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Notizie

Pubblico Impiego

Riforma Pa, licenziabile il dipendente con i requisiti per la pensione anticipata

Rossini V Lunedì, 30 Giugno 2014

Le pubbliche amministrazioni potranno risolvere unilateralmente il rapporto di lavoro in favore dei dipendenti che hanno raggiunto i requisiti per la pensione anticipata. E' questa l'altra importante misura introdotta con il decreto sulla riforma della pubblica amministrazione in materia previdenziale (oltre all'abolizione del trattenimento in servizio). Kamsin E' quanto precisa   l'articolo 1, comma 5 del decreto legge 90/2014 che chiarisce la portata dell'articolo 72 del Dl 112/2008, in tema di risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro, alla luce delle modifiche apportate dalla riforma Fornero. Viene precisato che, per procedere in tal senso i dipendenti devono aver maturato i 40 anni di servizio, se hanno raggiunto un diritto a pensione entro il 31 dicembre 2011; mentre dopo tale data, valgono i requisiti previsti dal Dl 201/2011, che, per il 2014, sono fissati in 42 anni e 6 mesi per gli uomini e 41 anni e 6 mesi per le donne.

Il comma 5 precisa che la norma è attivabile nei confronti del personale delle pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del d.lgs. 165/2001 inclusi il personale delle autorità indipendenti e i dirigenti medici responsabili di struttura complessa. Si ritiene, nel silenzio della norma, che le amministrazioni potranno procedere in tal senso solo in presenza dei requisiti individuati dalla Circolare della Funzione Pubblica 2/2012 che aveva indicato che la risoluzione del rapporto di lavoro non può essere esercitata fin tanto che il lavoratore sia interessato alla penalizzazione di cui all'articolo 24, comma 10 del Dl 201/2011. 

Zedde

Berlusconi apre ai diritti gay e Forza Italia si spacca

Redazione Lunedì, 30 Giugno 2014

- Roma, 30 giu. - L'apertura di Silvio Berlusconi al dibattito sui diritti civili degli omosessuali spacca Forza Italia. Se da una parte il leader ha definito "battaglia di civilta'" la discussione su matrimoni e adozioni gay, dall'altra esponenti di spicco del partito mettono i paletti in nome delel posizioni tradizionali del partito. Un plauso alla sortita di Berlusconi viene da Michela Vittoria Brambilla, responsabile del Dipartimento per il sociale e la solidarieta' di Forza Italia.

La deputata forzista ricorda che "La nostra Costituzione, oltre a sancire il principio di eguaglianza, tutela 'i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalita''. Con la sua dichiarazione di ieri, il presidente Berlusconi ha ricordato a tutti che e' necessario garantire l'effettivita' di questi precetti, indipendentemente dall'orientamento sessuale dell'individuo".

Gasparri, anche Berlusconi contrario a matrimoni e adozioni

"Per quanto mi riguarda mi sento ampiamente rassicurato da quanto mi ha detto Berlusconi, affermando di essere assolutamente contrario a matrimoni o ad adozioni gay" dichiara Maurizio Gasparri che aggiunge: "Del resto, una coppia gay con diritto all'adozione rischierebbe di alimentare il turpe commercio degli uteri in affitto, la forma piu' abietta di materialismo e di sottomissione del corpo delle donne usate a pagamento per fare figli da immolare all'egoismo altrui!. "Per quanto riguarda la discussione sui diritti, siamo ovviamente tutti attenti, anche se spesso - prosegue il vicepresidente del Senato - non si riesce a comprendere esattamente di cosa si parli, essendo ampiamente riconosciuti, nella corretta applicazione del diritto civile, ampi diritti per ciascuno, a prescindere dagli orientamenti sessuali".

Giovanardi, contrari a rivoluzione antropologica

"In dissenso dall'ultimo Berlusconi noi vogliamo difendere quella che Benigni, quando gli fa comodo, definisce la 'Costituzione piu' bella del mondo', dove la famiglia e' scolpita come 'societa' naturale fondata sul matrimonio' fra un uomo e una donna, con relativo diritto dei figli di avere un padre e una madre" dice da parte sua il senatore Carlo Giovanardi, capogruppo di Ncd in commissione Giustizia. "Da veri liberali - aggiunge - vogliamo eliminare ogni possibile discriminazione per chi vuole instaurare un rapporto di convivenza e solidarieta', nell'ambito delle 'formazioni sociali' indicate dalla Corte Costituzionale, senza sindacare i motivi che spingono uomini e donne dello stesso sesso o di sesso diverso a fare questa scelta". Contro questo vero e proprio tentativo di 'rivoluzione antropologica' - conclude - saremo fermissimi in Parlamento, dove continueremo anche l'ostruzionismo per bloccare disegni di legge liberticidi, come quello Scalfarotto, che vogliono colpire penalmente la semplice liberta' di pensiero e di parola".

La Russa, si' a regolamentazione unioni, ma niente adozioni

Apertura senza reticenze alla regolamentazione dei diritti civili ma niente equiparazione al matrimonio e, soprattutto, veto incondizionato sulle adozioni omosex. Sono queste le condizioni di Fratelli d'Italia pronto da un lato a lanciare una proposta di iniziativa popolare per precisare all'interno della norma che regola le adozioni laddove le prevede soltanto per coniugi che si tratta di persone di "sesso diverso"; parallelamente, su iniziativa di Ignazio La Russa, arriva la proposta di "arrangiare un iter di riforma costituzionale" per il quale e' partito oggi da Milano un appello "trasversale" a tutti i partiti politici. L'idea di La Russa prevede la modifica dell'articolo 29 della Costituzione con la precisazione che il matrimonio sul quale si dice fondata la societa' naturale e' quello "tra persone di sesso diverso" e l'aggiunta di un comma sul riconoscimento e tutela dei "vicendevoli diritti e doveri di coloro che pur senza contratto matrimonio decidano di convivere stabilmente".

Toti, tempi maturi per riflessione a prescindere da Pascale

Forza Italia e' pronta al dibattito sui diritti civili delle coppie gay. L'europarlamentare e consigliere politico del partito, Giovanni Toti, ha detto di aver colto "positivamente il fatto che se ne parli in modo laico e civile all'interno del centro destra". "E' una cosa piu' che giusta, poi si vedra' come si articola", ha risposto il consigliere politico, a margine della presentazione di un'iniziativa del partito milanese. Toti ha parlato dell'apertura di Silvio Berlusconi come di "una riflessione per la quale i tempi sono maturi" e non di "un cambio di rotta dovuto alla Pascale". "Con tutto il rispetto per la mia amica Francesca - ha spiegato - e' stato Papa Francesco a dire che non era nessuno lui per giudicare certe situazioni di persona". Secondo Toti, quindi, "se la Chiesa cattolica spinge a una riflessione su questo, un partito che vuole rappresentare un grande fetta di italiani ha il dovere di farlo". L'idea e' quella di impostare il discorso a partire "dall'allargamento dei diritti, ma - ha chiarito - bisogna vedere che non ledano diritti di altri". E' in quest'ottica che l'europarlamentare scarta il tema delle adozioni: "non sono personalmente favorevole - ha detto - in Forza Italia non c'e' stato ancora dibattito. Di base non e' punto da cui partiremmo: il punto da cui partire e' l'allargamento dei diritti a tutte le coppie di questo paese senza ledere gli altrui e quindi vanno tutelati i diritti dei figli a crescere in una famiglia tradizionale".

Gay: Gasparri, anche Berlusconi contrario a matrimoni e adozioni

Redazione Lunedì, 30 Giugno 2014
- Roma, 30 giu. - "Per quanto mi riguarda mi sento ampiamente rassicurato da quanto mi ha detto Berlusconi, affermando di essere assolutamente contrario a matrimoni o ad adozioni gay". Lo dichiara Maurizio Gasparri (FI) che aggiunge: "Del resto, una coppia gay con diritto all'adozione rischierebbe di alimentare il turpe commercio degli uteri in affitto, la forma piu' abietta di materialismo e di sottomissione del corpo delle donne usate a pagamento per fare figli da immolare all'egoismo altrui!. "Per quanto riguarda la discussione sui diritti, siamo ovviamente tutti attenti, anche se spesso - prosegue il vicepresidente del Senato - non si riesce a comprendere esattamente di cosa si parli, essendo ampiamente riconosciuti, nella corretta applicazione del diritto civile, ampi diritti per ciascuno, a prescindere dagli orientamenti sessuali". "Quanto agli aspetti previdenziali, poi, suggerirei di informarsi - sottolinea Gasparri - presso esperti autorevoli come Giuliano Cazzola, uomo proveniente dalle file della sinistra sindacale, che ha spiegato i guasti che potrebbero essere causati da un uso strumentale dei matrimoni gay sulle pensioni di reversibilita'". "Per il resto, credo che il compito prioritario del centrodestra - aggiunge - sia quello di difendere la famiglia composta da uomo e donna e orientata alla nascita di figli. C'e' bisogno di introdurre il quoziente familiare, di promuovere tutele fiscali. Non e' urgente abbandonarsi a stravaganze. Mi stupisce il silenzio di molti che nel mio partito, pronti a fare la rivoluzione per le primarie di Canicatti' o di Pioltello, non avvertono il dovere di dire qualcosa. Stiano tranquilli. Confermo a tutti coloro che esitano a manifestare in pubblico il loro pensiero privato che Berlusconi e' contrario a matrimoni e adozioni gay", conclude Gasparri. .

Ue: da Strasburgo a Milano, luglio caldo apre semestre

Redazione Lunedì, 30 Giugno 2014
- Bruxelles, 30 giu. - Prima ancora che il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, pronunci mercoledi' il suo discorso di "investitura" come nuovo presidente di turno dell'Ue davanti al neocostituito Parlamento europeo a Strasburgo, l'attivita' del semestre italiano sara' gia' entrata nel vivo, dando il via a un mese di luglio denso di appuntamenti istituzionali di rilievo. Gia' domani e' infatti in programma una prima riunione del cosiddetto Coreper, ovvero i rappresentanti diplomatici dei 28, a guida italiana. Il giorno dopo tutti a Strasburgo per la presentazione ufficiale del programma semestrale da parte di Renzi che poi venerdi' ricevera' a Roma la Commissione europea uscente, guidata da Jose' Manuel Barroso. Le attivita' vere e proprie del Consiglio partiranno l'8 luglio con il debutto di Pier Carlo Padoan alla presidenza dell'Ecofin, preceduto il giorno prima dalla riunione dell'Eurogruppo, organismo che esula dalla presidenza di turno. La stessa settimana, e' in programma il primo Consiglio informale in Italia, quello di Giustizia e Affari interni, particolarmente importante a causa dell'accento che la presidenza italiana vuole mettere sul tema dell'immigrazione e del Mediterraneo, che vedra' i padroni di casa Angelino Alfano e Andrea Orlando ricevere i colleghi europei a Milano l'8 e 9 luglio. Sempre in quei giorni, a partire dal 7, al Parlamento europeo si decidono le composizioni delle diverse Commissioni, davanti alle quali, fra il 22 e il 24 luglio, i diversi ministri del governo presenteranno i diversi programmi settoriali (Padoan alla Commissione Affari economici e monetari, Mogherini a quella Affari esteri, e via dicendo). Nella settimana del 14 luglio, si parte con il Consiglio Agricoltura e Pesca che sara' presieduto dal ministro Maurizio Martina. A Firenze, il 14 e 15 luglio e' in programma un informale Sviluppo, mentre il 16, dopo la votazione a Strasburgo sul nuovo presidente della Commissione europea il presidente del Consiglio Matteo Renzi torna a Bruxelles per il vertice straordinario dei capi di Stato e di governo, in cui si discuteranno le altre nomine, a partire da quella dell'alto rappresentante per la Politica estera Ue e dalla presidenza dello stesso Consiglio europeo. Quel giorno a Milano e' in programma il consiglio Ambiente e il 17 una riunione dei ministri del Lavoro e Affari sociali. Sempre il 17 a Bruxelles e' invece in calendario il consiglio Ecofin sul bilancio Ue. A Milano e' anche programmato il Consiglio informale competitivita', il 21 e 22 mentre a Bruxelles il 22 c'e' il primo consiglio Esteri a guida italiana e il giorno dopo quello sugli Affari generali. A partire dal 25 luglio la presidenza italiana e le istituzioni Ue si concedono una lunga pausa estiva: i lavori riprendono con l'informale Esteri (Gymnich) del 28 e 29 agosto. .
Fisco

Rendite finanziarie, da domani scatta l'aumento al 26%

Nicola Colapinto Lunedì, 30 Giugno 2014

La stangata sulle rendite finanziarie partirà da domani 1° luglio ed interesserà anche tutti coloro che possiedono un conto corrente. Sono queste le novità previste dal decreto irpef che, se da un lato, ha concesso il bonus sugli 80 euro mensili, dall'altro ha modificato il prelievo sulle attività finanziarie portando l'aliquota di tassazione dal 20% al 26%. Kamsin  Toccati dall'aumento prima di tutto gli interessi o altri proventi generati da conti correnti, depositi bancari e postali; aumenta il prelievo al 26% anche sui redditi derivanti da obbligazioni, titoli simili e cambiali finanziarie (previste dall'articolo 26 del Dpr n. 600 del 1973) e sugli interessi, premi e altri proventi derivanti dalle obbligazioni, maturati a partire dal 1° luglio 2014, indipendentemente dalla data di emissione dei titoli.

Passa al 26% la tassazione sulle Rendite Finanziarie
Il prelievo passa al 26% anche per i redditi diversi di natura finanziaria ma poiché il maggiore prelievo si applica solo sui redditi maturati a partire dal 1 ° luglio, al fine di evitare che l'aumento incida anche su quelli maturati antecedentemente a tale data è data la possibilità di affrancare il costo o il valore di acquisto delle attività finanziarie possedute al 30 giugno 2014, con il versa
mento di un'imposta sostitutiva del 20% sulle plusvalenze latenti.

Resta confermata al 12,5% invece l'aliquota per chi possiede titoli di Stato (Bot, Cct, Ctz); l'aliquota vale anche peri buoni fruttiferi postali emessi dalla Cassa Depositi e prestiti, e per titoli equiparati, emessi da organismi internazionali. Per le obbligazioni emesse da Stati esteri compresi nella cosiddetta «white list» o da loro enti territoriali il prelievo scende per ottemperare una normativa europea: l'aliquota di tassazione passa infatti dal 20% al 12,5%, con riferimento agli interessi e agli altri proventi maturati a partire dal 1° luglio 2014 e alle plusvalenze derivanti dalla loro cessione o rimborso realizzate dalla stessa data.

Viene inoltre meno la ritenuta sui redditi generati dagli investimenti e attività estere, pari al 20%, che ha effetto ai fini dell'esonero dall'obbligo di compilazione del quadro Rw della dichiarazione dei redditi da parte dei contribuenti e di segnalazione da parte degli intermediari.

Zedde

Altro...

Cassa Integrazione, Poletti: manca 1 miliardo

Redazione Lunedì, 30 Giugno 2014

C'è un buco di un miliardo di euro per finanziare la Cassa integrazione in deroga. A rischio ci sono le risorse per oltre 50mila lavoratori e che il governo non e' ancora riuscito a fronteggiare. Kamsin A confermarlo, insieme al fatto che sui conti "non ci sara' alcuna manovra correttiva", e' il ministro del lavoro Giuliano Poletti, intervistato da 'Repubblica'.

Poletti ricorda come la legge Fornero "prevede dal 2014 l'uscita graduale dalla cassa integrazione e dalla mobilita' in deroga. Per questo il precedente governo aveva predisposto un decreto per la modifica dei criteri d'accesso" e "ridotto di un miliardo le coperture finanziarie". "Non credo che oggi ci siano le condizioni tecniche per smontare o cambiare radicalmente quel provvedimento - spiega il ministro - E c'e' anche un problema di risorse: nel 2014 abbiamo dovuto utilizzare quelle stanziate per finanziare la cassa in deroga del 2013" e "ora dobbiamo trovare le coperture per il 2014.

Comunque non e' stato approvato ancora alcun decreto, dobbiamo ancora decidere. Voglio anche far notare - continua Poletti - che la cassa in deroga e' finanziata da tutti i cittadini, sono le tasse che finanziano la cassa in deroga, non le imprese. Ed e' bene non chiudere gli occhi davanti al fatto che nel ricorso alla cassa in deroga ci sono stati evidenti eccessi".

Zedde

Ue: da domani l'11esimo semestre italiano dal 1959

Redazione Lunedì, 30 Giugno 2014
- Roma, 30 giu. - Si apre domani il semestre di presidenza di turno italiana dell'Unione europea, l'undicesimo dal 1959. Il premier, Matteo Renzi, ha gia' fissato tre priorita', crescita, occupazione e immigrazione. In particolare si punta a rilanciare l'economia attraverso una maggiore flessibilita' nel rispetto dei vincoli di bilancio, alla creazione di nuovi posti di lavoro, soprattutto per i giovani, e a una gestione piu' solidale dei flussi migratori verso il continente. La prima sfida sara' pero' il completamento del puzzle delle nomine, avviato a soluzione con la designazione di Jean-Claude Juncker alla guida della Commissione europea mentre Martin Schulz e' stato confermato presidente dell'Europarlamento. La sera del 16 luglio, dopo che il Parlamento europeo avra' ratificato la nomina di Juncker, i leader dei Ventotto si incontreranno per altre due nomine cruciali: quella del nuovo presidente del Consiglio dell'Ue (favorita la premier danese Helle Thorning Schmidt) e quella dell'Alto rappresentante della politica estera e di sicurezza per cui si parla dell'attuale ministro degli Esteri, Federica Mogherini. In linea con il clima di austerita' in Europa, l'Italia ha scelto di limitare le spese per organizzare il semestre a 68 milioni di euro, meno della meta' dei 170 spesi dalla Francia per il suo recente semestre e in linea con Lituania e Grecia, le due presidenze precedenti, "costate" rispettivamente 62 e 50 milioni di euro. .

Immigrati: Salvini camicie di Renzi e Alfano sporche di sangue

Redazione Lunedì, 30 Giugno 2014
- Roma, 30 giu. - E' scontro politico sull'ondata di migranti che approda sulle coste italiane o viene soccorso in alto mare dalle unita' delal missioen 'Mare Nostrum'. "Altri 30 morti su un barcone. Altri 30 morti sulla coscienza di chi difende Mare Lorum. Fermare le partenze, aiutarli a casa loro, subito! Le camicie di Renzi e Alfano sono sporche di sangue. O no?" scrive su Facebook il segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini, cui fa eco Maurizio Gasparri. "Altri morti nel Mediterraneo. Hanno un preciso nome i responsabili di queste vittime" scrive il senatore di Forza Italia, "Sono coloro che hanno voluto una guerra sbagliata in Libia come Cameron, Obama, Sarkozy spalleggiati anche da alcune istituzioni italiane, ma anche coloro che con il governo Letta e Renzi hanno voluto la demenziale operazione Mare nostrum che incoraggia trafficanti di ogni genere". "Renzi ha detto che bisognava chiedere il coinvolgimento dell'Europa. Dov'e' questa partecipazione? Alfano dice ogni giorno che Mare nostrum non puo' durare all'infinito ma intanto, anche con ambigui traffici affaristici in Sicilia, questo trasporto di clandestini continua. Ieri come oggi e temo anche domani migliaia di sbarchi, morti, tragedie, caos. Non si puo' andare avanti. Abbiamo chiesto in Parlamento e torneremo a farlo nelle prossime ore il blocco immediato di Mare nostrum perche' solo in questo modo i vigliacchi dell'Unione europea e delle Nazioni unite, in grado solo di presenziare ai funerali, saranno costretti a definire una strategia di intervento". Pronta la risposta del Pd che accusa Salvini di fare "lo sciacallo pensando di essere in campagna elettorale permanente" e di "speculare sui morti e gettare fango sul governo italiano". "Si vergogni" scrivono i deputati del Partito democratico Michele Anzaldi, Lorenza Bonaccorsi, Federico Gelli ed Ernesto Magorno. "Invece di sostenere gli sforzi del governo Renzi - spiegano i parlamentari Pd - che sta cercando di rompere la solitudine in cui si trova da anni l'Italia sul tema immigrazione, Salvini da europarlamentare attacca le nostre istituzioni. Il suo partito e' stato al governo per dieci anni ma oggi il leader della Lega sembra essersene dimenticato. Sostenga l'impegno dell'esecutivo all'europarlamento, invece di polemizzare in maniera rozza e indegna". .

Riforma Pa, stop ai trattenimenti in servizio. Ecco cosa cambia

Bernardo Diaz Lunedì, 30 Giugno 2014

Dal 25 Giugno è arrivato l'atteso stop ai trattenimenti in servizio per i lavoratori delle pubbliche amministrazioni. E' questa una delle principali novità contenute nel decreto legge sulla riforma della pubblica amministrazione (articolo 1, comma 1 del decreto legge 90/2014)  che di fatto,  introduce  la regola generale, riguardante tutte le categorie del pubblico impiego, del collocamento a riposo al raggiungimento dei limiti di età. Kamsin L'intervento è contenuto nei primi quattro commi del citato articolo con il quale si prevede l'abolizione dell'articolo 16 del decreto legislativo 503/1992 e degli interventi legislativi conseguenti. Trova, quindi, lo stop definitivo una disposizione che agli albori rappresentava il diritto del dipendente a rimanere in servizio, per un biennio (o 5 anni in alcuni casi), una volta raggiunti i limiti di età.

La norma opera immediatamente solo per i trattenimenti già disposti e non ancora efficaci al 25 giugno 2014 (data di entrata in vigore del Dl 90), i quali devono essere revocati. Quelli già in essere continuano a spiegare gli effetti, ma solo fino al 31 ottobre prossimo. Resta ferma la scadenza anteriore, se originariamente fissata.  Periodo transitorio piu' lungo per per i magistrati ordinari, amministrativi, contabili, militari, gli avvocati dello Stato e dei militari, per i quali i trattenimenti in servizio in essere hanno efficacia fino al 31 dicembre 2015, ovvero fino alla loro scadenza originaria, se antecedente.
 
L'abrogazione dell'istituto del trattenimento in servizio può essere comunque salutato positivamente per favorire il ricambio generazionale, in un momento di crisi del sistema economico nel suo complesso e di blocco delle assunzioni. Infatti la misura aumenta la già elevata età media dei dipendenti pubblici in quanto coloro che normalmente potrebbero essere collocati in pensione per raggiunti limiti di età, possono ottenere altri due anni di servizio arrivando a lavorare fino a 67 o 68 anni (75 anni per alcune categorie), a seconda della data di maturazione del requisito pensionistico; e non consente inoltre di realizzare risparmi da cessazione che, in relazione al regime del turn-over, alimentano il budget spendibile per nuove assunzioni. L'istituto, lo si ricorda, è considerato dalla normativa vigente alla stessa stregua di una nuova assunzione, con la conseguenza che per finanziarlo vengono distratte le risorse assunzionali che potrebbero essere meglio finalizzate all’assunzione di giovani.

Con l'abrogazione del trattenimento in servizio la maggior parte dei lavoratori pubblici (con l'eccezione dei magistrati e dei professori universitari) non potranno però di fatto godere dell'incentivazione alla permanenza al lavoro sino a 70 anni, possibilità incentivata dal decreto legge 201/2011 (e poi già parzialmente limitata dal Dl 101/2013), per conseguire una pensione piu'  "succulenta" tramite coefficienti di rivalutazione piu' elevati.

Zedde

Esodati, "Dobbiamo trovare una soluzione strutturale"

Eleonora Accorsi Lunedì, 30 Giugno 2014

Ci abbiamo messo una pezza in attesa di trovare una soluzione strutturale entro l'estate da inserire nella prossima legge di stabilità, quella per il 2015. E' questa la sintesi del giudizio, un pò amaro a dire la verità, di Cesare Damiano in una intervista raccolta oggi dal quotidiano "Libero". Kamsin L'ex ministro del Lavoro Pd non nasconde infatti la sua insoddisfazione per un provvedimento, quello sulla sesta salvaguardia che il governo presenterà mercoledì alla Camera con cui sono state salvaguardate altre 31.200 persone: "E' un passo avanti, anche se non è risolutivo. Si è spostata di un anno la scadenza di coloro che matureranno il diritto di andare in pensione con la vecchia normativa (la decorrenza passa dal gennaio 2015 al gennaio 2016) e si è aggiunta una fattispecie: persone che sono state licenziate e che avevano un contratto di lavoro a tempo determinato. Non era scontato, il governo ha deciso di confrontarsi con una proposta di legge sottoscritta da tutti i componenti della commissione Lavoro di tutti i partiti che però aveva un obiettivo più ambizioso, risolvere definitivamente il problema. Peccato che Inps e Ragioneria abbiano stimato fossero necessari 47 miliardi da qui al 2022. Una stima esagerata, ma coi numeri bisogna fare i conti".

All'intervistatrice che gli fa notare come il ministro del Lavoro Poletti avesse promesso una soluzione strutturale e non piu' legata a singoli provvedimenti Damiano ammette che un compromesso era comunque necessario. "Il ministro Poletti alla fine ha ritenuto che per le condizioni attuali non si potesse fare altro. Io ho preferito questa sesta salvaguardia piuttosto che rimandare tutto alla legge di stabilità, che comunque, ha detto il ministro, sarà l'occasione per una soluzione strutturale". Una soluzione che secondo Damiano passerà attraverso tre ipotesi attualmente allo studio: " flessibilità del sistema previdenziale con penalizzazioni, che secondo me è la preferibile, quota 100 o flessibilità dai 62 anni con 35 di contributi, a condizione che il lavoratore accetti il ricalcolo con il sistema contributivo oppure il prestito previdenziale".

Damiano ricorda anche che il costo del salvataggio delle 170mila persone è stato pari a 11 miliardi di euro e che ancora però non c'è un numero preciso di quanti esodati siano ancora da tutelare: "non si può dire il loro numero. Sicuramente ci sono ancora molti lavoratori in sofferenza a seguito della riforma Fornero".  È possibile che nel tempo ne spuntino di nuovi? «Assolutamente sì». E quanti soldi servono per risolvere definitivamente il problema? «Svariati miliardi. Purtroppo non è possibile quantificare. E che in questa sciagurata vicenda sono stati commessi tanti errori tecnici. Penso ai lavoratori delle ferrovie, agli insegnanti, alle ricongiunzioni per chi aveva versato all'Inpdad e all'Inps. Bisognerà porre rimedio".

Zedde

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