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Riforme: vertice Renzi-Berlusconi. Fi, Italicum non si modifica
- Roma, 3 lug. - Una stretta di mano, il caffe' offerto agli ospiti. Matteo Renzi riceve Silvio Berlusconi, accompagnato da Gianni Letta e Denis Verdini, nell'appartamento in cui soggiorna al secondo piano di palazzo Chigi. Con lui anche il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini. Le due ore di colloquio, di prima mattina, per confermare il patto del Nazareno in un luogo che Berlusconi conosce bene: fu lui stesso, all'inizio del suo primo incarico nel 1994, a far ristrutturare la residenza. Due ore di faccia a faccia per confermare l'ok di Forza Italia alle riforme costituzionali. Il patto siglato al Nazareno e rinnovato a palazzo Chigi mesi fa, quindi, viene totalmente ribadito da Silvio Berlusconi che, riferiscono fonti azzurre, ha offerto garanzie al premier Matteo Renzi sulla compattezza del voto favorevole del suo partito. Quanto alla legge elettorale, pero', Berlusconi ha posto sul tavolo la questione dei tempi: va approvata rapidamente, subito dopo le riforme, e non va modificato l'impianto dell'Italicum, sia sul fronte delle soglie di sbarramento che, soprattutto, su quello delle preferenze, punto questo su cui rimane la contrarieta' dell'ex premier.
Le stesse fonti riferiscono che Berlusconi, durante l'incontro a palazzo Chigi, avrebbe ricevuto garanzie da Renzi e dai vertici del Pd sui tempi di approvazione dell'Italicum e sul testo della riforma, che non verra' stravolto. Dopo l'incontro nella sede del governo, Berlusconi vedra' a pranzo a palazzo Grazioli i big del partito, in vista dell'Assemblea congiunta dei gruppi parlamentari azzurri alle 15. L'ex premier ai suoi avrebbe spiegato, una volta rientrato nella sua residenza romana, che Forza Italia resta determinante per l'approvazione delle riforme, tema questo - avrebbe spiegato Berlusconi ai sui - sottolineato a Renzi e di cui il premier e' ben consapevole. Fonti forziste, inoltre, riferiscono che durante l'incontro con Renzi, Berlusconi - a fronte del via libera di Forza Italia a un Senato non piu' elettivo - avrebbe ottenuto garanzie sulle modalita' di elezione - di secondo grado - dei futuri senatori. Ovvero, viene spiegato, un'elezione da parte dei consigli regionali sulla base della proporzionalita' e non su base maggioritaria, cosi' da garantire un equilibrio tra le varie forze politiche. Tra le questioni affrontate da Berlusconi e Renzi, poi, anche la maggior presenza di senatori eletti tra i consiglieri regionali e un numero minore di senatori-sindaci.
Due temi, viene ancora riferito, sui quali governo e vertici Pd avrebbero mostrato aperture al leader azzurro. E una conferma, viene fatto osservare, arriva dalle parole del ministro Boschi, che ha spiegato: "abbiamo qualche giorno per affinare le tecnicalita'" relative alle modalita' di elezione di secondo grado sei senatori, "perche' i dettagli richiedono la massima attenzione".
Riforme: in Costituzione tempi certi per approvazione leggi
Tempi certi per l'approvazione delle leggi in Costituzione. Lo prevede un emendamento dei relatori, approvato dalla commissione Affari Costituzionali che stabilisce che il governo "puo' chiedere alla Camera dei Deputati di deliberare che un disegno di legge indicato come essenziale per l'attuazione del programma di governo, sia iscritto con priorita' all'ordine del giorno e sottoposto alla votazione finale entro 60 giorni dalla richiesta". Decorso questo termine "il testo proposto o accolto dal governo, su sua richiesta, e' posto in votazione senza modifiche articolo per articolo e con votazione finale". Si costituzionalizza cosi' la 'ghigliottina' dei tempi per l'approvazione delle leggi, ad oggi talora adottata sulla base dei regolamenti.
L'emendamento prevede pero' che la procedura normale di esame e di approvazione diretta da parte della Camera "e' sempre adottata per i disegni di legge in materia costituzionale ed elettorale" di autorizzazione a ratificare i trattati internazionali, ma anche per quelli di delegazione legislativa, di approvazione di bilanci e consuntivi. I disegni di legge che riguardano le materie per cui resta il bicameralismo paritario, presentati ad una Camera, sono esaminati da una commissione e poi dalla Camera stessa che li approva articolo per articolo e convocazione finale. Gli altri disegni di legge sono presentati alla Camera dei deputati. I regolamenti, prevede ancora il testo dei relatori, stabiliscono i procedimenti abbreviati per i ddl di cui e' dichiarata l'urgenza, i regolamenti possono anche stabilire in quali casi e in quali forme venga deferita alle commissioni l'approvazione dei ddl. Commissioni che, alla Camera, sono composte in modo da rispecchiare la proporzione dei gruppi parlamentari. Ma anche in questi casi, quando viene demandato alla Commissione e non all'Aula di approvare il disegno di legge, fino al momento dell'approvazione definitiva, se il governo o un decimo dei componenti della Camera, o un quinto della commissione stessa chiedono che sia votato dalla Camera o che sia sottoposto alla sua approvazione finale, con le sole dichiarazioni di voto, il provvedimento e' rimesso all'Aula.
Riforme: Boschi, Renzi-Berlusconi? Conferma Senato non eletto
"Al momento rimane confermata questa ipotesi". Lo dice il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi, rispondendo ai giornalisti che le chiedono se dopo l'incontro Renzi-Berlusconi resti la prospettiva di un Senato eletto in modo indiretto. "Abbiamo qualche giorno per affinare le tecnicalita' perche' per i dettagli serve la massima attenzione, ma da martedi' saremo pronti per le votazioni". "Si va avanti, stiamo lavorando in modo proficuo e lo stiamo facendo in modo sereno e costruttivo", ha detto il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi, a margine della seduta della commissione Affari Costituzionali.
Riforme: ok a parere preventivo consulta su legge elettorale
La Corte Costituzionale potra' dare un parere preventivo di legittimita' sulle leggi elettorali di Camera e Senato "su ricorso motivato presentato da almeno un terzo dei componenti di una Camera, recante l'indicazione degli specifici profili di incostituzionalita'". Lo prevede un emendamento dei relatori approvato in commissione Affari Costituzionali. La Corte si pronuncia, prevede la modifica dell'art. 73 della nostra Carta, entro il termine di un mese e fino ad allora resta sospeso il termine per la promulgazione della legge. Nel caso di dichiarazione di illegittimita' costituzionale, la legge non puo' essere promulgata". L'emendamento dei relatori, prevedeva inizialmente, che la richiesta di esame da parte della consulta fosse presentata da almeno due quindi dei componenti di una Camera.
L. Elettorale: Guerini, Italicum prima di estate; rivedremo M5s
Esodati, quasi 2mila posizioni certificate nell'ambito della quarta salvaguardia
Sono quasi 2mila le posizioni certificate nell'ambito della quarta salvaguardia ed oltre 7mila quelle relative alla terza salvaguardia. Sono questi in sintesi i dati diffusi dall'Inps nel report aggiornato ieri, al 2 Luglio, delle operazioni di salvaguardia che l'istituto di previdenza sta effettuando. Kamsin Dal report emerge che con riferimento alla prima salvaguardia sono stati certificate 64.3212 posizioni (a fronte di una capienza di 65mila posti) e che sono state liquidate 36.991 pensioni. Numeri molto bassi permangono invece relativamente alla seconda salvaguardia: le pensioni certificate sono state solo 16.521 e sono state liquidate 4.948 posizioni su una capienza complessiva di ben 55mila posti. Si tratta, com'è noto, di lavoratori coinvolti in accordi per la gestione di eccedenze occupazionali con l'utilizzo di ammortizzatori sociali sulla base di accordi stipulati in sede governativa entro il 2011. Poiché il licenziamento e l'accesso alla mobilità potevano verificarsi anche in anni successivi, è stato previsto che le aziende interessate avrebbero dovuto inviare entro il 31 marzo di ogni anno l'elenco dei lavoratori coinvolti. Qualche mese fa fonti sindacali avevano tuttavia indicato che gli elenchi inviati dalle aziende risultavano molto inferiori a quanto previsto dal governo. I dati diffusi dall'Inps sembrano avvalorare questa ipotesi e per questa ragione il plafond di 55mila sarà a breve ridotto a 35mila unità con il sesto intervento di salvaguardia.
Crescono anche le pensioni certificate nell'ambito della terza salvaguardia che conta un numero complessivo di 16.130 soggetti salvaguardabili. L'Inps ha certificato 7.151 e ne ha liquidate 4.018. Si è in pratica poco sotto la metà, ma in questo caso si deve tener conto che lo scorso dicembre, con la legge di Stabilità 2014, il plafond è stato aumentato di 6mila unità a favore dei prosecutori volontari. Nell'ambito invece della quarta salvaguardia, su 9.000 posizioni disponibili, l'Inps ha certificato 1.919 pensioni ed ha provveduto alla liquidazione di 586 posizioni.
Nello specifico sono state rilasciate 916 certificazioni in favore dei cessati per risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro (platea prevista di 6500) e 1.003 posizioni relativamente ai lavoratori in permesso o in congedo per assistenza di parenti disabili (platea prevista di 2500).
Nessuna certificazione invece è stata effettuata in favore della quinta salvaguardia per la quale, com'è noto, i termini per presentare istanza di accesso sono scaduti il 16 giugno.
Zedde
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Riforme: Guerini confermato impianto patto Nazareno
Esodati, tempi brevi per l'approvazione della sesta salvaguardia
Proseguono i lavori in Parlamento sulla sesta salvaguardia. Ieri il provvedimento governativo che prevede l'estensione delle previgenti regole di pensionamento in favore di ulteriori 32.100 persone è stato discusso in Aula alla Camera che già oggi dovrebbe dare il via libera definitivo. Kamsin L'obiettivo del governo è quello di concludere la conversione in legge dell'emendamento entro fine mese per poi concentrarsi sulla legge di stabilità. Quindi i tempi saranno brevi, per questa ragione la proposta passerà senza particolari stravolgimenti o estensioni come invece hanno chiesto alcune forze politiche (in particolare Lega e Sel). Ieri infatti sono state bocciate tutte le proposte correttive e tutti i gruppi, a eccezione di Ncd e Scelta civica, hanno presentato un ordine del giorno che impegna il governo a trovare una soluzione "strutturale" al problema con la prossima legge di Stabilità.
Il testo governativo, lo si ricorda, riscrive il testo della pdl 224 (proposta Damiano), e sposta al 6.1.2016 (dal 6.1.2015 attuale) i termini per il riconoscimento delle tutele aperte in favore degli autorizzati ai volontari; ai lavoratori cessati dal servizio (con accordo o senza accordo con il datore) e i lavoratori in congedo. Inoltre si aggiunge una nuova categoria, quella dei cessati da un rapporto di lavoro a tempo determinato. Le tutele "nette" aggiuntive saranno 8.100, facendo salire il computo totale a 170.230 "esodati" salvaguardati.
Nello specifico l'intervento riarticola i profili di tutela attualmente aperti con riguardo: a) ai lavoratori in mobilità (5.500 soggetti); b) ai prosecutori volontari (12.000 soggetti); c) ai lavoratori cessati per accordi individuali o collettivi, licenziati individuali (8.800 soggetti); d) ai lavoratori in congedo per la cura di parenti disabili (1.800 soggetti). Ed estende inoltre la platea dei beneficiari anche ad una nuova categoria: e) i cessati da un rapporto di lavoro a tempo determinato (4mila soggetti).
Intervento che viene attuato, come già detto, attraverso 8.100 nuove posizioni da finanziarie e 24mila già finanziate ma non utilizzate. Si tratta nello specifico di 20mila posizioni derivanti dalla seconda salvaguardia che viene pertanto ridotta da 55mila a 35mila posizioni (con un intervento chirurgico sull'articolo 22, comma 1, lettera a) del Dl 95/2012 che riduce la capienza del contingente da 40mila a 20mila posti) e da 4mila posizioni rese disponibili nella quarta salvaguardia che vede ridursi la capienza del contingente dei cessati unilaterali da 6.500 posizioni a 2.500 (l'intervento opera sull'articolo 11, comma 2 del Dl 102/2013).
I profili di tutela individuati dalle lettere da b) a e) vedono allargarsi il vincolo della decorrenza al 6.1.2016; mentre con riferimento alla lettera a) si prevede la necessità di perfezionare il diritto a pensione entro la fruizione dell'indennità di mobilità ovvero entro i 12 mesi dalla scadenza della stessa mediante il versamento dei contributi volontari.
Zedde