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Carceri: Orlando, quello dell'amnistia e' un tema indigeribile

Redazione Venerdì, 19 Settembre 2014
- Venezia, 19 set. - "Se non vogliamo che sia la fiera dell'ipocrisia, dobbiamo dire che e' un tema elettoralmente indigeribile e spesso anche politicamente". Cosi' il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, durante il congresso dell'Unione Camere Penali Italiane, ha risposto a una domanda sulla fattibilita' di un provvedimento di amnistia. "Da quando e' stato deciso che per votarlo serve una maggioranza dei 2/3 - ha poi aggiunto - e' diventata un'ipotesi di scuola. Non riusciamo a mettere assieme una maggioranza dei 2/3 sul superamento del bicameralismo, figuriamoci su amnistia e indulto", ha concluso. Orlando ha anche rivendicato i risultati ottenuti sulla diminuzione della popolazione carcerari. "In questo momento abbiamo 54mila detenuti e abbiamo avuto una forbice fra posti disponibili e carcerati che aveva raggiunto anche i 20mila detenuti e che ora si e' molto ristretta", ha chiosato. In questo senso, per il ministro della Giustizia, "hanno fatto di piu' il sovraffollamento e la condanna di Strasburgo che tutte le tabule rase fatte in passato". "Oggi, grazie allo stimolo esterno, abbiamo conquistato alcuni obiettivi che sono acquisiti una volta per tutte" e questo traguardo e' stato "realizzato contro corrente rispetto al senso comune della societa'", ha concluso. .

Giustizia: Orlando, riforma Csm appena sara' in pienezza poteri

Redazione Venerdì, 19 Settembre 2014
- Venezia, 19 set. - Il governo affrontera' il 'tema' di una riforma del Csm quando ci sara' un Consiglio superiore della magistratura nella pienezza dei suoi poteri. A spiegare come mai l'esecutivo non abbia ancora toccato questo tasto, sollecitato durante un dibattito sul palco del XV congresso delle Unione Camere Penali Italiane, il ministro della Giustizia Andrea Orlando. "Questo e' un problema che vogliamo affrontare", ha detto. "Non abbiamo prodotto ancora articolati perche' il Csm non era nella pienezza dei suoi poteri, ma non appena avremo un interlocutore istituzionale nel pieno dei suoi poteri affronteremo questo passaggio", ha spiegato il ministro, secondo cui si interverra' anche sulla legge elettorale dell'organo di autogoverno dei magistrati, perche' "quella attuale doveva frenare il correntismo, ma l'ha invece rafforzato". .

Lavoro: Brunetta forza Renzi ; Alfano avanti su strada giusta

Redazione Venerdì, 19 Settembre 2014
- Roma, 19 set. - "Favorevoli a superare art. 18. Ma contrari al trucco di un art. 18-bis. Cio' che esce dalla porta non deve rientrare dalla finestra". Lo scrive su Twitter Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera. "Matteo Renzi ai sindacati: 'Si sono difese battaglie ideologiche e non problemi concreti gente'. Finalmente anche il Pd se ne rende conto?", sottolinea il presidente dei deputati azzurri in un nuovo tweet. E ancora: "Forza Matteo Renzi. Su articolo 18 e sindacati avanti cosi'. Nella speranza che non ti costringano a fare marcia indietro". "Dobbiamo andare fino in fondo". Il presidente del Nuovo Centrodestra, Angelino Alfano, al Tg2, torna sulla riforma del lavoro e afferma: "Siamo sulla strada giusta e non possiamo fermarci a meta'. Senza timidezza, occorre dire che la strada e' quella di fare regole piu' semplici per chi vuole fare delle assunzioni. E' una strada che noi avevamo indicato e che si sta seguendo. Quindi non possiamo fermarci". .

Lavoro: scontro Renzi-sindacati Cgil, vuole modello Thatcher

Redazione Venerdì, 19 Settembre 2014
- Roma, 19 set. - E' scontro al calor bianco tra Matteo Renzi e la Cgil sulla riforma del mercato del lavoro. Il segretario generale della Cgil Susanna Camusso ha attaccato: "Mi sembra che il presidente del consiglio abbia un po' in mente il modello della Thatcher. La conseguenza del modello degli ultimi 20 anni e' un sistema fatto di divisioni che ha portato precarieta' e non competitivita'". La Camusso non ha escluso uno sciopero generale. Dura la replica del premier affidata ad un videomessaggio: "Oggi la Cgil ha deciso di andare all'attacco del governo. Il segretario Camusso ha detto che il governo ha in mente Margaret Thatcher quando si parla di lavoro. Ma noi quando si parla di lavoro non siamo impegnati in uno scontro del passato e ideologico. Noi non vogliamo il mercato del lavoro della Thatcher, ma un mercato in cui ci sono cittadini tutti uguali, un mercato giusto, vogliamo delle regole giuste, non regole che dividono sulla base della provenienza geografica, o regole complicate". E poi ha rincarato la dose: "Pensiamo a quelli a cui non ha pensato nessuno in questi anni. A quelli che vivono di cococo e cocopro e sono condannati a un precariato a cui il sindacato ha contribuito preoccupandosi solo dei diritti di alcuni e non dei diritti di tutti". Ma intanto a pochi giorni dall'approdo del Jobs Act in aula al Senato, i toni continuano ad essere aspri all'interno dello stesso Pd con l'ex segretario Pierluigi Bersani che ha minacciato "battaglia" al Senato se non cambiera' l'impostazione, con la presentazione di molti emendamenti alla legge delega. "Altro che modello tedesco - ha detto critico - Renzi rischia di frantumare i diritti dei lavoratori". Quanto al paragone con la Thatcher, l'ex segretario ha osservato: "Non voglio credere che ci sia l'idea di fare un braccio di ferro inutile e sterile: servono novita'". Intanto il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Graziano Delrio, ha aggiunto netto: "Il governo e' determinatissimo a completare l'iter" della riforma del lavoro, "il paese non puo' vivere di promesse ma servono i fatti". E ha ammonito contro gli ultimatum: "Le discussioni aiutano tutti a migliorarsi, l'importante e' che non ci siano ultimatum o posizioni ideologiche e che ci sia l'intenzione di creare posti di lavoro, con ricette moderne perche' quelle utilizzate fino ad oggi non hanno funzionato". .

Ichino, riforma del lavoro anche senza i sindacati

Redazione Venerdì, 19 Settembre 2014
- Roma, 19 set. - "Bisogna fare la riforma del lavoro anche senza i sindacati, se i sindacati non capiscono l'importanza". Lo afferma il senatore giuslavorista Pietro Ichino a Mix24 su Radio 24. "Bisogna saperla fare anche senza il sindacato. Il sindacato tedesco nel 2001-2002 accetto' la sollecitazione forte di Schroeder, leader social democratico, e fecero quella riforma. Si', bisogna farla sapendo poi che una volta fatta nessuno proporra' di tornare indietro". Insomma, se i sindacati non ci stanno si fa per decreto. Domanda Minoli. "La via maestra e' fare la legge in fretta e bene come mi sembra che stiamo facendo, certo se ci fosse un grave inciampo su questa strada... Ieri in commissione al senato abbiamo approvato" il ddl di delega. Io spero e credo che il Pd sia capace di far digerire questa scelta anche alla propria minoranza". E sui sindacati: "Una parte del sindacato e' ancora convinto che la sicurezza del lavoratore, il lavoro stesso, possano essere dati per legge. Mentre la sicurezza del lavoratore e' data da un mercato in cui abbonda la domanda di lavoro, ma per questo dobbiamo aprire il sistema agli investimenti stranieri. L'Italia e' chiusa agli investimenti stranieri". Pensa che potrebbe esserci un autunno caldo? "Io non credo, perche' il cuore dell'autunno caldo oggi ha perso il suo valore. I sindacati minacciano lo sciopero ma non lo fanno, e credo non lo faranno".

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Renzi a sindacati, avete difeso ideologie non lavoratori

Redazione Venerdì, 19 Settembre 2014
- Roma, 19 set. - In Italia il mercato del lavoro e' ingiusto anche perche' "si sono difese le battaglie ideologiche e non i problemi concreti della gente". Questo l'attacco del premier Matteo Renzi ai sindacati, dopo le loro proteste per la legge delega del governo sul mercato del lavoro. .

Cig in deroga, ecco il nuovo identikit dal 2014

Bernardo Diaz Venerdì, 19 Settembre 2014
Le Regioni potranno stabilire regole proprie sino al 31 Dicembre 2014. I criteri per la concessione dell'ammortizzatore sociale si fanno piu' stringenti in vista del definitivo superamento dal 2017.

Kamsin Il decreto Sblocca Italia (articolo 40 del decreto legge 133/2014 pubblicato sulla Gazzetta ufficiale 212 il 12 settembre scorso), dispone un rifinanziamento di 728 milioni degli ammortizzatori sociali in deroga per il 2014: un rifinanziamento che porta la dotazione complessiva di risorse disponibili a circa un miliardo e 720 milioni, 320 in più rispetto a quanto previsto dalla legge di stabilità 2014. Secondo quanto si apprende dal Dicastero di Via Veneto la copertura sarà assicurata liberando risorse da interventi non decollati, facendo ricorso alle risorse ministeriali per la formazione continua e, in misura limitata, alle risorse da destinare ai fondi inter-professionali.

Le risorse saranno utilizzate per finanziare la nuova disciplina introdotta dal decreto interministeriale 83473 che dallo scorso 4 agosto ha mutato i criteri di ordine generale a cui le Regioni devono attenersi per la concessione della cassa integrazione. C'è tuttavia un periodo transitorio, fino al 31 dicembre 2014, durante il quale le Regioni stesse possono darsi regole, in deroga a quelle stabilite dal decreto (nei limiti però di un plafond del 5% delle risorse a disposizione della Regione e di 70 milioni sul territorio nazionale). Dal 2015 le Regioni dovranno attenersi alla regole del decreto. Regole che sono piu' stringenti in vista del definitivo superamento - dal 2017 - della cassa integrazione in deroga.

Le nuove regole -  La normativa dispone prima di tutto che possono richiedere il trattamento di Cigd solo le imprese di cui all'articolo 2082 del Codice civile, con l'esclusione quindi dei datori di lavoro non imprenditori, in particolare i professionisti.

I lavoratori beneficiari sono quelli in possesso di un'anzianità lavorativa presso l'impresa di almeno 12 mesi alla data d'inizio del periodo di cig in deroga. L'ammortizzatore è concesso, inoltre, solo nei casi di sospensione o riduzione di attività lavorativa (in nessun caso per l'ipotesi di cessazione dell'attività d'impresa o di parte di essa) per le seguenti motivazioni: a) situazioni aziendali dovute a eventi transitori e non imputabili all'imprenditore o ai lavoratori; b) situazioni aziendali determinate da situazioni temporanee di mercato; c) crisi aziendali; d) ristrutturazione o riorganizzazione.

Per i trattamenti concessi nel 2014 la durata del trattamento non potrà superare gli 11 mesi in un anno; la durata si restringe a 5 mesi in un anno se il trattamento viene concesso dal 2015. L'importo del trattamento è stabilito nella misura dell'80% della retribuzione, comprensiva di eventuali ratei di mensilità aggiuntive, che il dipendente avrebbe percepito per le ore di lavoro non prestate tra te zero e il limite dell'orario contrattuale (non oltre le 40 ore settimanali). Il periodo è accreditato figurativamente a fini pensionistici.

Infine, per la richiesta, il decreto stabilisce che l'impresa presenti in via telematica una domanda all'Inps e alla regione, corredata dell'accordo quadro stipulato in sede regionale, entro 20 giorni dalla data in cui ha avuto inizio la sospensione o la riduzione dell'orario di lavoro.

Zedde

Consulta: Bruno, indagato? Io non ho ricevuto nulla. Sono sereno

Redazione Venerdì, 19 Settembre 2014
- Roma, 19 set. - "Io non ho ricevuto nulla, non mi e' stato notificato nulla". Donato Bruno, senatore di Forza Italia, ribadisce di non essere indagato nell'ambito dell'inchiesta che riguarda il fallimento della Itierre di Isernia, azienda del settore tessile. La notizia del suo presunto coinvolgimento nell'inchiesta e' stata diffusa oggi dal Fatto Quotidiano e prontamente smentita dal diretto interessato, che ora assieme al suo legale, l'ex ministro Paola Severino, sta valutando il da farsi, se sporgere querela o meno: "Ho affidato a Severino l'incarico di tutelarmi, mi rimetto alle sue decisioni", spiega Bruno raggiunto telefonicamente dall'Agi. Bruno e' candidato da Forza Italia e dal Pd, assieme a Luciano Violante, alla Corte costituzionale. La sua candidatura e' stata oggi confermata, in una nota congiunta, dai due capigruppo di FI, Brunetta e Romani. Martedi', dopo 13 votazioni del Parlamento in seduta comune andate a vuoto, potrebbe arrivare l'attesa fumata bianca. Teme ripercussioni sull'elezione alla Consulta dalla vicenda Itierre? "Io sono sereno. Poi sta ai deputati e senatori valutare, ma io sono sereno", spiega Bruno, il quale ritiene, qualora si "riesca a superare lo stallo, che martedi' possa essere la votazione decisiva". Quanto ai rapporti con Itierre, "sono stato consulente di quella societa', e' un lavoro che va avanti da 5 anni e ancora prosegue, ci sono ancora dei giudizi pendenti. La procura ha chiesto tutta la documentazione relativa all'attivita' svolta dai professionisti e consulenti, io stesso - riferisce Bruno - ho consegnato lo scorso febbraio 3-4 valigie di documentazione. Per me il problema e' chiuso e non ci saranno conseguenze", conclude il senatore azzurro. .

Consulta: FI conferma Bruno come candidato. Replica al 'Fatto': Non sono indagato

Redazione Venerdì, 19 Settembre 2014

- Roma, 19 set. - "Bene ha fatto il senatore Donato Bruno a precisare la sua posizione in merito alla 'notizia' pubblicata questa mattina da 'Il Fatto Quotidiano', e bene ha fatto ad incaricare un legale per tutelare la sua reputazione nelle opportune sedi giudiziarie.

Per parte nostra confermiamo con convinzione e determinazione l'indicazione data gia' nei giorni scorsi da Forza Italia: il collega e amico Donato Bruno resta il nostro candidato alla Corte costituzionale". Lo dichiarano in una nota congiunta i due capigruppo di Forza Italia di Camera e Senato, Renato Brunetta e Paolo Romani.

Intanto sull'argomento e' intervenuto anche il ministro della Giustizia, Andrea Orlando. A chi gli chiedeva del problema delle ripetute e finora infruttuose votazioni per i membri della Consulta e del Csm, ha risposto: "Ho gia' detto che su questo sono d'accordo, spero che il Parlamento blocchi rapidamente questa situazione".

Boldrini: pdl su eutanasia presto al vaglio della Camera

Redazione Venerdì, 19 Settembre 2014
- Roma, 19 set. - La proposta di legge di iniziativa popolare sul 'rifiuto di trattamenti sanitari e liceita' dell'eutanasia' potrebbe presto arrivare al vaglio dell'Aula di Montecitorio. E' quanto annuncia il presidente della Camera, Laura Boldrini, che ne proporra' la calendarizzazione ai capigruppo, nel messaggio inviato all'associazione Luca Coscioni in occasione dell'undicesimo congresso. "Pur se il ruolo mi impedisce di pronunciarmi sui contenuti delle singole proposte - scrive Boldrini - credo che uno degli strumenti utili a ridurre questa distanza" tra la politica e i cittadini "stia nel dare nuovo vigore, e risposte finalmente credibili, alle iniziative legislative dei cittadini, come quella sul 'rifiuto di trattamenti sanitari e liceita' dell'eutanasia' che veniste a presentarmi a Montecitorio nello scorso ottobre". Boldrini ricorda che "da allora ha compiuto nuovi passi avanti la riforma del regolamento della Camera, che tra i suoi elementi qualificanti ha appunto la valorizzazione delle proposte di legge di iniziativa popolare". La terza carica dello Stato spiega: "Conto che questa importante riforma arrivi presto all'esame dell'aula, ma nell'attesa e' possibile, su richiesta dei gruppi, la calendarizzazione delle proposte di legge di iniziativa popolare gia' giunte alla Camera", ed assicura che "porro' ancora una volta la questione nelle prossime riunioni della conferenza dei presidenti di gruppo". Secondo Boldrini, infatti, la nostra attenzione e' doverosa: per rispetto del dettato costituzionale e delle decine di migliaia di cittadini che, firmando, hanno espresso attiva partecipazione alla vita democratica".
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