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Grillo e i suoi martedi' davanti a Senato per dire no alla riforma
- Roma, 12 lug. - Grillo e i suoi martedi' scenderanno in piazza per opporsi al pacchetto di riforme. Una nuova puntata dell'opposizione del movimento pentastellato annunciata dalla senatrice Barbara Lezzi sul suo profilo Fb. "Malgrado le difficolta' del periodo, sarebbe significativo che chi puo' non ci lasciasse soli e ci raggiungesse a Roma, martedi' 15 luglio, ore 11 in Piazza Madama. Saremo con Beppe a dare voce ai cittadini che non vogliono essere esclusi dalle istituzioni". Il pacchetto approdera' in Aula lunedi' e che "sancira' - denuncia la senatrice - la sottomissione della Camera al governo e un Senato di non eletti". "I nominati nuovi senatori saranno anche immuni", rimarca Lezzi. "Ricordiamo - sintetizza - che il M5S apre all'abolizione della seconda Camera purche' si ripristini il diritto dei cittadini di scegliere i propri rappresentanti ed il dovere, per questi ultimi, di rinunciare per sempre all'immunita'". .
Delega Riforma Pa, il governo ritrova la proroga dell'opzione donna
Pare sia sostanzialmente confermata l'impostazione del governo in materia di pensioni e previdenza nel disegno di legge di Riforma della Pubblica Amministrazione. Venerdì, dopo quasi un mese di gestazione, il provvedimento è stato finalmente presentato dal Ministro Madia alla stampa. Kamsin Molte le limature che sono state effettuate in questo lasso di tempo ma, a sorpresa, nella bozza del testo aggiornata al 10 luglio, sono state confermate le misure che erano contenute nell'articolo 4 dell'originario testo denominato "Repubblica Semplice". Spostate nell'articolo 11 del nuovo testo il governo Renzi conferma le tre novità in materia previdenziale che, salvo ulteriori ripensamenti, dovrebbero essere ora presentate alle Camere.
La prima novità riguarda il pensionamento in deroga a 64 anni. Su questo fronte il disegno di legge delega introduce rilevanti modifiche all'articolo 24, comma 15-bis del decreto legge 201/2011. II comma 5 dell'articolo 11 aggiunge un comma 15-ter al predetto articolo con il quale viene estesa anche al personale del pubblico impiego la possibilità di conseguire il trattamento pensionistico anticipato al compimento di una età anagrafica non inferiore a 64 anni a condizione che abbia maturato, entro il 31 dicembre 2012, la vecchia quota 96 (cioè 60 anni di eta e 36 di contributi o 61 anni di eta e 35 di contributi); per le donne requisiti ancora piu' agevoli fissati in 60 anni e 20 anni di contributi. La possibilità è attualmente infatti limitata ai soli lavoratori dipendenti del settore privato.
Ai commi 1 e 2 dell'articolo 11 del disegno di legge si prevede poi, per conseguire l'obiettivo di un ricambio generazionale, l'introduzione della possibilità di trasformare il rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale. Nel quinquennio antecedente alla data di collocamento a riposo verrebbe consentito, al personale del pubblico impiego, la trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale con una prestazione lavorativa ridotta del 50%. All'atto del collocamento a riposo il dipendente avrà diritto al trattamento di quiescenza e previdenza che gli sarebbe spettato se fosse rimasto in servizio a tempo pieno nell'ultimo quinquennio. Che tradotto significa che l'amministrazione continuerà a versargli i contributi pieni in modo che il lavoratore non subisca una penalità sulla rendita pensionistica.
Pare essere confermata anche la misura che sino ad oggi era piu' in dubbio. La proroga generalizzata dell'opzione donna. Il comma 3 dell'articolo 11 del testo di delega prevede la possibilità di accedere, entro il 2018, al trattamento pensionistico anticipato in presenza di una anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni e di una eta anagrafica pari o superiore a 57 anni e relativi adeguamenti dell'età previsti dalla normativa vigente, previa opzione per una liquidazione del trattamento pensionistico secondo le regole di calcolo del sistema contributivo. Si tratta, com'è noto del regime sperimentale donna, che verrebbe pertanto esteso anche in favore dei lavoratori uomini.
Con il provvedimento di delega dovrebbe concludersi questa prima fase di misure per modernizzare la Pa che il governo ha avviato con il Dl 90/2014 attualmente all'esame della Camera. Fonti vicine all'esecutivo confermano che il disegno di legge delega sarà inviato in Parlamento la prossima settimana, ma verrà esaminato solo a partire da settembre perché prima bisogna concentrarsi sulla conversione del dl.
Zedde
Lavoratori dello spettacolo, sì all'incentivo all'esodo Fornero
Con circolare Inps 90/2014, l'istituto di previdenza pubblico ha indicato le modalità attuative per il prepensionamento dei lavoratori iscritti all'ex Enpals a cui mancano massimo quattro anni all'età pensionabile. Kamsin Il ministero del lavoro infatti aveva dato parare positivo all'estensione del cd. incentivo Fornero all'esodo anche ai lavoratori in questione. Com'è noto la misura, prevista dalla legge 92/2012 prevede un anticipo della pensione qualora al dipendente manchino al massimo quattro anni all'età pensionabile all'esito di un accordo sindacale in cui il datore accetti di pagare gli oneri previdenziali (contributi figurativi) e la retribuzione del dipendente per tutto il periodo di attesa alla pensione.
Ebbene l'Inps ha precisato che anche ai lavoratori iscritti all'ex Enpals si applicano le ordinarie disposizioni, contenute nella circolare inps 119/2013, fatta eccezione di quelle relative al calcolo dell'onere. In particolare le somme occorrenti a coprire la contribuzione figurativa sono calcolate sulla base dell'aliquota di finanziamento del fondo pensioni lavoratori dello spettacolo. L'Inps ricorda che per l'anno 2014, l'aliquota contributiva e i massimali di riferimento sono i seguenti: a) per i lavoratori iscritti al 31 dicembre 1995: aliquota del 33% calcolata sull'imponibile di riferimento giornaliero fino al massimale di 729,90 euro, con applicazione del sistema di calcolo dei contributi per fasce di retribuzione giornaliera, senza applicazione della contribuzione di solidarietà; b) per i lavoratori iscritti dopo il 31 dicembre 1995: aliquota pari al 33% calcolata sull'imponibile di riferimento fino al massimale annuo di 100.123 euro, senza l'applicazione della contribuzione di solidarietà.
Zedde
Lupi, Alitalia: il numero degli esuberi scende a 980
Il numero degli esuberi, ha annunciato il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, e' sceso da 2.251 esuberi del piano industriale a 980 che andranno in mobilita' e utilizzeranno per la prima volta il nuovo contratto di ricollocamento previsto dalla legge di stabilita'. Ma i nodi da sciogliere sulla trattativa Alitalia restano tanti. Kamsin Per 250 assistenti di volo il piano prevede la permanenza in azienda con contratti di solidarieta'. I restanti 1.021 lavoratori dovrebbero essere ricollocati in altre aziende.
"Quello di questi giorni - ha dichiarato ministro - e' stato un buon lavoro: ora siamo al rush finale. Il nostro obiettivo era come ricollocare gli esuberi e secondo i dati ai quali siamo arrivati questo numero si e' ridotto a circa 980". Questi lavoratori andranno in mobilita' con l'80% dello stipendio per quattro anni. Alitalia e Etihad hanno dato la disponibilita' a "tenere 250 assistenti di volo con contratti di solidarieta' evitando che debbano andare in mobilita'".
Riguardo a 1021 dipendenti in eccesso che dovrebbero essere ricollocati in altre aziende, Lupi ha riferito che "l'Alitalia sta facendo una puntuale declinazione". Ma lo stesso ministro ha fatto presente che "nessuna azienda potra' assumere degli esuberi se non ne avra' realmente bisogno". Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha fatto notare che il governo mette in campo per la prima volta lo strumento dei contratti di ricollocamento previsti dalla legge di stabilita': "Per quanto mi riguarda abbiamo messo sul tavolo la possibilita' di usare sperimentalmente il contratto di ricollocamento previsto nella legge di stabilita' per il quale, mi sembra, c'e' gia' uno stanziamento di 15 milioni per la fase sperimentale". "Questo strumento - ha spiegato - consente a chi e' in mobilita' di fare un accordo con le agenzie del lavoro, in questo caso del Lazio, con il supporto di una unita' di missione alla quale partecipano i ministeri interessati, in questo caso del Lavoro e delle Infrastrutture e Trasporti, la Regione in collaborazione con l'Enac".
Zedde
Alitalia, Il piano del governo: 2.250 esuberi, 980 in mobilita'
Il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Maurizio Lupi e il titolare del dicastero del Lavoro Giuliano Poletti hanno incontrato i sindacati e illustrato loro le ultime proposte del Governo. Kamsin Alla fine dell'incontro Lupi, ha indicato: "Dei 2.251 esuberi del piano industriale Alitalia, 980 andranno in mobilita' e utilizzeranno per la prima volta il nuovo contratto di ricollocamento previsto dalla legge di stabilita'. Per 250 assistenti di volo e' invece prevista la permanenza in azienda con contratti di solidarieta'. I restanti 1.021 lavoratori dovrebbero essere ricollocati in altre aziende" Insomma, dalle parole del ministro emerge che la nuova Alitalia avra' 2000 dipendenti in meno.
"Il lavoro di questi giorni - sono parole del ministro - e' stato un buon lavoro: ora siamo al rush finale. Il nostro obiettivo era come ricollocare gli esuberi e secondo i dati ai quali siamo arrivati questo numero si e' ridotto a circa 980 si tratta di lavoratori che beneficeranno della mobilita'.
In particolare - ha aggiunto - oggi ho comunicato ai sindacati la disponibilita' dell'Alitalia e di Etihad di tenere 250 assistenti di volo con contratti di solidarieta' evitando che debbano andare in mobilita'". "I 980 esuberi andranno in mobilita' con l'80% dello stipendio per quattro anni e a costoro verra' applicato il contratto di collocamento previsto dalla legge di stabilita".
Riguardo a 1021 dipendenti in eccesso che dovrebbero essere ricollocati in altre aziende, Lupi ha riferito che "l'Alitalia sta facendo una puntuale declinazione". Ma lo stesso ministro ha fatto presente che "nessuna azienda potra' assumere degli esuberi se non ne avra' realmente bisogno".
Zedde
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Ciampi: Napolitano, affettuoso augurio di pronta guarigione
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Delega Riforma Pa, il Cdm non svela la proroga dell'opzione donna
Dopo uno stop di quasi un mese il disegno di legge delega di Riforma della Pubblica Amministrazione torna in campo. Ieri, dopo un lungo restyling, il testo del ddl è stato licenziato dal Consiglio dei Ministri. Kamsin Com'è noto alcune delle novità originariamente previste sono confluite nei due decreti legge, Riforma della Pa (Dl 90/2014) e Decreto Competitività (Dl 91/2014). Così il testo è passato di nuovo a Palazzo Chigi, da dove ora prenderà la strada delle Camere. Nel segnalarne l'approvazione lo stesso presidente del Consiglio ha sottolineato la «rivoluzione copernicana» attesa soprattutto in materia di rapporto tra cittadino e amministrazione pubblica.
Nel provvedimento è stato inserito un capitolo dedicato proprio all'accelerazione ed alla semplificazione dei servizi per cittadini e imprese con l'intenzione di «ridurre la necessità dell'accesso fisico alle sedi degli uffici pubblici». In attesa di conoscere il testo ufficiale del provvedimento, attualmente non ancora diffuso dall'esecutivo, è possibile delineare le linee di intervento in pochi punti.
Semplificazione del Rapporto con le Pa - Entro mille giorni l'obiettivo del governo è quello che tutte le informazioni e documenti tra Pa e cittadino siano messe on line oppure recapitate a domicilio. Le amministrazioni dovranno assicurare la trasmissione dei dati in forma telematica. Per imprese e cittadini verrà riaffermato il concetto dello sportello unico, in particolare per le attività produttive e l'edilizia; ma il dialogo con l'amministrazione dovrà svolgersi per via digitale, anche grazie all'uso di software aperti ed all'interoperabilità dei sistemi informativi. In questo modo gli interessati potranno interagire nei procedimenti amministrativi. Novità anche per quanto riguarda la circolazione stradale con l'assorbimento del Pra nella Motorizzazione con significativi risparmi per l'utenza.
Dirigenza Pubblica - L'altro grande tema è quello della dirigenza. Per ogni amministrazione sarà stabilito un numero massimo di dirigenti in rapporto a quello dei dipendenti; verrà inoltre introdotta una distinzione tra le figure con un profilo più manageriale, incaricate di gestire le risorse umane e finanziarie, ed esperti portatori di competenze specifiche. Si procederà all’istituzione di un ruolo unico e all'introduzione di ruoli unificati anche per la dirigenza delle amministrazioni non statali, con possibilità di scambio tra dirigenti appartenenti a ruoli diversi e una omogeneizzazione delle retribuzioni.
Gli incarichi dirigenziali verranno attribuiti tramite procedura con avviso pubblico e verrà fissata anche la loro durata (probabilmente triennale). I dirigenti privi di incarico verranno messi in disponibilità, e successivamente licenziati in mancanza di un nuovo incarico. Per tutti ci sarà un processo di valutazione dei risultati basato su criteri precisi.
Conferenza dei servizi - Il governo punta a ridefinire i casi di convocazione obbligatoria della conferenza di servizi, con riduzione delle relative ipotesi ed una riduzione dei termini di conclusione del procedimento. Nei decreti attuativi il governo si riserva anche di semplificare i lavori della conferenza di servizi, anche attraverso l’utilizzo di strumenti informatici nell'ottica di una agevolazione delle modalità di svolgimento dei lavori delle Conferenze dei Servizi.
Per quanto riguarda le pensioni il comunicato governativo non ha confermato la presenza delle misure circolate nella bozza dello scorso 14 giugno. Sarà quindi necessario attendere il testo ufficiale del provvedimento per verificarne la loro presenza.
Zedde