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Mose: legale Galan, presenteremo istanza per domiciliari

Redazione Martedì, 22 Luglio 2014
- Venezia, 22 lug. - Gli avvocati Antonio Franchini e Nicolo' Ghedini, che difendono Giancarlo Galan nell'ambito dell'inchiesta sul Mose, che ha visto oggi la Camera votare si' all'autorizzazione all'arresto del parlamentare di Forza Italia ed ex presidente del Veneto, chiederanno che a Galan siano concessi i domiciliari. Ad annunciarlo lo stesso Franchini, secondo cui quello sul parlamentare e' "un voto politico e non di coscienza". "Abbiamo presentato una richiesta di domiciliari", ha spiegato Franchini, che fino a poco prima del si' della Camera e' stato all'ospedale di Este, dove Galan e' ricoverato con una prognosi di 40 giorni. "Adesso non sappiamo bene cosa accadra': potrebbe essere piantonato qui in ospedale oppure trasferito altrove. Galan in questi minuti e' molto reattivo e combattivo, come sempre", ha concluso. .

Napolitano furioso con Grillo, non agitare spettri autoritarismo

Redazione Martedì, 22 Luglio 2014
- Roma, 22 lug. - Avanti con le riforme, che siano le piu' condivise possibili attraverso il metodo del dialogo e della necessaria mediazione. Ma soprattutto si evitino allarmismi al limite della decenza, come quando si accusano i titolari del processo riformatore di tentazioni autoritarie. Giorgio Napolitano rivece la Stampa parlamentare per la tradizionale cerimonia del Ventaglio e lancia un ennesimo endorsement per chi e' impegnato nelle riforme; non rinuncia a raccomandare a tutti, proprio tutti, la pazienza e la capacita' di ascoltare; non si sottrae ad un avvertimento, anche questo lanciato erga omnes: quando lascio lo decido io. Per favore, piantiamola com le profezie a basso prezzo. Il cammino delle riforme e' lontano dall'essere completato. Napolitano auspica che si proceda con rapida attenzione. In un clima costruttivo e aperto. Quindi "per serieta' e senso della misura, non si agitino spettri di insidie e macchinazioni autoritarie". Bisogna, semmai, "superare estremismi e contrasti". Come successo in commissionme affari costituzionale del Senato. Poi, una volta passate le riformeistituzionali, "seguiranno altre esigenze, istanze e proposte". Tra esse "in primo luogo la riforma elettorale, sulla base del testo varato in prima lettura dalle Camera ma destinato ad essere ridiscusso con la massima attenzione per criteri ispiratori e verifiche di costituzionalita' che possono indurre a concordare significative modifiche". Dopo ancora, "piu' in generale si imporra' una riconsiderazione dello stato e delle esigenze di messa a punto e rafforzamento del sistema delle garanzie costituzionali". Ed anche la tanto auspicata riforma della giustizia, molto vicina viste le parole zuccherine pronunciate verso la magistratura dallo stesso Silvio Berlusconi. c'e' pero' un punto che, evidentemente, sta particolarmente a cuore al Capo dello stato, tanto e' vero che se lo riserva in chiusura di intervento. Da tempo e' un rincorrerisi di voci sulle sue dimissioni, quando per presunti motivi politici, quando per altrettanto presunti motivi di salute. Lça si faccia finita. O, nelle parole del diretto interessato: "E' una valutazione che appartiene solo a me stesso". Insomma, decide il colle e solo il Colle.

Mose: 395 si', ok Aula Camera autorizzazione arresto Galan

Redazione Martedì, 22 Luglio 2014

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Napolitano difende le riforme Non c'e' rischio di autoritarismo

Redazione Martedì, 22 Luglio 2014

- Roma, 22 lug. - Napolitano e Renzi scendono in campo per difendere le riforme. "Per serieta' e senso della misura nei messaggi che dal Parlamento si proiettano verso i cittadini, non si agitino spettri di insidie e macchinazioni autoritarie" ha detto il Capo dello Stato, ricevendo oggi la stampa parlamentare al Quirinale riferendosi alle polemiche innescate dal dibattito sulle riforme istituzionali.

Il Presidente della Repubblica ha quindi rimarcato la necessita' di "superare estremismi di contrasti. Sono sempre stato attivo assertore della necessita' di ricercare un'ampia convergenza politica in Parlamento sul tema delle riforme - ha dichiarato -. E questo ovviamente significa dialogare e cercare intese anche attraverso inevitabili mediazioni".

Zanda sulle riforme: cosi' non si chiude nemmeno nel 2014

Napolitano ha auspicato che il nuovo processo riformatore non naufraghi sugli scogli rappresentati da "pregiudiziali diffidenze e contestazioni rispetto alla ricerca di accordi con forze politiche del campo opposto", ed ha ha sottolineato che "fortunatamente hanno tenuto fermo il metodo della ricerca di un ampia convergenza la commissione affari costituzionali del Senato ed egualmente il Governo". Secondo il Capo dello Stato, nel dibattito al Senato sulle riforme "non c'e' stata improvvisazione ne' improvvida frettolosita'".

Napolitano: Italia in grado di concorrere a Mr Pesc

"Il governo e' impegnato a testa alta e viso aperto per realizzare gli impegni che ci siamo dati" ha detto il premier Matteo Renzi. "Le immagini di chi vuole bloccare, fermare, ostruire il cammino delle riforme in Italia sono le immagini di chi pensa che si possa andare avanti cosi'", ha sottolineato il premier. "Per cambiare l'Italia bisogna fare le riforme e le faremo", ha ribadito il presidente del Consiglio.

"Questo e' il momento in cui il governo prova a dare un messaggio concreto di investimento sul futuro del paese, con la serenita', la determinazione e il coraggio di chi sa che non ci possiamo fermare. Alla fine dei mille giorni - ha proseguito il premier - l'Italia sara' nelle condizioni di guidare la politica industriale dell'Europa e non essere fanalino di coda".

Napolitano, Italia in grado di concorrere a Mr Pesc

Redazione Martedì, 22 Luglio 2014
- Roma 22 lug. - E' importante "un decisivo rilancio della politica estera e di sicurezza comune europea, cui ci auguriamo possa presto corrispondere una scelta valida - cui l'Italia si considera in grado di concorrere con una sua personalita' - dell'Alto rappresentante per la Pesc e vicepresidente della commissione europea". Lo ha detto il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, durante la cerimonia di consegna del Ventaglio.

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Riforme: Zanda, cosi' non si chiude nemmeno entro il 2014

Redazione Martedì, 22 Luglio 2014
- Roma, 22 lug. - "Con questo ritmo le riforme rischiano di non essere approvate nemmeno entro la fine del 2014, nemmeno entro la fine di quest'anno. Cosi' non si puo' andare avanti. Auspico una conferenza dei capigruppo per programmare i lavori, mi auguro di comune accordo". Cosi' e' intervenuto in aula al Senato il capogruppo del Pd, Luigi Zanda. Il presidente di turno, Maurizio Gasparri, ha comunicato all'aula che la conferenza dei capigruppo e' stata gia' convocata per le 15. In aula e' appena iniziato il dibattito sull'ipotesi di un contingentamento dei tempi. .

Galan: Montecitorio discute richiesta arresto, no a rinvio

Redazione Martedì, 22 Luglio 2014
- Roma, 22 lug. - L'Aula di Montecitorio ha bocciato, con 289 voti di differenza, la richiesta avanzata da Forza Italia di rinviare il voto sulla richiesta di autorizzazione a procedere alla custodia cautelare nei confronti di Giancarlo Galan, nell'ambito dell'inchiesta sul Mose. Ad avanzare la richiesta di rinvio, come gia' aveva fatto precedentemente in conferenza dei capigruppo, e' stato il presidente dei deputati di FI, renato Brunetta, sottolineando che la questione rappresenta "un punto basilare del rispetto dei diritti della persona e del parlamento". A favore del rinvio si sono espressi Ncd e PI, mentre Scelta civica si e' astenuta. Contrari al rinvio Sel, 5 Stelle ("non ci sono cittadini di serie A e cittadini di serie B", ha detto Giulia Grillo) e Pd. Subito dopo il voto sulla richiesta di rinvio Ncd, con Antonio Leone, ha avanzato la richiesta di inversione dell'ordine dei lavori, anticipando il secondo punto all'odg, ovvero il decreto Carceri. Ma anche questa richiesta e' stata respinta dall'Aula. Ora quindi l'Assemblea di Montecitorio procedera' con il dibattito sulla richiesta di custodia cautelare nei confronti di Galan (assente per motivi di salute) per poi esprimersi con un voto.

Tabacchi, Sigarette piu' care dal 1° agosto

Eleonora Accorsi Martedì, 22 Luglio 2014

Dal prossimo 1° agosto l'accisa minima sulle sigarette salirà da 125,70 a 126,80 euro al chilogrammo convenzionale (cioè circa mille sigarette), l'aliquota di base passerà dal 58,5% al 58,6% mentre l'accisa minima sui trinciati salirà da 105,30 a 108 euro al chilogrammo. Kamsin E' quanto prevede il provvedimento del direttore dell'agenzia Dogane-Monopoli dello scorso 15 Luglio con il quale il governo punta a reperire nuove risorse per coprire le spese del decreto cultura approvato lo scorso anno dal Governo Letta. Si tratta di aumenti minimi (2 cent a pacchetto) che non avranno ripercussioni sui consumatori e che potranno essere assorbiti dai produttori.

Il governo tuttavia sta lavorando ad un riordino legislativo, con la delega fiscale, che prevede l'addio alla componente variabile sulle accise sostituita dall'onere fiscale minimo comprensivo anche dell'Iva. Un passaggio che porterà il prelievo sulle "bionde" a 170 euro al chilogrammo e si applicherà a tutte le marche di sigarette per le quali le imposte dovute per accise e Iva (al 22%) siano inferiori a tale soglia spartiacque. In programma anche un ulteriore ritocco sull'aliquota di base per il calcolo dell'accisa che dal 1° gennaio 2015 passerà così al 58,7 per cento. E sempre dal prossimo anno è destinato ad arrivare anche l'aumento della «componente specifica», che sarà calcolata sul cosiddetto Wap (il prezzo medio ponderato) e dovrebbe passare - secondo fonti vicine all'esecutivo - dal 7,5 al 10 per cento.

Zedde

Riforma Pensioni, le novità in discussione in Parlamento

Bernardo Diaz Martedì, 22 Luglio 2014

Prosegue oggi, in Commissione Affari Costituzionali alla Camera, l'esame degli emendamenti al decreto Pa in vista dell'approdo in aula del provvedimento che la conferenza dei capigruppo ha fatto slittare a venerdì 25 luglio. Kamsin Sul tavolo, in particolare le proposte di modifica del relatore Emanuele Fiano e gli eventuali subemendamenti. Attesi tra oggi e domani anche gli emendamenti del Governo, anticipati ieri dal sottosegretario allo Sviluppo economico, Simona Vicari.

In attesa che si concluda l'esame in Commissione del provvedimento però tra le proposte dichiarate ammissibili vanno annoverate soprattutto quelle presentate da Manuela Ghizzoni (Pd) ed altri e da Maria Marzana(M5S) ed altri, relative entrambe alla richiesta di estendere anche al personale della scuola che aveva maturato la quota 96 entro il 31 agosto 2012 la facoltà di accedere al trattamento pensionistico con i requisiti richiesti dalla normativa previgente l'entrata in vigore dell'art. 24 del decreto legge 201/2011 (i cd. quota 96 della scuola). Le due proposte emendative si differenziano invece limitatamente al trattamento di fine rapporto (indennità di buonuscita). Quella presentata dalla Marzana sembra essere leggermente più favorevole al personale che decida di cessare dal servizio dal 1° settembre 2014. Ad ogni modo la proposta dovrebbe questa volta avere buone probabilità di passare e ricevere il primo via libera della Camera nei prossimi giorni. 

Tra le altre modifiche in tema previdenziale che potrebbero arricchire le novità già introdotte nel Dl 90/2014 c'è la possibilità di consentire alle amministrazioni scolastiche di valutare il trattenimento in servizio fino al 31 agosto 2015 di alcune categorie di dirigenti scolastici, andando oltre la tagliola del 31 Ottobre 2014 attualmente fissata dall'esecutivo. Inoltre, negli emendamenti presentati ieri dal relatore del provvedimento, Emanuele Fiano, c'è la precisazione che la norma che consente la risoluzione del rapporto di lavoro da parte delle Pa al perfezionamento della massima anzianità contributiva del dipendente, sia attivabile anche nei confronti dei professori universitari e dei primari ospedalieri.

Zedde

Renzi firma contratti per 1,4 mld Porteranno 25mila posti di lavoro

Redazione Martedì, 22 Luglio 2014

- Roma 22 lug. - "Il governo e' impegnato a testa alta e viso aperto per realizzare gli impegni che ci siamo dati". Lo ha detto il premier Matteo Renzi, presenziando alla firma di 24 progetti che porteranno 1,4 miliardi di investimenti e parlando della necessita' di completare l'iter delle riforme. "Le immagini di chi vuole bloccare, fermare, ostruire il cammino delle riforme in Italia sono le immagini di chi pensa che si possa andare avanti cosi'", ha sottolineato il premier.

"Per cambiare l'Italia bisogna fare le riforme e le faremo", ha ribadito il presidente del Consiglio. "Questo e' il momento in cui il governo prova a dare un messaggio concreto di investimento sul futuro del paese, con la serenita', la determinazione e il coraggio di chi sa che non ci possiamo fermare. Alla fine dei mille giorni - ha proseguito il premier - l'Italia sara' nelle condizioni di guidare la politica industriale dell'Europa e non essere fanalino di coda".

Renzi ha presenta a palazzo Chigi una serie di progetti realizzati con imprese straniere e italiane. Il premier parla di contratti di sviluppo che "valgono quasi un miliardo e mezzo di euro, la meta' e' investimento pubblico, circa 700 milioni". Ecco le cifre: 24 progetti, quasi un miliardo e mezzo di investimenti, 25 mila posti di lavoro, l'80% nelle regioni del Sud, "34 milioni di euro in Campania". Sul lavoro e il rilancio dell'occupazione "la politica si gioca la sua credibilita'", dice il premier.

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