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Notizie

Dl Lavoro: governo pone fiducia, Brunetta Renzi elimini anche la Camera

Redazione Lunedì, 12 Maggio 2014
- Roma, 12 mag. - Il governo ha posto la questione di fiducia sull'approvazione dell'articolo unico senza emendamenti del testo della commissione Lavoro della Camera sul dl Poletti, identico a quello del Senato. Lo ha comunicato all'aula di Montecitorio il ministro per i Rapporti con il parlamento, Maria Elena Boschi. "Nuova, ennesima 'fiducia' del governo. Questa volta la vittima e' il decreto legge che doveva cambiare il mercato del lavoro: un anticipo di quel Jobs Act, copiato solo nel titolo dall'esperienza americana, e subito riposto nel cassetto in attesa, giugno del prossimo anno, di tempi migliori". Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia, interviene cosi' "sulle fiducie a ripetizione" e domanda "perche' Renzi, gia' che c'e', usando l'articolo 138 della Costituzione, dopo il Senato non elimina anche la Camera, cosi' potra' fare tutti i decreti che vuole?". .

Matacena: con Berlusconi rapporti cordiali. Ex premier non ricordo

Redazione Lunedì, 12 Maggio 2014

- Roma, 12 mag. - "Questo Signor Matacena io non me lo ricordo. Sara' stato deputato di Forza Italia vent'anni fa ...". Cosi' Silvio Berlusconi liquida, intervistato da Tgcom24, ogni frequentazione del suo partito da parte dell'ex parlamentare.

Amedeo Matacena, latitante a Dubai, nel corso di un'intervista rilasciata all'AGI via Skype, ha replicato: "Posso comprendere che il presidente Berlusconi non si ricordi di me con tutta la gente che ha avuto all'interno del Parlamento, sia alla Camera che al Senato, per cui non la vedo una cosa particolarmente strana da sottolinearsi".

Matacena "assurdo pensare a miei rapporti con i clan"

"I miei rapporti con Berlusconi all'epoca - ha detto ancora Matacena all'AGI - erano cordiali come quelli di tutti gli altri colleghi, assolutamente normali".

MATACENA, ASPETTO ESITO RICORSI DA UOMO LIBERO

"Preferisco aspettare i ricorsi da uomo libero, e non in prigione", sottolineato l'ex deputato dopo la condanna per concorso esterno in associazione mafiosa. "Mia moglie - ha detto Matacena - e' venuta a Dubai, mi ha portato mio figlio, e' venuta qua perche' aveva bisogno che le facessi alcune comunicazioni per il divorzio, lo ha voluto perche' non condivideva che io fossi andato via, mentre io preferisco aspettare le sentenze della Cassazione, per il ricorso straordinario che ho fatto, e quella alla Corte Europea dell'Uomo, da uomo libero, e non in prigione. I miei legali - ha proseguito - le hanno gia' presentate entrambe da 4-5 mesi, non conosco esattamente i tempi tecnici".

MATACENA, CONTO CAMERA PER PAGARE ASSISTENZA SANITARIA

"Ho un conto corrente alla Camera, serve per pagare l'assistenza sanitaria, e' sempre stato a zero". Cosi' Matacena ha commentato le notizie circa il conto corrente della Camera dei Deputati che sarebbe servito per fargli avere soldi durante la latitanza. "Oggi - ha affermato - sentivo di un conto corrente della Camera dei Deputati che era servito per farmi avere soldi nella latitanza, e questa e' un'altra favola. Per quello che so io, ho un mio conto corrente alla Camera dei Deputati, dal quale - spiega l'ex deputato - si paga l'assistenza sanitaria dei parlamentari, credo che se una somma sia stata mossa e' stata quella per pagare semestralmente la rata dell'assistenza sanitaria dei Deputati, che tra l'altro riguarda anche i miei familiari, per cui e' un loro interesse pagarla. E comunque basta prendere l'estratto conto e vedere quali sono stati i movimenti, un conto che e' sempre stato a zero o quasi". Alla stessa maniera Matacena commenta l'ipotesi inquisitoria dell'inchiesta che intravede nell'ombra una societa' segreta: "Di favole in Italia ne ho sentite tante - taglia corto Matacena - e questa, credo si aggiunga a quelle".

SCAJOLA: MATACENA, PER MIA MOGLIE E' COME UN PADRE

"Vincenzo Speziali non l'ho mai conosciuto, i miei rapporti con l'ex ministro Claudio Scajola, l'ho gia' detto, risalgono alla mia elezione alla Camera dei Deputati nel 94, sono sempre stati molto cordiali, si sono intensificati quando ci trasferiti a Montecarlo", ha detto Matacena parlando dei sui suoi rapporti con l'ex ministro Scajola, arrestato con l'accusa di procurata inosservanza di pena in favore dello stesso Matacena, e di Vincenzo Speziali, l'imprenditore calabrese tramite il quale secondo l'accusa Scajola avrebbe cercato di fare ottenere a Matacena l'asilo politico in Libano. "Ho un rapporto di grande stima nei suoi confronti - ha proseguito Matacena parlando di Scajola - e' una persona che ha dei grandi valori umani, e sicuramente in questa situazione, essendo come un padre per mia moglie, lei gli ha chiesto aiuto, e che lui abbia cercato di aiutarla la ritengo una cosa moralmente importante".

MOGLIE MATACENA FERMATA ALL'AEROPORTO DI NIZZA

La moglie di Matacena, Chiara Rizzo, e' stata fermata all'aeroporto di Nizza dove avrebbe dovuto prendere un volo per tornare in Italia. "Mi ha inorgoglito molto, e' una donna che ha dimostrato grande coraggio nel prendere questa decisione. Certamente lo ha fatto per il grande amore dei suoi figli, e con la convinzione che e' in grado di chiarire la sua posizione", ha detto l'ex deputato commentando la scelta della moglie di tornare in Italia. La donna, ripartita dagli Emirati, dove si era recata da poco, proprio dopo avere appreso di essere destinataria di ordinanza di custodia cautelare in carcere nell'ambito dell'inchiesta Breakfast, che ha visto in manette anche l'ex ministro Claudio Scajola accusato di procurata inosservanza di pena, ha fatto scalo a Nizza dove e' stata fermata ieri pomeriggio, su mandato d'arresto europeo, dalla polizia francese. "Da quello che mi dicono i legali, tra l'altro - prosegue Matacena - molte cose sono dimostrabili nella loro erroneita' anche in maniera documentale. Da quando sono andato via - ha concluso sull'argomento l'ex deputato di Forza Italia - ho perso la mia famiglia, da loro non ho mai avuto una lira, per cui l'accusa mi sembra assolutamente fantasiosa".

Scajola: Matacena, assurdo pensare a miei rapporti con i clan

Redazione Lunedì, 12 Maggio 2014
- Reggio Calabria, 12 mag. - "Mi ha fatto sorridere dopo tanti giorni, credo che il mio sorriso sia di per se' la risposta alla sua domanda". Cosi' Amedeo Matacena, l'ex deputato latitante a Dubai, nel corso dell'intervista rilasciata all'AGI su Skype, ha risposto alla domanda sull'ipotesi accusatoria che vorrebbe all'interno del suo patrimonio non solo l'ingente reddito prodotto dalla pluridecennale attivita' di famiglia del traghettamento sullo Stretto di Messina, ma anche soldi di provenienza illecita, da riciclare per conto delle cosche, o comunque le tracce di un'attivita' di favoreggiamento delle cosche attraverso i canali facoltosi di sua conoscenza. "Un'assurdita' - replica Matacena - anche questo e' un abbaglio, una cosa inesistente, bastera' guardare gli estratti conto, mai soldi estranei alle cose regolari sono entrati nelle casse della societa' ne' sono usciti. Non si puo' pensare - ha aggiunto Matacena - che una persona che ha vissuto tutta sua infanzia e la gioventu' sotto scorsa per avere subito diversi tentativi di sequestro di persona, l'ultimo nel 1990, possa anche solo lontanamente avere potuto partorire e mettere in pratica l'idea di agevolare la mafia. Ricordo ancora che non potevo incontrami con una ragazza o con gli amici, se non in macchina alla presenza dei miei due bodyguard. L'Italia - conclude Matacena da Dubai, nei lontani Emirati Arabi - oggi e' questa, condanna quando le testimonianze dicono l'esatto opposto, la legge si interpreta per gli amici e si applica per i nemici". .

Expo: Renzi, gigantesca chance di posti lavoro! Non la spreco

Redazione Lunedì, 12 Maggio 2014
- Roma, 12 mag. - "I sondaggisti dicono che non mi conviene entrare nella dinamica dell'Expo, che non mi conviene mischiare la mia faccia pulita con quei problemi. Preferisco rischiare di perdere qualche punto nei sondaggi che perdere una gigantesca opportunita' in termini di investimenti e posti di lavoro". Lo ha detto il presidente del consiglio, Matteo Renzi, lasciando Palazzo Chigi per recarsi al Nazareno. .

Berlusconi, Matacena chi? , Dell'Utri torturato perche' mio amico

Redazione Lunedì, 12 Maggio 2014

- Roma, 12 mag. - "Questo Signor Matacena io non me lo ricordo. Sara' stato deputato di Forza Italia vent'anni fa ...". Cosi' Silvio Berlusconi liquida, intervistato da Tgcom24, ogni frequentazione del suo partito da parte dell'ex parlamentare. Secondo l'ex cavaliere "l'Expo e' superimportante, e' stato il mio governo a chiamare tanti stati a partecipare. E' un vanto del mio governo e guai se le cose non fossero perfette il giorno dell'apertura. I fatti scoperti non riguardano la mia parte politica, non ci entriamo per niente. Penso che dobbiamo affrontare questo problema con determinazione ma senza pensare che ci sia uno scandalo che possa far risalire a tangentopoli", ha aggiunto.

Quanto a Dell'Utri, "e' da vent'anni che e' sottoposto alla tortura di chi lo accusa probabilmente perche' mi e' stato vicino dall'inizio di Forza Italia", dice Berlusconi. "Ho espresso dolore per la condanna della Cassazione. Lo conosco dall'universita', e' una delle migliori persone che abbia avuto modo di conoscere, e' il piu' importante bibliofilo italiano e' un cattolico praticante", ha aggiunto.

Poi promette: "Alle casalinghe garantiremo sicuramente una pensione fino a mille euro al mese". Dei mille euro, ha spiegato, "800 sono la minima piu' 200 che arriveranno dal fondo per le casalinghe che sosterremo". "In questo modo - ha concluso - le casalinghe potranno guardare con serenita' al futuro".

"Sul governo Renzi sono pessimista", dice ancora Berlusconi, e "Renzi e' il presidente di un governo di sinistra, sostenuto in Parlamento dalla sinistra, che fa le cose che la sinistra ha sempre fatto: finora ha solo aumentato le tasse". Altra promessa: "Vogliamo eliminare Equitalia e tornare all'Agenzia delle Entrate e alle Regioni. Equitalia - ha sostenuto Berlusconi - funziona come un'azienda che mira all'utile con premi di produzione sia ai funzionari che ai dirigenti". Secondo il leader di Forza Italia i contribuenti che hanno avuto a che fare con Equitalia "hanno avuto la sensazione di aver incontrato uno stato ostile e nemico". .

Altro...

Tasi 2014, l'acconto di giugno a rischio caos

Bernardo Diaz Lunedì, 12 Maggio 2014
Niente da fare per l'invio del bollettino precompilato a casa dei contribuenti per il pagamento della Tasi. Mancano i tempi tecnici per l'invio del documento per giugno. I contribuenti di fronte al rebus della Tasi.

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Ormai è chiaro che, per il pagamento della Tasi non ci sarà l'invio dei bollettini precompilati con gli importi da pagare per evitare ai contribuenti di fare errori e recarsi nei Caf o dai Commercialisti per l'appuntamento del 16 Giugno. L'acconto insomma sarà «fai da te» e, molti elementi lasciano prevedere che lo stesso accadrà al saldo di dicembre.

Infatti le regole per il pagamento dell'acconto saranno lineari solo nei Comuni che approveranno le delibere entro il 23 maggio e le pubblicheranno sul sito del MEF entro il 31 maggio. Per i Comuni ritardatari, i proprietari di sola abitazione principale saranno esentati dalla prima rata e pagheranno tutto a dicembre; chi possiede altri immobili invece, dovrà pagare l'Imu in base alle aliquote 2013 e la Tasi allo 0,5 per mille - cioè la metà del parametro standard dell'1 per mille - perchè dovranno parametrarla su un possesso di sei mesi. 

Il rischio è di generare un meccanismo di rimborsi e restituzioni. Infatti nei Comuni che nel 2013 hanno stabilito un'aliquota Imu del 10,6 per mille e non pubblicheranno le aliquote 2014 entro il 31 maggio, i proprietari dovranno pagare un acconto Imu del 5,4 per mille (la metà del 10,6) e un acconto Tasi dello 0,5 per mille. L'acconto quindi sarebbe misurato su un'aliquota teorica (fuori limite), dell'11,6 per mille. Se poi il Comune deciderà di non applicare la Tasi su questi Immobili si dovrà procedere al rimborso.

Ma i problemi ci saranno anche nei Comuni che hanno già deliberato e pubblicato le aliquote. Per le abitazioni principali infatti, i Comuni possono aver stabilito particolari detrazioni legate al valore catastale, al numero dei figli o al reddito del nucleo familiare. I contribuenti dovranno quindi analizzare i meccanismi di funzionamento delle detrazioni per evitare di fare errori.

Dubbi anche su come devono comportarsi i proprietari delle abitazioni date in affitto.  La regola dell'acconto Tasi con aliquota standard nei Comuni che non pubblicano le delibere con le aliquote entro il 31 maggio, riguarda infatti anche le abitazioni con inquilini che devono pagare una quota che oscilla dal 10 al 30% della Tasi, e che deve essere scelta dal Comune. Non essendoci un parametro standard non si comprende quindi che cosa paghino gli inquilini in acconto.

L'acconto Imu, applicato con le aliquote 2013 nei Comuni che non pubblicano le delibere con le aliquote entro il 31 maggio, comporta anche problemi per le abitazioni di residenti all'estero e anziani lungodegenti, che potrebbero essere successivamente assimilate all'abitazione principale. Anche in questo caso, in acconto si pagherebbe un'Imposta poi non dovuta in base alle regole definitive; problemi che sussistono anche per gli Immobili in comproprietà utilizzati come abitazione principale solo da alcuni proprietari. In questo caso, il problema riguarda anche l'acconto nei Comuni che non pubblicano le aliquote entro il 31 maggio, dal momento che le abitazioni principali non pagano, mentre le altre sì.

Lavoro, Poletti: basta ai diritti acquisiti per chi ha privilegi ingiustificati

Sergey Lunedì, 12 Maggio 2014
Poletti: "Bisogna avere il coraggio di cambiare. E' una questione di equità verso i ragazzi che sono disoccupati. Se una cosa conquistata nel 1964 va bene in eterno, allora non faremo mai niente"

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 "Se il diritto acquisito è un privilegio ingiustificato" allora "non si deve tenere", "bisogna avere il coraggio di dire che ci sono delle cose che non ci stanno, perché ingiuste". Lo ha detto il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, in occasione di un convegno organizzato dal Pd sul Jobs Act, a Roma la settimana scorsa.

Secondo il ministro "bisogna misurarci con un dato di equità" o meglio "dobbiamo misurarci con i ragazzi che non hanno ancora cominciato a lavorare". Per Poletti infatti è iniquo che mio figlio o mio nipote, un ragazzo di vent'anni, non possa avere le condizioni minimali di garanzia e tutela e non che io possa mantenere quello che mi sono acchiappato nel '75".

 Contro il sindacato il ministro è duro: "Forse ci sono delle cose che erano giuste nel '62 ma non lo sono più nel 2014", ha spiegato Poletti. Anche perché, "se cominciamo ad accettare che una certa cosa conquistata nel 1964 va bene in eterno, allora noi non faremo niente". E ha aggiunto: "di gente che ha conquistato cose nel '64-'65 ne abbiamo in una quantità industriale".  Per Poletti bisogna rimettere in discussione temi che sino ad oggi non lo sono mai stati, tra cui anche la possibilità di rivedere l'applicazione dell'articolo 18 sul quale, ricorda il ministro, ci saranno dei temperamenti con il contratto a tutele crescenti che il governo presenterà nel secondo round delle misure del cd. jobs act.

Il ministro ha ricordato anche che il decreto lavoro è in dirittura d'arrivo. Oggi alla Camera partirà l'esame per dare la terza ed ultima lettura alla legge di conversione del decreto 34/2014.  Il decreto deve essere convertito entro il 19 maggio, pena la sua decadenza.

Decreto casa, congelate le detrazioni e il bonus mobili

Redazione Lunedì, 12 Maggio 2014
La Commissione bilancio del Senato ferma le modifiche proposte al disegno di legge di conversione del decreto casa.

Dopo alcuni giorni di lavoro è arrivato lo stop della Commissione bilancio del Senato per problemi di copertura al piano casa. In bilico ci sono questioni delicate come l'ampliamento delle agevolazioni fiscali in favore degli inquilini  a basso reddito e l'eliminazione del tetto a 10.000 euro per il bonus mobili.

Tutto torna dunque nelle mani del Governo che dovrà decidere se esistono effettivamente spazi di manovra per accogliere le modifiche eventualmente individuando altre coperture. Il via libera dell'Aula è atteso per martedì prossimo 13 maggio, poi inizierà una vera e propria corsa contro il tempo perché il decreto deve essere approvato anche dalla Camera entro il 27 maggio, pena la sua decadenza.

In attesa delle decisioni del Governo, il relatore al provvedimento in Commissione Lavori Pubblici Stefano Esposito (Pd), ha annunciato che intende comunque provare a recuperare alcune misure (oltre a portare a casa il bonus mobili al momento 'congelato'). "Ho già parlato con il Ministro Lupi, che ha messo la faccia su questo provvedimento, che - riferisce - si è impegnato a parlare con il Ministro dell'Economia. Anche perché - ha aggiunto Esposito  - chiediamo aggiustamenti non nell'ordine delle centinaia, ma delle decine di milioni".  In ogni caso "come relatori, visto che non siamo solo passacarte, proveremo a riformulare alcune proposte".

Imu ridotta per il canone concordato. La Commissione Bilancio ha bloccato l'estensione ai Comuni che hanno subito calamità naturali, la possibilità di riconoscere la cedolare al 10% in caso di contratto di locazione a canone concordato; e la cancellazione delle Imposte di Registro sulla nuova scrittura privata che modifica il contratto di locazione comportante una riduzione del canone.

Sconto Irpef per gli Inquilini a basso reddito. Bocciato anche l'emendamento di Sel che estendeva  lo sconto fiscale maggiorato per gli inquilini (in precedenza previsto solo in caso di affitto di alloggi sociali), anche agli affitti da privati. Lo sconto prevede una detrazione di 900 euro per chi ha un reddito fino a 15.493 euro e di 450 euro per chi ha un reddito fino a 30.987 euro che sembra quindi destinato a rimanere solo per gli inquilini degli alloggi sociali.

Piu' sicura invece l'introduzione della sanatoria per gli affitti in nero dopo gli effetti della Sentenza della Corte Costituzionale 50/2014. Gli emendamenti proposti dovrebbero mantenere sino al 2015 le agevolazioni previste dal dlgs 23/2011. 

Salta invece il censimento degli immobili pubblici e l'anagrafe degli assegnatari di alloggi sociali, e viene fermato anche il tentativo di cancellare il conto dei notai dedicato al deposito del prezzo pagato dagli acquirenti di immobili                 (introdotto dall'ultima legge di stabilità). «Il caos sulle coperture – commenta la Federazione italiana agenti immobiliari professionali - evidenzia la totale incapacità di comprendere l'urgenza di misure strutturali contro la crisi del comparto immobiliare».

No agli alloggi sociali per chi occupa abusivamente. Dovrebbe passare invece l'emendamento al decreto casa che vieta gli allacci delle utenze a chi occupa gli alloggi abusivamente. Approvato per questo un emendamento del Pd che obbliga i fornitori a chiedere se i richiedenti hanno diritto all'allaccio prima di garantire i servizi. Inoltre chi occupa gli alloggi viene cancellato per cinque anni dalle liste per l'assegnazione delle case popolari.

Bonus Mobili. Lo stop arriva anche per il bonus mobili. La Commissione ha congelato infatti l'emendamento che svincolava il bonus mobili per acquisti fino a 10.000 euro dall'importo dei lavori di ristrutturazione effettuati.

A Cantone il controllo su Expo. Scajola Frigerio millantatore

Redazione Lunedì, 12 Maggio 2014
- Roma, 12 mag. - Lo scandalo Expo arriva a lambire il ministro per le Infrastrutture, Maurizio Lupi, che ha replicato oggi in un'intervista a "Repubblica" alle affermazioni di Gianstefano Frigerio, dandogli del "millantatore". "Non ho mai sentito nessuno o ricevuto bigliettini da parte di chicchessia e mai avrei immaginato di poterne ricevere" ha affermato. Intanto il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha chiesto ieri al presidente dell'autorita' anticorruzione Francesco Cantone di seguire, nell'ambito del suo incarico, i lavori per l'Expo di Milano. Lo si apprende da fonti di Palazzo Chigi. Sullo scandalo degli appalti sono intervenuti i presidenti delle Camere. Per Pietro Grasso "la lotta alla corruzione e all'economia criminale e' fondamentale" e su questo terreno "ovviamente la politica deve fare la sua parte", ha detto il presidente del Senato. "La corruzione - ha aggiunto conversando con i cronisti che gli chiedevano un commento sull'indagine Expo - dopo tangentopoli non e' stata distrutta, ma ha cambiato mode, forme attivita'". Grasso ha quindi ricordato di aver presentato un disegno di legge contro la corruzione, il falso in bilancio, il riciclaggio, l'evasione fiscale: "Spero - ha concluso - che presto possa procedere il suo iter in Parlamento in maniera da dare ai magistrati gli strumenti che servono. Ovviamente la politica deve fare la sua parte". La Presidente della Camera, Laura Boldrini, sostiene invece che "e' nell'interesse di Expo che ci sia chiarezza, perche' quella sara' una grande occasione. E non ci debbono essere ombre. Fa bene la magistratura ad andare fino in fondo - ha aggiunto - e fa bene la politica a farsi da parte". Si e' anche parlato di una task force anticorruzione per fermare i disonesti. Secondo il ministro Alfano "e' una buona idea, perche' noi abbiamo fatto fin qui tante azioni, tanti protocolli, tanti accordi, tante buone regole per fare si' che il nostro Expo possa essere 'mafia free', senza infiltrazioni criminali", afferma il ministro dell'Interno commentando la proposta di Renzi di istituire una task force anticorruzione. "E' evidente - aggiunge Alfano - che non ci si puo' mai distrarre un attimo e la questione a questo punto diventa quella di prevenire queste infiltrazioni mafiose - aggiunge il titolare del Viminale - Invitiamo i magistrati a fare fino in fondo il loro lavoro e noi dal nostro canto faremo fino in fondo il nostro, facendo tutto quel che serve e la task force potrebbe essere una buona soluzione". Expo: Lupi, "Frigerio millantatore e Cl non c'entra niente" "Non ho mai sentito nessuno o ricevuto bigliettini da parte di chicchessia e mai avrei immaginato di poterne ricevere. Io rispondo del lavoro che svolgo e delle responsabilita' che ho ovvero, dimostrare che in Italia si possono realizzare grandi opere e rivitalizzare il mercato dando a tutti la possibilita' di partecipare nel rispetto della legalita'. Non molliamo, andiamo avanti per realizzare l'Expo nei tempi stabiliti e nella lotta contro l'illegalita'". Lo dice in una intervista alla Repubblica Maurizio Lupi, ministro per le infrastrutture, a proposito delle dichiarazioni di Gianstefano Frigerio cui da' del "millantatore". "Non lo vedo e non lo sento da quattro anni - ha aggiunto - e se avessi ricevuto un suo bigliettino lo avrei buttato nel cestino. E' imbarazzante doversi giustificare per qualcosa che non sta ne' in cielo ne'in terra". Cl? "Cl non c'entra in nessuna indagine - sottolinea il Ministro - Cl e'da sempre un movimento che educa la mia fede. Il punto e' la responsabilita' personale di oguno di noi e se qualcuno sbaglia deve pagare". "Domani con Renzi e Martina - ha aggiunto Lupi - incontriamo regione, comune e commissario Expo. Non dobbiamo arretrare di un centimetro, il nostro obiettivo e' presentarci al mondo con le opere per l'Expo realizzate in tempo utile. La proposta di Renzi di affiancare al ministero il commissario anticorruzione Raffaele Cantone, e' il segnale che non indietreggiamo". Quanto alla task foce, Lupi ha detto che domani si fara' il punto a Milano "con il comitato e con il commissario Expo. L'idea e' di realizzare un team con la presidenza del consiglio e di individuare un capo che coordini i lavori per la realizzazione dei 60 padiglioni che partono a luglio". Expo: Quagliariello (Ncd), Tangentopoli era diversa "L'indagine su Expo 2015 e' molto diversa dalla Tangentopoli di 20 anni fa. Allora c'era una palpabile vicinanza tra magistratura e politica. Oggi le indagini sono a 360 gradi. La politica deve far capire che in alcuni momenti l'interesse del paese prevale sul garantismo. Una vigilanza straordinaria come quella decisa dal governo e' il modo per non far ricadere sul paese la responsabilita'  di alcuni". Lo ha detto Gaetano Quagliariello, senatore e coordinatore nazionale Ncd,questa mattina ad AgorA , su Rai Tre. "Oggi quello che vale sono i grandi agglomerati, come si fa a pensare di uscire dalla euro e tornare allo stato nazionale? Dobbiamo dare alla euro tutti gli strumenti per diventare una moneta forte", ha aggiunto. .

Fisco, dal prossimo anno il 730 sarà precompilato

Redazione Lunedì, 12 Maggio 2014
Prima dell'estate il decreto delegato sulla semplificazione. Bisognerà avere redditi stabili e facilmente identificabili: arriverà a domicilio o sarà consegnato dal datore di lavoro.

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L'Agenzia delle Entrate lavora all'obiettivo di rendere la dichiarazione dei redditi precompilata subito non appena arriverà il via libera del governo che approverà il decreto delega sulla semplificazione fiscale. Proprio il Presidente del Consiglio Renzi chiede con forza la semplificazione del sistema fiscale ed ha annunciato "l'addio dal prossimo anno" al vecchio sistema di dichiarazione dei redditi.

Il 31 maggio sarà dunque l'ultimo appuntamento con i Caf e i commercialisti secondo le intenzioni di Renzi. I 18 milioni di contribuenti risparmieranno dai 30 ai 100 euro l'anno sulla dichiarazione dei redditi e sulla compilazione del 730, il documento nel 2015 arriverà a casa o sarà consegnato sul posto di lavoro.

La precompilazione riguaderà però solo chi possiede redditi stabili e facilmente identificabili: pensionati e lavoratori dipendenti. Questa platea di contribuenti ha un reddito sostanzialmente uguale nel corso degli anni e che l'Agenzia delle Entrate potrà recuperare senza problemi dai cosiddetti sostituti d'imposta.

Il "730" precompilato arriverà anche a chi, oltre al reddito stabile, possiede una casa oppure è costretto a fare la dichiarazione per detrazioni o deduzioni facilmente prevedibili: come ad esempio i bonus pluriennali per il recupero edilizio - il risparmio energetico - mutui - polizze vita - familiari a carico.

La ventata di semplificazioni dovrebbe interessare anche il modello "Unico" anche se probabilmente non si potrà arrivare all'abolizione delle dichiarazioni di professionisti e lavoratori autonomi.

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