Pensioni, Ok allo sconto di cinque mesi per le 15 attività gravose
Il Ministero del Lavoro ha firmato il provvedimento previsto dalla Legge di Bilancio per il 2018. Ecco cosa Cambia. Dal 1° gennaio 2019 sconto di cinque mesi sull'età pensionabile per gli addetti a mansioni gravose, usuranti e notturni. Niente benefici per i precoci.
Complessivamente il documento conferma che il prossimo scatto della speranza di vita (cinque mesi dal 2019) sarà sospeso nei confronti dei lavoratori dipendenti addetti alle attività definitive gravose (che passano da quest'anno da undici a quindici abbracciando anche gli agricoli, marittimi, pescatori e siderurgici, si veda la tavola sottostante). Il beneficio della dispensa sarà concesso a condizione che tali attività risultino svolte per almeno sette anni negli ultimi dieci prima del pensionamento unitamente ad un requisito contributivo minimo di 30 anni. La sospensione dell'adeguamento riguarderà sia i requisiti per la pensione di vecchiaia (che resterà pertanto a 66 anni e 7 mesi sino al 31 dicembre 2020) che quelli per la pensione anticipata standard (che resterà pertanto pari a 42 anni e 10 mesi di contributi; 41 anni e 10 mesi le donne sino al 2020). In sostanza queste categorie di lavoratori avranno uno sconto di cinque mesi sull'età pensionabile dal 2019.
Guadagnano l'esonero dal prossimo adeguamento anche i lavoratori addetti alle mansioni usuranti e notturni di cui al Dlgs 67/2011 con riferimento ai requisiti per la pensione di vecchiaia e per la pensione anticipata. Per ottenere l'esonero tali soggetti dovranno aver svolto l'attività usurante o notturna per almeno sette anni negli ultimi dieci antecedenti il pensionamento o, in alternativa, per almeno metà della vita lavorativa fermo restando un requisito contributivo minimo di 30 anni. Si rammenta che gli usuranti e notturni hanno già ottenuto sino al 2026 la sospensione dell'adeguamento dei requisiti di pensionamento agevolato (le cd. quote).
Gli esclusi
Non potranno conseguire la dispensa dal prossimo adeguamento i lavoratori titolari dell'Ape sociale al momento del pensionamento (gli apisti social, in sostanza, essendo già tutelati continueranno a percepire l'Ape sociale sino al raggiungimento della pensione di vecchiaia a 67 anni) e i lavoratori precoci. Per questi ultimi dal 2019 sarà necessario conseguire 41 anni e 5 mesi di contributi. Si ricorda che non conseguono il beneficio della sospensione neanche le altre categorie destinatarie dell'Ape sociale (cioè i lavoratori disoccupati, gli invalidi e chi assiste un parente disabile). Per accedere al beneficio i lavoratori dovranno produrre apposita domanda all'Inps corredata dalla documentazione comprovante i requisiti.