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Pensioni, Ecco cosa cambia con la Manovra 2026

 

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Pensioni, Ecco cosa cambia con la Manovra 2026

Bernardo Diaz Venerdì, 31 Ottobre 2025
Schizofrenia del Governo sull’adeguamento della speranza di vita. Tra le categorie esentate entrano i precoci con invalidità di almeno il 74% ma non i militari che, invece, vengono doppiamente penalizzati.

Dal 1° gennaio 2027 l’età pensionabile salirà di un mese e poi di altri due mesi dal 1° gennaio 2028 per un totale di tre mesi. Ma al comparto difesa e sicurezza (carabinieri, polizia, vigili del fuoco, guardia di finanza, militari) andrà peggio: l’aumento sarà di quattro mesi secchi dal 1° gennaio 2027 e di altri due mesi dal 1° gennaio 2028 per un totale di sei mesi. Lo prevede la bozza di manovra 2026 che nei prossimi giorni sarà trasmessa ufficialmente al Parlamento. Tra l’altro il ddl bilancio 2026 non rinnova né Opzione Donna né la Pensione Anticipata Flessibile.

L’aumento dell’età pensionabile

L’intervento più cospicuo riguarda il farraginoso meccanismo di adeguamento dei requisiti di pensionamento all’aspettativa di vita. Un appuntamento ormai che si rinnova ogni biennio tra dati Istat e successive correzioni legislative e che ogni volta impone ai lavoratori di aggiornarsi sul traguardo di pensionamento. Senza ripercorrere tutta la storia il ddl bilancio 2026 prevede un aumento di un mese dal 1° gennaio 2027 e di (altri) due mesi dal 1° gennaio 2028 per tutti i lavoratori dipendenti, anche del settore pubblico, e degli autonomi assicurati presso le gestioni dell’Inps.

Quindi:

  • dal 1° gennaio 2027 la pensione di vecchiaia ordinaria si matura con 67 anni ed un mese di anzianità anagrafica (oltre a 20 anni di contributi); dal 1° gennaio 2028 si passa a 67 anni e 3 mesi;
  • dal 1° gennaio 2027 la pensione anticipata ordinaria si matura con 42 anni e 11 mesi di contributi; 43 anni ed un mese dal 1° gennaio 2028. I requisiti sono sempre ridotti di un anno per le donne e continua ad applicarsi la finestra mobile di tre mesi;
  • dal 1° gennaio 2027 la pensione anticipata contributiva si matura con 64 anni ed un mese unitamente a 20 anni ed un mese di contribuzione «effettiva»; dal 1° gennaio 2028 con 64 anni e tre mesi unitamente a 20 anni e 3 mesi di contribuzione «effettiva». Continua ad applicarsi la finestra mobile di tre mesi;
  • dal 1° gennaio 2027 la pensione di vecchiaia contributiva si matura con 70 anni ed un mese unitamente ad almeno cinque anni di contribuzione «effettiva»; dal 1° gennaio 2028 con 70 anni e tre mesi.

Le prestazioni di cui ai due precedenti punti si applicano, come noto, solo ai soggetti privi di anzianità al 31 dicembre 1995 o a chi opta per il computo nella gestione separata dell’Inps ai sensi del Dm 282/1996. 

I dispensati 

Come in passato alcune categorie di lavoratori vengono esentati dai predetti adeguamenti. Facciamo prima un recap sulle categorie che sino ad oggi hanno beneficiato della dispensa.

Attualmente gli adeguamenti non si applicano:

  1. dal 1° gennaio 2017 ai requisiti di pensionamento specifici previsti dal d.lgs n. 67/2011 nei confronti dei lavori usuranti e i lavoratori notturni;
  2. dal 1° gennaio 2019 ai requisiti di accesso alla pensione di vecchiaia (67 anni e 20 anni di contributi) e alla pensione anticipata (42 anni e 10 mesi di contributi; 41 anni e 10 mesi di contributi) per le 15 categorie professionali rientranti nelle cd. «mansioni gravose» (tra cui operai edili; conduttori di gru e mezzi pesanti; personale scolastico di prima infanzia; etc.) se in possesso di almeno 30 anni di contribuzione, se tali attività risultino svolte per almeno sette anni negli ultimi dieci di attività lavorativa e se al momento del pensionamento non risultino beneficiari dell'Ape sociale;
  3. dal 1° gennaio 2019 ai requisiti di accesso alla pensione di vecchiaia (67 anni e 20 anni di contributi) e alla pensione anticipata (42 anni e 10 mesi di contributi; 41 anni e 10 mesi di contributi) per le stesse categorie di cui alla lettera a) cioè i lavori usuranti e i lavoratori notturni di cui al Dlgs 67/2011 a condizione che abbiano maturato almeno 30 anni di contribuzione e che abbiano svolto le predette attività lavorativa per almeno sette anni negli ultimi dieci anni di attività lavorativa oppure per almeno metà della vita lavorativa.
  4. L’esenzione, finora, non ha trovato applicazione nei confronti del requisito contributivo ridotto a 41 anni per i cd. lavoratori precoci. 

La (bozza) di legge di bilancio 2026 in ordine:

  1. conferma l’esenzione dall’adeguamento sino al 31 dicembre 2028 dei requisiti di pensionamento specifici previsti dal d.lgs n. 67/2011 per i lavori usuranti e i notturni. Questi soggetti, in sostanza, potranno continuare ad accedere alla pensione con le vecchie quote (a partire cioè da 61 anni e 7 mesi di età; 35 anni di contributi e perfezionamento del quorum 97,6);
  2. conferma l’esenzione dall’adeguamento dei requisiti di pensionamento per la pensione di vecchiaia e anticipata per i lavoratori addetti alle cd. mansioni gravose aggiungendo che tali attività possono essere svolte non solo da almeno sette anni negli ultimi dieci anni di attività lavorativa ma anche da «almeno sei anni negli ultimi sette» fermo restando il possesso di almeno 30 anni di contribuzione e la non titolarità dell’Ape sociale al momento del pensionamento;
  3. conferma l’esenzione dall’adeguamento dei requisiti di pensionamento per la pensione di vecchiaia e anticipata per i lavori usuranti e i lavoratori notturni di cui al Dlgs 67/2011 a condizione che abbiano maturato almeno 30 anni di contribuzione e svolto le predette attività lavorativa per almeno sette anni negli ultimi dieci anni di attività lavorativa oppure per almeno metà della vita lavorativa.
  4. Estende l’esenzione dall’adeguamento al requisito contributivo per la pensione anticipata ridotta (cioè 41 anni di contributi) ai lavoratori precoci in possesso di una invalidità civile pari o superiore al 74%.

Sostanzialmente i soggetti di cui alle lettere b) e c) potranno continuare ad accedere alla pensione di vecchiaia con 66 anni e 7 mesi di età unitamente ad almeno 30 anni di contribuzione sino al 31 dicembre 2028 oppure alla pensione anticipata con 42 anni e 10 mesi di contributi (41 anni e 10 mesi le donne). La previsione secondo cui è possibile fruire della dispensa anche da parte dei lavoratori che abbiano svolto le attività gravose per almeno sei anni negli ultimi sette di attività lavorativa comporta la possibilità di fermare l’adeguamento nei confronti di categorie non dispensate dal precedente scattato il 1° gennaio 2019 (cinque mesi). Quindi, in astratto, ci potrà essere un insieme di individui che andrà in pensione di vecchiaia con 67 anni di età e 30 anni di contributi sino al 31 dicembre 2028 anziché 66 anni e 7 mesi di età.

Militari

Per il comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico il Governo riserva una sorpresa. Non solo si applicheranno i sopra esposti adeguamenti (1 mese dal 2027 e 2 mesi dal 2028) ma dal 1° gennaio 2027 si applicherà anche un adeguamento aggiuntivo di tre mesi. L’aumento tondo sarà, quindi, di sei mesi complessivi.

Il comparto, come noto, gode dei requisiti di pensionamento ante-fornero. Ciò significa che la pensione di vecchiaia con meno di 35 anni di servizio sale a 61 anni e 4 mesi dal 1° gennaio 2027 e a 61 anni e 6 mesi dal 1° gennaio 2028 rispetto all’attuale requisito di 61 anni a cui aggiungere la finestra mobile di 12 mesi. La pensione di anzianità si raggiungerà con 41 anni e 6 mesi di contributi dal 1° gennaio 2028 fermo restando la finestra mobile di 15 mesi oppure con 58 anni e 6 mesi di età unitamente a 35 anni di contributi fermo restando una finestra mobile di 12 mesi.

Minime

A differenza delle prime indiscrezioni non ci saranno novità sul trattamento minimo Inps. Nel 2026 il suo valore base di 603,40 euro verrà rivalutato all’Istat e poi con la rivalutazione straordinaria dell’1,3%.

L’incremento al milione

Come ha già fatto la Manovra 2025 (incremento di 8 euro mensili e del limite di reddito di 104 euro per l’anno 2025), la Manovra 2026 incrementa la maggiorazione di 20 euro mensili e il limite di reddito di 260 euro per l’anno 2026.

Termini di pagamento del TFS/TFR

Dal 1° gennaio 2027 per i dipendenti pubblici che cessano dal servizio per raggiungimento del limite di età (cioè 67 anni) si riducono a 9 mesi (dagli attuali 12).

Proroga Ape sociale

La manovra proroga anche l’ape sociale per tutto il 2026 alle stesse condizioni di quest’anno (63 anni e 5 mesi di età; 30/36 anni di contributi; incumulabilità del trattamento con redditi da lavoro).

Non c’è, invece, la proroga di Opzione Donna né della Pensione Anticipata Flessibile.

Bonus Giorgetti

Il ddl di bilancio 2026, ancora, prevede la proroga del bonus al posticipo di pensionamento. Per l’anno 2026 è fruibile da chi matura i requisiti per la pensione anticipata: potrà chiedere di ricevere in busta paga, esentasse, la propria quota di contributi versata ogni mese all’Inps (in genere il 9,19% della retribuzione), in cambio del rinvio dell’andata in pensione.

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