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Renzi contro Grillo e BerlusconiIl Cav, con M5S rischio disordini
- Roma, 23 mag. - E oggi Silvio Berlusconi paventa non tanto il caos politico quanto quello nelle piazze, visto che paventa "nella contingenza attuale, con la presenza inquietante dei 5 Stelle, che possano succedere anche disordini inquietanti". Insomma, ultime ore di campagna elettorale e il fuoco della polemica, se possibile, torna a alimentarsi ulteriormente. Prevede, il leader FI, che "questa legislatura e questo governo non possono arrivare al 2018, perche' la cura di questo governo porta nuove tasse". Fa muro, rispetto a Berlusconi e Grillo, proprio Matteo Renzi, che mette le mani avanti e assicura: le elezioni Europee "non incidono sulla composizione del governo che rimarra' quell'attuale". E gli altri due antagonisti sono, politicamente parlando, due falliti. Si snoda cosi' la giornata nel corso della quale i tre principali contendenti della campagna elettorale torneranno a incrociare il fioretto, per cosi' dire, in un intreccio di interventi televisivi e comizi. "Berlusconi e Grillo sono per molti aspetti due facce della stessa medaglia", sintetizza il presidente del Consiglio. "Sono due leader - spiega - con un grande consenso popolare, e ho rispetto per loro, ma entrambi hanno fallito". "Grillo - chiarisce - ha mandato in Parlamento 160 parlamentari per cambiare il Paese e si sono rinchiusi sui tetti. Berlusconi ha fallito nella sua esperienza alla guida del Paese e credo che in cuor suo lo sappia anche lui". Per la verita', Berlusconi chiede agli elettori "affidereste i vostri risparmi a Renzi" che aumenta le tasse, "a Grillo che prima faceva ridere e ora fa solo paura, oppure a Berlusconi che e' un imprenditore che ha fondato la prima tv commerciale in Europa, ho fatto diventare il Milan una grande squadra e ha governato il Paese?". Per questo l'invito e' di andare a votare facendo si' "che al governo non vadano piu' dei dilettanti e incompetenti, evitando che in Europa vada chi non conta nulla e non potra' difendere gli interessi dell'Italia". Con realismo, Matteo Renzi riconosce che "ora Berlusconi e' altalenante, ma da lunedi' per me si torna convintamente a pensare che le riforme si scrivono insieme". Del resto, annota il presidente del Consiglio "la legge elettorale e' passata alla Camera, al Senato si e' incardinato il ddl sulla riforma del Senato. Abbiamo accolto la richiesta di M5s e Fi di non 'inquinare' la campagna elettorale con la discussione sulle riforme. Per me e' stato un errore ma abbiamo accettato". E allora, "non voglio essere ne' fanatico ne' ideologico ma dalla prossima settimana al Senato si torna a lavorare sulle riforme", assicura l'inquilino di palazzo Chigi. .
Pensioni, Polverini: voglio vedere se Poletti fa sul serio sugli esodati
“Renzi afferma di voler porre in cima ai suoi impegni il lavoro, ma finora mi sembra che, a parte un decreto il cui impatto, secondo le ultime dichiarazioni del Ministro Poletti, sui livelli di disoccupazione lo avremo addirittura tra un anno, non abbiamo ulteriori azioni significative.”
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E' quanto affida ad una nota Renata Polverini (FI), Vice Presidente della Commissione Lavoro che sfida il ministro Poletti ad individuare una soluzione ai problemi del mercato del lavoro e soprattutto della pensioni. “Forza Italia ha comunque presentato o appoggiato una serie di emendamenti al Dl Lavoro che hanno aumentato le garanzie per i lavoratori e la fruibilità migliorando aspetti essenziali come l’apprendistato, il Durc, la tutela della maternità, i contratti di solidarietà. Ma non basta.
E prima di ogni altro ulteriore passo é necessario, risolvere definitivamente la questione degli esodati. Si tratta di capire se c’è la volontà politica del Ministro del Lavoro Poletti e del Governo di risolvere strutturalmente il problema e trovare soluzioni che possano rientrare nell’ambito della proposta legislativa unificata di tutti i gruppi alla Camera che arriverà in Aula nel mese di giugno. Anche i “Quota96″ aspettano un intervento urgente perché, a differenza di quanto ha affermato nei giorni scorsi il Ministro dell’Istruzione Giannini che vuole porre l’attenzione solo dopo la sua campagna elettorale, é necessario porre rimedio a un errore compiuto dalla riforma Fornero delle pensioni, che non ha considerato il fatto che il ciclo scolastico non coincide con quello solare. Non si può continuare ad andare per tentativi sulla pelle degli italiani e procrastinare secondo esigenze personali il problema. Sui “quota96″ non solo la copertura finanziaria non sarebbe eccessiva e risolverebbe una situazione assurda, ma consentirebbe di aprire le porte della scuola a 4mila giovani insegnanti.”
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Poletti: i prossimi passi del governo saranno ddl sul lavoro e pensioni
Il secondo passo del piano sul lavoro del governo Renzi sarà legge entro il 2014. E' quanto auspica il ministro del Lavoro Giuliano Poletti che ha dato la sua roadmap sul ddl delega sul «Jobs act». Il ministro si dice fiducioso che la prossima settimana, chiusa la tornata elettorale, riprenderà l'esame del testo del disegno di legge delega in Commissione Lavoro del Senato.
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«Credo che prima della sosta di agosto il ddl delega sul lavoro sarà licenziato dal Senato - ha detto Poletti - e l'approvazione definitiva ci sarà entro fine anno». Gli obiettivi del ddl delega sono «semplificazione e chiarimento altrimenti si finisce davanti a un magistrato per ogni vertenza», ha aggiunto il ministro. Le nuove regole dovranno cambiare, con appositi decreti delegati successivi, ammortizzatori sociali, contratti e politiche attive, con la creazione di una Agenzia nazionale del lavoro così da passare a una logica più attiva di sostegno a chi crea lavoro. Confindustria ieri ha consegnato al ministro del Lavoro un documento con le proposte sul Jobs act: «Confindustria ha espresso una propria posizione - ha spiegato Poletti - Non abbiamo ancora approfondito il documento, ma per molte cose ci sono consonanze almeno nei titoli. Poi bisogna vedere se lo svolgimento dei titoli è simile».
Il ministro ricorda che anche il capitolo pensioni sarà affrontato dopo lo svolgimento delle elezioni europee. "Abbiamo avviato un tavolo di confronto con l'Inps e con il ministero dell'economia per conoscere gli esatti contorni del problema esodati. Ci saranno altri incontri dopo le elezioni per studiare una soluzione sostenibile." ha detto Poletti.
Sul punto intanto ieri è tornato a far sentire la propria voce l'ex ministro del Lavoro Cesare Damiano, attuale presidente della Commissione Lavoro della Camera: "i prepensionamenti nel settore pubblico con le regole ante-Fornero per i lavoratori in esubero, come indicato nel messaggio dell’INPS pubblicato dall’istituto (messaggio inps 4834/2014, ndr), debbono far riflettere il Governo circa la necessità di adottare tempestivamente analoghe misure anche per il settore privato. Non sarebbe sopportabile avere una diversità di trattamento, considerato l’alto numero di “esodati” non salvaguardati ancora esistenti"
Acconto Tasi 2014, così il pagamento dell'imposta nei comuni ritardatari
Dopo la decisione dell'esecutivo di rinviare l'appuntamento a settembre nel pagamento della Tasi appare utile fare chiarezza: per far scattare gli acconti di giugno, le delibere della Tasi devono essere approvate dal consiglio comunale entro il 23 maggio e pubblicate dal censimento ufficiale del dipartimento Finanze entro il 31 maggio. Quindi le decisioni approvate dai Comuni dal 24 maggio in poi non porteranno al pagamento di giugno. Nei Comuni che decidono in tempo, e che si vedono pubblicare la delibera dalle Finanze entro il 31 maggio, i versamenti della Tasi saranno sempre da effettuare entro il 16 giugno facendo i calcoli sulla base delle aliquote deliberate. Ciò vale sia per le abitazioni principali che per gli altri immobili.
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Nei Comuni in ritardo invece la data di pagamento dell'imposta delle abitazioni principali sarà diversa da quella degli altri immobili. Per le prime, infatti, la Tasi si verserà tutta a dicembre, come deciso nel decreto salva Roma-ter (articolo 1, comma 1, lettera b del Dl 16/2014); per gli altri immobili (seconde case, negozi, capannoni e così via), invece, si pagherà l'acconto a settembre, con le aliquote nel frattempo decise dai Comuni, e il saldo a dicembre. Due appuntamenti quindi per le abitazioni diverse da quelle principali che pagheranno a Settembre e a Dicembre; un solo appuntamento per le abitazioni principali. Nulla cambia invece per l'Imu, perché nell'imposta municipale l'acconto rimane a giugno e si prevede che sia sempre calcolato sulla base delle aliquote 2013.
Expo: Grasso, filtri Stato hanno funzionato
Bonus mobili 2014, ecco come cambia con il Decreto Casa
Con l'approvazione definitiva del Decreto Casa il bonus mobili torna libero. A favore del decreto hanno votato 277 deputati della maggioranza, 92 i no di M5S e Sel, mentre Fi e Fdi non hanno partecipato al voto. La novità più importante riguarda la semplificazione relativa al bonus mobili. La scadenza per lo sgravio è fissata alla fine di quest'anno, ma la norma consente di recuperare, entro i massimali consentiti, anche le spese sostenute a partire dal 6 giugno 2013. La detrazione Irpef del 50% per l'acquisto di arredi viene liberata da quei vincoli introdotti con la legge di stabilità 2014; in particolare lo sconto non sarà più legato all'ammontare della ristrutturazione e potrà, eventualmente, anche superarlo.
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A seguito delle modifiche appare utile avere ben chiara la disciplina che regola la fruizione dello sconto. Per prima cosa è necessario che sia in corso una ristrutturazione edilizia, per la quale siano state chieste detrazioni. Coloro che ne fruiscono potranno richiedere anche lo sconto del 50% per le ulteriori spese, documentate e sostenute appunto dal 6 giugno 2013 al 31 dicembre 2014, per l'acquisto di mobili, grandi elettrodomestici, come frigoriferi e lavatrici, in classe non inferiore alla A+ e forni di classe A. Per la ristrutturazione resta fermo il limite massimo di spesa di 96mila euro; mentre per il bonus mobili il tetto massimo di spesa, ancora in vigore, è di 10mila euro (in questa somma potranno essere conteggiate anche le spese di trasporto e montaggio). Si ricorda anche che il mobilio acquistato deve essere utilizzato per arredare l'immobile i cui è avvenuta la ristrutturazione.
Il bonus dovrà essere applicato su più dichiarazioni dei redditi, ripartendolo in dieci quote annuali di pari importo e suddividendolo, eventualmente, tra tutti gli aventi diritto, laddove ci siano più proprietari.