Pensioni
Pensioni, Saltamartini: pronti emendamenti nel milleproroghe
Migliaia di partite Iva, tra giovani professionisti e imprenditori, sono pronte a scappare dalla gestione separata lnps o schiudere, tradite dalle modifiche imposte dall'ultima legge di Stabilità. Un clamoroso autogol, come ammesso dallo stesso premier Renzi, che rischia, in questo particolare momento di crisi economica e con la disoccupazione galoppante, di penalizzare l'unica forza lavorativa che con coraggio continua a investire su se stessa. Kamsin Per questo è nato il comitato promotore apartitico «LapartitaNonèChiusa», attraverso il quale, insieme a tanti parlamentari, associazioni, rappresentanti Anci, vogliamo fornire un assist al Governo e al Parlamento per sanare questo grave errore. Ricercatori, traduttori, informatici e altri professionisti che si vedranno aumentare nel 2015 i contributi previdenziali oltre il 30%, mentre viene triplicata l'aliquota Irpef minima dal 5 al 15%, con l' asticella del fatturato che si è pressoché dimezzata.
Da qui le richieste sollevate dal Comitato, sostenute dal presidente di Confassociazioni, Angelo Deiana, dal presidente dell'associazione Progettiamo il Futuro, Michelangelo Chinni, dal sindaco di Ascoli e presidente dell'Ifel Fondazione Anci, Guido Castelli, dalla presidente di Acta, Anna Soru. E, soprattutto, sostenute da un ampio fronte parlamentare trasversale che vede impegnati tutti i gruppi. Oltre a Nunzia De Girolamo, capogruppo Ncd alla Camera; Cesare Damiano del Pd; Pietro Laffranco, capogruppo FI in commissione Finanze; Paolo Tancredi (Ncd), Guido Guidesi (Lega Nord), Massi mo Corsaro (FDI) e Giuseppe De Mita (Udc) capigruppo in commissione Bilancio dei rispettivi partiti. E ancora: Dorina Bianchi, Roberto Formigoni, Vincenzo Garofalo, Dore Misuraca, Alessandro Pagano, Vincenzo Piso, Gianni Sammarco, Raffaello Vignali e Roberta Angelilli.
Richieste che sono chiare e improcrastinabili: la prima sarà la presentazione di un emendamento a mia prima firma, e di tutti i parlamentari che hanno aderito, al Decreto Milleproroghe, incardinato già in commissione alla Camera, attraverso il quale viene prorogata l' aliquota contributiva alla gestione separata Inps in vigore nel 2014, fissata al 27%, congelandone di fatto l'aumento. A questo intervento si dovrà aggiungere anche un secondo provvedimento "ad hoc" con cui modificare il nuovo regime dei minimi, adottato in Legge di stabilità, al fine di ripristinare le soglie dello scorso anno, con aliquota al 5% fino a 30 mila euro di fatturato. Siamo fiduciosi che il Governo sia sensibile alla moral suasion che il Comitato e il Parlamento stanno esercitando.
Anche il sostegno espresso da Francesco Boccia, presidente della Commissione Bilancio della Camera, verso la nostra battaglia a difesa di lavoratori a partita IVA, ci dà maggiore forza e certezza nel poter raggiungere questo importante risultato. Il nostro forte auspicio è che adesso il premier Renzi colga l'occasione per intervenire a breve, già nel Decreto Milleproroghe, anche per ripristinare il regime agevolato in vigore nel 2014. Il lavoro che il viceministro Casero e il sottosegretario Zanetti stanno portando avanti è una buona base di partenza. Tutti insieme lanciamo quindi al governo questo appello, per portare a casa un importante risultato che permetterà a migliaia di imprenditori e professionisti italiani di poter tornare a competere atesta alta nel mondo del lavoro.
seguifb
Zedde
di Barbara Saltamartini
Referendum Pensioni, domani la decisione della Consulta
Secondo l'Ex-ministro del lavoro, Elsa Fornero, il referendum è inammissibile in quanto ha effetti rilevanti sulla Finanza Pubblica. Anche Treu propende per la bocciatura.
Kamsin Domani la Corte Costituzionale si pronuncerà sull'ammissibilità del referendum proposto dalla Lega per l'abrogazione della Riforma previdenziale del 2011. Contraria all'abolizione l'ex-ministro del Lavoro, autrice della Riforma, Elsa Fornero che ha fatto notare come il referendum dovrebbe essere giudicato inammissibile perchè riguarda la finanza pubblica. Convinti della non ammissibilità del referendum si sono detti nei giorni scorsi anche il commissario Inps ed ex ministro del Lavoro, Tiziano Treu, il costituzionalista Augusto Barbera e l'esperto di previdenza Giuliano Cazzola. «Faccio fatica a pensare afferma Fornero che la Corte Costituzionale possa avallare una pessima politica. Questa è la democrazia spiega se il Paese decide che vuol tornare indietro su una riforma che è severa ma ha contribuito a evitare la crisi finanziaria bisognerà trovare le risorse. È facile dire eliminiamo una riforma considerata sgradevole. È molto più difficile dire come. Fino al 2020 si prevede di risparmiare 80 miliardi. Se la legge viene abrogata bisogna dire con che cosa si sostituisce». Per Treu, autore anche lui di un'importante riforma del sistema previdenziale (la Dini nel 1995 che introdusse il sistema di calcolo contributivo poi completato con la legge Fornero) ci sono «ragionevoli motivi» per ritenere il referendum «inammissibile».
Si tratta di una materia aggiunge che «inerisce alla finanza pubblica» sulla quale non sono ammissibili referendum. Inoltre spiega alcuni effetti sull'innalzamento dell'età sono stati ammorbiditi con diversi interventi normativi compreso l'ultimo sugli ammortizzatori sociali. Anche Barbera esprime forti dubbi sull'ammissibilità del referendum ricordando che oltre vent'anni fa la Corte disse no al quesito promosso da Rifondazione Comunista contro la riforma Amato del sistema previdenziale. «Credo che la Consulta dice giudicherà il referendum sulla riforma previdenziale promosso dalla Lega inammissibile perchè materia strettamente legata al bilancio dello Stato». «C'è un precedente spiega Barbera a proposito della pronuncia attesa per mercoledì 14 nel 1994 la Corte giudicò il quesito inammissibile dicendo apertamente che c'era un nesso con il bilancio dello Stato e referendum su questa materia non si possono fare.
Consultazione che, se ammessa, avrebbe anche l'appoggio della Cgil, come ribadito dal segretario Susanna Camusso: «E urgente rimediare a questa follia del prolungamento infinito dell'età di pensionamento» dice la leader del sindacato di corso d'Italia, ricordando la piattaforma messa a punto con la Uil. «Sarebbe utile che il governo aprisse un confronto con noi per cambiare la legge». E avverte: «Se non lo farà neppure per evitare l'eventuale referendum, voteremo sì».
Lo svolgimento del Referendum si potrebbe tenere, qualora la Corte darà parere positivo, entro la prossima primavera.
seguifb
Zedde
Riforma Pensioni, Damiano: depositato emendamento per gli autonomi
"Il Pd ha presentato un emendamento al decreto milleproroghe per congelare l'aumento dei contributi previdenziali per le Partite IVA all'attuale 27%. Analoghe iniziative sono state intraprese da altri partiti, a partire da Saltamartini dell'Ncd. Sono dunque possibili iniziative unitarie nei confronti del Governo per correggere gli errori compiuti nei confronti di questa categoria di lavoratori autonomi". Lo ha dichiarato in una nota il presidente della Commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano.
seguifb
Zedde
Pensioni, Esodati in Piazza per una nuova salvaguardia
Si sono ritrovati ieri in Piazza a Roma per chiedere la revisione della Riforma Fornero del 2011 e lo sblocco dei contratti nel pubblico impiego.
Kamsin Manifestazione Usb ieri a Roma a largo Nazareno per chiedere al Governo lo sblocco dei rinnovi contrattuali dei lavoratori del pubblico impiego. I lavoratori che hanno aderito alla manifestazione hanno presentato una «cartella esattoriale» al presidente del Consiglio e ai ministri dell’Economia Padoan e della Funzione pubblica Madia. «Oltre 3 milioni di lavoratori - si legge sullo striscione/cartella di pagamento esposto dai manifestanti - per un credito complessivo verso lo Stato di 21,4 miliardi di euro; 6.500 euro pro capite sottratti dalle tasche dei lavoratori per il mancato rinnovo dei contratti dal 2009 al 2014».
Esposto in largo del Nazareno anche uno striscione degli esodati: «Ancora 220mila da salvaguardare, basta lotterie!». Gli esodati hanno chiesto in particolare l'approvazione di un nuovo provvedimento che elimini i vari paletti per fruire delle vecchie regole di pensionamento. Slogan e proclami contro il governo si sono susseguiti per diversi minuti. «Un ministro che dice bugie, soprattutto ai lavoratori del settore pubblico che dovrebbe tutelare, deve dimettersi», hanno urlato rivolti al ministro Madia.
seguifb
Zedde
Riforma Pensioni, ecco la proposta IDV sui pensionamenti flessibili
Una riduzione del 10% sul trattamento pensionistico in cambio della possibilità di accedere alla pensione già con 60 anni e 35 di contributi.
Kamsin Possibilità di accedere alla pensione già all'età di 60 anni con una riduzione del 10% dell'assegno, incentivi per chi resta sino a 70 anni, nuovo tetto sulle pensioni d'oro oltre i 5mila euro netti mensili. E' questa la sintesi del disegno di legge presentato da Italia dei Valori alla Camera, il ddl è nato sulla base di una proposta di legge popolare dello scorso maggio.
“Bisogna ripensare il sistema pensionistico e creare nuovo welfare sociale. Quello dei pensionati è un mondo disintegrato e fortemente squilibrato. La nostra proposta al Governo, impegnato nella discussione sulle riforme, è di introdurre una flessibilità in uscita che preveda, tra i 60 ed i 70 anni, la libertà di scegliere quando andare in pensione con 35 anni di contributi versati, con penalità decrescenti tra i 60 e i 65 anni ed incentivi fino ai 70" sottolinea Ignazio Messina, Segretario nazionale IDV.
L'impianto della proposta è molto simile alla pdl 857 (cd. pensionamenti flessibili) promossa da Damiano e dalla minoranza dem e depositata alla Camera nell'Aprile 2013. A differenza di quest'ultima (che chiedeva un minimo di 62 anni e 35 di contributi) la proposta Idv fissa a 60 anni di età e 35 di contributi i requisiti per conseguire la pensione con una penalità del 10% sull'assegno (era dell'8% nella proposta Damiano), penalità che si riduce progressivamente al perfezionamento di 65 anni di età o al raggiungimento di 40 anni di contributi con 62 anni di età. Se si resta sul posto di lavoro oltre i 65 anni è previsto un incremento che può raggiungere il 6,5%.
Nel disegno di legge si prevede inoltre l'istituzione di un "sistema di crediti di cura a fini pensionistici", sul modello di quanto già accade in diversi ordinamenti europei, allo scopo di attenuare gli effetti prodotti dall’improvviso aumento dell’età pensionabile sulle donne, consistenti in:
1) contributi figurativi legati al numero dei figli ( ed altre fattispecie di lavori di cura ) stabiliti in 24 mesi per il primo figlio e 12 mesi per ogni figlio successivo, con un meccanismo a scalare rispetto alla contribuzione già riconosciuta a titolo di indennità di maternità e di congedi parentali.
2) integrazioni contributive per i periodi di lavoro part-time, legati ad esigenza di cura particolari e certificabili, essendo i lavoratori part-time penalizzati dal passaggio al contributivo (sul modello di quanto accade per esempio in Germania).
La Separazione dell'Assistenza dalla Previdenza - Nel progetto di legge c'è anche l'obiettivo di portare a compimento il processo già avviato dalla Legge 1989, n. 88 attraverso la separazione rigorosa dei bilanci rispettivamente riconducibili alle funzioni di natura assistenziale, a carico della fiscalità generale, e a quelle di natura previdenziale, finanziate dai contributi versati dai datori di lavoro e dei lavoratori/lavoratrici.
"Per rimediare le coperture abbiamo avanzato la possibilità di una patrimoniale sui grandi patrimoni sopra i 5milioni di euro al netto della prima casa, per tre anni, con un ricavo di 10mld di euro l’anno ed un tetto alle pensioni d’oro di oltre i 5mila euro netti, per recuperare 15mld di euro l’anno. In questo modo si da lavoro ai giovani e si aiutano anche le imprese” ha indicato Messina.
seguifb
zedde
Riforma Pensioni, Governo pronto alla retromarcia sulle partite iva
Novità in arrivo per le partite Iva. Come già annunciato dal premier due giorni fa, il governo farà una parziale retromarcia sulle norme relative alla fiscalità di vantaggio introdotte con la legge di Stabilità 2015. C’è un «errore» nella norma che aumenta i contributi per le partite Iva (fino al 33% nel 2018, a livello dei lavoratori dipendenti), ha confermato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti intervenendo questa mattina a Radio Anch’io (Rai 1) e per rimediare l’esecutivo «non aspetterà la prossima legge di stabilità».
seguifb
Zedde