Opzione Donna, Il M5S rilancia l'ipotesi di una proroga sino al 2018
Lo chiedono al Governo in una interrogazione parlamentare alcuni senatori del Movimento Cinque Stelle. Le risorse potrebbero essere reperite dal sottoutilizzo dei risparmi messi a disposizione con la legge di bilancio 2016.
A giustificare una proroga, ricorda il M5S, è soprattutto il sottoutilizzo delle risorse messe a disposizione proprio con le ultime due manovre finanziarie certificato recentemente dal Ministero del Lavoro in risposta ad una interrogazione parlamentare dell'Onorevole Polverini. In tale documento il Ministero ha certificato 16.790 accessi effettivi nel 2016 a fronte dei 22.900 accessi stimati nella legge di bilancio per il 2016. "Tali risparmi, conseguenti al ridotto impiego di risorse per oneri previdenziali rispetto a quelli stimati, devono essere impiegati per la prosecuzione del regime sperimentale, consentendo ad un ulteriore contingente di donne di usufruire del regime sperimentale opzione donna" ricordano i 5 Stelle. Che fanno presente, inoltre, come nel medio lungo termine lo Stato potrebbe guadagnarci a causa della riduzione del valore dell'assegno pensionistico per le lavoratrici che scelgano tale forma di pensionamento.
Effettivamente la possibilità di una proroga è espressamente consentita dalla legge 208/2015 (legge di bilancio 2016) che ha previsto un monitoraggio, tramite un "contatore", necessario per consentire la redazione da parte del Ministro del lavoro e delle politiche sociali di una relazione da presentare al Parlamento, entro il 30 settembre di ogni anno, sull'attuazione della sperimentazione con particolare riferimento al numero delle lavoratrici interessate e agli oneri previdenziali conseguenti, con un raffronto degli specifici oneri previdenziali conseguenti all'attuazione e le relative previsioni di spesa. Il Parlamento, "sulla base di tale relazione effettuata con riferimento al monitoraggio con cadenza annuale, può adottare un successivo provvedimento legislativo di proroga del regime sperimentale opzione donna qualora dall'attività di monitoraggio risulti un onere previdenziale inferiore rispetto alle previsioni di spesa, anche avuto riguardo alla proiezione negli anni successivi, disponendo l'impiego delle risorse non utilizzate per interventi con finalità analoghe ivi compresa la prosecuzione della medesima sperimentazione".
Documenti: Ecco chi può accedere all'opzione donna