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Lavoro - Results from #1950

 

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Naspi 2015, l'indennità spetta anche i lavoratori licenziati per motivi disciplinari

Davide Grasso Martedì, 28 Aprile 2015
L'indennità sarà erogata in tutti i casi in cui la disoccupazione è involontaria. Ammessi alla fruizione anche i lavoratori licenziati per motivi disciplinari.

Kamsin La nuova indennità di disoccupazione, Naspi, può essere riconosciuta anche in favore dei lavoratori licenziati per motivi disciplinari e nei casi di accettazione da parte del lavoratore licenziato dell’offerta economica propostagli dal datore nella c.d. “conciliazione agevolata” ex art. 6, D.Lgs. n. 23/2015.

Lo ha precisato il ministero del Lavoro in risposta ad un interpello avanzato dalla Cisl. Il Dicastero precisa che il presupposto per la Naspi resta l'involontarietà della perdita del posto di lavoro senza potersi desumersi, dalla normativa, alcuna esclusione specifica qualora il licenziamento sia avvenuto per motivi diciplinari. La Naspi, in altri termini, "prescinde dalla natura del licenziamento". Pertanto, spiega il Ministero, può essere annoverata anche la fattispecie del licenziamento disciplinare tra quelle coperte dalla Naspi come del resto era avvenuto per l'Aspi con l'interpello 29/2013. Peraltro, il ministero, a sostegno di questa tesi, argomenta come il licenziamento disciplinare sia estraneo alla sfera della "volontarietà" del lavoratore e come lo stesso possa altresì essere impugnato.

Nessun ostacolo anche alla possibilità di percepire il trattamento Naspi da parte di quei lavoratori che accetteranno l'indennità economica prevista dalla nuova offerta conciliativa del contratto a tutele crescenti (articolo 6 del Dlgs 23/2015).

La norma stabilisce, nello specifico, che in caso di licenziamento il datore di lavoro può offrire al lavoratore, entro i termini di impugnazione stragiudiziale del licenziamento stesso un importo che non costituisce reddito imponibile e non risulta assoggettato a contribuzione previdenziale e la cui accettazione da parte del lavoratore comporta l’estinzione del rapporto alla data del licenziamento e la rinuncia alla impugnazione del licenziamento anche qualora il lavoratore l’abbia già proposta.

Secondo il Ministero tale conciliazione è esclusivamente mirata a far decadere l'impugnativa del licenziamento e, pertanto, l’accettazione in questione non muta il titolo della risoluzione del rapporto di lavoro che resta il licenziamento unilaterale dal parte del datore di lavoro. In tali ipotesi resta quindi fermo il diritto alla Naspi da parte del lavoratore.

seguifb

Zedde

Lavoro

Dis-Coll 2015, ecco come si presenta la domanda per il beneficio. Scarica il modulo

Giorgio Gori Martedì, 28 Aprile 2015
Il Nuovo assegno di disoccupazione per i lavoratori parasubordinati sostituirà l' indennità una tantum prevista dall'attuale normativa. Termini ampi anche per chi ha concluso il rapporto di lavoro agli inizi del 2015.

Kamsin Con la Circolare dell'Inps 83/2015 può formalmente decollare la Dis-coll, la nuova indennità di disoccupazione coniata dall'articolo 15 del decreto legislativo che riforma degli ammortizzatori sociali (Dlgs 22/2015) riconosciuta ai lavoratori parasubordinati. Se infatti la Naspi, la tutela per i lavoratori dipendenti, partirà dal 1° maggio, l'indennità per i parasubordinati era già formalmente in vigore dal 1° gennaio 2015 anche se il ritardo nella pubblicazione delle istruzioni Inps per presentare la domanda aveva reso di fatto impossibile presentare domanda per il sostegno.

Ora l'Inps ha messo nero su bianco le modalità per chiedere il sussidio. I parasubordinati dovranno presentare domanda (a pena di decadenza) entro 68 giorni dalla data di cessazione del rapporto di lavoro. Nessun rischio per quei lavoratori il cui rapporto di collaborazione sia cessato prima della pubblicazione della Circolare (cioè tra la data del 1° gennaio 2015 e il 27 Aprile 2015): l'Istituto ha indicato che il termine di sessantotto giorni decorre a partire dal 27 Aprile.

La presentazione della domanda. La domanda per la dis-coll potrà essere presentata per via telematica a partire dal prossimo 11 maggio ma al fine di consentire comunque l’avvio delle operazioni di istruttoria delle domande e di relativa liquidazione della prestazione, fino a tale data la domanda di sarà accettata anche in forma cartacea o tramite Pec compilando il modulo disponibile a questo indirizzo. 

Le condizioni per il beneficio. L'indennità è riconosciuta ai collaboratori coordinati e continuativi, anche a progetto, con esclusione degli amministratori e dei sindaci, iscritti in via esclusiva alla Gestione separata dell'INPS, che non siano pensionati e che non siano titolari di partita IVA, in relazione ai nuovi eventi di disoccupazione involontaria verificatisi a decorrere dal gennaio 2015 e fino al 31 dicembre 2015. La nuova indennità, che attualmente è prevista in forma sperimentale solo per l'anno 2015 (anche se le intenzioni sarebbero di estenderla anche oltre) sostituirà l'indennità una tantum per i parasubordinati prevista dalla attuale disciplina.

Per avere diritto alla Dis-Coll è necessario possedere, congiuntamente, i seguenti requisiti: a) stato di disoccupazione al momento della domanda di prestazione; b) almeno tre mesi di contribuzione nel periodo intercorrente tra il 1° gennaio dell'anno solare precedente la cessazione dell'attività lavorativa e la cessazione dell'attività stessa; c) almeno un mese di contribuzione, oppure un rapporto di collaborazione di durata almeno pari a 1 mese dal quale sia derivato un reddito almeno pari alla metà dell'importo che dà diritto all'accredito di 1 mese di contribuzione, nell'anno solare in cui si verifica la cessazione dall'attività lavorativa.

Sulla misura dell'assegno che va in tasca ai disoccupati, si applicano le stesse regole stabilite per i lavoratori dipendenti con la Naspi. La misura è pari al 75% dei compensi fino a 1.195 euro al mese e poi scende al 25% sulle quote dei compensi superiori a tale importo. In ogni caso l'assegno massimo è di 1.300 euro lordi al mese. La norma però prevede una riduzione: a partire dal primo giorno del quarto mese l'assegno in pagamento viene ridotto del 3% per ogni mese.

L'assegno sarà pagato per un numero di mesi pari alla metà di quelli che nel 2014 sono stati coperti integralmente con i contributi Inps. Ad esempio, se sono stati versati contributi per otto mesi l'indennità Inps sarà corrisposta per quattro mesi. Il tetto massimo è pari a sei mesi.

A differenza di quanto previsto con la Naspi per i periodi di fruizione della Dis-Coll non sono riconosciuti i contributi figurativi e per avere diritto all'indennità i lavoratori dovranno presentare istanza all'Inps entro il termine di decadenza di 68 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro. Il Ministro del Lavoro ha, comunque, rassicurato nel corso di una interrogazione parlamentare che anche chi ha perso il lavoro agli inizi del 2015, e che quindi non ha potuto fare domanda entro tale termine per la mancanza delle istruzioni operative dell'Inps, avrà termini piu' estesi e potrà essere ammesso all'indennità.

seguifb

Zedde

Documenti: Il Modulo per presentare la domanda per la Dis-Coll

Giorgio Gori - Patronato Inas

Lavoro

Assegni al Nucleo Familiare, sì al contributo anche se la famiglia si trova all'estero

redazione Domenica, 26 Aprile 2015
I lavoratori stranieri occupati in Italia hanno diritto all'assegno per il nucleo familiare, anche se i congiunti sono residenti all'estero.

Kamsin L'assegno per il nucleo familiare spetta anche ai lavoratori stranieri titolari di permesso di soggiorno di lungo periodo i cui congiunti non siano residenti in Italia. Lo ha stabilito il tribunale di Brescia (ordinanza n. 4163/2014 emessa il 13 aprile e pubblicata sul sito inps dell'istituto), ordinando all'Inps ad erogare circa 24 mila euro di assegni arretrati a sei lavoratori titolari di permesso di soggiorno Ce di lungo periodo.

La Questione. Attualmente l'Inps riconosce l'Anf ai lavoratori cittadini italiani o comunitari con riferimento ai familiari ovunque residenti e a lavoratori extracomunitari con riferimento ai familiari residenti in Italia (salvo che si tratti di paesi con i quali siano vigenti specifiche convenzioni). Il tribunale ha indicato che questa normativa viola quanto disposto dall'art. 11 della direttiva 2003/109/Ce, a norma del quale «il soggiornante di lungo periodo gode dello stesso trattamento del cittadino nazionale per quanto riguarda le prestazioni sociali, l'assistenza sociale e la protezione sociale ai sensi della legislazione sociale. Gli stati membri possono limitare la parità di trattamento in materia di assistenza sociale e  protezione sociale alle prestazioni essenziali».

La direttiva è stata recepita con l'art. 7 del dlgs n. 3/2007 che ha sostituito l'art. 9 del dlgs 286/1998 (il Tu. immigrati), stabilendo (comma 12 lett. c) che il lungo soggiornante può «usufruire delle prestazioni di assistenza sociale, di previdenza sociale (...), salvo che sia diversamente disposto»; lo stato italiano non si è avvalso della facoltà di deroga, perché essa non può essere ravvisata nell'art. 2 della legge n. 153/1988 (che impone il requisito di residenza ai familiari dei cittadini stranieri), in quanto avrebbe dovuto operare una scelta espressa, successiva e non antecedente alla direttiva e al suo recepimento. Ne consegue, conclude il tribunale, la necessaria disapplicazione della norma dell'art. 2 della legge n. 153/1988 per contrasto con la direttiva 2003/109/Ce, nonché l'ulteriore necessità di disapplicare le determinazioni dell'Inps adottate e di accertare il diritto all'assegno per il nucleo familiare anche per i periodi in cui i familiari erano residenti all'estero.

seguifb

Zedde

Lavoro

Dis-Coll 2015, Poletti conferma: decorrenza retroattiva dal 1° gennaio 2015

redazione Sabato, 25 Aprile 2015
Nessun rischio per i lavoratori che non hanno potuto presentare domanda entro i 68 giorni dalla cessazione del lavoro perchè mancava la Circolare attuativa.

Kamsin Pronta al debutto l'idennità mensile per i parasubordinati, nome in codice Dis-Coll. Lo ha ribadito il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti questa settimana nel corso di un'interrogazione in Commissione Lavoro alla Camera dei Deputati. "La Circolare dell'Inps è quasi pronta" ha detto il ministro che ha spento sul nascere le polemiche che davano esclusi dal beneficio quei parasubordinati che, avendo perso il lavoro agli inizi del 2015, non avrebbero potuto rispettare il termine di decadenza di 68 giorni per la prestanzione dell'istanza all'Inps.

"A tal fine, il termine per la richiesta della prestazione – in relazione agli eventi di disoccupazione già verificatisi al 1o gennaio 2015 – decorrerà dalla data di emanazione della circolare stessa" ha detto il Ministro. Da quel momento i lavoratori con i requisiti avranno 68 giorni per richiederlo e sarà retroattivo, a partire da gennaio".

La Dis-Coll sarà erogata mensilmente ai collaboratori, continuativi o a progetto (esclusi pensionati e partite Iva) iscritti alla Gestione Separata per un numero di mesi pari alla metà di quelli di quelli coperti da contributi nel periodo intercorrente tra il 1° gennaio 2014 al giorno di cessazione dal lavoro (per il 2015 la durata non potrà quindi superare i 6 mesi). L'importo del sussidio sarà rapportato al reddito e graduato con gli stessi meccanismi della Naspi, cioè fino a un massimo di 1.300 euro, con una riduzione del 3% mensile dal quarto mese. Inoltre l'erogazione è subordinata dalla frequenza di percorsi di riqualificazione.

Per quanto riguarda la Naspi agli stagionali il Ministro ha ammesso che possono esserci effetti "negativi" per coloro che lavorano solo sei mesi l'anno (l'assegno in tal caso coprirà solo ulteriori 3 mesi) ma solo a partire dal 2016. "I lavoratori con maggiore contribuzione al loro attivo, e minore ricorso alle prestazioni di disoccupazione nel suddetto quadriennio, avranno una prospettiva di maggiore durata di fruizione dell'indennità, mentre quelli con minore contribuzione al loro attivo e più frequente ricorso, nell'ultimo quadriennio, alle prestazioni di disoccupazione vedranno ridursi corrispondentemente la durata della NASpI" ha detto Poletti in generale. "Con specifico riferimento ai lavoratori stagionali, ciò consentirà – come peraltro evidenziato dalle simulazioni effettuate – di conservare per tutto il 2015 una tutela di consistenza sostanzialmente analoga a quella attuale".

seguifb

Zedde

Lavoro

Dis-Coll 2015, l'indennità per i parasubordinati è pronta al debutto. E sarà retroattiva

redazione Mercoledì, 22 Aprile 2015
La Circolare che darà completa attuazione ai nuovi ammortizzatori sociali sarà pubblicata dall'Inps questa settimana. La Dis-Coll sarà retroattiva da gennaio in modo da non trascurare chi ha perso il lavoro nella prima parte del 2015.

Kamsin "Entro la settimana l'Inps emanerà la circolare attuativa sulla Dis-Coll. Da quel momento i lavoratori con i requisiti avranno 68 giorni per richiederlo e sarà retroattivo, a partire da gennaio". Lo ricorda Stefano Sacchi, consulente del lavoro di Palazzo Chigi. 

La Dis-Coll sarà erogata mensilmente ai collaboratori, continuativi o a progetto (esclusi pensionati e partite Iva) iscritti alla Gestione Separata per un numero di mesi pari alla metà di quelli di quelli coperti da contributi nel periodo intercorrente tra il 1° gennaio 2014 al giorno di cessazione dal lavoro (per il 2015 la durata non potrà quindi superare i 6 mesi). Il sostegno economico è garantito a condizione di poter far valere almeno 3 mesi di contribuzione nell'anno precedente, o 1 mese di contribuzione nell'anno in corso. L'importo del sussidio sarà rapportato al reddito e graduato con gli stessi meccanismi della Naspi, cioè fino a un massimo di 1.300 euro, con una riduzione del 3% mensile dal quarto mese. Inoltre l'erogazione è subordinata dalla frequenza di percorsi di riqualificazione.

Restano invece i problemi per gli stagionali. Nei loro confronti il Governo conferma la stretta sulla durata del nuovo ammortizzatore sociale Naspi che resterà dimezzata rispetto al passato. "La questione si pone per coloro che alternano, strutturalmente, sei mesi di lavoro a sei mesi di sussidio, anno dopo anno" ricorda Sacchi. "Molti mi scrivono: prof, si è dimenticato di noi. Non è così. Ma qui c'è un problema. Se Paola fa la receptionist per sei mesi a mille euro al mese e poi ottiene altri sei mesi di sussidio, lei versa 162 euro di contributi totali e in cambio riceve dallo Stato, dunque dalla collettività attraverso le tasse di tutti, 6.500 euro tra Aspi e contributi figurativi. In pratica copre appena un 2,5% dei benefici. Una situazione insostenibile e iniqua verso gli altri lavoratori. Se strutturale, il sussidio alla fine diventa un reddito garantito, non più un'assicurazione contro il rischio di perdere il lavoro".

"La Naspi è il sussidio più inclusivo d'Europa - continua Sacchi - e noi l'abbiamo non solo esteso, ma incrementato di due miliardi e mezzo di euro all'anno. Come si fa a dire che abbiamo diminuito i diritti?". "Per il 2015 comunque il problema non si pone. Alla fine di questa stagione turistica saranno nelle condizioni precedenti. Dal prossimo anno però sarà conveniente avere contratti più lunghi da otto mesi, così da coprire la parte restante con il sussidio. Vogliamo che tutti si attivino"

Sacchi ricorda anche che "chi è in condizioni di bisogno e non riesce a ricollocarsi dal primo maggio c'è l'Asdi. Occorre rafforzarlo. Eventualmente si potrebbe pensare a un'applicazione particolare per il turismo, un settore cruciale per l'economia italiana".

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Zedde

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Bonus Assunzioni, Poletti: la misura sarà rinnovata anche nel 2016

Bernardo Diaz Lunedì, 20 Aprile 2015
Il Contratto a tutele crescenti dovrà necessariamente costare meno rispetto agli altri contratti precari. Il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti apre all'estensione degli sgravi contributivi oltre il 2015

Kamsin "Il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti dovrà strutturalmente costare meno degli altri contratti e, quindi, naturalmente si proporrà, per gli anni successivi, un tema di intervento e, quindi, di copertura per garantire questo stato della situazione". Lo ha indicato il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti nel corso del question time che si svolto presso la Camera dei Deputati la scorsa settimana. Il Governo apre quindi all'ipotesi di un taglio strutturale e permanente del costo del lavoro, per le assunzioni a tempo indeterminato proprio per favorire il decollo delle tutele crescenti.

Si punta quindi ad estendere l'incentivo fiscale alle assunzioni stabili effettuate nell'arco del 2016, con un restyling che dovrà inevitabilmente tener conto delle risorse disponibili, essere sostenibile sul versante dei conti pubblici, e dovrà evitare di incorrere nei rilievi della Ue per gli aiuti di Stato. La tipologia di intervento sarà con tutta probabilità diversa rispetto alla maxi-decontribuzione garantita quest'anno (fino a 8mila euro annui di sgravi contributivi per tre anni per chi assume un lavoratore a tempo indeterminato entro il 2015).

L'ipotesi annunciata dal Ministro è subito piaciuta ai presidenti delle commissioni Lavoro di Camera e Senato, rispettivamente Cesare Damiano (Pd) e Maurizio Sacconi (Ap): «Se il governo farà questa scelta troverà il mio pieno sostegno - sostiene Damiano- , è importante confermare anche per il 2016 la decontribuzione e, possibilmente, renderla strutturale. Va evitato l'effetto controproducente che si avrebbe se il beneficio venisse limitato al solo 2015, con la fiammata di contratti a tempo indeterminato e il successivo ritorno al lavoro precario». Dal Senato, Maurizio Sacconi è «favorevole a tutte le misure che riducano la pressione fiscale sul lavoro".

Poletti ha poi indicato che non ci sono problemi di coperture per il 2015. "Rispetto alle previsioni fatte oggi e all'auspicabile e auspicato aumento del numero dei contratti che saranno convertiti, da contratti precari in contratti a tempo indeterminato, e di nuove sottoscrizioni di contratti, noi siamo in condizione di affermare che le coperture finanziarie necessarie sono tuttora presenti nel nostro bilancio" ha detto il Ministro. Le coperture previste nella legge di stabilità sono pari a 1,886 miliardi di euro per il 2015, 4,885 per il 2016, 5,030 per il 2017, 2,902 per il 2018 e 387 milioni per il 2019.

seguifb

Zedde

 

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