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Notizie - Results from #8020

 

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Notizie

Confindustria: Brunetta, FI su stessa lunghezza d'onda di Squinzi

Redazione Giovedì, 29 Maggio 2014
- Roma, 29 mag. - "Non solo condividiamo in pieno l'analisi del presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, sulla situazione dell'economia italiana e le proposte formulate questa mattina per superare la crisi in cui versa il Paese, ma lo ringraziamo, anche, per aver ribadito ancora una volta quelli che sono i cardini della nostra azione politica e che in passato hanno caratterizzato la nostra azione di governo", afferma Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia. "Dal 'ridimensionamento della spesa corrente, tagliando gli incentivi improduttivi, riducendo il perimetro pubblico e avviando una radicale messa in efficienza della Pubblica Amministrazione, riportando la pressione fiscale e contributiva a livelli accettabili 'alla necessita' di 'una regolazione semplice, chiara e stabile, un'amministrazione al servizio delle imprese e non contro queste; una giustizia rapida ed efficiente; un'istruzione che sappia attrezzare i giovani alle nuove sfide; una ricerca mirata; il decentramento della contrattazione collettiva e la decontribuzione e detassazione dei salari di produttivita'': tutti strumenti di una politica industriale buona ed efficiente", dice ancora. "Cosi' come, al pari di Confindustria, siamo preoccupati per la ristrettezza del credito che affligge le nostre imprese, e che Forza Italia collega all'esigenza di attribuire alla Bce il ruolo di prestatore di ultima istanza. E non possiamo accettare - riprende Brunetta - come ha ricordato tanto il presidente Squinzi nella sua relazione, quanto il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, che in Italia ' chi fa impresa sia trattato come un nemico della legge o un soggetto che tenta di aggirarla'". "Infine, solenne il passaggio del presidente Squinzi sull'importanza delle esportazioni per il nostro Paese e, soprattutto, del Made in Italy, con riferimento al quale ha parlato di ' gusto, qualita', raffinatezza, personalita'' dei nostri prodotti: innegabile. Siamo, nei fatti e con la nostra storia, sulla stessa lunghezza d'onda di Confindustria. Presidente Squinzi - conclude - lavoreremo insieme. Le tue proposte per riportare l'Italia sul sentiero della crescita sono le nostre, le nostre proposte sono le tue". .

Divorzio breve: dopo l'ok alla camera tempi rapidi al Senato

Redazione Giovedì, 29 Maggio 2014

- Roma, 29 mag. - Via libera bipartisan della Camera alle nuove norme che mirano ad introdurre in Italia il divorzio breve. I primi a rivendicare la vittoria sono i due relatori, l'azzurro Luca D'Alessandro e la Democratica Alessandra Moretti, che hanno illustrato la materia oggi in una conferenza stampa, invitando i colleghi senatori ad approvare a loro volta il provvedimento in tempi brevi: "Siamo in contatto con i colleghi di palazzo Madama - ha spiegato i due relatori - auspichiamo che il testo non venga stravolto e che non si dia il via al solito rimpallo tra le Camere".

La norma che introduce il divorzio berve, spiegano D'Alessandro e Moretti, "e' molto equilibrata", anche perche' "interviene solo sui tempi e in maniera chirurgica", mentre non va ad incidere, ad esempio, sull'aspetto che riguarda la tutela dei figli: "I minori sono assolutamente garantiti dalle norme preesistenti che non vengono in alcun modo modificate", assicurano i due esponenti di Forza Italia e Pd. In questo modo il legislatore mira ad evitare i conflitti che colpiscono in particolare i figli, aiutando chi vuole creare una nuova famiglia.

Il provvedimento sul 'divorzio breve' approvato dalla Camera "e' un testo equilibrato e realistico, che senza stravolgere le norme rendera' piu' snello il percorso giudiziale riducendo il contenzioso. Abbreviare i tempi facilita la soluzione dei conflitti tra coniugi, anche a vantaggio della serenita' dei figli". Donatella Ferranti, presidente della commissione Giustizia della Camera, esprime soddisfazione per il voto in aula: "Dopo tanti tentativi andati a vuoto nelle scorse legislature, stavolta siamo vicini al traguardo.

E' una legge doverosa in linea con i tempi e con gli altri paesi, e' un passo avanti di civilta' giuridica e sociale. Auspico che il passaggio al Senato possa avere tempi rapidi". Il 'divorzio breve', a giudizio di Ferranti, "non sminuisce affatto il valore del matrimonio ne' obbliga a tempi accelerati, perche' anche con la nuova legge - osserva - saranno pur sempre gli ex coniugi a decidere quando chiedere il divorzio dopo la separazione. Quanto ai figli, il nostro ordinamento li tutela ampiamente a prescindere dal contesto familiare". .

Divorzio breve, si' della Camera Adesso manca solo il Senato

Redazione Giovedì, 29 Maggio 2014
- Roma, 29 mag. - Via libera dell'Aula della Camera alla proposta di legge sul divorzio breve che riduce i tempi dello scioglimento del matrimonio a 12 mesi in caso di contenzioso e a 6 mesi per le consensuali. I si' sono stati 381, i no 30, gli astenuti 14. Il disegno di legge passa ora all'esame del Senato. Il provvedimento prevede lo stop alla separazione di 3 anni per chiedere il divorzio. Il termine scende a 12 mesi per la separazione giudiziale e a 6 mesi per la consensuale, indipendentemente dalla presenza o meno di figli. Se la separazione e' giudiziale, il termine decorre dalla notifica del ricorso. Riguardo la comunione legale "a comunione dei beni si scioglie quando il giudice autorizza i coniugi a vivere separati o al momento di sottoscrivere la separazione consensuale". Il 'divorzio breve' sara' operativo anche per i procedimenti in corso. .
Fisco

Bonus Irpef, proposta l'estensione a pensionati e famiglie monoreddito

Nicola Colapinto Giovedì, 29 Maggio 2014

Da lunedì scorso oltre 10 milioni di lavoratori dipendenti hanno visto la propria busta paga un pochino più ricca. La promessa elettorale di Renzi di concedere da maggio i famosi 80 euro in busta paga è stata formalmente mantenuta, nonostante tutte le critiche sollevate in questi ultimi due mesi.

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Una mossa certamente abile a cui si deve buona parte del successo del Pd alle elezioni europee. La platea dei beneficiari è infatti molto vasta: sono circa 12,2 milioni i soggetti che potranno vedere crescere le buste paga di ben mille euro l'anno a regime. Il bonus da 80 euro riguarda chi ha un reddito annuo lordo compreso tra i 8 e i 24 mila euro annui; la somma erogata scende fino ad azzerarsi del tutto oltre i 26 mila euro di reddito; rientrano tra i beneficiari non solo i lavoratori dipendenti a tempo pieno part time o con contratto di collaborazione ma anche i cassaintegrati, lavoratori mobilità o in disoccupazione.

Il beneficio tuttavia potrebbe ora allargarsi rapidamente se fosse accolto l'emendamento proposto da Ncd al decreto Irpef in corso di esame in Senato. Il nuovo centro Destra ha chiesto infatti di allargare lo sconto Irpef anche le famiglie con reddito oltre 26.000 euro a condizione che siano monoreddito e con almeno tre figli a carico. Secondo il viceministro all'Economia Enrico Morando l'esecutivo sta valutando attentamente questa ipotesi presentata in quanto il costo non sarebbe proibitivo; secondo le stime presentate dai firmatari la proposta avrebbe un costo oscillante tra i 40 e 50 milioni di euro.

Bonus Irpef esteso ai pensionati
Superato questo passaggio il premier ha comunque promesso che dall'anno prossimo, quando la misura diventerà strutturale, il bonus sarà esteso anche nei confronti dei pensionati e dei lavoratori incapienti (cioè verso coloro che guadagnano meno di 8mila euro all'anno). Piu' in bilico invece l'estensione del beneficio alle partite Iva il cui costo sarebbe troppo elevato secondo i tecnici del ministero dell'economia. 

E intanto sulla proposta di Renzi arriva il plauso di Damiano: È importante l’annuncio del Premier Matteo Renzi a proposito dell’estensione, a partire dal 2015, degli 80 euro netti mensili anche ai pensionati. Questo impegno sana una discriminazione tra lavoratori dipendenti, che avranno questo aumento dalla fine del mese di maggio,  e pensionati. Vorremmo che l’attenzione posta dal Primo Ministro anche a questa categoria di cittadini facesse assumere come una delle priorità dell’Esecutivo la questione previdenziale" ha detto l'ex ministro del lavoro.

Sc: Monti, non entro nel Pd; Renzi 'sintesi' tra Merkel e Hollande

Redazione Giovedì, 29 Maggio 2014
- Roma, 29 mag. - "Mi sono ritirato nell'ottobre del 2013 quindi, chi si ritira, deve avere il buon gusto di non dare suggerimenti. Quando ero ancora presidente del partito avevo dato suggerimenti sul posizionamento del partito, non sono stato ascoltato a maggior ragione mi astengo oggi dal dare suggerimenti. Dentro Scelta civica ci sono molte persone capaci in grado di farlo. Rimane il fatto che alle elezioni del 2013 - in 50 giorni e senza soldi - siamo riusciti a raccogliere 3 mln di voti. Oggi Renzi ha avuto un grandissimo successo perche' ai voti che aveva, e' riuscito a aggiungere 2 mln e 700.000 voti". Lo ha detto il senatore a vita Mario Monti, ospite a "Agora'" su Raitre. L'ex opremier poi ha parlato del partito di Renzi: "Perche' non entro nel Pd? Perche' non sento la vocazione e non ho la missione di fare il politico, infatti sono uscito anche dal partito che ho fondato". "Renzi puo' fare un'ottima sintesi tra Merkel e quella meteora che fu Hollande quando si presento' sulla scena". Lo dice l'ex premier Mario Monti ad Agora' su Rai3. "Se l'Italia volesse farsi valere in Europa per ottenere una carica, le verrebbe gentilmente risposto: 'Avete gia' una carica importantissima con Mario Draghi'. Non e' escluso che un italiano possa avere una posizione importante, ma bisognerebbe che l'Europa fosse in difficolta' a trovare soluzioni alternative e che, quindi, fosse proprio l'Europa a chiederlo e che non fosse ostacolata dal governo italiano". Lo dice l'ex premier Mario Monti ad Agora' su Rai3. .

Altro...

Statali, i dirigenti saranno in prova per un triennio

Sergey Giovedì, 29 Maggio 2014

Dopo la tornata elettorale il governo riprende il lavoro sulle riforme, la prima in agenda è quella relativa alla pubblica amministrazione che dovrebbe essere approvata in Consiglio dei Ministri il prossimo 13 giugno.

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Mancano del resto pochi giorni al 31 Maggio, termine per la consultazione online che il ministro della funzione pubblica Marianna Madia ha avviato nei giorni scorsi per conoscere le idee dei lavoratori interessati alla riforma.

In ogni caso i punti all'ordine del giorno sono già abbastanza chiari. Soprattutto per quanto riguarda la dirigenza statale che vede diverse ipotesi sul tavolo del governo. A cominciare dalle modalità di ingresso a questa posizione. I nuovi dirigenti saranno infatti reclutati, oltre che attraverso le tradizionali forme concorsuali, mediante contratti a tempo determinato che potranno essere trasformati in rapporti a tempo indeterminato sulla base del rendimento del primo triennio del dirigente. Una sorta di messa in prova per tre anni per i neoassunti prima di poter ottenere la conferma a tempo indeterminato.

Un altro punto chiave della riforma sarà il tema della licenziabilità che sarà collegata al ruolo unico: in pratica chi rimarrà senza incarico per un certo periodo di tempo potrà essere licenziato liberamente dalla pubblica amministrazione. Senza contare che secondo la Madia i dirigenti potranno anche essere revocati sulla base di presupposti oggettivi sulla base di di specifiche ipotesi di responsabilità dirigenziali.

Novità che interesseranno anche le retribuzioni. Per la Madia queste dovranno essere legate non solo al merito, attraverso una valutazione che terrà conto di indicatori relativi sia all'andamento dell'economia in generale che della pubblica amministrazione, ma dovranno anche essere livellate per evitare i paradossi attualmente esistenti tra le varie Pa.  L'obiettivo dichiarato è quello di uniformare gli stipendi dei dirigenti in modo da evitare che, ad esempio, chi lavora al Tar o alla presidenza del Consiglio possa guadagnare cifre molto più elevate rispetto ai dirigenti delle Entrate o di altri ministeri con lo stesso grado.

Inail, premi ridotti per donne e over 50

Eleonora Accorsi Giovedì, 29 Maggio 2014

Dopo aver ottenuto  un parere dal Ministero del Lavoro, di concerto con il MEF, l’Inail  ha emanato ieri una circolare esplicativa in merito alla riduzione del 50% in caso di assunzioni over 50 e donne di qualunque età, così come previsto dalla legge 92/2012.

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Infatti, per le assunzioni effettuate dal 1° gennaio 2013 con contratto di lavoro dipendente a tempo determinato (anche in somministrazione) di lavoratori di età non inferiore ai 50 anni, disoccupati da oltre 12 mesi, spetta la riduzione del 50% dei premi per 1 anno. La riduzione è prolungata di 18 mesi se il contratto è trasformato a tempo indeterminato.

Stesse agevolazioni sono applicate, nel rispetto del regolamento Ce 800/2008, ai datori di lavoro che assumono donne di qualsiasi età, prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi, residenti in aree agevolate dell'Unione europea, individuate di anno in anno con decreto ministeriale e per quelle di professioni o settori economici caratterizzati da disparità occupazionale di genere.

Monti: senza Scelta Civica Berlusconi sarebbe al Quirinale

Redazione Giovedì, 29 Maggio 2014
- Roma, 29 mag. - "Senza Scelta civica scesa in campo - perche' io, oggi, non direi piu' "salita in politica" - nel febbraio 2013 nessuno avrebbe fermato Berlusconi o oggi sarebbe presidente della Repubblica". A rivendicare il ruolo politico di Sc e' il senatore a vita Mario Monti, intervenendo ad Agora' (Rai3). Monti ricorda anche di aver chiesto che "Sul finire del 2013 a Bersani: 'Saresti disposto a costruire un Pd non preda di Fassina e della Cgil?'. In quel caso io non avrei sentito il bisogno di lanciare una proposta elettorale come Scelta civica, ma Bersani mi rispose di no". L'ex premier spiega di non voler entrare nel Pd di Renzi "perche' non sento la vocazione e non ho la missione di fare il politico, infatti sono uscito anche dal partito che ho fondato". Comunque rivendica "La linea che Renzi sta affermando vigorosamente e con capacita' politica, e' la linea del mio governo adattata ad una situazione in cui non c'e' piu' emergenza finanziaria, per fortuna di Renzi e nostra". .

Tasi 2014, dal Governo arriva il via libera al rinvio

Bernardo Diaz Giovedì, 29 Maggio 2014

Ormai ci siamo. Il governo è pronto a prorogare la Tasi e a varare i primi decreti attuativi sulla delega fiscale.  A cominciare da quello sulle commissioni censuarie, legato alla riforma del catasto, e dal testo sulle semplificazioni fiscali. E' quanto ha annunciato il Ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan ieri nel corso del Forum sulla Pa.

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Sono questi i primi provvedimenti economici che il Governo approverà a breve dopo il significativo successo ottenuto dal Pd di Matteo Renzi nella tornata elettorale delle europee appena conclusa. La tabella di marcia non è stata ancora ufficialmente confermata ma il premier è fermamente intenzionato a rispettare impegni e scadenze annunciati prima del 25 maggio.

Per quanto riguarda la Tasi lo slittamento dovrebbe riguardare la prima rata da giugno a ottobre per quei Comuni che non hanno deliberato aliquote entro il 23 maggio. Sulla vicenda il governo sta pensando di intervenire sia con un decreto legge che con un emendamento da presentare al decreto legge Irpef che attualmente è all'esame della commissione Finanze del Senato.

Nel decreto si metterà nero su bianco la data in cui i contribuenti nei comuni ritardatari dovranno presentarsi alla cassa per il pagamento dell'acconto di Giugno. La data dovrebbe essere quella del 16 Ottobre, secondo quanto annunciato dal presidente dell'Anci Piero Fassino, anche se per ora l'unico comunicato ufficiale è quello del Mef che aveva fissato a settembre la data chiave per il pagamento dell'acconto. L'altro nodo da sciogliere è quello se applicare lo slittamento ad Ottobre (o a settembre) anche alle abitazioni principali che a legislazione vigente (articolo 1 del Dl 16/2014) pagherebbero invece in unica soluzione entro il 16 Dicembre; i comuni vorrebbero che il pagamento per queste abitazioni fosse anticipato ed allineato a quello degli altri immobili per esigenze di cassa.

Il decreto dovrebbe prevedere anche le norme che regolano gli anticipi della liquidità non incassata dei Comuni nel mese di giugno.

Per quel che riguarda le commissioni censuarie, la loro ridefinizione è precondizione essenziale per avviare la riforma del catasto che entro cinque anni rivedrà l'assetto immobiliare, sulla base dei metri quadri e non più sui vani. Spetterà proprio alle commissioni censuarie utilizzare il nuovo algoritmo che servirà ad avvicinare il valore medio delle abitazioni ai prezzi di mercato.

M5S: Lombardi, non si possono escludere nuove espulsioni

Redazione Giovedì, 29 Maggio 2014
- Roma, 29 mag. - "O Curro', Rizzetto e gli altri dissidenti si adeguano alle posizioni della maggioranza oppure, se non sono d'accordo, per dignita' dovrebbero andarsene. Basta con le pugnalate. Non possiamo piu' permetterci di avere nemici in casa. Se il massacro interno continuera', non va esclusa l'ipotesi di nuove espulsioni". Lo ha detto la deputata M5S, Roberta Lombardi, in un'intervista a 'Avvenire'. Un invito Lombardi lo rivolge anche a Federico Pizzarotti: "Ma - dice - non ha nulla da fare a Parma? Pizzarotti dovrebbe pensare piu' a essere un bravo sindaco. Sui temi nazionali, non conoscendo nel dettaglio le questioni, forse sarebbe preferibile che evitasse di intervenire". "Il cerchio magico? Non esiste - ha aggiunto Lombardi, smentendo ci sia un numero ristretto di parlamentari M5S piu' ascoltato e consultato da Beppe Grillo - sui palchi o in tv ci vanno Di Battista, Morra, Di Maio o la sottoscritta semplicemente perche' siamo piu' bravi. Magari Curro' e Rizzetto avranno altri talenti, ma io non li conosco". .
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