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Riforme: M5S a Renzi, tempo scaduto ; Pd, avete perso occasione

Redazione Venerdì, 18 Luglio 2014
- Roma, 18 lug. - Per dirla con Gino Bartali, ricordato in mezza Italia a 100 anni dalla nascita, qua pare che sia tutto sbagliato e tutto da rifare. O almeno e' crollato un pilastro di quello che avrebbe dovuto essere, la prossima settimana, l'accordo granitico per accompagnare la prima lettura delle riforme al Senato. Da Milano rimbalza in tarda mattinata la notizia dell'assoluzione piena di Silvio Berlusconi nel processo Ruby. Entusiasmo in Forza Italia, il diretto interessato si dice commosso e spende parole di riguardo per la "maggioranza dei giudici italiani" che sono persone serie e oneste. Quando poi aggiunge che "si puo' andare avanti con piu' serenita'" e che "Forza Italia prosegue nel percorso intrapreso" il messaggi pare chiaro: riforme approvate a tempo di carica, con un consenso parlamentare da favola. E invece no: i grillini si sfilano. Con buona pace di chi, come il vicesegretario Pd Guerini, fin dal primo mattino a cura di avvertire che se il Movimento 5 Stelle si mettesse a frenare, il suo partito procederebbe senza aspettare nessuno. A meta' pomeriggio, quando prende a sedimentarsi l'ondata di reazioni alla sentenza Ruby, una nota sul blog di Grillo gela i facili ottimismi riformisti. La firmano tutti i delegati che ieri, in diretta streaming, hanno trattato con il premier in rappresentanza del MoVimento. "Ci saremmo aspettati che arrivassero al tavolo con idee piu' chiare, una maggiore concretezza e anche piu' preparati. Ma non si puo' pretendere la luna. Malgrado i proclami di rapidita', il succo e' che su quasi tutto si e' preso bradipescamente altro tempo", scrivono. Conclusione: "Il M5S era disposto a chiudere ieri. Ci dispiace, ma non c'e' piu' tempo". Renzi, che ancora l'altra sera si augurava che tutti i grillini - anche i piu' oltranzisti - sposassero finalmente la linea della trattativa, avrebbe detto al suo entourage che i componenti della delegazione del M5S non hanno fatto in tempo a sedersi al tavolo delle riforme col Pd che subito e' arrivata la sconfessione a mezzo blog. E' questo il ragionamento che il presidente del consiglio Matteo Renzi ha fatto confrontandosi con il suo entourage dopo la notizia del passo indietro fatto dal Movimento rispetto al dialogo sulle riforme. Alessandra Moretti, delegata al tavolo di ieri dalla parte del Pd, sin e' detta dispiaciuta. "Peccato: il M5s ha perso l'occasione di proseguire il confronto sulle riforme. La linea di Luigi Di Maio non e' prevalsa", ammette senza infingimenti. Non pare certo che il Partito Democratico abbia intenzione di rallentare per dare tempo a possibili ripensamenti. Ma la possibilita' di riforme approvate a stragrande maggioranza oggi appare un po' piu' remota. E si rafforza l'asse del nazareno, tra Pd e Forza Italia. .

Riforme: Tempo scaduto e l'M5S gela Renzi

Redazione Venerdì, 18 Luglio 2014
- Roma, 18 lug. - Per dirla con Gino Bartali, ricordato in mezza Italia a 100 anni dalla nascita, qua pare che sia tutto sbagliato e tutto da rifare. O almeno e' crollato un pilastro di quello che avrebbe dovuto essere, la prossima settimana, l'accordo granitico per accompagnare la prima lettura delle riforme al Senato. Da Milano rimbalza in tarda mattinata la notizia dell'assoluzione piena di Silvio Berlusconi nel processo Ruby. Entusiasmo in Forza Italia, il diretto interessato si dice commosso e spende parole di riguardo per la "maggioranza dei giudici italiani" che sono persone serie e oneste. Quando poi aggiunge che "si puo' andare avanti con piu' serenita'" e che "Forza Italia prosegue nel percorso intrapreso" il messaggi pare chiaro: riforme approvate a tempo di carica, con un consenso parlamentare da favola. E invece no: i grillini si sfilano. Con buona pace di chi, come il vicesegretario Pd Guerini, fin dal primo mattino a cura di avvertire che se il Movimento 5 Stelle si mettesse a frenare, il suo partito procederebbe senza aspettare nessuno. A meta' pomeriggio, quando prende a sedimentarsi l'ondata di reazioni alla sentenza Ruby, una nota sul blog di Grillo gela i facili ottimismi riformisti. La firmano tutti i delegati che ieri, in diretta streaming, hanno trattato con il premier in rappresentanza del MoVimento. "Ci saremmo aspettati che arrivassero al tavolo con idee piu' chiare, una maggiore concretezza e anche piu' preparati. Ma non si puo' pretendere la luna. Malgrado i proclami di rapidita', il succo e' che su quasi tutto si e' preso bradipescamente altro tempo", scrivono. Conclusione: "Il M5S era disposto a chiudere ieri. Ci dispiace, ma non c'e' piu' tempo". Renzi, che ancora l'altra sera si augurava che tutti i grillini - anche i piu' oltranzisti - sposassero finalmente la linea della trattativa, non ha risposto. Per lui pare parlare Alessandra Moretti, delegata al tavolo di ieri dalla parte del Pd. "Peccato: il M5s ha perso l'occasione di proseguire il confronto sulle riforme. La linea di Luigi Di Maio non e' prevalsa", ammette senza infingimenti. Non pare certo che il Partito Democratico abbia intenzione di rallentare per dare tempo a possibili ripensamenti. Ma la possibilita' di riforme approvate a stragrande maggioranza oggi appare un po' piu' remota. E si rafforza l'asse del nazareno, tra Pd e Forza Italia.

Italia-Africa: al via missione Renzi, tra politica e 'business'

Redazione Venerdì, 18 Luglio 2014
- Maputo, 18 lug. - Turbinio di incontri e telefonate per il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in partenza per l'Africa per una missione tutta incentrata su incontri istituzionali e 'business'. Renzi stamane ha visto a palazzo Chigi il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, e ha avuto colloqui anche con Maria Elena Boschi, ministro delle Riforme, e Federica Guidi, ministro dello Sviluppo Economico. Con una delegazione di imprenditori "di altissimo livello" tra cui l'amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi e l'ad di Saipem Umberto Vergine, il premier, accompagnato dal vice ministro allo Sviluppo Economico Carlo Calenda, e' poi 'volato' in Africa dove arrivera' domani mattina a Maputo, capitale del Mozambico, e incontrera' alle ore 11 il presidente Armando Guebuza. Nel pomeriggio, insieme agli imprenditori, Renzi incontrera' la comunita' 'business' e le autorita' locali all'Hotel Polana di Maputo per poi essere ricevuto alla residenza dell'ambasciatore Roberto Vellano, occasione di scambio con la comunita' italiana in Mozambico. Domenica il premier e la sua delegazione saranno in Congo Brazzaville dove Renzi vedra' il presidente Denis Sassou-Nguesso per poi partire alla volta dell'Angola dove lunedi' e' previsto l'incontro con il presidente Eduardo Dos Santos. Luanda fornira' l'occasione di un incontro con gli operatori economici locali, italiani e angolani, ma anche di alcune visite istituzionali come quella al memoriale di Agostinho Neto, primo presidente dell'Angola nonche' poeta e una delle personalita' piu' amate del Paese, e una visita al museo di storia militare alla Fortaleza. Sempre a Luanda il vice ministro Calenda incontrera' alcuni responsabili dei ministeri della Pianficazione economica, dell'Energia e dell'Agricoltura "La visita di Renzi in Africa - ha raccontato all'AGI l'ambasciatore in Angola Giorgio Di Pietrogiacomo - si svolge nell'anno in cui l'Italia ha lanciato l'Iniziativa Italia-Africa, tesa a riaccendere i fari sul Continente con un approccio nuovo rispetto agli anni passati". "Si tratta inoltre, ha sottolineato l'ambasciatore - del primo viaggio di Renzi, in veste di presidente di turno dell'Ue, fuori dall'Europa. E questo e' molto importante". La presenza economica dell'Italia in Africa e' da sempre caratterizzata dagli investimenti di Eni, principale operatore petrolifero mondiale nel Continente. In Mozambico Eni e' presente dal 2006 e nel paese e' operatore, con una partecipazione indiretta del 50%, dell'area 4, le cui risorse complessivamente scoperte sono stimate in circa 2.407 miliardi di metri cubi di gas in posto. In Congo Eni e' presente dal 1968 attraverso la consociata Eni Congo che ha registrato nel 2013 una produzione equity di circa 120.000 barili di olio equivalente al giorno. Mentre in Angola, paese chiave nella strategia di crescita organica della societa' e nel quale la produzione equity per il 2013 e' stata di 87 mila barili di olio equivalente al giorno, la compagnia petrolifera e' presente dal 1980.

Ruby: sentenza ribaltata, Berlusconi assolto in appello

Redazione Venerdì, 18 Luglio 2014
- Milano, 18 lug. - Colpo di scena nel processo Ruby: Silvio Berlusconi e' stato assolto in appello per entrambi i capi di imputazione. Secondo i giudici della seconda Corte d'appello di Milano, la concussione "non sussiste" e, per quanto riguarda la prostituzione minorile, il "fatto non costituisce reato". La sentenza, arrivata poco dopo le 13, ribalta il verdetto di primo grado che aveva portato a una condanna a sette anni ed e' stata accolta dall'ex Cavaliere mentre si trovava a Cesano Boscone a scontare l'affidamento in prova ai servizi sociali nell'ambito della condanna Mediaset. Uscito dalla Fondazione Sacra Famiglia, Berlusconi si e' limitato a ringraziare la 'pasionaria' che esultava per il verdetto. Poco dopo, in una nota, si e' detto "profondamente commosso". "Da oggi possiamo andare avanti con piu' serenita'", ha sostenuto, garantendo che "il percorso politico di Forza Italia non cambiera'" perche' e' "nell'interesse dell'Italia, della democrazia, della liberta'". "Un pensiero di rispetto va alla magistratura", ha poi continuato, elogiando quella "maggioranza di magistrati italiani che fa il proprio lavoro silenziosamente, con equilibrio e rigore ammirevoli". Nessun commento da parte della procura milanese e anche il Pg che ha sostenuto l'accusa in appello e che aveva chiesto la conferma della condanna, Piero De Pretis si e' limitato a dire che attendera' le motivazioni che saranno rese pubbliche tra 90 giorni, per valutare l'eventuale ricorso in Cassazione. La sentenza d'appello arriva a quattro anni dal primo articolo di giornale che aveva acceso la miccia sulle presunte frequentazioni tra l'ex premier e la giovane marocchina. E' una decisione che va "oltre le piu' rosee previsioni", ha commentato il legale dell'ex premier, Fausto Coppi. In attesa delle motivazioni dei giudici, l'avvocato ha spiegato che "se mai Berlusconi avesse avuto rapporti con Ruby, almeno per un certo periodo di tempo, non ne conosceva l'eta'". Quanto alla concussione, Coppi ha affermato che sarebbe pronto a portare il caso Ruby ai suoi studenti come paradigmatico di una condotta che non e' reato. "E' il giorno piu' bello della mia vita, ho pianto come una bambina. Giustizia e' fatta", ha fatto sapere la compagna di Berlusconi, Francesca Pascale. Esultano gli esponenti di Forza Italia: per Mariastella Gelmini "e' un'emozione fortissima" e Renato Brunetta e' tornato a invocare una "commissione parlamentare d'inchiesta sul colpo di Stato del 2011" e a chiedere la "grazie" per il presidente 'azzurro'. I senatori del partito, in una lettera, hanno espresso al loro leader la "piu' profonda felicita' e soddisfazione". "Sono contento per lui, personalmente, perche' gli sono amico e questo era veramente un'ingiustizia", ha dichiarato il governatore leghista della Lombardia, Roberto Maroni che rinnova l'invito a Berlusconi a indire le primarie di coalizione. Divergenti e quasi tutti sul filo della battaglia interna per le riforme, i commenti nel Pd. "Le sentenze non si commentano e le riforme naturalmente vanno avanti. Le catastrofi di tanti Nostradamus non si avverano", ha avvertito, su Twitter, il senatore Andrea Marcucci. "Forse smetteremo di frugare nell'alcova di Berlusconi per chiederci cosa preveda il patto del Nazareno", ha auspicato, invece, il 'dissidente' Corradino Mineo. Al quale ha risposto indirettamente Alessandra Moretti chiedendo di 'stoppare' ogni "dietrologia su patto del Nazareno e riforme". E se per Angelino Alfano dopo l'assoluzione di Berlusconi "si rafforza" il cammino delle riforme, c'e' anche chi, come Mario Mauro dei Popolari per l'Italia, si spinge a chiedere che Forza Italia torni a sostenere il governo. Ironici, infine, i 5 stelle: "Berlusconi passa da 7 anni a 0, nel secondo appello ... Meglio della Germania", e' il commento a sfondo calcistico del deputato Alessio Villarosa.

Riforme: M5S a Renzi, tempo scaduto . Nessun altro incontro

Redazione Venerdì, 18 Luglio 2014
- Roma, 18 lug. - Non ci sara' alcun incontro tra Cinque Stelle e Pd dopo quello di ieri. "Il M5S era disposto a chiudere ieri. Ci dispiace, ma non c'e' piu' tempo", scrivono i Cinque Stelle sul Blog di Beppe Grillo. "Alla fine, l'incontro con il Pd si e' svolto ed e' durato un'ora e mezza. Certo, dopo ben 25 giorni di fitto e intenso rapporto epistolare ci saremmo aspettati che arrivassero al tavolo con idee piu' chiare, una maggiore concretezza e anche piu' preparati. Ma non si puo' pretendere la luna. Malgrado i proclami di rapidita', il succo e' che su quasi tutto si e' preso bradipescamente altro tempo. Trattativa completa quindi che dovrebbe essere rinviata a una data ipotetica e condizionata alle mille vicissitudini parlamentari. Renzi parla di 15 giorni ma potrebbe slittare addirittura a settembre. Il M5S era pronto a chiudere ieri. Ci dispiace per il Pd ma non c'e' piu' tempo. Il M5S non se la sente di prendere per il culo i cittadini italiani per un'intera estate", scrivono i componenti della delegazione, delegazione M5S Luigi Di Maio, Danilo Toninelli, Paola Carinelli, Vito Petrocelli. "Resta la grande soddisfazione per l'apertura e il parere positivo ottenuti sull'introduzione delle preferenze nella legge elettorale che a questo punto diamo per confermati e che voteremo dopo la ratifica della proposta di legge elettorale concordata ad oggi degli iscritti on line", aggiungono i Cinque Stelle: "Il tema delle preferenze per noi e' fondamentale, e' una battaglia iniziata nel 2007 con il primo Vday e con la raccolta di 350.000 firme per l'iniziativa di legge popolare 'Parlamento Pulito'. Quindi, almeno per questo, grazie a Renzi per aver accolto la proposta di un Parlamento di eletti e non di 'nominati'. Del resto Renzi stesso si era pronunciato in passato apertamente contro un Parlamento di 'nominati'", concludono. .

Altro...

Esodati, slitta al Senato l'approvazione della sesta salvaguardia

Nicola Colapinto Venerdì, 18 Luglio 2014

Si allungano i tempi per l'approvazione definitiva del disegno di legge in materia di sesta salvaguardia, approvato in prima lettura dalla Camera dei Deputati all'inizio del mese di luglio. Kamsin Il testo è stato infatti assegnato alla Commissione Lavoro ma non è stata ancora indicata una data per la sua trattazione. Difficile quindi che il testo sbarchi in Aula per il via libera definitivo in tempi brevi, entro Luglio.

Peraltro, secondo il calendario dei lavori dell'Aula, Palazzo Madama sarà impegnato ad oltranza nella discussione (almeno sino al 25 Luglio) sul ddl sulla Riforma Costituzionale e sul decreto legge competitività (Dl 91/2014). La settimana successiva e sino all'8 Agosto il Senato lavorerà al Decreto legge sul turismo e su quello della Pa (attualmente in trattazione alla Camera). I tempi dunque rischiano di slittare.

Com'è noto il testo, che non dovrebbe subire variazioni sostanziali rispetto alla versione licenziata da Montecitorio prevede la tutela di ulteriori 32.100 lavoratori appartenenti ai seguenti profili: a) lavoratori in mobilità (5.500 soggetti); b) prosecutori volontari (12.000 soggetti); c) lavoratori cessati per accordi individuali o collettivi, licenziati individuali (8.800 soggetti);  d) lavoratori in congedo per la cura di parenti disabili (1.800 soggetti). Ed estende inoltre la platea dei beneficiari anche ad una nuova categoria: e) i cessati da un rapporto di lavoro a tempo determinato (4mila soggetti).

Intervento che viene attuato attraverso 8.100 nuove posizioni da finanziarie e 24mila già finanziate ma non utilizzate. Si tratta nello specifico di 20mila posizioni derivanti dalla seconda salvaguardia che viene pertanto ridotta da 55mila a 35mila posizioni (con un intervento chirurgico sull'articolo 22, comma 1, lettera a) del Dl 95/2012 che riduce la capienza del contingente da 40mila a 20mila posti) e da 4mila posizioni rese disponibili nella quarta salvaguardia che vede ridursi la capienza del contingente dei cessati unilaterali da 6.500 posizioni a 2.500 (l'intervento opera sull'articolo 11, comma 2 del Dl 102/2013).

Zedde

Caso Ruby: Berlusconi assolto Profondamente commosso

Redazione Venerdì, 18 Luglio 2014

- Milano, 18 lug. - E' "profondamente commosso" Silvio Berlusconi dopo l'assoluzione piena sul caso Ruby. Per i giudici della corte d'appello di Milano la concussione "non sussiste", mentre per quanto riguarda l'accusa di prostituzione minorile "il fatto non costituisce reato": con questa formula e' stata sancita l'assoluzione, a un anno dalla condanna di primo grado a 7 anni. "Da oggi possiamo andare avanti con piu' serenita'", ha commentato l'ex premier in una nota dopo la sentenza, garantendo che "il percorso politico di Forza Italia non cambia" perche' e' "nell'interesse dell'Italia, della democrazia, della liberta'".

Mentre i giudici pronunciavano la loro decisione, Berlusconi si trovava a Cesano Boscone per l'undicesima giornata dei servizi sociali cui e' stato condannato per il processo Mediaset; alla Sacra Famiglia e' stata, secondo i presenti, una mattinata "normale", dove l'unica 'anomalia' per Berlusconi e' stata l'uscita in anticipo di qualche minuto. La sentenza d'appello e' arrivata a quattro anni dal primo articolo di giornale che aveva acceso la miccia sulle presunte frequentazioni tra l'ex premier e la giovane marocchina.

E' una decisione che va "oltre le piu' rosee previsioni" per il legale Fausto Coppi; in attesa delle motivazioni dei giudici, l'avvocato ha spiegato che Berlusconi "se mai avesse avuto rapporti con Ruby, almeno per un certo periodo di tempo, non ne conosceva l'eta'". Quanto alla concussione, Coppi ha affermato che sarebbe pronto a portare il caso Ruby ai suoi studenti come paradigmatico di una condotta che non e' reato. "E' il giorno piu' bello della mia vita, ho pianto come una bambina. Giustizia e' fatta", ha commentato la compagna di Berlusconi, Francesca Pascale.

Esultano gli esponenti di Forza Italia: per Mariastella Gelmini "e' un'emozione fortissima" e Renato Brunetta e' tornato a invocare una "commissione parlamentare d'inchiesta sul colpo di Stato del 2011". E i senatori del partito, in una lettera, hanno espresso al loro leader la "piu' profonda felicita' e soddisfazione". "Sono contento per lui, personalmente, perche' gli sono amico e questo era veramente un'ingiustizia", ha dichiarato il governatore leghista della Lombardia, Roberto Maroni.

Per il Pd si e' espresso su Twitter il senatore Andrea Marcucci: "Le sentenze non si commentano e le riforme naturalmente vanno avanti. Le catastrofi di tanti Nostradamus non si avverano". Ironici, invece, i 5 stelle: "Berlusconi passa da 7 anni a 0, nel secondo appello...meglio della Germania", e' il commento a sfondo calcistico del deputato Alessio Villarosa. ,

Ue: Delrio-Hahn, confidiamo accordo partenariato in settembre

Redazione Venerdì, 18 Luglio 2014
- Roma, 18 lug. - In occasione della visita ufficiale che il Commissario europeo per la Politica Regionale, Johannes Hahn, ieri al sito archeologico di Pompei e oggi al Senato della Repubblica italiana nell'ambito della Cosac durante il semestre europeo di Presidenza, si e' svolto stamani a Palazzo Chigi un incontro bilaterale con il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, con delega alla Coesione territoriale, Graziano Delrio, dedicato al processo di definizione dell'Accordo di partenariato e dei programmi operativi per periodo 2014-2020. Al termine dell'incontro, il Commissario Hahn e il Sottosegretario Delrio hanno rilasciato la seguente dichiarazione congiunta: "Abbiamo avuto un confronto positivo e dettagliato sull'importante tema dell'utilizzo in Italia degli investimenti europei di nuova generazione della politica di coesione e sulle questioni ancora in via di definizione relative all'Accordo di partenariato. Sulla base di questo confronto, possiamo dire che confidiamo che saremo in grado di concludere le negoziazioni e adottare l'Accordo di partenariato in settembre". "Sottolineiamo - si legge ancora nella nota diffusa da palazzo Chigi - come l'elemento chiave di questo negoziato debbano essere la qualita' e la bonta' della programmazione affinche' questi investimenti e cofinanziamenti nazionali possano creare sviluppo e lavoro nelle regioni italiane. Stiamo facendo buoni progressi anche sui Programmi operativi, buona parte dei quali speriamo di poter adottare dopo la fine del 2014". .

Ruby: senatori FI ricompattati, felici e riconoscenti a Berlusconi

Redazione Venerdì, 18 Luglio 2014
- Roma, 18 lug. - I senatori dei Forza Italia compatti esprimono a Silvio Berlusconi la "piu' profonda felicita' e soddisfazione" per la sentenza di assoluzione emessa oggi dalla Corte d'Appello di Milano. Una sentenza, scrivono in una lettera "che rende merito alla magistratura giusta e restituisce appieno a te e a tutto il centrodestra l'orgoglio e la fierezza di vent'anni della storia nostra e del nostro Paese". Il capogruppo, Paolo Romani, e tutti gli altri 58 senatori confermano a Berlusconi "l'affetto personale ma anche la riconoscenza per averci dato la possibilita' di prendere parte all'unico vero progetto politico di centrodestra in Italia" e auspicano che "sia finalmente arrivato il segnale della fine di una lunga e dolorosa epoca di persecuzione giudiziaria nei tuoi confronti, non a caso iniziata con la tua discesa in campo, quando hai dato il via a questa grande avventura. La nostra grande avventura". - "Quella di oggi - aggiungono i senatori di FI - e' la tua vittoria, naturalmente, ma e' un po' anche la nostra vittoria. La vittoria di coloro che hanno continuato a credere in te, non soltanto nella tua buona fede e nella tua onesta' - su questo non si discute - ma anche nella tua capacita' di affrontare un'aggressione mediatico-giudiziaria senza precedenti. E' la vittoria di tutti quegli italiani, e sono tanti, che vogliono che la lotta politica in questo Paese si faccia nelle aule parlamentari e non nelle aule dei tribunali. E' la vittoria di tutti coloro che vorrebbero un dibattito politico sereno, onesto, chiaro, basato sui contenuti, un bipolarismo maturo, di tipo europeo, nel quale gli avversari si rispettino, si combattano sul piano nelle idee, non si demonizzino. Ed e' anche - concludono - la nostra vittoria, noi che ti abbiamo sempre conosciuto come l'uomo grande e generoso quale sei, l'opposto di quello disegnato da certe inchieste e da certi giornali". In calce al testo, le firme del gruppo FI al Senato al completo: Paolo Romani; Anna Maria Bernini; Donato Bruno; Paola Pelino; Emilio Floris; Maria Elisabetta Alberti Casellati; Bruno Alicata; Francesco Maria Amoruso; Francesco Aracri; Domenico Auricchio; Bernabo' Bocca; Sandro Bondi; Anna Cinzia Bonfrisco; Francesco Bruni; Giacomo Caliendo; Franco Cardiello; Franco Carraro; Remigio Ceroni; Riccardo Conti; Luigi D'ambrosio Lettieri; Domenico De Siano; Ciro Falanga; Enzo Fasano; Claudio Fazzone; Paolo Galimberti; Maurizio Gasparri; Niccolo' Ghedini; Vincenzo Gibiino; Francesco Maria Giro; Pietro Iurlaro; Pietro Liuzzi; Eva Longo; Lucio Malan; Andrea Mandelli; Marco Marin; Altero Matteoli; Riccardo Mazzoni; Alfredo Messina; Augusto Minzolini; Lionello Marco Pagnoncelli; Francesco Nitto Palma; Luigi Perrone; Enrico Piccinelli; Giovanni Piccoli; Antonio Razzi; Manuela Repetti; Maria Rizzotti; Mariarosaria Rossi; Salvatore Sciascia; Domenico Scilipoti; Francesco Scoma; Giancarlo Serafini; Cosimo Sibilia; Lucio Rosario Filippo Tarquinio; Denis Verdini; Riccardo Villari; Pierantonio Zanettin; Vittorio Zizza; Sante Zuffada.

Coppi, Berlusconi assolto anche perche' non conosceva eta' Ruby

Redazione Venerdì, 18 Luglio 2014
- Milano, 18 lug. - Silvio Berlusconi potrebbe essere stato assolto dall'accusa di prostituzione minorile perche' "se mai avesse avuto rapporti con Ruby, almeno per un certo periodo di tempo, non ne conosceva l'eta'". E' questa l'ipotesi formulata dal professor Franco Coppi, dopo la sentenza di assoluzione per l'ex premier dalla duplice accusa di concussione ("perche' il fatto non sussiste") e di prostituzione minorile ("perche' non costituisce reato"). "Quando si usa la formula 'il fatto non costituisce reato', spiega Coppi, "di solito c'e' la mancanza dell'elemento soggettivo, ma occorre comunque aspettare le motivazioni, perche' questa e' una formula elastica". Per quanto riguarda la concussione, ritenuta insussistente dalla Corte, Coppi afferma che questo e' un caso che porterebbe ai suoi studenti dell'universita' come paradigmatico di una condotta che non e' reato. .
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