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Pensioni, Aumenti dell’1,4% nel 2026

 

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Pensioni, Aumenti dell’1,4% nel 2026

Bernardo Diaz Sabato, 29 Novembre 2025
In Gazzetta Ufficiale il Dm che fissa il tasso di perequazione provvisorio dal 1° gennaio 2026 per le pensioni erogate dall’INPS. Per gli assegni minimi si aggiunge la rivalutazione straordinaria dell’1,3% riconosciuta dalla precedente legge di bilancio.

Il prossimo anno le pensioni aumenteranno dell’1,4% grazie alla consueta operazione di rivalutazione. Non ci sarà, invece, nessun ulteriore conguaglio sull’indice riconosciuto provvisoriamente nel 2025 (+0,8%). Lo stabilisce il decreto 19 novembre 2025 del Ministero dell’Economia e delle Finanze concertato con quello del Lavoro apparso ieri in Gazzetta Ufficiale (G.U n. 277 del 28 novembre 2025). L’adeguamento porterà le minime a 611,8€ e gli assegni sociali a 545€ mensili.

La perequazione

Si tratta dell’ordinaria rivalutazione annuale degli importi di tutte le pensioni, al fine di adeguarli al costo della vita per proteggere il loro potere d'acquisto, almeno in parte, dall'erosione dovuta all'inflazione. Viene effettuata ogni anno in via provvisoria in base all’indice Istat registrato nei primi nove mesi dell’anno corrente salvo conguaglio, in base all’indice definitivo, da effettuarsi l’anno successivo. Il decreto appena pubblicato fissa l’adeguamento provvisorio da applicarsi alle pensioni da pagare dal 1° gennaio 2026 in misura pari all’1,4% salvo, per l’appunto, conguaglio da applicarsi dal 1° gennaio 2027, in base all'indice definitivo.

Il conguaglio

Non ci sarà, invece, nessun conguaglio sulla perequazione concessa provvisoriamente dal 1° gennaio 2025. L’indice definitivo che recupera l’inflazione registrata tra il 2024 ed il 20245, infatti, si è confermato in misura pari allo 0,8% uguale a quello provvisoriamente riconosciuto con il Dm 15 novembre 2024. Pertanto si registrerà un aumento complessivo solo pari all’1,4% dal 1° gennaio 2026 senza alcun riconoscimento di arretrati.

Le fasce

La rivalutazione non è applicata in misura uguale per tutte le pensioni, ma varia a seconda delle fasce di appartenenza in cui ricade l'assegno oggetto di rivalutazione. Per il prossimo anno sono confermati i criteri attuali previsti dall’articolo 1, co. 478 della legge n. 160/2019: 100% del tasso Istat per gli assegni sino a 4 volte il trattamento minimo; 90% del tasso Istat per i trattamenti localizzati tra 4 e 5 volte il trattamento minimo; 75% per quelli superiori a 5 volte il trattamento minimo. La rivalutazione si applicherà in senso progressivo. E grazie alla precedente legge di bilancio gli assegni minimi godranno anche di una rivalutazione straordinaria pari all’1,3% (in luogo del 2,2% riconosciuto quest’anno).  

Nello specifico:

  • le rendite non superiori al trattamento minimo (603,4€ al mese al 31 dicembre 2025) godranno, oltre alla rivalutazione del 100% dell’indice Istat, anche una rivalutazione straordinaria dell’1,3% (con riassorbimento della rivalutazione straordinaria del 2,2% riconosciuta quest’anno);
  • le rendite entro le quattro volte il minimo (cioè entro i 2.413,6€ lordi al mese al 31 dicembre 2025) avranno la rivalutazione del 100% dell’indice Istat (1,4%);
  • le rendite superiori a quattro volte e comprese entro le cinque volte il minimo (cioè entro 3.017€ lordi al mese al 31 dicembre 2025) avranno il 100% dell’indice Istat sino a 2.413,6€ ed il 90% dell’indice Istat per la quota eccedente;
  • le rendite superiori a cinque volte il minimo (cioè oltre 3.017€) avranno il 100% dell’indice Istat per la quota sino a 2.413,6€; il 90% dell’indice Istat per la quota superiore a 2.413,6€ sino a 3.017€ e il 75% dell’indice Istat per la quota eccedente 3.017€.

Di conseguenza il trattamento minimo nel 2026 si attesterà a 611,85€ al mese, grazie alla rivalutazione straordinaria dell’1,3% salirà sino ad un massimo di 619,80€ con un recupero di circa 2 euro rispetto al valore attuale (616,67€). 

Per gli assegni superiori gli aumenti saranno più succulenti. Una rendita di 1.000€ lordi dal 1° gennaio 2026 diventerà pari a 1.014€ (+182€ annui); che salgono a 28€ se la rendita è attualmente pari a 2.000€ lordi. Un assegno di 2.500€ sarà rivalutato in misura pari a 34,88€ al mese (453,44€ annui) che con 3.000€ diventano 41,18€ (535,34€ annui); un assegno di 4.000€ sale a 51,71€ (+ 672,23€ annui); un assegno di 5.000€ sale di 62,21€ (+ 808,73€ annui).

Il prossimo anno, inoltre, godranno del predetto meccanismo di rivalutazione anche gli assegni dei residenti all'estero superiori al trattamento minimo. Come si ricorderà nel 2025 questi assegni hanno avuto la perequazione (+0,8%) solo della misura sino al trattamento minimo con esclusione della quota eccedente. 

Documenti: Dm 19 novembre 2025

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