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Notizie

Pensioni

Esodati, Damiano: ora si approvi rapidamente la Riforma

Eleonora Accorsi Mercoledì, 28 Maggio 2014

L'Ex ministro del lavoro Cesare Damiano chiede, superata la tornata elettorale del 25 Maggio, un iter rapido per risolvere i problemi sul fronte delle pensioni a cominciare dalla riapertura del tavolo di confronto sulla questione esodati: "Chiediamo al Ministro del Lavoro Giuliano Poletti di riconvocare a breve il tavolo di confronto sul tema delle pensioni che ha visto,  nel corso della prima riunione del 7 maggio scorso,  la presenza dei dicasteri del Lavoro e dell’Economia, dell’ INPS e delle  Commissioni Lavoro di Camera e Senato.

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Dopo quel primo esame del tema degli ‘esodati’, occorre ora passare ad una soluzione di merito. Il ministro Poletti si è impegnato ad indicare prime proposte che,  per noi,  passano attraverso due strade:l’introduzione di un criterio di flessibilità nel sistema pensionistico, oppure  il ripristino del sistema delle quote, aggiornato rispetto alle soluzioni trovate nel 2007 dal Governo Prodi. Va ricordato che la Commissione Lavoro della Camera ha formulato un testo, frutto della ricerca unitaria di tutti i partiti, che potrebbe essere calendarizzato per l’aula entro la fine del mese di giugno. Prima di quella data va trovata una soluzione, compresa la copertura finanziaria: altrimenti la questione ‘esodati’ corre il rischio di restare al palo.

Adozioni: Boschi, lavoriamo a una riforma del settore

Redazione Mercoledì, 28 Maggio 2014
- Ciampino, 28 mag. - il governo puntera' a rendere piu' agevoli le adozioni attraverso una riforma del settore. Lo ha detto il ministro Maria Elena Boschi al suo arrivo nello scalo militare di Ciampino con il volo di Stato da Kinshasa con a bordo i 31 bimbi congolesi adottati da 24 famiglie italiane e finalmente a casa dopo una lunga e intricata vicenda anche diplomatica. "Stiamo lavorando e cercheremo di affrontare il problema delle adozioni", ha detto la Boschi, apparsa stanca dal lungo volo ma anche visibilmente felice per l'esito di questa vicenda. Il ministro ha sottolineato il lavoro congiunto di questi mesi tra palazzo Chigi, la Farnesina, la Commissione adozioni internazionali per arrivare poi in questi ultimi giorni alla stretta finale per la risoluzione del caso. Durante il volo, il ministro ha detto di essere stata costantemente in contatto con il premier Matteo Renzi, che ieri aveva annunciato la conclusione positiva della vicenda. Alla domanda se sia in programma una festa a palazzo Chigi con le famiglie adottive e i bimbi congolesi, il ministro ha risposto: "La vera festa e' quella che fanno le famiglie con i loro bambini". E infine: "Spero che da questa vicenda anche altre famiglie adottive possano veder concluso il loro iter". .
Fisco

Acconto Tasi 2014, si avvicina la scadenza del 16 Giugno

Bernardo Diaz Mercoledì, 28 Maggio 2014
Si inizia a chiarire il quadro finale dei Comuni che chiameranno i contribuenti a versare l'acconto Tasi il 16 giugno dopo aver approvato in tempo le delibere con le aliquote, e averle pubblicate sul sito del dipartimento Finanze entro il 31 Maggio.

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Ancora pochi giorni dunque prima di conoscere definitivamente quali saranno i comuni cd. "puntuali".  Il ministero del l'Economia ha diffuso ieri l'ultimo dato sulle delibere pubblicate: sono 2.163 ma mancano ancora alcune delibere da elaborare e pubblicare. I Comuni però hanno ancora qualche ora per inviare le delibere (approvate entro il 23 Maggio) al MEF che provvederà a renderle pubbliche e quindi efficaci rispetto alla data del 16 Giugno.

A parte quest'ultimo rush la maggioranza dei comuni non ha deliberato e pertanto, in ben 6mila Comuni, l'appuntamento con la Tasi sarà rinviato a ottobre (si attende conferma ufficiale con un decreto) o a dicembre (data però che vale solo per le prime case).

Ricapitolando: 
Per i Comuni che deliberano e pubblicano entro maggio la Tasi si paga entro il 16 giugno con una prima rata in acconto, pari al 50% dell’imposta complessivamente dovuta calcolata sulla base dell'aliquota e delle detrazioni deliberate per ogni tipologia di immobile. Il saldo si versa entro il 16 Dicembre. Nei comuni ritardatari (possono approvare le delibere entro il 31 luglio) le scadenze si sdoppiano a seconda se trattasi di immobile principale, si pagherà tutto in unica soluzione il 16 Dicembre, o di altri immobili (si pagherà probabilmente il 16 Ottobre l'acconto e il saldo il 16 Dicembre).

A regime, poi dal 2015, il versamento potrà essere effettuato in un’unica soluzione entro il 16 giugno oppure in due rate. Nel caso delle due rate, la prima andrà pagata sempre entro il 16 giugno e sarà pari al 50% del totale, calcolato sulla base dell'aliquota e delle detrazioni dei dodici mesi dell'anno precedente. La seconda rata andrà saldata entro il 16 dicembre con eventuale conguaglio in base agli atti pubblicati sul sito del ministero dell'Economia entro il 28 ottobre di ciascun anno di imposta. 




Immigrati: Alfano, da inizio anno sbarcati quasi 40mila

Redazione Mercoledì, 28 Maggio 2014
- Roma, 28 mag. - "Nei primi cinque mesi di quest'anno sono sbarcati sulle nostre coste 39.538 migranti". Ad aggiornare il dato e' il ministro dell'Interno Angelino Alfano in audizione davanti al Comitato Schengen. "Con l'accentuarsi dell'instabilita' politica in Nordafrica, soprattutto in Libia - ha spiegato il ministro - crescono le spinte all'immigrazione: e' ragionevole stimare che il trend restera' in crescita anche nel 2014, anche se non abbiamo indicatori del numero esatto dei migranti che sbarcheranno". .
Lavoro

Riforma Pa, Madia: la mobilità sarà su base volontaria

Sergey Mercoledì, 28 Maggio 2014
Il governo accelera sulle Riforme del mercato del Lavoro e della Pubblica Amministrazione. E' questa una delle prime conseguenze del voto di domenica scorsa che ha sostanzialmente legittimato il primo ministro Matteo Renzi.

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E' il titolare del Dicastero di Via Veneto, Giuliano Poletti, che ha confermato l'intenzione del governo di accelerare sul ddl delega sul lavoro: «È una riforma strutturale. Ed è immaginabile che si chiuda entro la fine dell'anno e se ciò accadesse noi saremo in grado di metterla rapidamente a regime», ha detto il ministro. L'obiettivo è condiviso dal relatore e presidente della commissione Lavoro del Senato, Maurizio Sacconi che ha sottolineato l'intenzione di chiudere la parte di discussione e l'approvazione a Palazzo Madama del testo di legge delega entro luglio.

Riforma del Lavoro: Ddl da approvare entro Settembre
Se si coglierà questo obiettivo, ha aggiunto Poletti, «già a settembre si potrà avere il ddl in Aula alla Camera e quindi farlo camminare velocemente». Naturalmente, ha spiegato il titolare del Lavoro, «se nel merito le posizioni interne alla maggioranza e in Parlamento saranno sufficientemente vicine si potranno evitare più passaggi parlamentari». Poletti ha ricordato anche che il ministero del Lavoro sta lavorando «per predisporre tutti gli elementi per la stesura dei decreti attuativi della delega. Faremo un lavoro preparatorio che ci metterà in condizione di agire rapidamente appena il Parlamento approverà la legge delega».

Lavoro Pubblico - Madia: Contratti bloccati sino al 2014
Per quanto riguarda invece il pubblico impiego il ministro della Funzione Pubblica ha detto che "al momento, i contratti al pubblico impiego sono «bloccati fino alla fine del 2014», in mancanza di fondi per poterli rinnovare, ma con la riforma della Pa che il governo presenterà a giugno sarà possibile «recuperare risorse per sbloccare i contratti».   Il ministro ha però evidenziato che nel Def «non si dice assolutamente che i contratti sono bloccati fino al 2020», ma solo che questi «sono bloccati fino alla fine del 2014». Il ministro ha fatto notare poi che nei 44 punti indicati per la riforma della Pa e contenuti nella lettera aperta che ha dato il via alla consultazione pubblica sui contenuti della riforma manca qualsiasi accenno al taglio degli investimenti e delle risorse.

Riforma della Pa: La mobilità sarà volontaria
Per quanto riguarda la mobilità del settore il ministro ha detto che è una «grandissima ingiustizia» quella riservata ai precari dell'amministrazione pubblica, sottolineando che la "mobilità del personale su cui sta lavorando il ministero non sarà coatta e forzosa ma volontaria, e tale da riconoscere al dipendente pubblico il diritto di rimanere a lavorare in un arco di chilometri tali dal luogo di residenza che consentano di svolgere la vita privata". Quindi, ha sottolineato che i dipendenti pubblici non possono rimanere a lavoro oltre la pensione, mentre tanti giovani sono senza occupazione: «Vogliamo ricostruire tutti assieme - ha concluso - un'amministrazione dove le persone giuste possono restare nel posto giusto al momento giusto».

Altro...

Ue: Renzi detta le priorita'. Prima il lavoro poi le poltrone

Redazione Mercoledì, 28 Maggio 2014
- Bruxelles, 28 mag. - Il presidente del Consiglio Matteo Renzi e' "molto piu' interessato a discutere su come spendere bene i soldi europei per creare posti di lavoro che non preoccupato di discutere di una poltrona o di un incarico". Lo ha detto al termine del vertice Ue. Renzi e' tornato, parlando con i giornalisti al termine del Consiglio informale, sul tema che aveva gia' affrontato prima dell'inizio: la questione dei nomi "viene dopo la discussione sull'agenda e sulle cose da fare", ha ribadito. Durante il vertice, agli altri leader aveva detto che "nomina sunt consequentia rerum, dicevano gli antichi: prima mettiamoci d'accordo su cosa fare e poi decidiamo chi la fa". Il presidente del Consiglio si e' poi congedato dicendo che sarebbe subito partito per Roma. Fra i leader dei 28 paesi Ue c'e' "una grande consapevolezza che il passaggio e' delicato ma anche molto importante". Infatti, secondo il presidente del Consiglio Matteo Renzi "l'Europa ha parlato con un linguaggio molto duro rispetto anche alle aspettative di tanti" e "in Italia abbiamo qualche responsabilita' in piu'". Infatti, ha ricordato, l'Italia "e' il paese in cui piu' numerosa e' stata l'affluenza al voto, il paese in cui il mio, il nostro partito, il Partito Democratico, ha ottenuto il maggior numero di voti di tutti i partiti europei in termini assoluti, un risultato significativo, 11 milioni di voti". Ma questi voti, ha aggiunto, "hanno sconfitto il populismo ma hanno chiesto di cambiare l'Europa: chi vuole salvare l'Europa, deve cambiarla". Secondo Renzi, la discussione di oggi va "nella giusta direzione: nelle prossime settimane dovremo verificare se questo atteggiamento produrra' significativi passi avanti".

Ue: Renzi detta le priorita' Prima le scelte poi le nomine

Redazione Martedì, 27 Maggio 2014

- Bruxelles, 27 mag. - Il presidente del Consiglio Matteo Renzi e' "molto piu' interessato a discutere su come spendere bene i soldi europei per creare posti di lavoro che non preoccupato di discutere di una poltrona o di un incarico". Lo ha detto al termine del vertice Ue. Renzi e' tornato, parlando con i giornalisti al termine del Consiglio informale, sul tema che aveva gia' affrontato prima dell'inizio: la questione dei nomi "viene dopo la discussione sull'agenda e sulle cose da fare", ha ribadito. Durante il vertice, agli altri leader aveva detto che "nomina sunt consequentia rerum, dicevano gli antichi: prima mettiamoci d'accordo su cosa fare e poi decidiamo chi la fa".

Il presidente del Consiglio si e' poi congedato dicendo che sarebbe subito partito per Roma. Fra i leader dei 28 paesi Ue c'e' "una grande consapevolezza che il passaggio e' delicato ma anche molto importante". Infatti, secondo il presidente del Consiglio Matteo Renzi "l'Europa ha parlato con un linguaggio molto duro rispetto anche alle aspettative di tanti" e "in Italia abbiamo qualche responsabilita' in piu'".

Infatti, ha ricordato, l'Italia "e' il paese in cui piu' numerosa e' stata l'affluenza al voto, il paese in cui il mio, il nostro partito, il Partito Democratico, ha ottenuto il maggior numero di voti di tutti i partiti europei in termini assoluti, un risultato significativo, 11 milioni di voti". Ma questi voti, ha aggiunto, "hanno sconfitto il populismo ma hanno chiesto di cambiare l'Europa: chi vuole salvare l'Europa, deve cambiarla". Secondo Renzi, la discussione di oggi va "nella giusta direzione: nelle prossime settimane dovremo verificare se questo atteggiamento produrra' significativi passi avanti".

Sc: martedi' si decide dimissioni Giannini, Ichino lascia incarico

Redazione Martedì, 27 Maggio 2014
- Roma, 27 mag. - Scelta civica prende tempo. Il partito si esprimera' martedi' prossimo sulle dimissioni presentate questa sera dal segretario Stefania Giannini dopo il deludente risultato delle elezioni europee. E' quanto e' stato stabilito durante la riunione di questa sera della direzione. Ancora nessuna novita', invece, sul futuro dei capigruppo di Camera e Senato, Andrea Romano e Gianluca Susta, che in molti nel pomeriggio davano per dimissionari. Ieri alcuni parlamentari avevano avviato una raccolta di firme per chiedere ai due di fare un passo indietro, ma al momento Romano e Susta restano al loro posto. La tensione nel partito e' palpabile. Durante la riunione di questa sera, anche il senatore Pietro Ichino, responsabile del programma, ha lasciato il suo incarico. .

Renzi, ora cambiamo l'Europa Ue parli la lingua dei cittadini

Redazione Martedì, 27 Maggio 2014

- Bruxelles, 27 mag. - Con la consapevolezza di guidare il partito che ha ottenuto il miglior risultato e di governare il paese con la maggiore affluenza alle urne, il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha detto agli altri capi di Stato e di governo Ue, riuniti nel Consiglio informale per valutare le conseguenze del voto dei giorni scorsi, che "se vogliamo salvare l'Europa, dobbiamo cambiare l'Europa". Lo riferiscono fonti di palazzo Chigi. "Con questa forza - ha detto Renzi, che ha ricevuto le congratulazioni dei colleghi - vi dico che anche chi ha votato per noi ha chiesto di cambiare l'Europa".

In precedenza Renzia aveva detto: "Affronteremo con decisione tutte le scelte della Ue" anche perche' "l'Europa deve parlare il linguaggio dei cittadini". Riguardo alla partita delle nomine comunitarie sollecitata dalle domande dei cronisti il premier ha replicato che "tutte le discussioni sui nomi vengono dopo le discussioni e le scelte su cio' che l'Europa deve fare".

"Io sono qui a rappresentare l'Italia - ha esordito Renzi al suo ingresso al Consiglio - quindi uno dei piu' grandi paesi dell'Unione, un paese che intende affrontare le tante questioni sul tappeto con determinazione: credo sia necessario portare l'Europa a parlare il linguaggio concreto dei cittadini". E questo, ha aggiunto, e' cio' che "noi italiani faremo sentire con grande determinazione in questo percorso che inizia con il vertice informale di oggi e proseguira' con l'appuntamento del 26 e 27".

Quindi, ha aggiunto, "tutte le discussioni sui nomi per quel che ci riguarda vengono dopo rispetto all'accordo su che cosa dobbiamo fare". Ecco perche', secondo Renzi, "i nomi sono la conseguenza degli impegni presi". .

Anticorruzione: governo, per autoriciclaggio carcere fino 8 anni

Redazione Martedì, 27 Maggio 2014
- Roma, 27 mag. - Carcere fino ad otto anni (a partire da un minimo di tre) e multa da 10 mila a 100 mila euro per chi commette il 'nuovo' reato di autoriciclaggio. Carcere da 4 a 12 anni e multa da 10 a 100 mila euro, invece, per chi commette il reato di riciclaggio. E' la proposta del governo che oggi ha presentato in commissione Giustizia del Senato un emendamento al ddl anticorruzione. Ne' e' necessario che sia provato un danno perche' il delitto in questione sussista. Nessun intervento invece sui termini di prescrizione oggetto di proposte di modifica da parte del Pd. Entro giovedi' prossimo alle 18 il termine per i sub-emendamenti. Fuori dai casi di concorso nel reato, chiunque sostituisce o trasferisce denaro, beni o altre utilita' che provengono da un delitto non colposo o compie in relazione ad essi altre operazioni, ostacolando cosi' l'identificazione della provenienza del delitto, "e' punito con la reclusione da quattro a dodici anni e con la multa da euro 10 mila ad euro 100 mila", indica, infatti, la proposta dell'esecutivo elaborata dal dicastero che guida il guardasigilli, Andrea Orlando. Se questa e' la previsione per il riciclaggio, il testo stabilisce che la pena "della reclusione da tre ad otto anni e della multa da euro 10 mila a euro 100 mila" viene applicata nei confronti di coloro che, avendo commesso un delitto non colposo, sostituiscono, trasferiscono o impiegano denaro, beni o altre utilita', provenienti da tale delitto al fine di procurare a se' o ad altri un ulteriore vantaggio in attivita' imprenditoriali o finanziarie, per l'autoriciclaggio". Questa pena viene aumentata quando il fatto in questione e' commesso "nell'esercizio di una attivita' bancaria, finanziaria o di un'altra attivita' professionale, nonche' nell'esercizio dell'ufficio di amministratore, sindaco, liquidatore, ovvero di ogni altro ruolo con potere di rappresentanza dell'imprenditore". La pena, si dice ancora, e' diminuita se il denaro o le altre utilita' provengono da delitto per il quale e' stabilita una pena inferiore nel massimo a cinque anni di reclusione. Per incentivare condotte riparatorie e di collaborazione con l'autorita' giudiziaria, si prevede una misura premiale a favore di coloro che forniscono un 'aiuto' alle indagini o diano prova di avere rescisso il legame con il sodalizio criminale: la pena e' diminuita fino alla meta', si prevede infatti, per coloro che si siano 'efficacemente' adoperati ad evitare che la sostituzione o il trasferimento di denaro, beni e altre utilita' "siano portate a conseguenze ulteriori e per assicurare le prove del reato e l'individuazione dei beni, del denaro e delle utilita' oggetto, profitto, prezzo o prodotto del delitto". "Serie perplessita'", secondo quanto si apprende, sono espresse dal governo sulla formulazione del testo adottato dalla commissione di palazzo Madama nella parte in cui viene delimitata la rilevanza penale della condotta di autoriciclaggio, da introdurre come nuovo reato del Codice penale, attraverso la presenza di un danno concreto. Libera concorrenza, andamento dei mercati e trasparenza sono nozioni generiche che renderebbero pressoche' impossibile provare il delitto attraverso l'accertamento di una loro concreta compromissione come conseguenza di un fatto specifico. Nel testo base della commissione, relatore Nico D'Ascola (Ncd), si stabilisce infatti che venga punito con la reclusione da quattro a dodici anni e con la multa da 10 mila a 100 mila euro chiunque impiega proventi di un delitto non colposo in attivita' economico finanziaria "se dal fatto deriva nocumento alla libera concorrenza, alla trasparenza e all'andamento dei mercati". Il testo del governo non tocca le parti che riguardano la corruzione e il falso in bilancio. .
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