Strumenti

  • Calcola la Data di Pensionamento
  • Calcola l'Importo della Pensione (AGO)
  • Calcola l'Importo della Pensione (Enti Locali e Sanita')
  • Calcola l'Importo della Pensione per i dipendenti statali
  • Calcola la Pensione nella Gestione Separata Inps
  • Calcola i Contributi Volontari
  • Calcola il TFS
  • Calcola l'Ape sociale
  • Calcola la Naspi
  • Calcola la RITA, la rendita Integrativa anticipata
  • Calcola la Pensione Netta
  • Controlla se Entri nella 9^ salvaguardia
  • Calcola il Riscatto e la Ricongiunzione
  • Vai a tutti gli Strumenti
PensioniOggi.it

Notizie - Results from #8380

 

  • Home
  • Notizie
  • Strumenti
  • Forum
  • Guide
Sottoscrivi questo feed RSS

Notizie

Expo: monito cardinale Parolin Intensificare lotta a corruzione

Redazione Sabato, 10 Maggio 2014

- Torino, 10 mag. - "La corruzione fa parte del male che c'e' nel mondo. Quindi proprio perche' c'e' sempre il pericolo che risorga dobbiamo raddoppiare i nostri sforzi per combatterla, per assicurare trasparenza e comportarci bene".

Lo ha affermato il segretario di Stato Vaticano, cardinale Pietro Parolin, rispondendo alle domande dei giornalisti a margine del Salone del libro di Torino.

A chi gli domandava se gli sforzi di questi ultimi anni siano stati vani, il cardinale Parolin ha aggiunto: "Sono serviti, l'impegno che c'e' stato in questi anni e' entrato nelle coscienze. Pero' finche' esiste il mondo il male continua ad avere i suoi effetti, questo non e' per giustificare, ma per dire che e' la realta' umana. Non bisogna mai abbassare la guardia, questo e' il messaggio che ci deve arrivare da queste vicende".

Fisco

Decreto casa, sì all'introduzione della sanatoria per gli affitti in nero

Sergey Sabato, 10 Maggio 2014
Saltano per il momento gli sconti Irpef per gli inquilini a basso reddito che spendono per l'affitto 14 per cento dei propri redditi. Ma ci sarà una sanatoria per gli affitti in nero.

{div class:article-banner-left}{/div}

Nell'esame degli emendamenti al decreto Casa 2014 si è stabilito l'allungamento fino al 31 dicembre 2015 della sanatoria sui mini canoni degli inquilini che hanno denunciato gli affitti in nero e hanno tenuto il pagamento di un canone ridotto del 80 per cento grazie alla norma abrogata la Consulta con la sentenza 50/2014. 

Il decreto è arrivato all'aula di Palazzo Madama dove il voto è in programma martedì prossimo. Alcune novità arrivano sul fronte Imu dove viene prevista un'estensione dei benefici per gli anziani lungodegenti. Per tali soggetti scatterà in automatico l'assimilazione all'abitazione principale che prima invece era lasciata alla discrezionalità del Comune, con la conseguenza quindi che, le abitazioni principali degli anziani ricoverati in strutture per la lungodegenza saranno esenti dall'Imu indipendentemente dalle decisioni dei Comuni.

Viene confermata poi l'Imu al 4 per mille per gli immobili concessi in affitto a canone concordato con un agevolazione che al momento si ferma al 2014 che resta soggetta alle decisioni dei Comuni i quali possono alzare o ridurre del 3 per mille l'aliquota di base.

Pensioni

Esodati, avviato il tavolo per una soluzione strutturale

Eleonora Accorsi Venerdì, 09 Maggio 2014
Si è tenuto il primo incontro al ministero del Lavoro tra Inps, Commissioni Parlamentari e Governo per affrontare la questione esodati e l'individuazione di una soluzione strutturale.

{div class:article-banner-left}{/div}

E' stato avviato il tavolo di confronto al Ministero del Lavoro, coordinato dallo stesso Giuliano Poletti, sul nodo esodati. La volontà delle parti è quella di trovare una soluzione strutturale al tema dopo i cinque distinti provvedimenti che hanno creato molte difficoltà per gli operatori del settore. L'idea emersa in questo primo tavolo di confronto (ne seguiranno infatti altri nelle prossime settimane) è quella di procedere ad una ricognizione su tutte le situazioni critiche che si sono aperte anche nel biennio successivo all'entrata in vigore dei nuovi requisiti. Un esame che dovrà portare alla definizione di proposte finanziariamente sostenibili da presentare all'esame del Governo.

A margine dell'incontro il ministro Poletti non ha nascosto le difficoltà sulla quantificazione degli esodati: "sono tante e diverse fattispecie, tante situazioni sul piano previdenziale talmente diverse le une dalle altre che alla fine producono una oggettiva difficoltà ad identificare l'area dei soggetti, il perimetro a cui si può applicare una norma".

Secondo Maurizio Sacconi, capogruppo Ncd al Senato, "è necessaria, oltre al rafforzamento delle politiche per l'invecchiamento attivo, una correzione strutturale della riforma Fornero che consenta, entro certi limiti, un pensionamento anticipato rispetto alla nuova eta disposta dalla riforma in termini compatibili con i vincoli di finanza pubblica''. ''La riforma Fornero - spiega Sacconi - si e' rivelata troppo rigida tanto che, dalla sua approvazione, sono state impegnate risorse pubbliche per 11 miliardi e mezzo con lo scopo di salvaguardare in base alle pre vigenti regole previdenziali coloro che in buona fede avevano accettato volontariamente una uscita precoce dal rapporto di lavoro. L'errore e' consistito soprattutto nella mancata previsione di una fase transitoria tra il vecchio e il nuovo regime. Il brusco innalzamento dell'eta' di pensione di persone gia' anziane, che non ha uguali in Europa, determina in molti un possibile impoverimento in quanto privi sia di reddito che di pensione''.

Ancora incerte però le prossime mosse; non c'è infatti al momento una tabella di marcia definita: il confronto potrebbe integrare e correggere le norme contenuti del ddl "base" della Camera approvato a Marzo.

Fisco

Decreto casa, benzina più cara per finanziare gli Iacp

Nicola Colapinto Venerdì, 09 Maggio 2014
Dall'anno prossimo scatta un nuovo aumento (5 milioni nel 2015 e 2016, 15 milioni dal 2017) delle accise su benzina e riscaldamento per finanziare gli eco-bonus nelle ristrutturazioni degli alloggi degli Iacp.

{div class:article-banner-left}{/div}

Nella legge di conversione del decreto 66/2014, il cd. decreto casa, è confermata la sanatoria sui mini-canoni degli inquilini che hanno denunciato gli affitti in nero e hanno ottenuto il taglio grazie alla norma cancellata dalla Consulta con la sentenza 50/2014.

Arriveranno poi nuove regole per rilanciare i canoni concordati con l'Imu al 4 per mille, per il solo 2014 e comunque innalzabile fino al 7 per mille dai Comuni, e la possibilità, entro un mese dalla conversione definitiva, di un nuovo elenco Cipe dei Comuni «ad alta tensione abitativa» dove si possono stipulare questi contratti, accompagnati dalla cedolare al 10% grazie alla versione originaria del decreto.

Si specifica poi che la cedolare al 10% si potrà applicare anche ai Comuni interessati da calamità negli ultimi cinque anni; e sempre sul versante abitativo viene introdotta l'assimilazione automatica all'abitazione principale per le case di proprietà di residenti all'estero, a patto che non siano locate o concesse in comodato: su questi immobili, inoltre, Tari e Tasi saranno abbattute di due terzi.

A far discutere è però l'emendamento, il cui primo firmatario è Massimo Caleo (Pd) che riguarda gli interventi di recupero e messa a norma dell'edilizia popolare, che vengono autorizzati a beneficiare di alcune detrazioni: per finanziare questo intervento si prevede, tra l'altro, l'aumento delle accise a partire dal 2015.   "Con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanarsi entro il 31 dicembre 2014 - recita il testo dell'emendamento approvato - le aliquote di accisa sui prodotti energetici usati come carburanti ovvero come combustibili per riscaldamento per usi civili", sono "incrementate al fine di assicurare maggiori entrate per un ammontare non inferiore a 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2015 e 2016 e a 15 milioni di euro a decorrere dall'anno 2017".

L'Unione petrolifera, che da tempo mette in evidenza come il continuo ricorso all'aumento delle accise (in alcuni casi utilizzato come clausola di salvaguardia in caso di mancati introiti, altre volte per finanziare specifiche voci di bilancio) contribuisca fortemente al calo dei consumi, sottolinea tra l'altro che in questo modo si agisce "senza tener conto degli effetti che una simile politica ha sul potere di spesa delle famiglie, su un settore già profondamente in crisi e con indubbi effetti recessivi".

Pubblico Impiego

Statali, la Funzione Pubblica detta le regole per i prepensionamenti

Bernardo Diaz Giovedì, 08 Maggio 2014
La Madia apre le porte ai prepensionamenti dando alle amministrazioni pubbliche uno strumento operativo per attivare i pensionamenti anticipati come strumento principale della riduzione dei costi del personale e della riorganizzazione.

{div class:article-banner-left}{/div}

In attesa di conoscere i provvedimenti del prossimo Consiglio dei ministri di metà Giugno a partire dalla «staffetta generazionale» adombrata nei 44 punti nei quali si articola la proposta di riforma complessiva della Pubblica amministrazione, la Madia ha pubblicato la Circolare della Funzione Pubblica 4/2014 in cui torna a fissare le condizioni per fruire dei prepensionamenti introdotti dal Governo Monti nel 2012. Con un chiaro avvertimento: "Il «prepensionamento» nella p.a. non può essere utilizzato come strumento per eludere la disciplina generale riformata col dl 201/2011, convertito in legge 214/2011" mentre deve essere utilizzato come "uno dei mezzi principali per riassorbire le eccedenze di personale derivanti dalla riduzione delle dotazioni organiche, oppure dalla redazione di piani di ristrutturazione dovuti a ragioni funzionali o finanziarie, dai quali scaturisce la conseguenza di una riduzione della spesa di personale".

La circolare, allo scopo di chiarire la fattispecie, stabilisce che per «prepensionamento» si intende la «risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro del personale in soprannumero o eccedentario nelle amministrazioni pubbliche di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo n. 165 del 2001, individuato in esubero, per il quale è prevista l’ultrattività (fino al 31 dicembre 2016)» del trattamento pensionistico antecedente alla riforma Fornero del 2011.

Deve pertanto sussistere una relazione simbiotica tra il pensionamento anticipato e la condizione di «esubero», cioè l'individuazione nominativa del personale che, per effetto dei tagli alle dotazioni organiche dovuti alle riorganizzazioni, risulti in soprannumero o in eccedenza. Secondo la Circolare della Madia, il prepensionamento in ordine di priorità deve coinvolgere proprio il personale in esubero; in seconda battuta, laddove non sia possibile la quiescenza anticipata, il personale in esubero va messo in «disponibilità» ai sensi dell'articolo 33 del dlgs 165/2001: quell'istituto, simile alla cassa integrazione, che sospende il rapporto di lavoro per 24 mesi, assegnando ai dipendenti una retribuzione tra il 70 e l'80% di quella spettante.

Il provvedimento ribadisce anche i requisiti e le procedure per individuare le situazioni di soprannumero o di eccedenze di personale. In particolare prima di tutto l'ente pubblico che avvia la procedura deve tentare il ricollocamento del personale all'interno dell'ente o anche, attraverso la mobilità, verso altre amministrazioni. Se l'esito è negativo l'ente può ricorrere al prepensionamento (sempre però che la decorrenza della pensione per i soggetti interessati, calcolata con la vecchia disciplina pensionistica, sia entro il 31.12.2016).

In tal caso le amministrazioni debbono chiedere all'Inps la certificazione del diritto a pensione e della relativa decorrenza, rilasciata entro 30 giorni, col contestuale impegno a richiedere, nello stesso termine, agli Enti la certificazione dei periodi mancanti qualora la posizione assicurativa risultasse incompleta. Una volta acquisita la certificazione Inps, l'amministrazione potrà procedere, nei limiti del soprannumero, alla risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro. La circolare ricorda che è, comunque, necessario per le amministrazioni fissare preventivamente e motivatamente la tempistica di assorbimento delle eccedenze: da essa, infatti, potrebbe desumersi sufficiente il ricorso al pensionamento ordinario del personale avente i requisiti, scelta da preferire sempre rispetto al prepensionamento, che deve essere utilizzato solo con accorgimenti organizzativi tali da assicurare risparmi e non maggiori costi.


Altro...

Delega fiscale, verso un aumento delle accise sulle sigarette

Bernardo Diaz Giovedì, 08 Maggio 2014
I tecnici del Ministero dell'Economia lavorano ad un primo decreto delegato che riscrive le accise sulle sigarette per riequilibrare il mercato e i punti di maggiore criticità.

{div class:article-banner-left}{/div}

Con la delega fiscale potrebbe arrivare anche una rivisitazione della normativa fiscale sui tabacchi e prodotti derivati. I tecnici del Ministero dell'Economia stanno infatti lavorando ad un primo decreto delegato che riscrive le accise sulle sigarette per riequilibrare il mercato e i punti di maggiore criticità. A causa della crisi dei consumi e del calo del consumo di tabacco tra le nuove generazioni il settore ha fatto registrare 600 milioni in meno di entrate per la Casse dello stato rispetto al 2012. 

Il Governo è intenzionato ad introdurre il cd. onere fiscale minimo, un prelievo che sarà chiamato a sostituire l'accisa minima con una percentuale (tra il 90 e il 100%) dell'imposta che colpisce il prezzo medio ponderato delle sigarette. L' onere fiscale minimo sarà determinato non più sul prezzo del prodotto più venduto sul mercato ma in percentuale sul prezzo medio ponderato determinato sulla base delle analisi dell'andamento del mercato dell'anno precedente. La misura allo studio del Governo dovrebbe, dunque, innescare un aumento dei prezzi delle sigarette del segmento più basso, che oggi si attesta tra 3,8 e 4 euro.

Per quanto riguarda la cd. "specifica", peraltro già aumentata da marzo 2014 dal 6% al 7,5% in base alle normative Ue, il governo potrebbe lasciarla al livello attualmente in vigore dal marzo scorso, anche se la media Ue sulla "specifica" è del 42 per cento. Novità potrebbero arrivare anche sulla tassazione delle sigarette elettroniche e l'esclusione degli apparati elettronici (cavi usb, batterie).

Affitti in nero, in arrivo la sanatoria per gli inquilini

Bernardo Diaz Giovedì, 08 Maggio 2014
Potrebbe arrivare la tanto attesa sanatoria per gli inquilini che hanno denunciato gli affitti in nero imposti dai proprietari conseguendo un canone ridotto per quattro anni.  E' questa la novità contenuta negli emendamenti al Decreto Legge 63/2014 all'esame delle Commissioni Lavori Publici del Senato che dovrebbe arrivare oggi in Aula.

{div class:article-banner-left}{/div}

Con gli emendamenti presentati si fanno salvi, fino alla data del 30 giugno 2014, tutti i rapporti giuridici generati dai commi 8 e 9 dell'articolo 3 del Dlgs 23/2011, norma poi bocciata dalla Consulta con la sentenza 50/2014; la novità consentirebbe in pratica fermare le eventuali rivalse da parte dei proprietari che erano stati denunciati dagli inquilini, e si erano visti imporre per quattro anni l'adozione di canoni non superiori al triplo della rendita catastale con uno sconto fino all'80% rispetto agli affitti di mercato, e che la Consulta ha cancellato per «eccesso di delega» perché contenuta in uno dei decreti attuativi del federalismo fiscale. 

Negli emendamenti c'è anche un rilancio dell'Imu fissa al 4 per mille per il 2014 sugli immobili concessi in locazione a canone concordato.

Riforma Pa, tagli anche per la giustizia amministrativa

Nicola Colapinto Giovedì, 08 Maggio 2014
Maggiore cautela nell'assegnazione delle sospensive, inasprimento delle sanzioni per dissuadere dalle liti temerarie, giro di vite sulle incompatibilità dei magistrati.

{div class:article-banner-left}{/div}

La Riforma della Pubblica Amministrazione che sarà discussa dopo le elezioni europee conterrà anche, secondo le intenzioni di Renzi, alcune modifiche sulla giustizia amministrativa. E' quanto ha affermato il premier nella conferenza stampa dello scorso venerdì santo in cui ha lanciato un intervento di riforma della giustizia amministrativa. I punti chiave dell'esecutivo sono la maggiore cautela nell'assegnazione delle sospensive, un inasprimento delle sanzioni per dissuadere dalle liti temerarie ed un giro di vite sulle incompatibilità dei magistrati.

La questione delle sospensive ha detto il premier sono una vera spina nel fianco per molte imprese perchè inceppano l'economia bloccando gli appalti fino all'udienza di merito. Per Renzi si dovrebbero fissare tempistiche certe: in caso di appalti l'udienza di merito va fissata entro 30 giorni dall'ordinanza di sospensione cautelare. In via perentoria però (perchè attualmente il termine è già quello ma viene praticamente sempre dilatato lasciando ai tribunali una grande elasticità nella fissazione dell'udienza).

Inoltre, per fare in modo che lo strumento della sospensiva non si trasformi in un modo per dilazionare il contenzioso, bisognerà, a detta dell'esecutivo, inasprire le sanzioni; e introdurre filtri più efficaci contro tutte le liti temerarie. I vincoli già esistono nel codice – sanzione pecuniaria non inferiore al doppio e non superiore a cinque volte il contributo unificato (articolo 26, comma 2) – ma attualmente non appaiono in grado di fermare il prodursi di contenzioso "temerario".

Piu' deciso invece il taglio ai tanto discussi incarichi extra dei magistrati di Tar e Consiglio di Stato, su cui il premier vuole dare una robusta stretta per limitare quelle attività che danno luogo a significativi arrotondamenti della retribuzione che le toghe continuano a svolgere.

Pensioni, per la Cgil serve maggiore flessibilità in uscita

Sergey Giovedì, 08 Maggio 2014
La Camusso chiede con urgenza a Cisl e Uil di aprire una ver­tenza per assi­cu­rare una pen­sione ai gio­vani, riva­lu­tare quelle attuali e intro­durre un’uscita fles­si­bile.

{div class:article-banner-left}{/div}

Da Rimini, aprendo il XVII Con­gresso della Cgil, Susanna Camusso attacca Renzi e lo accusa di attuare "una logica dell’autosufficienza della poli­tica" che "sta deter­mi­nando una tor­sione demo­cra­tica verso la gover­na­bi­lità a sca­pito della par­te­ci­pa­zione". C'è una forte "insofferenza verso la con­cer­ta­zione — spiega la Camusso — e la man­canza di equi­li­brio dei poteri nella nuova legge elet­to­rale e nella riforma costi­tu­zio­nale".

La segretaria boccia poi il decreto Lavoro: "Aumenta la pre­ca­rietà, men­tre noi vor­remmo discu­tere di sta­bi­lità. Si fac­cia dav­vero un con­tratto unico a tutele cre­scenti, si sem­pli­fi­chino tutte le altre forme, lascian­done in piedi 3: con­tratto a ter­mine cau­sale, som­mi­ni­stra­zione, appren­di­stato. E un lavoro auto­nomo auten­tico, di cui vanno defi­niti i diritti uni­ver­sali, a par­tire dalla maternità". E lancia però la sua proposta al governo Renzi: un programma di quattro punti "come i lati del qua­drato rosso Cgil". Prima di tutto la Cgil chiede l'uni­fi­cazione della cassa ordi­na­ria e straor­di­na­ria, per esten­derle a tutti i set­tori e dimen­sioni di impresa. "Va supe­rata la cassa in deroga, ma uti­liz­zando l’intervento pub­blico per i con­tri­buti figu­ra­tivi e un’indennità di disoc­cu­pa­zione che copra anche gli atipici" ha detto il leader Camusso.

L’altro lato del qua­drato è quello delle pensioni: Susanna Camusso chiede "a Cisl e Uil di aprire una ver­tenza per assi­cu­rare una pen­sione ai gio­vani, riva­lu­tare quelle attuali e intro­durre un’uscita fles­si­bile". Nes­sun det­ta­glio ulte­riore, ma forse è utile ricor­dare che la Cgil in pas­sato si era espressa a favore dell’ipotesi emersa durante l’ultimo governo Prodi, quando si par­lava di garan­tire ai lavo­ra­tori almeno il 60% della retri­bu­zione media per­ce­pita. Gli attuali coef­fi­cienti assi­cu­rano molto meno, pen­sioni pra­ti­ca­mente da fame per i giovani.

Il terzo punto riguarda il fisco. La Cgil torna a pro­porre la patri­mo­niale, ovvero una tas­sa­zione dei ric­chi; chiede che la resti­tu­zione avviata con gli 80 euro sia estesa a pen­sio­nati e inca­pienti; sostiene il ripri­stino del reato di falso in bilan­cio, l'uni­fi­cazione delle ban­che dati e l'abbassamento della soglia di trac­cia­bi­lità del con­tante a 300 euro.

Infine, il quarto lato del qua­drato rosso è contro lo sfruttamento del lavoro precario. Mag­giore tutela di chi lavora in appalto, can­cel­lando l’articolo 8. Com­ple­tare la legi­sla­zione con­tro il capo­ra­lato. Rior­di­nare il mondo delle coo­pe­ra­tive: un attacco fron­tale ine­dito nella sto­ria della Cgil. "Ci indi­gniamo — dice Camusso — quando si usano appalti alla qua­lun­que, si disdet­tano gli accordi come una qual­siasi mul­ti­na­zio­nale, se la pre­senza del ’socio’ lavo­ra­tore è solo un pre­te­sto per non appli­care i con­tratti. Si pub­bli­chino i rego­la­menti, si appli­chino i contratti".

Prepensionamenti, via a 20mila uscite anticipate nella Pa

Eleonora Accorsi Giovedì, 08 Maggio 2014
Si amplia la possibilità di ricorrere al prepensionamento per i dipendenti pubblici in esubero nella propria amministrazione; le uscite non potranno essere utilizzate per fare spazio a nuovi assunti più giovani, ma dovranno servire a ridurre stabilmente il personale e generare risparmi di spesa.

{div class:article-banner-left}{/div}

Con la circolare della funzione pubblica 4/2014 firmata dal Ministro Marianna Madia vengono nuovamente fissate le modalità di attuazione delle norme a suo tempo varate nel Dl 95/2012 e poi modificate con il Dl 102/2013. Si tratta dei provvedimenti di spending review varati dal Governo Monti in base ai quali è possibile applicare ai lavoratori delle amministrazioni pubbliche le regole pensionistiche antecedenti alla riforma Fornero nell’ambito delle procedure di mobilità, per smaltire gli esuberi risultanti dai piani di riduzione del personale approvati dalle Pa.

La circolare 4/2014, come già anticipato nella pagine di Pensioni Oggi nei giorni scorsi, segue peraltro un medesimo provvedimento della Funzione Pubblica del 2013 (Circolare della Funzione Pubblica 3/2013) e specifica che le pubbliche amministrazioni, regioni ed enti locali compresi, hanno la possibilità di collocare in pensione i lavoratori in possesso dei requisiti anagrafici e contributivi validi utili a perfezionare la decorrenza della prestazione pensionistica, secondo le vecchie regole, entro il 31 dicembre 2016. Nel provvedimento si ribadisce, fra l'altro, che il collocamento in "prepensionamento" in deroga alla disciplina vigente non è un diritto soggettivo del lavoratore, bensì di una scelta che opera l'Amministrazione nel contesto dei piani di razionalizzazione degli assetti organizzativi e di riduzione della spesa di personale. Pertanto non può essere invocato unilateralmente dal lavoratore pubblico.

La platea interessata - La norma originaria del 2012 individuava una platea di 24.000 dipendenti teoricamente in esubero, 11 mila nello Stato centrale e 13 mila negli enti territoriali. Di questi circa 8.000 avrebbero già maturato i requisiti per l’uscita entro il 31 dicembre 2011, data limite prima dell’entrata in vigore della riforma Fornero, preferendo però restare al lavoro. Altri li avrebbero maturati nel 2012 e nel 2013, in modo da poter conseguire la pensione (determinata con le vecchie regole e quindi anche con le “finestre” di un anno) entro il 2014. Poi un successivo decreto legge 102/2013 ha spostato la scadenza finale per l’operazione al 31 dicembre 2016, creando quindi ulteriori spazi.

Di conseguenza si stima che i lavoratori coinvolti possano raggiungere e superare le 20 mila unità; in ogni caso le cifre dipenderanno dalle scelte concrete delle amministrazioni, che poi dovranno verificare con l’Inps le posizioni degli interessati prima di metterli a riposo. Alcune migliaia di posti sono già stati “prenotati” dagli stessi Inps e Inail, nell’ambito dei propri processi di riorganizzazione.

I requisiti per l’uscita sono quelli in vigore fino al 2011, per i quali era poi previsto un successivo e graduale aggiornamento: per quest’anno sono richiesti 65 anni e 3 mesi (con 20 di contributi) per l’uscita di vecchiaia oppure, per l’anzianità, 40 anni di contributi indipendentemente dall’età o ancora la quota 97, con un minimo di 61 anni e 3 mesi di età e di 35 di contributi. Requisiti che vanno raggiunti almeno con 12 mesi di anticipo (15 per i cd. "quarantisti") per rispettare il vincolo della decorrenza della prestazione entro il 31 Dicembre 2016. 

  • Inizio
  • Indietro
  • 834
  • 835
  • 836
  • 837
  • 838
  • 839
  • 840
  • 841
  • 842
  • 843
  • Avanti
  • Fine
Strumenti
  • Calcola la Data di Pensionamento
  • Calcola l'Importo della Pensione (AGO)
  • Calcola l'Importo della Pensione (Enti Locali e Sanita')
  • Calcola l'Importo della Pensione per i dipendenti statali
  • Calcola la Pensione nella Gestione Separata Inps
  • Calcola i Contributi Volontari
  • Calcola il TFS
  • Calcola l'Ape sociale
  • Calcola la Naspi
  • Calcola la RITA, la rendita Integrativa anticipata
  • Calcola la Pensione Netta
  • Controlla se Entri nella 9^ salvaguardia
  • Calcola il Riscatto e la Ricongiunzione
  • Vai a tutti gli Strumenti

Copyright ©2025 Pensioni Oggi