontanare proprio Berlusconi da Palazzo Chigi, e cosi' salvare l'euro e l'Europa. "Le massime cariche istituzionali ieri hanno taciuto su tutta questa storia, ed e' gravissimo", attacca il leader di Forza Italia, fin dalla mattina. I suoi (Brunetta, Matteoli) ripetono il mantra per tutto il giorno, scrivendo addirittura al Quirinale e chiedendo che il Parlamento intervenga con una indagine indipendente. Il Colle tace, e rimugina. Alla fine produce un testo articolato, il cui senso e' riassumibile cosi': nessuna pressione, Berlusconi se ne ando' liberamente. Anzi, "liberamente e responsabilmente", con il secondo avverbio a sottolineare che una persona con un minimo di senso delle cose non avrebbe potuto fare altrimenti, visto il disastro. Sull'accaduto, precisa e puntualizza Napolitano, abbiamo gia' dato la nostra versione in almeno due occasioni, quindi e' inutile ripetersi e chi vuole vada a vedersi gli archivi. Inoltre "Null'altro di pressioni e coartazioni subite dal Presidente del Consiglio nei momenti e nei luoghi di recente evocati fu mai portato a conoscenza del Capo dello Stato". Frase che indica che il Colle e' stato, casomai, tenuto fuori da tutto. E del resto, quando mai avrebbe potuto complottare, se lo stesso Geithner parla di riunioni e vertici europei cui il Presidente della Repubblica non puo' nemmeno partecipare? "Abbiamo molti molto motivi per essere delusi, disgustati, ma anche furiosi ed esasperati", replica a stretto giro di posta Berlusconi. Che pero' si concentra molto, nei suoi attacchi, sul Matteo Renzi e la "delusione" per l'operato del suo governo. La campagna elettorale sta entrando nella sua fase decisiva. .

Caso Expo 'divide' i partiti; Renzi, voto Europee e' spartiacque

Redazione Mercoledì, 14 Maggio 2014
- Roma, 13 mag. - "Non c'e' nulla di irregolare in quegli appalti, cosi' come non c'era nulla di irregolare per quanto riguarda Infrastrutture lombarde. E' tutto una montatura, cosi' come il caso Scajola". Roberto Formigoni (Ncd) ha una teoria che, a suo dire, e' condivisa in altri partiti. I magistrati - osserva - stanno spingendo per far sfondare Grillo anche al nord.... L'ex comico con i suoi non vuol sentir parlare di sondaggi, ma i pentastellati sono convinti del trend positivo. Un membro del governo sottolinea come settori dello Stato - tra questi la polizia e i magistrati - si stiano 'spostando' verso i cinque stelle. Molti parlamentari della maggioranza non nascondono il timore che sull'onda delle inchieste il Movimento 5 stelle possa avere un buon risultato alle Europee. Ed e' proprio per questo motivo che nei giorni scorsi molti renziani hanno invitato il premier a "metterci la faccia" non solo per 'neutralizzare' gli effetti della vicenda Expo, ma anche per far si' che il 25 maggio "non vinca l'antipolitica". "Renzi - spiega un deputato vicino al presidente del Consiglio - si e' reso conto che queste elezioni in ogni caso rappresenteranno un sondaggio su di lui e sull'esecutivo, non solo sull'Europa". Del resto il Capo dell'esecutivo - oggi a Napoli, Reggio Calabria e a Palermo, nei prossimi gioni in altre regioni italiane - non intende ridimensionare la valenza del voto. "Il passaggio elettorale delle Europee e' un vero e proprio spartiacque della politica in Italia", afferma. "Iniziano - insiste - dieci giorni chiave. noi salveremo questo Paese da chi lo vuole distruggere, non risponderemo agli insulti". "Noi - ripete - siamo quelli che dopo tanti anni restituiscono speranza e la possibilita' di credere che il tempo dell'Italia non e' il passato. Questo e' un referendum tra chi non ci crede in piu' e chi crea posti di lavoro, tra l'Italia che dice che va tutto male e quella che col cuore gonfio di difficolta' si e' rimessa in marcia". Per concentrarsi sulle Europee ed evitare divisioni e tensioni, ma anche 'sgambetti' possibili in Aula, e' stato deciso di rinviare il voto sull'arresto di Fracantonio Genovese. Nei giorni scorsi il presidente del Consiglio non aveva nascosto la sua rabbia perche' nell'inchiesta Expo siano finiti personaggi legati anche alla Prima repubblica. Gli scandali di questi giorni fanno discutere anche chi non siede piu' sui banchi parlamentari. Rosa Russo Iervolino, ministro dell'Interno dal '98 al 2001 non riesce a comprendere l'operato di Claudio Scajola: "Una persona che ha avuto il ruolo di tenere l'ordine del Paese non si capiscce come non abbia potuto pensare al suo ordine. E' quasi un atteggiamento bambinesco il suo, il problema e' che c'e' un danno di immagine per l'Italia. Forse - aggiunge - ai miei tempi le istituzioni erano piu' forti...". Roberto Castelli, invece, da viceministro del ministero delle Infrastrutture ha avuto la delega sui lavori dell'Expo: "Ci sono - nota - i soliti filibustieri che vogliono conquistarsi la fetta di torta. Ma bisogna vedere il bicchiere mezzo pieno, ci sono dei controlli antimafia asfissianti, anche se qualcosa di losco c'e'. A me - ricorda l'esponente del Carroccio - capito' un episodio analogo. Dopo aver chiuso un contratto sui lavori, un imprenditore mi disse: 'non ci fai vincere gli appalti pero''. Io subito feci saltare il tutto". .

Altro...

Berlusconi: Geithner? Da essere disgustati, ho subito 4 golpe

Redazione Mercoledì, 14 Maggio 2014
- Roma, 14 mag. - "Se non vi difendiamo noi in Italia non vi difenderebbe nessuno. Io sono venuto qui a farmi tirar su di morale da voi, perche' non abbiamo particolari motivi per essere sereni e tranquilli, ani abbiamo molti molto motivi per essere delusi, disgustati, ma anche furiosi ed esasperati per quello che e' successo in questi primi 100 giorni di governo e segnatamente per quello che e' successo ieri: un ministro della prima amministrazione Obama ha fatto una dichiarazione che lasciava pochi dubbi su quello che affermava, raccontando come nel G20 di Cannes per due volte Merkel e Sarkozy convocarono riunione per far si' che il nostro paese fosse colonizzato dal Fondo monetario internazionale con la sospensione del potere del governo lasciato alla Troika, esattamente quello che era successo alla Grecia". Lo ha detto Silvio Berlusconi parlando a una iniziativa elettorale a Roma. "Ha detto - ha aggiunto l'ex premier - chiaro che aveva subito varie pressioni da funzionari europei affinche' si desse spinta a governo in carica e dare immediatamente vota ad altro governo di tecnici presieduto da Monti. Io credevo che una notizia del genere avrebbe dovuto per lo meno stare in prima pagina nei quotidiani italiani... Che cosa ci dobbiamo aspettare da questo paese ancora, abbiamo dovuto sopportare quattro colpi di Stato". "Abbiamo subito 4 colpi di Stato", ha ribadito Berlusconi. L'ex premier torna ad elencare le varie tappe della "conquista del potere" da parte della sinistra, da Gramsci e Togliatti ad oggi, attraverso l'impossessamento delle "casematte", ovvero "la cultura, la televisione di Stato, le univerista', le case editrici e cosi' a poco a poco nella magistratura si fece avanti la corrente di Magistratura democratica che si allontano' nel '68 dall'ortodossia del Partito comunista sposando le tesi estreme delle Brigate rosse. Questi membri di Md lavorarono molto intensamente per conquistare il potere nella magistratura, nell'89 fecero un colpo magistrale facendosi regalare un loro corpo di polizia, la polizia giudiziaria che opera nella massima segretezza, senza che nemmeno i servizi segreti sappiano cosa fanno". .

Geithner, interviene Napolitano Dimissioni Berlusconi libere

Redazione Mercoledì, 14 Maggio 2014
- Roma, 14 mag. - "Le dimissioni liberamente e responsabilmente rassegnate il 12 novembre 2011 dal Presidente Berlusconi, e gia' preannunciate l'8 novembre, non vennero motivate se non in riferimento, in entrambe le circostanze, a eventi politico-parlamentari italiani". Lo si legge in un comunicato del Quirinale in merito agli episodi rivelati dall'ex Segretario di Stato al Tesoro degli Stati Uniti circa un presunto complotto ai danni di Silvio Berlusconi. "Sulle vicende che condussero alle dimissioni dell'on. Berlusconi nel novembre del 2011, e dunque alla crisi del governo da lui presieduto e alla nascita del governo Monti, il Presidente della Repubblica - dopo averne gia' dato conto via via nel corso degli sviluppi della crisi - forni' un'ampia ed esaustiva ricostruzione e valutazione nel discorso tenuto il 20 dicembre 2011 in occasione della Cerimonia di scambio degli auguri con i rappresentanti delle istituzioni e delle forze politiche in Quirinale", precisa il comunicato, "In quel discorso, cosi' come nel messaggio televisivo del 31 dicembre, possono ritrovarsi tutte le motivazioni relative a fatti politici interni e a problemi di fondo del paese come quelli della crisi finanziaria ed economica che l'Italia stava attraversando nel contesto europeo. "Gli episodi 'rivelati' dall'ex Segretario di Stato al Tesoro degli Stati Uniti e da altri sono relativi a riunioni, tenutesi nell'autunno del 2011, di consessi europei e internazionali cui il Presidente della Repubblica italiana - al pari degli altri Capi di Stato non dotati di poteri esecutivi - non aveva titolo a partecipare e non partecipo': e dunque nulla puo' dire al riguardo", aggiunge, "Tuttavia, a proposito di quanto, per qualche aspetto, era trapelato pubblicamente, il Presidente della Repubblica stigmatizzo', il 25 ottobre 2011, "le inopportune e sgradevoli espressioni pubbliche (a margine di incontri istituzionali tra capi di governo) di scarsa fiducia negli impegni assunti dall'Italia". Null'altro di pressioni e coartazioni subite dal Presidente del Consiglio nei momenti e nei luoghi di recente evocati fu mai portato a conoscenza del Capo dello Stato. Le dimissioni liberamente e responsabilmente rassegnate il 12 novembre 2011 dal Presidente Berlusconi, e gia' preannunciate l'8 novembre, non vennero motivate se non in riferimento, in entrambe le circostanze, a eventi politico-parlamentari italiani". .

Renzi, nuovo attacco all'Ue Pensa ai pesci e no a tragedie

Redazione Mercoledì, 14 Maggio 2014

- Reggio Calabria, 14 mag. - "Ci danno direttive sul pesce spada, ma ci girano le spalle quando si tratta di raccogliere persone che affondano in mare". Dopo le critiche di ieri all'Unione Europea, di cui aveva stigmatizzato il disimpegno sul tema dell'emergenza immigrazione che investe il Paese, Matteo Renzi e' tornato oggi sull'argomento. Ieri aveva parlato di istituzioni comunitarie attente al salvataggio delle banche ma distratte dinnanzi all'ondata di flussi migratori che si abbatte sulle coste italiane.

Immigrati, nel 2014 in Italia +823% di arrivi (LEGGI)

Oggi lo spunto per un nuovo affondo glielo hanno dato i pescatori calabresi. A Reggio, fra due o trecento lavoratori che lo attendevano davanti alla prefettura, c'erano anche loro. "Mi hanno spiegato - ha detto - che vivono una crisi dovuta al fatto che l'Ue impedisce loro di pescare il pesce spada. Ci danno direttive su queste cose - ha aggiunto - ma ci girano le spalle quando si tratta di raccogliere persone che affondano in mare". .

Arresto di Genovese, il voto a dopo le europee. E' scontro

Redazione Mercoledì, 14 Maggio 2014
- Roma, 14 mag. - Troppo delicato, bene rinviare a dopo le europee. Il voto sul deputato del Pd Francantonio Genovese, il cui arresto e' stato chiesto dai giudici di Messina, pare slittare verso date piu' tranquille. Ma la cosa non impedisce che il caso - Genovese e' accusato di associazione a delinquere riciclaggio truffa - irrompa nel dibattito politico segnato dalla campagna elettorale. Sono giorni in cui sono esplosi il caso Expo e quello Scajola, in cui Forza Italia ha di che lamentarsi per i contenuti delle memorie di Timothy Geithner, ministro di Obama. Inevitabile che un possibile mancato pronunciamento di Montecitorio sul destino, non solo politico, di un influente esponente del Pd siciliano scateni polemiche. Soprattutto da parte dei principali competitor del Pd alle imminenti europee, i grillini. Quando si inizia a profilare l'ipotesi di un rinvio, il Movimento 5 Stelle fa subito partire un duro comunicato. "Il Pd e' nudo. Stanno provando a rinviare ulteriormente la votazione sulla richiesta di arresto", scrive, "Ci piacerebbe sapere cosa dira' il Pd ai cittadini, come giustifichera' queste manovre di palazzo, di fronte al gravissimo caso Genovese, in un momento il cui il Paese e ripiombato negli scandali politici". Segue a ruota la richiesta di rinviare la votazione degli ordini del giorno al dl Lavoro, per passare immediatamente all'esame della richiesta di arresto. Niente da fare: respinta con 122 voti di differenza. Lontano da Montecitorio, Beppe Grillo commenta con poca diplomazia: "Renzie assomiglia sempre piu' a un pugile suonato che al gong non sa neppure ritrovare l'angolo per sedersi. E' in attesa del flop delle elezioni e del lancio della spugna da parte dei due ottuagenari padri della patria, Napolitano e Berlusconi". Una freccia in piu' nella sua faretra elettorale. Intanto il citato Berlusconi fa sapere che fare accordi con Matteo Renzi sulle riforme e' ormai inutile. Prove generali per il dopo europee? Forse. Il premier, da parte sua, ribadisce: tanto le vinciamo noi. Nelle sue stesse parole: "L'anno scorso arrivo' primo il M5s, secondo il Pd di Bersani e terzo il Pdl. Questa volta il podio sara' diverso". Anche questo potrebbe essere il primo passo del dibattito che si aprira' il 26 maggio. .

Bonus Irpef, il beneficio arriva anche per cassintegrati e disoccupati

Sergey Mercoledì, 14 Maggio 2014
Anche i cassintegrati e a chi percepisce indennità di mobilità e disoccupazione riceveranno il Bonus Irpef da 80 euro. È quanto prevede la circolare 9/E dell'agenzia delle Entrate che risponde ai dubbi su beneficiari, calcoli e modalità di erogazione del bonus.

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Anche i cassintegrati, i disoccupati che percepiscono l'indennità e i lavoratori in mobilità riceveranno il bonus Irpef di 80 euro. E' quanto prevede la Circolare delle Entrate 9/E/2014 sullo sgravio fiscale, che dovrebbe arrivare nella busta paga di maggio. Tra le novità anche il fatto che le somme percepite come incremento della produttività, tassate al 10%, non concorrono ai fini del bonus.

L'Agenzia precisa in una nota che "il credito Irpef scatta anche per i lavoratori che percepiscono somme indirizzate a sostegno del reddito, come la cassa integrazione guadagni, l’indennità di mobilità e di disoccupazione. Non concorrono al superamento del limite di 26mila euro le somme percepite a titolo di incremento della produttività che godono di una imposta sostitutiva del 10% mentre le stesse somme, a esclusivo vantaggio del lavoratore, vengono conteggiate per calcolare l’imposta lorda da confrontare con le detrazioni da lavoro dipendente". Nel caso delle "somme a sostegno del reddito" il diritto al bonus, precisa la circolare, è da considerarsi "automatico", in quanto le somme percepite costituiscono proventi comunque conseguiti in sostituzione di redditi di lavoro dipendente, quindi assimilabili alla stessa categoria di quelli sostituiti.

Per quanto riguarda invece i redditi soggetti all’imposta sostitutiva per l’incremento di produttività, questi (entro il limite di 3mila euro lordi) sono fuori dal calcolo della soglia di reddito di 26mila euro, tetto massimo oltre il quale si perde il diritto al bonus Irpef. "Nel 2014", chiarisce la Circolare, "la retribuzione di produttività individuale che può beneficiare di questa agevolazione fiscale non può essere complessivamente superiore a 3mila euro lordi e questa cifra non contribuisce al raggiungimento della soglia di 26mila euro di reddito complessivo; e il reddito di lavoro dipendente assoggettato a imposta sostitutiva deve comunque essere sommato ai redditi tassati in via ordinaria per la verifica della 'capienza' dell’imposta lorda, calcolata sui redditi da lavoro rispetto alle detrazioni da lavoro spettanti". Nel limite dei 26mila euro, invece, bisogna considerare i redditi provenienti da affitti di immobili sotto il regime della "cedolare secca".

Tra le altre precisazioni, l'Agenzia ricorda che il bonus da 80 euro spetta anche ai lavoratori deceduti in relazione al loro periodo di lavoro nel 2014 e sarà calcolato nella dichiarazione dei redditi del lavoratore deceduto presentata da uno degli eredi.

Sul fronte del sostituto d'imposta, invece, si segnalano i ragguagli circa il calcolo del credito da erogare. La circolare specifica gli step che il sostituto d’imposta deve seguire per il calcolo del credito. Una volta calcolato il credito, la successiva ripartizione potrà avvenire tenendo conto del numero di giorni lavorati in ciascun periodo di paga. Per semplicità di applicazione, è comunque possibile utilizzare anche altri criteri, purché oggettivi e costanti, ferma restando la ripartizione dell’intero importo del credito spettante tra le retribuzioni dell’anno 2014. Ad esempio, per i rapporti di lavoro che si protraggono per l’intero anno 2014, l’importo del credito di 640 euro su base annua potrà essere erogato per un importo pari a 80 euro al mese per ciascuno degli 8 mesi che vanno da maggio a dicembre 2014.

Nel caso di contribuenti che hanno lavorato solo una parte dell’anno, inoltre, il sostituto d’imposta deve calcolare il credito sulla base del periodo di lavoro effettivo. La Circolare fa l'esempio di un lavoratore il cui reddito complessivo è di 22mila euro e che ha svolto 120 giorni di lavoro nel 2014 avrà diritto a un credito pari a 210,41 euro (640/365 x 120). Dopo aver individuato l’importo complessivo del credito spettante, particolare attenzione dovrà poi essere posta nella ripartizione del bonus nelle varie buste paga da maggio in poi. Infatti, l’importo da erogare nel mese andrà parametrato in base ai giorni di cui è composto il singolo mese di retribuzione.

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