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Riforma pensioni, con la legge di stabilità si riapre il cantiere
Pensioni

Riforma pensioni, con la legge di stabilità si riapre il cantiere

Sergey Domenica, 21 Settembre 2014
Si concluderà a breve l'iter del ddl sulla sesta salvaguardia. Nella legge di stabilità il governo potrebbe togliere le penalizzazioni per i lavoratori precoci e concedere maggiore flessibilità.

Kamsin Dopo il brutto stop nel decreto legge sulla pubblica amministrazione, le speranze di una revisione della Riforma Fornero sono affidate alla prossima legge di stabilità. Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha sostanzialmente confermato, prima della pausa estiva, la volontà del governo di introdurre dei correttivi al Dl 201/2011 per concedere maggiore flessibilità sull'età pensionabile. 

L’idea fatta dal Ministro è quella di fornire un ventaglio di possibilità al lavoratore che intende lasciare il lavoro per andare in pensione prima dei tempi canonici fissati dalla riforma Monti- Fornero. Poletti ha parlato di strumenti differenziati adatti e coerenti con le diverse situazioni anche se non ha specificato nei dettagli quali saranno le iniziative.

Tra le ipotesi in campo c'è la possibilità di riproporre i cd. "pensionamenti flessibili", un progetto elaborato lo scorso anno dagli onorevoli Baretta e Damiano che consentirebbe un anticipo della pensione fino a 62 anni di età e 35 di contributi con un sistema di penalità; la riapertura del sistema delle quote che regolava la vecchia pensione di anzianità; l'introduzione del ”prestito pensionistico“ per chi ha perso il lavoro a pochi anni dal raggiungimento dei requisiti richiesti per l’accesso all’assegno pensionistico.

Sempre nell'ottica di consentire un anticipo sull'età pensionabile, la legge di stabilità potrebbe essere il veicolo da utilizzare per la proroga dell'opzione donna, una misura su cui l'esecutivo ha fatto nelle scorse settimane un frettoloso dietrofront, ma che potrebbe estendere la possibilità per lavoratori e lavoratrici di accedere alla pensione con requisiti agevolati sino al 2018 al prezzo di avere un assegno calcolato con il sistema contributivo. Una modifica in tal senso, del resto, è chiesta da migliaia di lavoratrici sia del settore privato che pubblico.

Nel corso del question time alla Camera di questa settimana, Poletti ha dato poi la disponibilità del governo ad approfondire, con la legge di stabilità, un riesame dei disincentivi per coloro che accedono alla pensione anticipata con meno di 62 anni. La richiesta delle forze politiche è di cancellare le penalizzazioni sino al 2017.

Le altre misure su cui si attende il via libera - Va verso la conversione definitiva il disegno di legge sulla sesta salvaguardia in Senato; il provvedimento, approvato agli inizi di luglio alla Camera dovrebbe ricevere il disco verde di Palazzo Madama entro la prima metà del mese di Ottobre, prima della presentazione della legge di stabilità. Silenzio assoluto invece per quanto riguarda la vicenda dei quota 96 della scuola.

Le proposte per introdurre maggiore flessibilità

La proposta Damiano - Il disegno di legge messo a punto già nella scorsa legislatura prevede, con 35 anni di contributi, la possibilità di anticipare l’età del pensionamento fino a 62 anni, con un sistema di penalizzazioni (dal 2 all’8% a seconda di quanti anni mancano ai 66). Verrebbe meno anche la penalizzazione per chi ha maturato 41 anni di contributi indipendentemente dall’età anagrafica. Si tratta dei cd. pensionamenti flessibili.

La Quota 100 - Possibile l'introduzione di un sistema basato sulla precedente pensione di anzianità. Cioè ancorato ad un minimo di età anagrafica unitamente al perfezionamento di un requisito contributivo (es. 40 anni di contributi e 60 di età; oppure 39 di contributi e 61 di età).

Il Prestito Pensionitico - E' l'ipotesi elaborata dall'ex ministro del Lavoro Enrico Giovannini. L'idea consentirebbe a chi, a pochi anni dalla pensione, si ritrova disoccupato e senza ammortizzatori sociali di chiedere all'Inps un anticipo dell’assegno pensionistico fino a 2-3 anni, importo che poi sarà rimborsato piano piano con micro-prelievi sull'assegno una volta conseguita la pensione.

Riforma Pensioni, piu' facile il pensionamento d'ufficio a 65 anni nelle Pa

Riforma Pensioni, reversibilità e penalizzazioni nella legge di stabilitàZedde

Gasdotto Tap: Vendola, da Grillo falsita', lo querelo

Redazione Domenica, 21 Settembre 2014
- Roma, 21 set. - "Ho dato mandato ai miei legali di avviare un'azione giudiziaria nei confronti di Beppe Grillo per le falsita' contenute nel suo comizio a Melendugno". Lo annuncia in una nota il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, in merito al comizio di ieri sera del leader del Movimento Cinque Stelle sul gasdotto Tap. .

Lavoro: Bersani, bene tutele crescenti; ok indeterminato flessibile

Redazione Domenica, 21 Settembre 2014
- Roma, 21 set. - "Penso che il problema numero uno in Italia sia la produttivita'. Dobbiamo aumentarla. E per farlo e' giusto intervenire sul mercato del lavoro. Allora dico innanzitutto che va bene un contratto a tutele progressive, ma questo non puo' valere per i nuovi contratti, come e' stato detto. Cosi' si andrebbe nella direzione di aumentare la segmentazione del mercato del lavoro". Lo sostiene l'ex segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, intervistato dal Sole 24 Ore. "Questo sarebbe inaccettabile - aggiunge Bersani - Noi abbiamo bisogno di un percorso unificante. Il contratto a tutele crescenti dovrebbe quindi sostituire gran parte dei contratti esistenti, riducendo a tre-quattro tipologie". La reintegra? "Possiamo pensare a una maggiore flessibilita', su questo sono apertissimo, anche sull'articolo 18 si puo' tornare a intervenire cercando di farlo funzionare meglio, ma alla fine la reintegra deve rimanere". "La flessibilita' - spiega Bersani - e' nelle tutele crescenti. In un periodo iniziale l'imprenditore ha piu' facolta' di interrompere il rapporto di lavoro, passati 2-3-4 anni non piu'". Sui rischi di scissione del Pd, Bersani dice: "Ho sempre detto che lavoro per la ditta, ma la ditta e' il luogo dove si elabora e si propone". "Si deve discutere prima, no si puo' arrivare alla direzione con un prendere e lasciare". In ogni modo "sono fiducioso che al di la' delle asprezze, si trovi un punto di convergenza ed equilibrio". .

Camusso, Renzi sbaglia, no atti forza che tolgono diritti

Redazione Sabato, 20 Settembre 2014
- Roma, 20 set. - Il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, ritiene che il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, "sbagli" sul tema della riforma del mercato del lavoro in quanto "non si possono affrontare temi estremamente importanti, come quello delle estensioni delle tutele e del come si esce da una situazione cosi' ampia di disoccupazione, senza il dialogo e il confronto". "Credo soprattutto non lo si possa fare con atti di forza che tolgono i diritti a chi ce li ha senza dare nessuna prospettiva al mondo del precariato", ha affermato Camusso a La Spezia .

Renzi contro vecchia guardia Pd Cerca lo scontro ideologico

Redazione Sabato, 20 Settembre 2014

- Roma, 20 set. - "Chi oggi difende il sistema vigente difende un modello di diseguaglianze dove i diritti dipendono dalla provenienza o dall'eta'. Noi vogliamo difendere i diritti di chi non ha diritti. Quelli di cui nessuno si e' occupato fino ad oggi". Lo scrive il premier e segretario del Pd, Matteo Renzi, in una lettera indirizzata agli iscritti del partito. "Il 29 settembre - aggiunge - presentero' in direzione nazionale il JobsAct. Dobbiamo attirare nuovi investimenti, perche' senza nuovi investimenti non ci saranno posti di lavoro e aumenteranno i disoccupati. Ma dobbiamo anche cambiare un sistema ingiusto - conclude - che divide i cittadini in persone di serie A e di serie B e umilia i precari".

"Nel partito c'e' chi vuole scontri ideologici"

"Davanti a un problema c'e' chi trova soluzioni provando a cambiare e chi organizza convegni lasciando le cose come sono. Anche nel nostro partito c'e' chi vuole cogliere la palla al balzo per tornare agli scontri ideologici e magari riportare il Pd del 25%. Noi no" si legge ancora nella lettera pubblicata sul sito del Pd. "Bloccare l'emorragia dei posti di lavoro e tornare a crescere, semplificare il fisco pagando meno (ma pagando tutti, finalmente!) e, prima di tutto, investire sull'educazione e sulla scuola: questa e' la nostra sfida", aggiunge Renzi che poi sottolinea: "Ci hanno detto che siamo di destra per questo. Ci hanno paragonato ai leader della destra liberista anglosassone degli anni Ottanta. A me - conclude - hanno insegnato che essere di sinistra significa combattere un'ingiustizia, non conservarla".

Scontro con la Cgil sull'articolo 18

"Cambiamo il Paese, chi puo' ci dia mano"

"Noi siamo qui per cambiare l'Italia e non accetteremo mai di fare le foglie di fico alla vecchia guardia che a volte ritorna. O almeno ci prova" scrive ancora Renzi "Sul sito - spiega - trovate l'indicazione della nuova segreteria. Chi puo' ci dia una mano, partendo dalle iniziative per le imminenti regionali e per le forme di autofinanziamento. Abbiamo la grande occasione di cambiare il paese piu' bello del mondo: Aiutiamoci a farlo sul serio".

Altro...

Pensioni, ecco le prestazioni in cui restano in vigore le finestre mobili

Sergey Sabato, 20 Settembre 2014
Il Decreto legge 201/2011 ha disapplicato la finestra mobile per i lavoratori che maturano il diritto dal 1° gennaio 2012 ad eccezione di talune categorie di soggetti e per determinate tipologie di prestazioni.

Kamsin C'è sempre molta confusione riguardo alla finestre mobili, quel periodo di attesa imposto dalla vecchia disciplina pensionistica che il pensionando deve attendere prima di poter conseguire il rateo pensionistico. Si dice che questo periodo sia stato abolito con l'ultima Riforma del 2011 ma stante le varie eccezioni risulta non sempre agevole districarsi intorno a questa materia. Vediamo dunque di fare il punto della situazione.

La Disciplina originaria - Innanzitutto va fatta una premessa. Sino al 2011 la disciplina era uniforme per tutti coloro che ottenevano una prestazione previdenziale messa in pagamento dall'Inps (es. pensione di anzianità e pensione di vecchiaia). I lavoratori dipendenti scontavano, dal 1° gennaio 2011, un differimento di 12 mesi e gli autonomi di 18 mesi a decorrere dalla data del perfezionamento del diritto a pensione. In pratica se si maturava la quota 96 nel gennaio 2011 si doveva attendere il 1° Febbraio 2012 se dipendenti (o agosto 2012 se lavoratori autonomi).

Per effetto dell'intervento di cui alla legge 111/2011 dal 1° gennaio 2012 era stato programmato anche un ulteriore slittamento per i lavoratori che ottenevano alla pensione di anzianità indipendentemente dal requisito anagrafico (cioè con i 40 anni di contributi) pari ad un mese se il requisito contributivo è stato maturato nel 2012; di due mesi nel 2013 e di 3 mesi dal 2014 in poi. Cio' determinava un allungamento della finestra sino a 15 mesi per i lavoratori dipendenti (21 mesi per gli autonomi) che accedono alla prestazione di anzianità con i 40 anni di contributi.

L'avvento della Riforma Fornero - Le cose cambiano dal 1° gennaio 2012. A decorrere da questa data la finestra mobile viene disapplicata nei confronti dei lavoratori che maturano il diritto a pensione secondo le regole indicate del Dl 201/2011. In altri termini chi matura un diritto a pensione anticipata o di vecchiaia con la nuova disciplina potrà accedere alla pensione il primo giorno del mese successivo a quello di compimento dell'età pensionabile. Ad esempio chi matura la pensione anticipata nel gennaio 2015 potrà accedere alla pensione già dal 1° febbraio 2015 senza dover attendere piu' i fatidici 12 mesi di finestra. Sicuramente questo è un pregio della Riforma Fornero perchè fa giustizia di una normativa che, in via occulta, innalzava di un anno l'età pensionabile.

Le eccezioni - Il regime delle decorrenze vigenti alla data del 31.12.2011 è tuttavia ancora molto attuale perchè il legislatore ha previsto che talune categorie di lavoratori continuino, in via eccezionale, ad esserne soggetti anche per il periodo successivo al 2011. Si tratta in particolare dei lavoratori salvaguardati (cd. esodati) e dei lavoratori del pubblico impiego posti in prepensionamento sulla base della spending review di cui all'articolo 2, comma 11 del Dl 95/2012. Per tali soggetti si ha infatti l'ultrattività delle precedenti regole di pensionamento e, pertanto, viene fatta rivivere anche la normativa sulle decorrenze. 

La finestra mobile resta inoltre in vigore nelle prestazioni pensionistiche che non sono state interessate dalla Riforma Fornero. E' il caso, ad esempio, delle lavoratrici dipendenti o autonome che decidono di accedere alla pensione con il regime sperimentale previsto dall'articolo 1, comma 9 della legge 243/04 (cd. opzione donna); della disciplina dei lavori cd. usuranti; delle prestazioni conseguite in regime di totalizzazione; del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico.

Zedde

FI: Capezzone 'strappa', non voglio morire renziano

Redazione Sabato, 20 Settembre 2014
- Roma, 20 set. - "Non voglio morire renziano. Se per caso ci fossero misure positive da parte del governo, è chiaro che andrebbero esaminate. Ma noi siamo opposizione e dobbiamo rafforzare e rendere visibile questo profilo". Lo ha detto, dal seminario di Sirmione, Daniele Capezzone. Il presidente FI della commissione Finanze della Camera) giudica "abbastanza surreale che il centrodestra subisca da mesi l'agenda politica e mediatica di Renzi, agenda peraltro sbagliata per il Paese: oggi tutti riconoscono che è stato un errore bloccare per 6 mesi la discussione sul tema del Senato, quando invece l'emergenza era ed è economico-sociale". "Anche dal punto di vista mediatico - incalza - l'andazzo è lo stesso, con un centrodestra essenzialmente 'commentatore' delle attività di Renzi. Tutto ciò fa male a noi, rischia di non riportare al voto i nostri delusi e astenuti, e fa male alla democrazia italiana, a cui rischia di mancare il ruolo dell'alternativa e dell'opposizione". "Da mesi - rivendica - contropropongo un'agenda diversa, una nostra controffensiva liberale centrata su uno choc fiscale: taglio di spesa e taglio di tasse. Nel mio libro è spiegata in dettaglio la possibilità di procedere a un taglio simultaneo di 40 miliardi di pressione fiscale, a favore delle imprese, con dimezzamento dell'Irap e il calo dell'aliquota Ires; delle famiglie, con l'abolizione della tassa sulla prima casa e il calo di due punti dell'Iva; e dei lavoratori, con un consistente taglio del cuneo fiscale, a cui deve accompagnarsi un corrispondente taglio di spesa pubblica". Il tutto, tiene a precisare "dettagliato al cap. 16 del mio libro, voce per voce". .

Boldrini: Parlamento sapra' riconquistare ruolo e prestigio

Redazione Sabato, 20 Settembre 2014
- Bari, 20 set. - "Sono certa che il Parlamento sapra' riconquistare il ruolo e il prestigio che merita come massima sede di rappresentanza del popolo italiano", ha detto oggi a Conversaro Laura Boldrini, presidente della Camera, parlando a un folto pubblico di studiosi e studenti sui temi della Grande Guerra e del ruolo di alcune figure del socialismo pacifista, ospite della Fondazione Di Vagno. "Come diceva lo storico Gaetano Salvemini bisogna 'trasformare le proteste in riforme' ed e' con questo spirito che cerco di costruire giorno per giorno il cambiamento necessario e che mi sforzo di esercitare l'importante ruolo che la Camera mi ha chiamato a svolgere", ha detto ancora. Ricordando i giorni dell'inizio della Grande Guerra di cui ricorre il centenario la presidente della Camera ha ricordato "la retorica antiparlamentare esacerbata dal clima bellico con accuse di vaniloquio, la contestazione delle lentezze procedurali. Sono temi che, purtroppo, hanno riecheggiato e riecheggiano tuttora nella polemica politica. Oggi pero' - ha concluso - a differenza di un secolo fa l'Italia e' una Repubblica e il nostro Parlamento puo' contare non solo sulla tutela formale della Costituzione, ma anche sulla maturita' della coscienza civile dei cittadini". Boldrini ha visitato una mostra fotografica sul tema dell'immigrazione dal titolo 'Storie senza confini'. Al termine ha invitato il presidente della Fondazione a esporre la mostra a Montecitorio, ha visitato la Cattedrale e, presso il cimitero della cittadina barese, ha deposto una corona di fiori presso la tomba del martire antifascista Giuseppe Di Vagno, il deputato socialista ucciso da una squadraccia fascista nel 1921. .

Italiane rapite: appello in arabo dell'Ucoii, nel nome del Corano liberatele

Redazione Sabato, 20 Settembre 2014

- Firenze, 20 set. - Per la liberazione di Vanessa Marzullo e Greta Ramellie, rapite in Siria lo scorso 31 agosto, e di Padre Dall'Oglio, scende in campo l'Unione delle comunita' islamiche in Italia (UCOII) con un appello in arabo e uno in italiano. Il primo verra' diffuso sui principali newtork arabi come Al Jazeera e Al Arabiya, mentre il secondo, in Italia, vuole sensibilizzare la comunita' locale e far capire all'Italia quanto sia grande la loro preoccupazione.

A parlare e' Elzir Izzedin, Presidente dell'UCOII che in arabo si rivolge direttamente ai rapitori: "Mi appello a voi che dite di essere musulmani, liberate i nostri tre ostaggi Padre Dall'Oglio, Vanessa Marzullo e Greta Ramellie". "Loro hanno lavorato in Italia per gli interessi e la liberazione del popolo siriano e sono andati in Siria per aiutarlo contro il regime. Come dice il Corano, - prosegue - nessuno puo' accusare qualcuno di una cosa che non ha fatto percio' invito voi credenti, o che almeno dite di essere, di liberare questi nostri concittadini italiani.

La nostra comune fede in Dio ci impone il rispetto dell'altro, del diverso, dell'uomo in generale, e la sua salvaguardia, percio' vi invito, come imam di Firenze e come presidente dell'Unione delle comunita' islamiche d'Italia, a liberarli." .

Lavoro: Brunetta, Pd spaccato elemento instabilita' per politica

Redazione Sabato, 20 Settembre 2014
- Roma, 20 set. - "Sulla riforma del mercato del lavoro Renzi, se ce la fa, avra' il nostro appoggio, ma gia' meta' del suo partito gli ha detto di no. Quindi, quello che probabilmente succedera' e' che si spacchera' il Partito democratico che, evidentemente, e' un partito inesistente". Lo ha detto Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, ai microfoni di RaiNews24, a margine di "Forzafuturo", la scuola di formazione politica organizzata da Forza Italia a Sirmione. "Se un partito ha un leader che vuole una cosa, come il superamento dell'articolo 18 e la riscrittura dello Statuto dei lavoratori, mentre l'altra meta' del partito fa le barricate, vuol dire che il Pd non e' un partito. E' un partito diviso. E' un partito indeciso su tutto. E' l'elemento d'instabilita' e di conservazione della vita politica italiana e della societa' italiana - ha osservato Brunetta - In un momento come questo, avere un partito leader, che esprime il Presidente del Consiglio, spaccato in due o in tre tronconi e' un elemento di grande instabilita' e di grande preoccupazione per la vita politica, economica e sociale in Italia", ha concluso Brunetta. Red/Ser .
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