
Redazione
Cantone, Gdf non ha avuto remora a indagare su se stessa
Mercoledì, 11 Giugno 2014 - Roma, 11 giu. - "C'e' una parte della nazione che e' sana. La Guardia di finanza non ha avuto nessuna remora ad occuparsi di indagini al proprio interno". Lo ha detto il commissario anticorruzione, Raffaele Cantone, intervenendo oggi alla Farnesina al convegno del gruppo di lavoro anticorruzione del G20. "E' stata la stessa Guardia di finanza - ha aggiunto Cantone, commentando i recenti fatti di cronaca - che ha proceduto nei confronti di esponenti del Corpo. Cio' vuol dire che esiste una parte della societa' sana".
Mose: La Russa, richiesta arresto Galan in Aula entro estate
Mercoledì, 11 Giugno 2014 - Roma, 11 giu. - L'Aula di Montecitorio potrebbe essere chiamata ad esprimersi sulla richiesta di custodia cautelare nei confronti di Giancarlo Galan (FI), avanzata dai magistrati nell'ambito dell'inchiesta sul Mose, gia' entro l'estate. Salvo che la Giunta, come e' gia' accaduto per il 'caso Genovese', non chieda alla presidente Boldrini una deroga per avere piu' tempo a disposizione. A rigore, infatti, se la Giunta per le autorizzazioni rispettera' i tempi previsti dal regolamento, il 4 luglio o al massimno la settimana successiva l'organismo presieduto da Ignazio La Russa terminera' l'iter procedurale e, di conseguenza, spettera' poi all'Aula l'ultima parola. E' il calendario di massima che e' stato deciso nelle riunione di oggi della Giunta, cosi' come riferisce al termine il presidente La Russa, ricordando pero' che i "faldoni sono 18" e quindi servira' del tempo. Galan, che ha chiesto alla Giunta di essere ascoltato e di depositare delle memorie, dovrebbe essere audito al massimo tra 15 giorni. .
Rai: Todini, costa 12 mln l'anno l'edizione Tgr della mezzanotte
Mercoledì, 11 Giugno 2014 - Roma, 11 giu. - Ogni anno si spendono 12 milioni di euro per l'edizione della mezzanotte dei tg delle sedi regionali, quelli della TGR, la piu' grande - per numeri di addetti - testata d'Europa. A fornire quella cifra e' stata oggi Maria Luisa todini, consigliere Rai, durante l'audizione in commissione di vigilanza dell'intero Cda di viale Mazzini, in prosecuzione dei lavori di una settimana fa. "Alle 22, quando c'e' un breve tg - ha detto la Todini - c'e' una signorina, un signorino, un signore che rimanda all'edizione della mezzanotte. Se invece si rimandasse al canale all news si risparmierebbero quei soldi". Una cifra che per la sua entita' ha colpito, ha impressionato i commissari della vigilanza Rai, mentre la presidente Anna Maria Tarantola ha detto "non ho indicazioni precise, se quella cifra sia per tutti i tg o solo per la Tgr". E la Todini in un successivo intervento a sua volta ha in qualche rimesso tutto nel vago dicendo che "si tratta di cifre che mi sono state fornite", e dunque anche lei non e' del tutto in grado di specificare con certezza se si tratti della sola edizione della Tgr o di tutti i tg di quella fascia oraria, quindi anche quelli della notte. Parlando poi sempre di informazione e replicando indirettamente all'obiezione su come mai "ai grandi investimenti su RaiNews corrispondono invece risultati rimasti piu' o meno invariati?", Todini ha sottolineato un altro aspetto che evidenzia i problemi del settore in casa Rai: "c'e' sovrapposizione totale e costante delle news, noi competiamo l'uno contro l'altro armati. In altri broadcast c'e' un canale all news che crea informazione. Abbiamo una concorrenza continua in casa nostra: se Renzi e' intervistato in Italia ha davanti 5 microfoni Rai diversi, all'estero c'e' uno solo, un microfono-zainetto, poi ogni canale fara' il proprio commento". Nominata di recente alla presidenza di Poste italiane, Todini ha confermato che entro l'autunno lascera' l'incarico di consigliere Rai, ricordando pero' in proposito che "per avere un nuovo consigliere non nominato dalla politica, devono cambiare le norme...". Lei era infatti uno dei sette consiglieri di nomina politica. Tornando poi al sistema informazione del servizio pubblico, l'imprenditrice ha detto che esso "dev'essere razionalizzato, altrimenti non ha senso investire in un grande canale all news come esistono in altri grandi broadcast, i quali avranno forse uno share inferiore al nostro, come spesso dicono gli stessi vertici Rai, e pero' godono di reputazione maggiore a livello mondiale". Secondo la Todini, "un accorpamento del'offerta informativa puo' portare alla valorizzazione vera ed effettiva degli investimenti fatti. Spero che l'azienda possa andare avanti su questo terreno". E quanto a Rai Way, "non si parla di svendita finche' non c'e' un prezzo; non si parla di vendita finche' non c'e' collocazione. C'e' un asset da valorizzare - ha detto todini -, e' doveroso sfruttare questo momento di cambiamento per avere un cambiamento reale dell'azienda, e il governo sta andando in questa direzione con piu' azioni, non ultima sulla governance della Rai".
Governo battuto alla Camera su responsabilita' civile toghe
Mercoledì, 11 Giugno 2014 - Roma, 11 giu. - Il Governo e la maggioranza sono stati battuti, in un voto a scrutinio segreto, nell'esame sulla legge europea 2013-bis alla Camera. E' infatti passato un emendamento della Lega, a prima firma Gianluca Pini, e a cui Governo e relatore avevano dato parere contrario, che riscrive l'articolo 26 sulla responsabilita' civile dei magistrati. .
Pizzarotti e' spacciato , ex grillini scommettono su espulsione
Mercoledì, 11 Giugno 2014 - Roma, 11 giu. - Dopo il nuovo attacco a Federico Pizzarotti sul blog di Grillo, l'espulsione del sindaco di Parma da M5S sembra essere piu' vicina. Secondo quanto si apprende, i dissidenti del Movimento e molti degli ormai ex 5 stelle sono convinti che l'esito della vicenda sia scontato. Il deputato Adriano Zaccagnini, uno dei primi a lasciare M5S (ora e' nel Misto) dice di non avere dubbi che alla fine Pizzarotti verra' espulso nonostante la sua "posizione di forza, in questa fase, come sindaco". Ma - questo il ragionamento - "e' evidente che e' iniziata l'operazione 'terra bruciata' intorno a lui e quindi potrebbero in diversi modi spaccare la sua giunta e metterlo in un angolo". Zaccagnini e' anche uno di quelli che lavorano da mesi per creare un movimento nel quale far confluire non solo i delusi dei 5 stelle, ma anche quelli della sinistra di Sel. Gia' domenica scorsa c'era stato un incontro a Roma con ex grillini di spicco: espulsi della prima ora come Giovanni Favia e Valentino Tavolazzi, senatori ex M5S come Fabiola Anitori e Francesco Campanella, il deputato Zaccagnini. Il loro obiettivo dichiarato e' quello di "costituire un nuovo movimento che ritorni alle origini" per "ripartire dal basso e andare oltre Grillo e Casaleggio". E l'auspicio e' che alla fine sia proprio Pizzarotti a far da guida. Anche perche' al Senato, nonostante i numeri che potrebbero garantire la nascita di un nuovo gruppo di ex 5 stelle, e' ancora tutto fermo a causa - cosi' viene spiegato - della difficolta' nel mettere insieme persone con storie diverse che comunque si ritrovano ancora nel progetto del Movimento 5 stelle, nonostante siano stati espulsi, e che quindi non se la sentono di dar vita a qualcosa di nuovo; discorso che vale soprattutto per i senatori che si erano dimessi contro i "metodi non democratici" e che per questo, anche loro, sono stati espulsi, senza neanche un voto sul blog. Proprio oggi l'aula del Senato vota la richiesta di dimissioni delle senatrici Laura Bignami e Maria Mussini: ma da tradizione, alla prima votazione le dimissioni vengono respinte dall'assemblea. 'Casus belli' del nuovo post contro Pizzarotti e' stata l'intervista del sindaco di Parma ieri a 'Otto e mezzo' da Lilli Gruber: intervista nella quale, in realta', Pizzarotti aveva smorzato molto i toni parlando di "telefonata chiarificatrice" gia' avvenuta in passato con Grillo e minimizzando presunti scontri. Ma alla domanda se potrebbe diventare lui il nuovo leader dei fuoriusciti, la risposta non e' stata un 'no' secco e questo non e' piaciuto. Il sindaco di Parma, invece, ha spiegato: "Ho gia' molti impegni e il prossimo anno saro' anche presidente della Provincia". Parole che secondo gli integralisti M5S sono ambigue e non escludono un suo impegno a 'capo' degli ex. Inoltre, secondo quanto si apprende in ambienti parlamentari, molti deputati integralisti sono convinti da tempo che Pizzarotti sia in torto: "Doveva dimettersi - diceva tempo fa un deputato M5S fedelissimo come Riccardo Fraccaro - subito dopo la 'sconfitta' sull'inceneritore.. Se fai la campagna elettorale dicendo che eliminerai l'inceneritore e poi non ci riesci, allora poi devi fare un passo indietro. Altrimenti, sei come tutti gli altri partiti...". .