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Consulta-Csm: fonti Pd, 'patto' tiene su Violante-Bruno

Redazione Giovedì, 18 Settembre 2014
- Roma, 17 set. - Nessun cambio di passo. Il patto Pd-FI per portare alla Corte Costituzionale Luciano Violante e Donato Bruno tiene. Lo sottolineano fonti parlamentari Pd dopo l'incontro fra il premier Matteo Renzi e il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi. .

Responsabilita' toghe, si' del Senato alla fiducia

Redazione Giovedì, 18 Settembre 2014
- Roma, 17 set. - Con 159 no, 70 si' e 51 astenuti l'Aula del Senato ha respinto l'emendamento alla legge Comunitaria sulla responsabilita' civile dei magistrati, punto sul quale oggi il governo aveva posto la questione di fiducia. Intanto il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha detto che la riduzione del numero di giorni di ferie dei magistrati "e' uno dei punti che cerchiamo di affrontare, perche' nel momento in cui intervenendo su un meccanismo si cerca di aggiustare diversi ingranaggi c'e' anche questa questione, ma non la farei diventare il centro dell'attenzione. Noi chiediamo ai magistrati, come abbiamo chiesto ad altri ambiti della nostra macchina statale, un'assunzione di responsabilita', un impegno per far funzionare meglio il sistema, ma non riteniamo che quel singolo intervento sia risolutivo o determinante". Insiste Orlando: "Devo anche dire che i magistrati lamentano il fatto che questo intervento e' stato fatto un po' fuori da un confronto che avevamo sviluppato, pongono una questione di eccessiva enfasi e' stata data a questo aspetto rispetto ad altri, spiegano che le ferie sono un momento in cui, specialmente in alcuni ambiti, si riesce a recuperare il lavoro che si e' accumulato nel corso dell'anno. Ci sono quindi anche elementi che caratterizzano questa posizione, dopo di che e' chiaro che nessuno ha grande piacere nel vedere modificate delle abitudini che si sono consolidate nel tempo, cosa che io credo bisogni comunque fare". E osserva: "Lo dico avendo dato la disponibilita' a discutere del come, in che misura, ad approfondire il punto e a riconoscere le specificita' di questo settore, pero' l'obiettivo deve essere questo perche' se non si fa qualche piccolo passo avanti su ogni fronte e' impossibile farlo complessivamente". CONSIGLIERI CSM, SU FERIE TOGHE TROPPE MISTIFICAZIONI Stabilire un legame tra durata delle ferie dei magistrati e ritardi della giustizia e' una sostanziale "mistificazione", da denunciare con forza all'opinione pubblica. E' il motivo ricorrente degli interventi di molti dei consiglieri del Csm in apertura di plenum. Per l'indipendente Paolo Corder, ad esempio, "e' falsa la notizia, passata sui media, secondo la quale il periodo di sospensione feriale significa chiusura dei tribunali: i tribunali non chiudono mai, anche in agosto trattano migliaia di procedimenti e avvocati, magistrati e personale amministrativo continuano a lavorare". "Quelli pubblicati sul sito del governo - ha sostenuto Antonello Racanelli, di Magistratura indipendente, sono slogan ideologici, distorsivi della realta': quando saranno entrate in vigore, quelle norme tanto urgenti da essere differite per decreto al 2015 avranno un effetto contrario a quello che ci si propone di ottenere. La sostanza e' che i magistrati sono stanchi di essere umiliati e offesi e indicati quali responsabili della stallo della giustizia". Di "umiliazione istituzionale" ha parlato anche Vittorio Borraccetti, di Area: "chi confonde ferie e sospensione feriale lo fa o per malafede o per ignoranza", il problema e' che l'adozione di certe norme "rischia di produrre da parte della magistratura una risposta burocratica e corporativa. Ma la nostra professione, per sua stessa natura, non puo' essere vincolata a rigidi orari di lavoro". "Tanta confusione su un tema come questo - ha sottolineato Niccolo' Zanon, laico di centrodestra - finisce con il mettere in discussione la dignita' neutrale delle istituzioni statali". Anche per il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, Michele Vietti, "va tenuto distinto il tema della sospensione feriale dei termini rispetto a quello delle ferie dei magistrati. E' stata fatta obiettivamente confusione: nel 2014 una sospensione feriale dal 1 agosto al 15 settembre appare anacronistica ma questo non c'entra con la chiusura dei tribunali". .

Consulta, Napolitano inascoltato Altra fumata nera alla Camera

Redazione Mercoledì, 17 Settembre 2014

- Roma, 17 set. - Niente da fare, nemmeno Giorgio Napolitano puo' molto contro le riottosita' dei partiti. Una recalcitranza alimentata e sostenuta dalla possibilita' di dare sfogo a malumori e inviare segnali attraverso l'arma del voto segreto. E nemmeno dopo un incontro deciso in poche ore tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi, che rilancia e rinnova quel Patto del nazareno colonna portante dell'attuale stagione politica. Dodicesima fumata nera: i giudici della Corte Costituzionale ancora mancanti restano tali. Luciano Violante e Donato Bruno, anzi, segnano un regresso nel numero dei consensi. Due giorni fa avevano ricevuto 530 e 529 voti rispettivamente. Ieri erano 526 e 544. Oggi 518 e 511, sempre piu' lontani da quei 570 consensi che segnano il quorum necessario. Con l'aggravante che - mossa inusuale - era giunta esplicita la richiesta dal Quirinale a farla finita con i tatticismi ed a procedere con l'elezione. "Si rifletta bene", aveva tuonato il Presidente della Repubblica, se continuano a "prevalere immotivate preclusioni nei confronti di candidature di altre forze politiche o la settaria pretesa di considerare idonei solo i candidati delle propria parte il meccanismo si paralizza". Quindi basta con i settarismi che bloccano l'attivita' parlamentare. E' finita in un altro modo.

L'IRA DI NAPOLITANO PER IL PARLAMENTO RECALCITRANTE (LEGGI)

Da parte del Pd e da parte di Forza Italia le prime reazioni vedono il rinnovo della fiducia ai candidati ufficiali. Anzi, qualcuno all'interno di FI gia' giura che domani la Lega si ravvedera' e fara' convergere i suoi voti su Violante e Bruno. Quindi sara' la volta buona. Renzi e Berlusconi, un'ora e quaranta di colloquio a Palazzo Chigi, concordano su una serie di punti. Avanti con le riforme, avanti con l'Italicum che, a detta del premier, dovra' essere approvato entro l'anno. Ma gia' da giorni, in Transatlantico, qualcuno fa notare che, con questo preludio, il cammino non sara' comunque facile.

Consulta-Csm: l'ira di Napolitano per il Parlamento recalcitrante

Redazione Mercoledì, 17 Settembre 2014
- Roma, 17 set. - Per descrivere cosa e' successo la cosa migliore e' scegliere il titolo di due gialli di Georges Simenon: "La pazienza di Maigret" e "Maigret perde le staffe". Un passaggio di umore perfettamente corrispondente allo stato d'animo di Giorgio Napolitano, prima sorpreso dall'impasse in Parlamento, poi sempre piu' irato fino a rasentare l'indignazione. Inutili gli appelli, inutili le blandizie e persino inutile quel tono di rabbia contenuta che trasuda da ogni righe della nota fatta partire questa mattina dal Quirinale, con destinatari i parlamentari riottosi. "Il succedersi senza risultati conclusivi delle votazioni solleva gravi interrogativi", avverte il Presidente della Repubblica, sottolineando come "che si siano verificati nel passato analoghi infelici precedenti, nulla toglie a tale gravita'". "Non so se tutti i partecipanti alle votazioni in corso abbiano chiara in modo particolare una importante questione su cui desidero richiamare la loro attenzione", aggiunge tra il pedagogico e l'insofferente, "quorum elevati per tali operazioni elettorali in Parlamento implicano tassativamente convergenze sulle candidature". Quindi basta "immotivate preclusioni nei confronti di candidature di altre forze politiche o la settaria pretesa di considerare idonei solo i candidati delle propria parte", perche' senno' il meccanismo democratico si blocca. Termina, il messaggio del Quirinale, con una chiosa che sa tanto di ultimatum: "Si rifletta bene anche sull'aspetto non secondario delle conseguenze del protrarsi di un complessivo nulla di fatto". E chi ha orecchie per intendere, intenda. C'e' chi l'ha letta come una strigliata alle Camere, chi come un aut-aut con conseguenze drastiche alle forze politiche, chi come l'ennesimo accorato, ma questa volta anche un po' estenuato, appello al dialogo su un passaggio che deve vedere destra e sinistra unite. La dichiarazione sembra scuotere il Palazzo, anche perche' si tratta di un discorso che vale ora, su Csm e Corte costituzionale, ma che vale anche per gli "incarichi di rilevanza istituzionale". E, guardacaso, anche la carica del presidente della Repubblica, e' tra questi. Come a dire, se non si riesce ad eleggere un componente del Csm per veti incrociati e la ricorrente pratica dei franchi tiratori, come si puo' pensare di eleggere in un tempo non troppo lontano il nuovo inquilino del Colle? Timore che gia da lunedi' serpeggiava tra i parlamentari Pd, che ricordavano lo spettro dei '101'. Un discorso, quello del Presidente, che addirittura ha fatto leggere a qualche parlamentare di maggioranza il monito del Capo dello Stato come una minaccia sui tempi della sua permanenza al Quirinale. Nulla di tutto cio', assicura chi ha parlato in queste ore con il Capo dello Stato. Certo, il tempo che Napolitano si e' dato per il suo compito non e' infinito e molti parlamentari di maggioranza lo indicano come successivo alla fine del semestre europeo. Una ipotesi che potrebbe non essere campata per aria. Ma lo stesso Presidente ha piu' volte invitato a non avventurarsi in "premature e poco fondate ipotesi e previsioni". Peccato che qualcuno porga orecchio da mercante, perche' la posta in gioco e' assai alta. Ma anche Maigret aveva i suoi problemi a farsi capire, talvolta. Non a caso Simenon dovette titolare, una volta: "Maigret e i testimoni recalcitranti". .

Vertice Renzi-Berlusconi, subito la legge elettorale

Redazione Mercoledì, 17 Settembre 2014
- Roma, 17 set. - "E' stato un incontro positivo, in cui abbiamo fatto il punto sulla legge elettorale e le riforme costituzionali. Abbiamo convenuto sulla necessita' di accelerare sulla riforma della legge elettorale ed abbiamo confermato il percorso sulle riforme". Lo ha detto il vicesegretario Pd Lorenzo Guerini, lasciando palazzo Chigi al termine dell'incontro tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi. "Abbiamo cercato di far fare dei passi in avanti alla legge elettorale, anche attraverso una calendarizzazione in tempi brevi" al Senato, ha aggiunto Guerini: "Sappiamo quali sono le tematiche aperte e abbiamo dato la nostra disponibilita' ad affrontare i nodi evidenziati fin qui". Guerini ha spiegato che "non si e' parlato di Consulta e di Csm se non nei termini in cui si e' espresso il capo dello Stato". . Insomma, ci si e' limitati "a condividere l'appello del Capo dello Stato a procedere al piu' presto con le scelte. Sui nomi si sono gia' pronunciati i gruppi parlamentari, a quel pronunciamento noi rimaniamo", ha aggiunto Guerini. L'esponente Pd ha inoltre assicurato che "non si e' assolutamente parlato di elezioni anticipate. L'orizzonte e' quello della legislatura". .

Altro...

Consulta-Csm: ancora fumata nera

Redazione Mercoledì, 17 Settembre 2014
- Roma, 17 set. - E' ancora fumata nera per l'elezione di due giudici della Consulta e dei membri restanti del Csm. Luciano Violante ha ottenuto 518 voti, Donato Bruno 511. Fonti di FI spiegano che a Bruno sono mancati i voti della Lega. .

Tv, primo round a Giannini, Ballaro' fa 11,76%; per Floris share del 3,46%

Redazione Mercoledì, 17 Settembre 2014

AGI) - Roma, 17 set. - Il primo round della 'guerra' degli ascolti tra Massimo Giannini e Giovanni Floris e' andato decisamente a Ballaro', su Rai3: ieri sera ha esordito con un ascolto di 2 milioni 503mila spettatori e media share dell'11,76%. Invece Floris, che ha lasciato Ballaro' e la Rai migrando a La7 dove ha ieri lanciato il suo nuovo programma "diMartedi'", ha esordito con un ascolto pari a 755mila spettatori e media share del 3,46%.

Il successo di Giannini, almeno nel primo faccia a faccia a distanza, era comunque atteso; l'incognita semmai riguardava l'entita' degli ascolti che l'ex vicedirettore di Repubblica e spesso ospite di punta con la conduzione Floris avrebbe fatto ora che il timone e' passato nelle sue mani. E gli ascolti sono andati bene, anche se rispetto alla passata stagione si e' registrato intorno ai 5-600mila spettatori in meno e un paio di punti sotto la media stagionale.

Da aggiungere che nella passata stagione il programma di Rai3 terminava intorno alle 23,30 mentre ieri e' andato oltre la mezzanotte. Il picco di ascolto di Ballaro' si e' avuto con la parte finale dell'intervista a Roberto Benigni, con 3 milioni 972mila spettatori alle 21,40, mentre il picco di share alle 23,17 con l'intervento del segretario della Fiom Maurizio Landini, ed e' stato del 15,5%. Soddisfazione e' stata subito espressa dal direttore generale della Rai, Luigi Gubitosi, per il risultato di Giannini.

Il dg di viale Mazzini - a quanto si apprende - ha telefonato al conduttore complimentandosi per il risultato che ha accompagnato il suo esordio televisivo. Dal dg i complimenti anche al direttore di Rai3, Andrea Vianello. Gubitosi ha sottolineato la grande professionalita' dei lavoratori della Rai che ha contribuito a questo successo, parlando di grande gioco di squadra.

Nessun commento, per ora, invece ne' da parte di Giannini ne', sul fronte opposto, da Floris: si preferisce guardare gia' alla prossima sfida, martedi' 23, per capire quale possa essere il trend stagionale dei due talk di approfondimento, l'uno consolidato negli anni con la conduzione Floris ed ora in mano a Giannini, l'altro invece in una fase di netto rodaggio, e dunque e' come se Floris debba ripartire da zero e su una rete completamente diversa dal servizio pubblico.

Tra i commenti della giornata da segnalare quello dell'Aiart. Premesso che "la concorrenza e' sempre positiva", per il presidente del'associazione degli utenti televisivi cattolici, i dati di ascolto sono inferiori alle aspettative sia per l'uno che per l'altro programma e testimoniano che "il pubblico ha raggiunto il massimo della ricettivita' nei confronti dei talk show politici, che rischiano di trasformarsi in 'parlatoi'".

Berlusconi-Renzi, quasi due ore di faccia a faccia

Redazione Mercoledì, 17 Settembre 2014
- Roma, 17 set. - E' terminato, dopo un'ora e 45 minuti, l'incontro a palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio Matteo Renzi e Silvio Berlusconi. All'incontro hanno partecipato anche Gianni Letta e Denis Verdini per Forza Italia, ed il vicesegretario del Pd, Lorenzo Guerini. .

Pensioni, ecco le regole di pensionamento vigenti sino al 2011

Rossini V Mercoledì, 17 Settembre 2014
Per i lavoratori salvaguardati e per coloro che fruiscono del prepensionamento nel Pubblico Impiego è prevista l'ultrattività delle regole previdenziali vigenti sino al 31 Dicembre 2011. 

Kamsin Alcune categorie di lavoratori possono beneficiare, in via eccezionale, delle precedenti regole di pensionamento e di decorrenza anche dopo il 2011. Si tratta in primo luogo dei lavoratori esodati salvaguardati, soggetti per i quali il legislatore ha approvato specifici provvedimenti legislativi per consentirgli di beneficiare di un trattamento pensionistico anticipato, in deroga alla nuova disciplina Fornero. Le vecchie regole sono state altresì rimesse in carreggiata per il prepensionamento dei pubblici dipendenti, cioè per far uscire i dipendenti in soprannumero nelle Pa all'esito dell'approvazione di specifici piani di riduzione delle piante organiche (articolo 2, comma 11 del Dl 95/2012).

Appare quindi utile richiamare le regole pensionistiche che tali lavoratori hanno "cristallizzato" e dunque mantenuto in vigore anche dopo il 2011 anche alla luce della sesta salvaguardia che sarà a breve convertita in legge dal Senato.

La Finestra mobile e la Stima di Vita - Sia che si andasse in pensione con il pensionamento di vecchiaia o con la pensione di anzianità la vecchia normativa preveda una finestra mobile standard pari a 12 mesi per i lavoratori dipendenti e 18 mesi per gli autonomi. Entrambi gli istituti erano poi soggetti all'applicazione della speranza di vita Istat (3 mesi già scattati dal 2013; altri 4 mesi dal 2016).

La Vecchiaia - Il pensionamento di Vecchiaia richiedeva il perfezionamento di un'età anagrafica di 65 anni per gli uomini (settore privato e pubblico); 61 anni per le donne del pubblico impiego (65 dal 2012); 60 anni per le lavoratrici del settore privato (dipendenti e autonome). Queste ultime lavoratrice subivano - ai sensi dell'articolo 18, comma 1 del 98/2011 convertito con legge 111/2011 - il progressivo innalzamento dell'età pensionabile a partire dal 1° gennaio 2014 sino al 2026 in modo da raggiungere la parificazione con l'età pensionabile dei lavoratori del pubblico impiego.

La seguente tabella riassume il graduale innalzamento del pensionamento di vecchiaia per i lavoratori e le lavoratrici con le vecchie regole pensionistiche comprensive degli adeguamenti alla speranza di vita Istat (3 mesi dal 2013; 4 mesi dal 2016; 4 mesi dal 2019).

Anzianità - La pensione di anzianità richiedeva requisiti di pensionamento piu' bassi. Nello specifico il diritto si perfezionava al raggiungimento di una quota data dalla somma tra l'età anagrafica minima richiesta e almeno 35 anni di contributi. Per i lavoratori dipendenti e iscritti ai fondi pensione sostitutivi ed integrativi, a partire dal 1° gennaio 2011, era necessario raggiungere la quota 96 con almeno 60 anni di età (ovvero 60 anni di età + 36 di contributi oppure 61 anni di età + 35 di contributi). Per i lavoratori autonomi il quorum era di un anno piu' elevato: ossia bisognava perfezionare la quota 97 con almeno 61 anni di età: dunque 61 anni e 36 di contributi oppure 62 anni e 35 di contributi. Dal 2013 tali requisiti crescevano di un anno e venivano adeguati alla stima di vita. Il risultato? I lavoratori dipendenti dovevano raggiungere la quota 97,3 (con almeno 61 anni e 3 mesi di età), gli autonomi la quota 98,3 con almeno 62 anni e 3 mesi di età. E dal 2016 il nuovo scatto della stima vita prevede un innalzamento di ulteriori 4 mesi.

In alternativa, la pensione di anzianità poteva essere conseguita, indipendentemente dall'età anagrafica, con 40 anni di contributi. In tal caso tuttavia la finestra mobile sarebbe stata leggermente piu' lunga (1 mese; 2 mesi o 3 mesi in piu' a seconda se il requisito contributivo fosse stato maturato rispettivamente nel 2012; 2013 o dal 2014 in poi).

Le seguenti tabelle mostrano il graduale innalzamento dei requisiti per l'accesso alla pensione di anzianità dal 2011 in poi comprensivi degli adeguamento alla speranza di vita (si noti che il requisito contributivo dei 40 anni non è soggetto ad adeguamento cfr: messaggio inps 20600/2012)

Statali, così il prepensionamento nel pubblico impiego

Esodati, stop a nuove salvaguardie. Piu' flessibilità per la pensioneZedde

Incontro nel pomeriggio Renzi-Berlusconi

Redazione Mercoledì, 17 Settembre 2014
- Roma, 17 set. - Matteo Renzi e Silvio Berlusconi si incontreranno nel tardo pomeriggio, intorno alle 17,30. E' quanto viene riferito da fonti parlamentari di FI. "E' in programma", sottolineano fonti azzurre. .
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