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Notizie - Results from #7700

 

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Notizie

Riforme: Boschi, M5s? Non si cambia partner all'ultimo momento

Redazione Venerdì, 20 Giugno 2014
- Roma, 20 giu. - Sulle riforme non si cambia partner all'ultimo minuto. E' il monito lanciato da Maria Elena Boschi dopo l'apertura di Grillo a collaborare con il governo. "Diversi punti" della legge elettorale, "possono essere rimessi in discussione", ma - chiarisce il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi - "a monte c'e' un impegno del Pd e un accordo gia' esistente tra le forze maggioranza e Forza Italia. Noi - dice Maria Elena Boschi - dobbiamo rispettare questo impegno, eventuali modifiche saranno prese in considerazione solo se ci sara' una condivisione con le altre forze" che hanno firmato l'accordo. "Non si cambia partner all'ultimo momento", ripete il ministro. "Si tratta di ore" prima di chiudere sulla riforma del Senato, "ci sara' una riduzione della componente dei sindaci, aumentera' la componente dei consiglieri regionali e dovrebbero essere ridotti i membri del Senato rispetto alla proposta iniziale del governo". La Boschi chiarisce i punti del confronto sulla riforma del Senato. Il ministro rimarca come ci sia stata da parte del governo "una grande disponibilita' all'ascolto e al confronto". "Restano comunque i paletti" indicati dall'esecutivo, sottolinea Boschi, citando il superamento del bicameralismo perfetto, il Senato rappresentativo delle autonomie, l'abolizione del Cnel, la revisione del Titolo V e il superamento delle province. "Questi punti dovrebbero restare", dice il ministro. .
Pubblico Impiego

Riforma Pa, il governo rivede le norme sulla pensione per i magistrati

Redazione Venerdì, 20 Giugno 2014

Il ministro della Funzione Pubblica Marianna Madia ha annunciato questa mattina che i testi dei decreti sulla riforma della Pubblica Amministrazione saranno pronti a breve. C'è molta attesa per conoscere in via ufficiale le misure contenute nei due decreti legge e nel disegno di legge di Riforma della Pubblica Amministrazione che dovrebbero semplificare molti adempimenti per le imprese e la stessa Pa.Kamsin  Anche se quest'ultima impresa non avverrà in tempi brevi. Il pacchetto delle misure approvate dal Consiglio dei ministri è stato vagliato ieri dal Quirinale che, secondo la Madia, non avrebbe sollevato obiezioni.

Per quanto riguarda la pubblica amministrazione la versione finale del decreto legge non conterrà novità eclatanti, anche se ci saranno piccoli ritocchi; alcuni articoli potrebbero anche essere cassati ed inseriti nel disegno di legge delega. Sembra certa una modifica delle regole previdenziali da applicare ai magistrati che, a seguito della Riforma, anticiperanno l'uscita a 70 anni con l'abrograzione dell'istituto del trattenimento in servizio. Qui però il governo sarebbe pronto ad accogliere le richieste di una maggiore gradualità del Csm e far slittare l'entrata in vigore della norma dal 2017. Sotto le pressioni dei sindacati potrebbe arrivare anche uno slittamento del dimezzamento dei permessi sindacali, che dovrebbe scattare a settembre, un mese dopo rispetto a quanto originariamente previsto.

L'impianto complessivo della riforma comunque resterà fermo ed incentrato sul ricambio generazionale nella pubblica amministrazione e la mobilità dei dipendenti, volontaria ma anche obbligatoria in un raggio di cinquanta chilometri dal luogo della originaria sede di lavoro. Le norme sulla dirigenza sono invece messe nero su bianco nel disegno di legge delega, anche se si trova già nel decreto ad esempio il divieto di attribuire incarichi dirigenziali a personale già in pensione.

Zedde

Lavoro

Riforma Pa, Madia: i testi della Riforma sono pronti

Redazione Venerdì, 20 Giugno 2014

Il testo del decreto legge sulla riforma della Pubblica Amministrazione e del ddl delega “arrivano oggi, assolutamente si’. Non si sono persi, siamo stati in attesa della bollinatura del Mef che deve dire che ci sono le coperture o quanti risparmi ci sono”. E' quanto ha precisato il ministro per la P.A. e la Semplificazione Marianna Madia, ospite a ‘Radio Anch’io’ su Radio1. Kamsin

Quindi, nessuna obiezione da parte del Quirinale: “nulla – aggiunge il ministro -. E’ tutto salvo, tutto e’ nel disegno di legge delega”. Ai sindacati “ho mandato loro un documento specifico di 11 pagine, ho anche recepito alcune cose come la doppia autorizzazione per i concorsi pubblici. Di fatto se il sindacato vuole puo’ partecipare nel merito ed e’ questo che chiedo loro”.

Semplificazione e digitalizzazione sono necessari “per semplificare la P.A. e farla diventare attuale e piu’ rispondente ai nostri tempi”. Per il ministro la riforma oggi e’ possibile per tre motivi: “il Paese lo chiede con grande forza; c’e’ un premier che ha messo la riforma come priorita’ assoluta e non si ferma davanti le resistenze; il fatto che l’elettorato e’ sempre piu’ mobile e questo da’ al governo maggiore liberta’ di agire dove deve agire”.

Zedde

 

Fisco

Decreto Irpef, ecco le nuove aliquote Irap

Bernardo Diaz Venerdì, 20 Giugno 2014

Ha avuto il via libera, con la conversione in legge del Decreto Irpef, lo sconto Irap per imprese e professionisti dall'esercizio 2014. Kamsin L'articolo 2 del Dl 66/2014 concede una riduzione del 10% dell'aliquota Irap "con decorrenza dall'esercizio successivo a quello in corso al 31 dicembre 2013". Per le imprese industriali e commerciali e per i professionisti lo sconto comporta l'abbassamento dell'aliquota dal 3,9% del 2013 al 3,5%; per le banche e le società finanziarie l'Irap si abbassa al 4,2% contro l'attuale 4,65%; le assicurazioni pagheranno il 5,3% contro il 5,9%  attuale.

Partecipano alla torta anche le imprese agricole che godranno di una aliquota ridotta all'1,7% e le concessionarie di opere diverse da autostrade e trafori  che pagheranno il 3,8% contro il 4,2% precedente. Il decreto irpef rimodula anche le maggiorazioni delle aliquote previste da leggi regionali in una forchetta che può raggiungere lo 0,92% (contro l'1% stabilito attualmente).

Quanto alle modalità di riduzione dell'Irap il Dl 66 prevede un meccanismo graduale. Nel calcolo degli acconti previsionali 2014, infatti, occorre determinare l'Irap con una aliquota intermedia, variabile a seconda dell'impresa (per le industriali l'aliquota del 2014 sarà del 3,75%; per le banche l'aliquota sarà del 4,5%, le assicurazioni il 5,7%, le imprese agricole l'1,8% e le concessionarie il 4 per cento).

Zedde

Fisco

Decreto Irpef, riparte la rateizzazione delle cartelle di Equitalia

Bernardo Diaz Venerdì, 20 Giugno 2014

Possibilità di essere ammessi ad una nuova rateazione di 72 mesi con Equitalia per i debitori decaduti dalle rateazioni alla data del 22 giugno 2013 mediante la presentazione di una apposita istanza entro la fine luglio. Kamsin E' quanto prevede l'articolo 11 della legge di conversione del decreto Irpef approvata in via definitiva dalla Camera l'altro giorno. La novità è stata inserita in un emendamento a firma di Mauro Maria Marino del Pd al Decreto Irpef che ha di fatto riaperto le possibilità di rateizzazione dei pagamenti delle cartelle di Equitalia per chi è decaduto dal beneficio. La rateizzazione potrà essere fatta in un massimo di 72 mesi, cioè sei anni.

Con la novità entrata in vigore con la conversione del decreto Irpef i contribuenti che non hanno potuto beneficiare delle regole più favorevoli introdotte dal Dl 69/2013 (che aveva introdotto una dilazione di 120 mensilità), a decorrere dal 22 giugno 2013 potranno dunque presentare una istanza, entro il 31 luglio prossimo, ed ottenere una dilazione massima "straordinaria" di 72 rate.

Ammessi alla dilazione tutti i debiti, anche quelli relativi a contributi previdenziali non versati e non solo quelli di natura tributaria.  La decadenza però in questo caso si verifica con il mancato pagamento di due rate, anche non consecutive, a fronte della otto rate previste per le dilazioni ordinarie introdotte con il Dl 69/2013; ed inoltre gli interessati non potranno ottenere alcuna ulteriore proroga a differenza di quanto è previsto nei piani di rientro attuali. L'istanza volta ad ottenere il beneficio potrà essere presentata anche dopo la notifica dell'atto di pignoramento per fermare la vendita all'asta dell'immobile pignorato.

Zedde

Altro...

Decreto fisco, oggi il via libera in Cdm alla dichiarazione dei redditi precompilata

Bernardo Diaz Venerdì, 20 Giugno 2014

Si vanno definendo le misure contenute nel decreto attuativo della delega fiscale che sarà discusso dal Consiglio dei Ministri di oggi. Una delle principali novità riguarda la semplificazione delle procedure sui rimborsi Iva. Kamsin  La correzione che dovrebbe essere approvata diminuisce gli oneri a carico delle imprese (che attualmente hanno l'obbligo di prestare adeguate garanzie allo stato qualora l'importo superi i 5mila euro) stabilendo che fino a 15mila euro non sarà più necessario alcun adempimento per ottenere il credito spettante; per le somme superiori sarà sufficiente un visto di conformità apposto da Caf e professionisti abilitati per certificare che i dati della dichiarazione da cui risulta il credito siano veritieri. In alcuni casi però la garanzia resterà necessaria. Si tratta in particolare delle imprese o delle attività produttive che sono a inizio o fine attività e quelle destinatarie di avvisi di accertamento fiscali.

Il provvedimento dovrebbe anche cancellare in via definitiva la solidarietà sugli appalti in ambito fiscale, eliminando anche quella per l'omesso versamento delle ritenute da parte del subappaltatore; resterà invece la responsabilità per i contributi assistenziali e previdenziali. Novità anche in caso di bilancio in perdita, il decreto infatti vuole estendere da 3 a 5 anni il periodo in cui una società può chiudere in rosso senza rischiare le penalizzazioni fiscali come l'aliquota Ires maggiorata al 38 per cento; inoltre la comunicazione delle operazioni con Paesi black list (cioé quelli ritenuti paradisi fiscali dall'Italia) sarà annuale e non più trimestrale o mensile come avviene attualmente. Potrebbe anche essere innalzata la soglia (ora fissata a 500 euro) a partire dalla quale va fatta la comunicazione.

Nel decreto delegato troverà anche spazio la dichiarazione dei redditi precompilata a partire dal prossimo anno con la promessa che dal 2016 i contribuenti troveranno anche le spese mediche sostenute che danno diritto a detrazioni d'imposta. La dichiarazione sarà inviata ad oltre 35 milioni di contribuenti direttamente dai servizi telematici delle Entrate, dal sostituto d'imposta, dal Caf o dai professionisti abilitati (commercialisti, consulenti del lavoro) e conterrà, oltre ai dati anagrafici, i dati sui redditi percepiti nel 2014, i dati sugli immobili posseduti, i contributi versati e deducibili, gli interessi passivi sui mutui, le polizze vita e i dati sui fondi pensioni.

La dichiarazione a domicilio arriverà il 15 aprile di ogni anno e il contribuente, che potrà comunque accettare, modificare o tornare alla dichiarazione compilata in modo tradizionale , dovrà consegnare la dichiarazione al sostituto, al Caf, ai professionisti abilitati o direttamente alle Entrate, entro il 7 luglio di ogni anno.

Zedde

Renzi a M5S: ditemi come e vediamoci mercoledi'

Redazione Venerdì, 20 Giugno 2014
- Roma, 19 giu. - Dopo varie esortazioni da parte di Grillo al premier su un loro possibile incontro arriva la risposta decisa del Premier. "C'e' molto da fare e non c'e' tempo da perdere". Matteo Renzi scrive ai capigruppo M5S e va al sodo: "Vi propongo di vederci mercoledi' in un orario da concordare insieme". Ma il presidente del Consiglio chiede anche un chiarimento, non formale, proprio sul 'formato' del faccia a faccia: "Vi chiedo soltanto di conoscere meglio l'interlocutore della vostra richiesta di dialogo. Mi avete scritto - spiega infatti Renzi nel testo diffuso da palazzo Chigi - come presidente del Consiglio e dunque possiamo vederci a Palazzo Chigi con una delegazione dell'esecutivo". "Ma avete anche evidenziato, nel vostro ragionamento, l'importanza del successo elettorale, sottolineatura di cui vi sono personalmente grato, che come e' ovvio e' un successo elettorale non del governo, ma del Partito democratico. Se preferite confrontarvi con noi come Pd - contropropone Renzi - allora organizziamo una delegazione del partito e dei gruppi parlamentari". Insomma, "aspetto vostre nuove. Nel frattempo buon lavoro e viva l'Italia".

Balotelli, se vinciamo domani voglio bacio dalla regina

Redazione Giovedì, 19 Giugno 2014
- Recife, 19 giu. - "Se domani battiamo il Costarica voglio un bacio, ovviamente sulla guancia, dalla Regina". Mario Balotelli, attraverso Twitter, prova a sollevare il morale agli inglesi: solo un successo azzurro domani contro i Ticos terrebbe in vita le speranze di qualificazione di Rooney e compagni.

M5S: Grillo, siamo una forza democratica e facciamo paura

Redazione Giovedì, 19 Giugno 2014
- Roma, 19 giu. - "Il nuovo spauracchio tratteggiato dal Fatto Quotidiano sarebbe il gruppo politico EFD, costituitosi in seno al Parlamento europeo, composto da 48 parlamentari di 7 diversi paesi, ciascuno con piena liberta' di espressione individuale al momento del voto. Con un accanimento quasi morboso, e' dunque partita la caccia al particolare, al dettaglio di qualche componente, per poter etichettare anche il Movimento 5 Stelle, che fa parte della nuova compagine, secondo i parametri di una politica che puzza di muffa". Lo scrive Beppe Grillo sul suo blog, in un post dal titolo "Il Movimento 5 Stelle e' una forza democratica". "Cosi' per bollare il Movimento 5 Stelle come 'di destra', diventa lecito anche colorire o aggiustare le informazioni in modo che i fattori diano il risultato desiderato - prosegue Grillo sul blog - come nel caso dei due europarlamentari democratici svedesi, Kristina Winberg e Peter Lundgren, dipinti dalla stampa come nazisti e razzisti. I fatti, come la matematica, non sono un'opinione: i due Deputati hanno denunciato fermamente ogni posizione razzista e ogni forma di estremismo, spiegando che da vent'anni a questa parte la loro formazione si e' trasformata in una realta' che mette al centro il rafforzamento dei valori tradizionali, la diminuzione delle tasse sul lavoro, il miglioramento delle condizioni di vita per le persone anziane, il rilancio della crescita dell'economia reale, una politica di immigrazione piu' responsabile". "Spazzati via i castelli di carte costruiti attorno ai Democratici Svedesi, resta ora il nodo: un simile accanimento verso il Movimento 5 Stelle e verso l'intera compagine del gruppo EFD nell'Europarlamento sta a significare che facciamo paura - sostiene Grillo - Non ci avranno come ci vogliono, prigionieri di stereotipi e piegati ai rituali dei vecchi partiti. Con i nostri sette punti per l'Europa e con il coraggio e l'impegno dei nostri 17 portavoce rappresentiamo un cambiamento. Siamo il cambiamento e continueremo a dimostrarlo", conclude il leader dei 5 Stelle. .

Pattuglia di deputati pronti a lasciare Sel, Vendola, un errore

Redazione Giovedì, 19 Giugno 2014
- Roma, 19 giu. - Da dieci a dodici: tanti sono i deputati di Sel in procinto di lasciare il gruppo. Nella sede del partito si ragiona su quella cifra ma, sottolinea Nicola Fratoianni, meglio aspettare che finiscano le "comunicazioni", ovvero le lettere che hanno cominciato ad arrivare con la riunione della segreteria in corso. Una segreteria alla quale era stato invitato anche Migliore, per un estremo tentativo di riappacificazione o per lasciare a lui l'onere dello strappo. In questo secondo caso non ce ne sarebbe stato bisogno. Le lettere sono uno stillicidio che sortisce il non scontato effetto di rendere ancor piu' drammatico l'appuntamento. La prima ad arrivare e' stata la lettera di Claudio Fava, piu migliorista dello stesso Migliore come lo definisce qualcuno: e in effetti il deputato gia' nelle scorse settimane si era distinto per dichiarazioni infuocate contro il presidente Vendola colpevole, a suo dire, di una gestione personale del partito: "una scelta dolorosa e insieme inderogabile", spiega Fava nella lettera, "per la distanza che separa Sel dal suo progetto origonario". La lettera di Migliore arriva subito dopo quella di Fava. L'ex capogruppo spiega che ormai si e' interrotto il rapporto di fiducia" ce lo legava al partito. Alle loro sono seguite le lettere di dimissioni di Titti Di Salvo e Ileana Piazzoni. Quelle che si attendono ancora sono le lettere di dimissioni di Nazareno Pilozzi, Guido Quaranta, Alessandro Zan e Fabio Lavagno. "Commettono un errore politico", dice Vendola che, riguardo al suo incarico precisa: "E' sempre a disposizione del partito". Come dire: se me lo chiedono, sono pronto a lasciare. Che non si possa parlare di 'scissione', come sottolineano da Via Arenula, dipende dal solo fatto che di parlamentar si tratta, che una scissione passa per forza di cose da un congresso e che, al congresso, la mozione Vendola ha preso il 95 per cento dei voi. "Io sono abituato a pensare nel vecchio modo, che la linea votata e' quella che conta, percio'...", spiega Fratoianni. Pero' la storia dei partiti che si sono spaccati o disintegrati negli ultimi anni, a cominciare proprio da Rifondazione Comunista e dal congresso dopo il quale Vendola abbandono' il partito, e' piena di mozioni passate a larga maggioranza. Al di la' delle dichiarazioni, i volti contratti dei membri del coordinamento nazionale di Sel tradiscono questa consapevolezza. Il futuro e' una incognita. Il prossimo appuntamento e' la direzione che dovrebbe essere convocata mercoledi' per fate il punto della situazione a partire dalla scelta del nuovo capogruppo di Montecitorio. "Sel non rischia di scomparire", scandisce Vendola mentre sembra ricacciare indietro le lacrime a pensare a Gennaro Migliore, "un dirigente preparato a cui ho voluto bene come a un figlio". Parole che rievocano un'altra scissione, quella del Pdl con Silvio Berlusconi che dal palco del palazzo delle Esposizioni dell'Euro si scagliava contro la 'sua' creatura politica, Angelino Alfano. Migliore, invece, sembra gia' sapere quale strada intraprendere. Il deputato napoletano e coloro che lo seguono si rispecchiano ormai nella sinistra del partito democratico. Un loro passaggio nel gruppo PD non e' all'ordine del giorno, spiegano, ma lo stesso Migliore a domanda risponde che l'opzione sara' valutata. Intanto ha avuto modo di incontrare, ancor prima delle dimissioni dal partito, il vice segretario del PD Lorenzo Guerini. Non si e' trattato di un incontro 'operativo' fanno sapere dal Nazareno attingendo a un aggettivo-manifesto dei reazioni. I due si sarebbero visti nella tarda serata di mercoledi', per caso e si sarebbero fermato a "scambiare due parole". .
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