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Notizie

Fisco

Bonus Irpef, ecco come i datori recuperano il bonus

Redazione Venerdì, 11 Luglio 2014

Sarà piu' facile per i datori di lavoro recuperare, in compensazione, tramite il modello F24, il credito d'imposta del Bonus Irpef erogato ai propri dipendenti. Kamsin La compensazione non sconta i limiti ordinari come quello dell'importo massimo annuale di 700mila euro o quello del divieto di utilizzo in presenza di debiti iscritti a ruolo. Sono queste le precisazioni contenute nella circolare diffusa dall'Agenzia delle Entrate. Il provvedimento chiarisce come recuperare il Bonus Irpef, dopo le modifiche introdotte in sede di conversione in legge del Decreto Irpef.

Nel dettaglio, i datori di lavoro, per poter recuperare il credito erogato ai lavoratori, dovranno utilizzare esclusivamente il modello F24 e potranno utilizzare l'importo corrispondente al credito in compensazione di qualsiasi importo a debito (anche in sezioni diverse dalla sezione dedicata allo Stato, come Inps, Regioni, Imu e altri tributi locali).

L'eventuale credito non utilizzato in compensazione potra' essere utilizzato nei successivi versamenti effettuati tramite modello di pagamento F24. Sono comunque fatti salvi i comportamenti dei sostituti d'imposta che, prima dell'entrata in vigore della legge di conversione, abbiano recuperato il credito erogato ai lavoratori utilizzando il modello di pagamento F24. Inoltre il recupero mediante compensazione in F24 del credito erogato al lavoratore non e' soggetto al limite annuale di 700mila euro. Inoltre, con il documento di prassi di oggi, le Entrate precisano che il recupero non e' soggetto neanche al divieto di compensazione in presenza di debiti iscritti a ruolo, per imposte erariali ed accessori, di ammontare superiore a 1.500 euro.

Il sostituto d'imposta che in un dato mese eroga il credito ad alcuni lavoratori e contestualmente recupera il credito ad altri lavoratori, dovra' utilizzare in compensazione o versare solo l'importo netto risultante dalla differenza. Se l'importo del credito erogato e' superiore a quello recuperato, il sostituto d'imposta puo' utilizzare in compensazione solo l'importo netto risultante dalla differenza. Se, invece, l'importo del credito recuperato ai lavoratori e' superiore a quello erogato, il sostituto d'imposta deve versare la differenza a debito entro gli ordinari termini di versamento delle ritenute d'acconto, utilizzando il codice tributo 1655.

Zedde

Pensioni

Pensioni Quota 96, oggi l'emendamento per salvare 4mila docenti

Rossini V Venerdì, 11 Luglio 2014

Oggi sarà presentato l'emendamento al testo del decreto legge sulla riforma della pubblica amministrazione (Dl 90/2014) che dovrebbe consentire a 4mila docenti che hanno maturato un diritto a pensione entro l'anno scolastico 2011/2012 il collocamento in quiescenza dal prossimo 1° Settembre 2014. Kamsin Si tratta di una modifica condivisa praticamente da tutte le forze politiche che ha avuto la scorsa settimana il via libera anche dell'esecutivo e quindi, se non ci saranno intoppi o ripensamenti dell'ultimo minuto, la novità dovrebbe diventare legge dello stato prima della pausa ferragostana.

La modifica che, come già anticipato da Pensioni Oggi nei giorni scorsi ricalca in pieno il disegno di legge Ghizzoni/Marzana, consentirà al personale docente che ha maturato un diritto a pensione entro il 31.8.2012 di accedere alla vecchia disciplina pensionistica, quella vigente prima dell'entrata in vigore del Dl 201/2011.

Interessati sono quindi i lavoratori e le lavoratrici che hanno maturato entro tale data i requisiti per la pensione di anzianità all'epoca vigenti (cioè la quota 96 o 40 anni di contributi) oppure i requisiti per la vecchiaia (cioè 65 anni unitamente ad almeno 20 anni di contributi). L'emendamento, che interviene sull'alinea del comma 14 dell'articolo 24 del Dl 201/2011, specifica che il beneficio è riconosciuto con decorrenza dal 1° Settembre 2014 all'esito di una procedura di monitoraggio delle domande.

Il mantenimento della previgente disciplina consentirà inoltre ai docenti coinvolti di non incappare nella penalizzazione prevista dell'articolo 24, comma 10 del Dl 201/2011 qualora essi non abbiano perfezionato i 62 anni età alla data della decorrenza della prestazione previdenziale. Resta fermo tuttavia che il calcolo delle anzianità contributive maturate successivamente al 1° gennaio 2012 avverrà mediante il sistema contributivo.

La procedura - Gli interessati dovranno- entro 15 giorni dalla conversione in legge del provvedimento - inoltrare per via telematica apposita istanza volta al conseguimento del beneficio all'Inps; l'istituto provvederà a stilare la graduatoria dei beneficiari mediante un criterio progressivo risultante dalla somma dell’età anagrafica e dell’anzianità contributiva vantate dai singoli richiedenti alla data del 31 dicembre 2012. Un meccanismo, questo, simile alle quello delle quote in cui la priorità in graduatoria si determinerà sulla base della somma dell'età anagrafica e di quella contributiva dell'istante: chi ha un valore piu' elevato dovrebbe pertanto acquisire priorità nella graduatoria. Qualora dal monitoraggio risulti il superamento delle 4 mila domande l’INPS non prenderà in esame ulteriori domande di pensionamento.

Le 4mila posizioni, tuttavia, dovrebbero in teoria essere sufficienti a garantire il beneficio a tutti coloro che avevano manifestato la volontà di lasciare. Infatti questo numero è stato individuato al termine di una ricognizione delle dichiarazioni ai fini del collocamento in quiescenza del personale della scuola che aveva maturato i requisiti entro l’anno scolastico 2011/2012, attivata dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca nel mese di ottobre 2013.

Resta il dubbio della tempistica: come sarà possibile che l'Inps sia in grado di stilare le graduatorie in tempo utile per rispettare la data del 1° Settembre?

Zedde

Salvini ripropone la castrazione chimica per gli stupratori

Redazione Venerdì, 11 Luglio 2014
- Roma, 11 lug. - "Lo scorso giugno, in pieno centro nella mia povera Milano, una ragazza e' stata violentata. Uno dei bastardi e' stato preso, un romeno di 20 anni. Ai Carabinieri, ridendo, avrebbe detto 'tanto esco subito'. Capito come fa paura questo Stato ai delinquenti?". Cosi', Matteo Salvini conclude il post sulla sua pagina Facebook rilanciando una proposta che a tratti si riaffaccia nel dibattito politico sulla sicurezza: "Fosse per me, CASTRAZIONE CHIMICA e non ride piu'", scrive infatti il segretario della Lega Nord ricorrendo ai caratteri maiuscoli che, nella grammatica del web, equivalgono a un urlo. .

Ok commissione a riforma Senato, da lunedi' 'patto' a prova Aula

Redazione Giovedì, 10 Luglio 2014
- Roma, 10 lug. - Alla fine di una giornata convulsa - quando sembrava profilarsi un nuovo stop alle riforme - maggioranza, Forza Italia e Lega trovano la quadra e cosi' la commissione Affari costituzionali del Senato licenzia il testo del ddl costituzionale. L'approdo in Aula viene pero' rinviato a lunedi' prossimo, ma si entrera' nel vivo solo tra martedi' e mercoledi', con la presentazione degli emendamenti per l'Assemblea e l'avvio delle votazioni. Quella, dunque, sara' il vero banco di prova per la tenuta del patto del Nazareno. Ma, almeno in commissione, lo scoglio che sembrava insormontabile e' stato superato: via libera al Senato non piu' elettivo e intesa sulle modalita' di individuazione dei futuri senatori. Resta il malumore dei frondisti, sia nel Pd che tra gli azzurri, anche se da ambo le parti i vertici dei partiti si affrettano a garantire che in Aula non ci saranno problemi. Esulta la ministra Maria Elena Boschi, che si dice "molto soddisfatta". Non e' da meno il premier Matteo Renzi: "E' una giornata di straordinaria importanza per il paese", afferma in conferenza stampa dopo il Cdm. E di fronte all'accusa di voler imprimere una deriva autoritaria, Renzi taglia corto: "Mi piacerebbe tanto discutere nel merito delle questioni, perche' quanto sento dire che stiamo andando verso una deriva autoritaria mi si stampa sul volto un sorriso". Per il presidente del Consiglio "il punto vero e' che noi stiamo dicendo che alcuni tabu' possono essere vinti se la classe politica ha coraggio". Infine lo stesso Renzi confessa: ""Non ho preoccupazione per il voto" in Aula. Il raggiungimento dell'accordo sul nuovo Senato, tuttavia, non e' stato un cammino facile. Dopo il nuovo emendamento presentato dalla relatrice Anna Finocchiaro, previo accordo con il capogruppo azzurro Romani e sotto la supervisione del ministro Boschi, il clima a palazzo Madama si e' fatto rovente: pomo della discordia, che ha visto salire sulle barricate Ncd e Lega, la definizione stringente dei criteri di scelta dei futuri senatori, che a dire dei 'piccoli' avrebbe penalizzato fortemente le forze minori a vantaggio dei grandi partiti. Al termine di una girandola di riunioni, contatti e incontri, si trova l'accordo, Forza Italia acconsente a modificare il testo dell'emendamento, che prevede ora confermata la composizione di Palazzo Madama con 95 senatori rappresentativi delle istituzioni territoriali piu' 5 senatori nominati dal presidente della Repubblica. Ma i Consigli regionali pero' "eleggono con metodo proporzionale i senatori fra i propri componenti e, nella misura di uno per ciascuno, fra i sindaci dei comuni dei rispettivi territori". In sostanza, i seggi vengono assegnati "con un criterio rigidamente proporzionale" ma tenendo conto dei voti espressi dai cittadini oltre che dalla composizione dei consigli regionali. Si rinvia inoltre a una legge ordinaria la modalita' di elezione e di attribuzione dei seggi senatoriali e si introduce una norma transitoria, valida solo per la prima applicazione della legge, che introduce una lista bloccata di candidati, formata da consiglieri regionali e sindaci. E mentre le opposizioni, Sel e 5 Stelle in testa, gia' annunciano battaglia in Aula, i riflettori restano puntati sui 'dissidenti' del Pd e di Forza Italia. Entrambe le due forze politiche si riuniranno martedi': la mattina presto dovrebbero vedersi i senatori dem, mentre nel primo pomeriggio sara' la volta degli azzurri, il secondo round dell'assemblea congiunta di deputati e senatori alla presenza di Silvio Berlusconi. Oggi 22 frondisti azzurri hanno chiesto un rinvio dell'incardinamento del ddl in Aula. Per il capogruppo Romani - che oggi ha presieduto una riunione del gruppo, dove Denis Verdini ha spiegato che bisogna rispettare il patto e gli accordi presi, parlando anche separatamente con alcuni malpancisti - la "fronda" interna si e' ridotta e tutto il gruppo seguira' le indicazioni del partito. Ma uno dei piu' strenui oppositori al ddl, Augusto Minzolini - unico di FI a votare contro in commissione - garantisce che i frondisti sono compatti: "E chi lo dice che siamo diminuiti? Siamo anche piu' di quelli che hanno firmato la lettera". Tocchera' a Berlusconi martedi' - sempre che l'assemblea congiunta dei gruppi si tenga davvero - portare i malpancisti a piu' miti consigli. L'argomento e', almeno sulla carta, 'convincente': chi votera' contro la riforma del Senato esprimera' un voto contro di me. .

La riforma del Senato va in Aula Renzi non ho paura del voto

Redazione Giovedì, 10 Luglio 2014

- Roma, 10 lug. - Una giornata straordinaria per il Paese, quella che si e' chiusa oggi con il via libera alla riforma del Senato arrivato dalla Prima Commissione di Palazzo Madama. Matteo Renzi non nasconde la propria soddisfazione e vede disco verde sul prosieguo del cammino delle riforme. Ma quale fronde, ma quale crisi? Sulle cose da fare la maggioranza, e non solo, "e' d'accordo al 98 per cento". Persino i grillini, che Renzi vorrebbe tornare a incontrare la prossima settimana, si sono detti d'accordo con la gran parte delle cose da fare nella lettera inviata al Pd. E' anche per questo che il Presidente del Consiglio dichiara di "sorridere" quando si sente accusare di "progetto autoritario". "Non ho paura del voto" in Aula, ha poi continuato in conferenza stampa a palazzo Chigi: "Stiamo dando un grande segnale di cambiamento, stiamo dicendo che l'Italia puo' cambiare e che alcuni tabu' possono essere vinti da una classe dirigente che ha coraggio". Lo stesso coraggio che serve all'Italia, non per uscire da sola dalla crisi, ma per farsi "locomotore in grado di trascinare fuori L'Europa" dalla palude. Questo nonostante le previsioni, che Renzi dice di "non seguire" perche' portano a nascondere i dati reali: "La disoccupazione? Ci sono 54 mila nuovi posti di lavoro, ma nessuno o quasi lo sa", sottoliena Renzi. Il leitmotiv coraggio contro la paura, Renzi lo utilizza anche quando i giornalisti gli chiedono del taglio ai permessi sindacali: "Figuriamoci", risponde, "se temiamo di dimezzare il monte ore dei permessi. Nessuno, pero', vuole punire i sindacati". E "coraggio" ci vuole anche per affrontare il nodo Alitalia: "L'altrenativa non e' tra x esuberi o y esuberi, ma tra esuberi e chiusura. Non si pio' aver parua di dire le cose come stanno: se le aziende falliscono la gente va a casa. L'alternativa e' tra esuberi e chiusura". Per questo Renzi invita i sindacati alla saggezza: "L'offerta di Ethiad e' molto buona e consentira' alla nostra compagnia di bandiera di avere un grande futuro". C'e' poi quella "rivoluzione copernicana", la "rivoluzione del buonsenso" rappresentata dal combinato disposto di riorganizzazione della Pubblica Amministrazione e riforme istituzionali: "Si tratta di un'accelerazione dei servizi e di semplificazione per cittadini e imprese - ha spiegato Renzi - al termine dei mille giorni di governo il rapporto con la Pa sara' rovesciato, alla fine di questi percorsi scanditi dai tempi della legge-delega la Pubblica amministrazione mettera' on line tutti i certificati e offrire la possibilita' ai cittadini di scaricarli, e' una rivoluzione copernicana: la Pa va a casa dei cittadini e non piu' il contrario". Silenzio assenso, conferenze dei servizi, dirigenza pubblica, procedura e criteri per l'esercizio della delega sulla semplificazione, riforma dei rapporti di lavoro pubblico sono i punti toccati dal disegno di legge e richiamati dal premier. .

Altro...

Intesa sulla riforma del Senato Lunedi' iniziera' il voto in Aula

Redazione Giovedì, 10 Luglio 2014
- Roma, 10 lug. - La commissione Affari costituzionali ha dato mandato ai relatori affinche' riferiscano in Aula sulla riforma del Senato. Si dice soddisfatta il ministro Maria Elena Boschi: "esce un buon testo, abbiamo rispetto l'impegno a licenziarlo oggi dalla commissione. Un ringraziamento, veramente, a tutti". "Siamo arrivati con una lunga discussione ad un testo arricchito, che ha tenuto conto dei suggerimenti emersi dal dibattito" dichiara da parte sua la presidente della commissione e relatrice del ddl sulle riforme Anna Finocchiaro. "E' stato un gran lavoro, ora ci sara' il vaglio dell'aula, ma abbiamo proceduto con i criteri e l'impegno dovuto al tema importante" della modifica della Costituzione. Il testo, sottolinea ancora, "gia' risente parecchio del passaggio parlamentare". Ci saranno problemi in aula? "Credo di no - risponde - credo che la maggioranza che assiste il testo e' molto larga. In aula ci saranno anche posizioni diverse, ma e' normale che sia cosi'". Calderoli, ora su Senato testo democratico Il nuovo testo sulla composizione del Senato costituisce "un passo in avanti. Non solo rispetto all'estetica del testo stesso, ma e' tornato ad essere democratico" dice Roberto Calderoli, vice presidente del Senato e relatore del ddl sulle riforme. A chi gli chiede se la Lega votera' questo testo, l'esponente del Carroccio risponde: "La parte a regime si'. Non sono d'accordo sulle norme transitorie", aggiunge in riferimento alla seconda parte dell'emendamento sulla composizione del Senato che riguarda, in sede di prima applicazione e fino alla data di entrata in vigore della legge ordinaria, le modalita' di conteggio dei voti per l'assegnazione dei seggi. Campanella (ex M5S), nuovo Senato Frankstein Di parere opposto il senatore Francesco Campanella, ex M5S, ora nel Misto: "Se il nuovo Senato e' quello che esce dal lavoro della commissione, meglio abolirlo", afferma. "E' uscito fuori una sorta di Frankstein istituzionale solo debolissimo e destinato all'inutilita'", spiega. "La nostra totale contrarieta'" al testo resta, "anche alla luce dell'ultimo emendamento ripasticciato" dichiara la capogruppo di Sel Loredana De Petris, che sulle riforme annuncia: "Continueremo la nostra battaglia da lunedi' in aula con ogni strumento a disposizione da regolamento". .

Senato: accordo in extremis La riforma approda in aula

Redazione Giovedì, 10 Luglio 2014
- Roma, 10 lug. - La commissione Affari costituzionali ha dato disco verde alla composizione del nuovo Senato. Senato della Repubblica, e' questo il testo uscito dalla commissione che modifica l'articolo 57 della Costituzione, e' composto da 95 senatori rappresentativi delle istituzioni territoriali e da 5 senatori che possono essere nominati dal presidente della Repubblica. I consigli regionali e i consigli delle province autonome di Trento e Bolzano eleggono metodo proporzionale - viene cambiato cosi' l'emendamento presentato dalla relatrice - i senatori fra i propri componenti e, nella misura di uno per ciascuno, fra i sindaci dei comuni dei rispettivi territori. Nessuna regione puo' avere un numero di senatori inferiore a due. Ciascuna delle province autonome di Trento e Bolzano ne ha due. La ripartizione dei seggi fra le regioni si effettua in proporzione alla loro popolazione quale risulta dall'ultimo censimento generale, sulla base dei quozienti interi e dei piu' alti resti. La durata del mandato dei senatori coincide con quella degli organi delle istituzioni territoriali nei quali sono stati eletti. Con legge approvata da entrambe le Camere sono regolate le modalita' di attribuzione dei seggi e di elezione dei membri del Senato della Repubblica fra i consiglieri regionali e i sindaci, nonche' quelle per la loro sostituzione, in caso di cessazione dalla carica elettiva regionale o locale. I seggi sono attribuiti in ragione dei voti espressi e della composizione di ciascun consiglio. Il nuovo testo elaborato dalla commissione e' a firma della relatrice presidente della commissione, Anna Finocchiaro. Questa parte del testo non e' firmata da Roberto Calderoli che ha dichiarato di condividerne il contenuto, secondo quanto si apprende, ma aspetta la formulazione definitiva. Nel testo della presidente Finocchiaro ci sono anche le norme transitorie che, in attesa della legge ordinaria che le disciplinera', da' conto delle modalita' di calcolo dei voti in sede di prima applicazione. .

Delega fiscale, si allungano i tempi per l'approvazione dei decreti

Nicola Colapinto Giovedì, 10 Luglio 2014

Sarà lungo il percorso attuativo della delega fiscale. Il Decreto legislativo sulla semplificazione fiscale è giunto con due settimane di ritardo alla Commissione Finanze e Tesoro del Senato e della Camera per l'acquisizione dei loro pareri. Kamsin Nonostante i tempi stretti dichiarati dall'esecutivo l'approvazione definitiva del primo decreto legislativo (il governo ha infatti licenziato anche un secondo provvedimento in materia di Riforma del Catasto che attualmente è giunto solo in Senato), avverrà dunque dopo la pausa estiva in concomitanza con i lavori sulla legge di stabilità. Lo schema di decreto legislativo sulla Riforma Fiscale varato dal governo Renzi contiene diverse misure che riguardano imprese, piccole imprese e lavoratori autonomi.

 Ad esempio per le partite Iva vengono azzerati gli adempimenti per i rimborsi fino a 15.000 euro (ora la soglia è di 5.000 euro) e vengono aboliti i limiti all'ammontare dei rimborsi, in favore dei contribuenti non a rischio per i quali non è più necessaria la prestazione della garanzia a favore dello Stato. Inoltre i rimborsi dei crediti d'imposta e degli interessi in conto fiscale saranno erogati dall'agente della riscossione, senza che il contribuente debba presentare una apposita richiesta.

Snellito anche l'iter per le compensazione dei rimborsi da assistenza e compensi dei sostituti d'imposta. Per rendere più facile la vita alle imprese, per usufruire di regimi opzionali come la tassazione per trasparenza, il consolidato nazionale, la tonnage tax basterà dare comunicazione direttamente in sede di dichiarazione dei redditi o Irap. Per le spese di sponsorizzazione viene introdotta la percentuale unica di detrazione (50%) sia per le prestazioni di pubblicità che di sponsorizzazione per associazioni senza scopo di lucro. Si potrà detrarre l'Iva sulle spese di rappresentanza sostenute per l'acquisto di beni di costo unitario non superiore a 50 euro; attualmente sono detraibili dalle imposte sui redditi, ma ai fini Iva lo sono solo per gli omaggi di valore inferiore a 25,82 euro. Per le spese di vitto e alloggio dei professionisti non sarà più necessario fatturare le spese di vitto e alloggio del professionista, da parte del committente. Per quanto riguarda le spese di riqualificazione energetica, nel caso in cui i lavori proseguano per più periodi d'imposta, non sarà più necessario effettuare più comunicazioni.

Zedde

Camera deputati, ecco le sale per allattare i neonati

Redazione Giovedì, 10 Luglio 2014
- Roma, 10 lug. - Fine dei sacrifici per le parlamentari neo mamme, fino ad oggi alle prese con una carenza logistica che rendeva disagevole l'allattamento a Montecitorio. "Su incarico della presidente Boldrini, insieme alle colleghe mamme, abbiamo cercato, e credo di poter dire trovato, alcune soluzioni per rendere possibile alle deputate di conciliare l'impegno parlamentare con la cura dei propri figli, cosa che e' giusto avvenga per tutte le donne che lavorano", annuncia infatti a deputate e deputati la vicepresidente della Camera Marina Sereni. Nel dettaglio, "presso il piano basamentale di Palazzo Montecitorio, accanto all'ingresso di via della Missione 8, sono gia' disponibili - spiega Sereni - alcuni locali per le deputate che necessitano di allattare i propri figli. I locali, ove sono presenti due servizi igienici, sono dotati anche di fasciatoio. Inoltre, anche un servizio igienico del secondo piano del Palazzo e' stato dotato di fasciatoio". "Per lo spazio-bimbi - precisa - e' stato invece necessario un intervento, seppur minimo, di ristrutturazione e si sta procedendo all'allestimento e alla definizione del regolamento per l'utilizzo da parte dei genitori o di persone di loro fiducia". Sereni si dice quindi "lieta di informarvi in merito alla questione degli spazi per l'allattamento e per i bimbi di cui - annota - con notevoli elementi di imprecisione, si e' tornati a parlare in questi ultimi giorni su alcuni quotidiani". "Come sapete, alcuni mesi fa, su sollecitazione di alcune colleghe parlamentari, neo e/o future mamme, ci siamo posti la questione di trovare il luogo piu' adeguato per facilitare l'allattamento al seno. Rispetto al passato, infatti, in questa XVII legislatura, fatto straordinariamente positivo, sono entrate a Montecitorio molte donne e soprattutto molte giovani, rendendo cosi' totalmente insufficiente e inadeguata la piccola stanza che era stata adibita a tale scopo precedentemente. Contestualmente, abbiamo ritenuto opportuno individuare alcune stanze da adibire a 'spazio-bimbi', autogestito dalle mamme e dai papa' o da persone di loro fiducia". Di qui, le informazioni sulle soluzioni gia' adottate e in corso di realizzazione. .

Via libera della Camera al prestito vitalizio ipotecario

Eleonora Accorsi Giovedì, 10 Luglio 2014

E' arrivato il via libera della Camera alla proposta di legge del Pd sul prestito vitalizio ipotecario. Il provvedimento passa ora all'esame del Senato. Kamsin La proposta di legge prevede che chi ha oltre 60 anni potrà accendere un prestito ipotecario sulla casa di abitazione con la capitalizzazione degli interessi. Gli "over 60" dunque potranno convertire in liquidità gli immobili che possiedono senza perderne la proprietà (vendendo, come oggi accade, la nuda proprietà) ma ponendoli come garanzia del prestito. In altri termini l'obiettivo della proposta di legge è cercare di smobilizzare il valore della proprietà fondiaria per consentire agli ultrasessantenni di ottenere denaro contanti per far fronte ad esigenze straordinarie.

In Italia potrebbe interessare una 'platea' di circa 200mila over 60 proprietari di case. In pratica la banca fa stimare il valore di mercato dell'appartamento, accende un'ipoteca ed eroga una somma che varia tra il 18 e il 40% di quel valore a seconda dell'età e del sesso (cioè dell'aspettativa di vita) del proprietario. L'operazione è terminata e da quel momento cominciano subito a cumularsi gli interessi sulla somma erogata. Facendo alcune stime, il vitalizio può ammontare per un appartamento del valore di 300mila euro a circa 54mila euro se il proprietario ha 60 anni. In caso  di un proprietario 80enne di un'abitazione del valore di 1,5 milioni di euro, può arrivare al 30% di quel prezzo, ossia a circa 470mila euro. 

I figli del soggetto avranno due opzioni: vendere la casa liquidando alla banca prestito e interessi, oppure reintegrare prestito e interessi decorsi fino alla morte del proprietario, e tenersi l'immobile.

In pratica rispetto alla nuda proprietà il prestito ipotecario vitalizio darà al mutuatario il vantaggio di non perdere la proprietà dell'immobile e, pertanto, di non precludere la possibilità agli eredi di riottenere l'immobile dato in garanzia, lasciando a questi ultimi la scelta di rimborsare il credito della banca ed estinguere la relativa ipoteca.

Zedde

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