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Bonus Irpef, ecco come i datori recuperano il bonus
Sarà piu' facile per i datori di lavoro recuperare, in compensazione, tramite il modello F24, il credito d'imposta del Bonus Irpef erogato ai propri dipendenti. Kamsin La compensazione non sconta i limiti ordinari come quello dell'importo massimo annuale di 700mila euro o quello del divieto di utilizzo in presenza di debiti iscritti a ruolo. Sono queste le precisazioni contenute nella circolare diffusa dall'Agenzia delle Entrate. Il provvedimento chiarisce come recuperare il Bonus Irpef, dopo le modifiche introdotte in sede di conversione in legge del Decreto Irpef.
Nel dettaglio, i datori di lavoro, per poter recuperare il credito erogato ai lavoratori, dovranno utilizzare esclusivamente il modello F24 e potranno utilizzare l'importo corrispondente al credito in compensazione di qualsiasi importo a debito (anche in sezioni diverse dalla sezione dedicata allo Stato, come Inps, Regioni, Imu e altri tributi locali).
L'eventuale credito non utilizzato in compensazione potra' essere utilizzato nei successivi versamenti effettuati tramite modello di pagamento F24. Sono comunque fatti salvi i comportamenti dei sostituti d'imposta che, prima dell'entrata in vigore della legge di conversione, abbiano recuperato il credito erogato ai lavoratori utilizzando il modello di pagamento F24. Inoltre il recupero mediante compensazione in F24 del credito erogato al lavoratore non e' soggetto al limite annuale di 700mila euro. Inoltre, con il documento di prassi di oggi, le Entrate precisano che il recupero non e' soggetto neanche al divieto di compensazione in presenza di debiti iscritti a ruolo, per imposte erariali ed accessori, di ammontare superiore a 1.500 euro.
Il sostituto d'imposta che in un dato mese eroga il credito ad alcuni lavoratori e contestualmente recupera il credito ad altri lavoratori, dovra' utilizzare in compensazione o versare solo l'importo netto risultante dalla differenza. Se l'importo del credito erogato e' superiore a quello recuperato, il sostituto d'imposta puo' utilizzare in compensazione solo l'importo netto risultante dalla differenza. Se, invece, l'importo del credito recuperato ai lavoratori e' superiore a quello erogato, il sostituto d'imposta deve versare la differenza a debito entro gli ordinari termini di versamento delle ritenute d'acconto, utilizzando il codice tributo 1655.
Zedde
Pensioni Quota 96, oggi l'emendamento per salvare 4mila docenti
Oggi sarà presentato l'emendamento al testo del decreto legge sulla riforma della pubblica amministrazione (Dl 90/2014) che dovrebbe consentire a 4mila docenti che hanno maturato un diritto a pensione entro l'anno scolastico 2011/2012 il collocamento in quiescenza dal prossimo 1° Settembre 2014. Kamsin Si tratta di una modifica condivisa praticamente da tutte le forze politiche che ha avuto la scorsa settimana il via libera anche dell'esecutivo e quindi, se non ci saranno intoppi o ripensamenti dell'ultimo minuto, la novità dovrebbe diventare legge dello stato prima della pausa ferragostana.
La modifica che, come già anticipato da Pensioni Oggi nei giorni scorsi ricalca in pieno il disegno di legge Ghizzoni/Marzana, consentirà al personale docente che ha maturato un diritto a pensione entro il 31.8.2012 di accedere alla vecchia disciplina pensionistica, quella vigente prima dell'entrata in vigore del Dl 201/2011.
Interessati sono quindi i lavoratori e le lavoratrici che hanno maturato entro tale data i requisiti per la pensione di anzianità all'epoca vigenti (cioè la quota 96 o 40 anni di contributi) oppure i requisiti per la vecchiaia (cioè 65 anni unitamente ad almeno 20 anni di contributi). L'emendamento, che interviene sull'alinea del comma 14 dell'articolo 24 del Dl 201/2011, specifica che il beneficio è riconosciuto con decorrenza dal 1° Settembre 2014 all'esito di una procedura di monitoraggio delle domande.
Il mantenimento della previgente disciplina consentirà inoltre ai docenti coinvolti di non incappare nella penalizzazione prevista dell'articolo 24, comma 10 del Dl 201/2011 qualora essi non abbiano perfezionato i 62 anni età alla data della decorrenza della prestazione previdenziale. Resta fermo tuttavia che il calcolo delle anzianità contributive maturate successivamente al 1° gennaio 2012 avverrà mediante il sistema contributivo.
La procedura - Gli interessati dovranno- entro 15 giorni dalla conversione in legge del provvedimento - inoltrare per via telematica apposita istanza volta al conseguimento del beneficio all'Inps; l'istituto provvederà a stilare la graduatoria dei beneficiari mediante un criterio progressivo risultante dalla somma dell’età anagrafica e dell’anzianità contributiva vantate dai singoli richiedenti alla data del 31 dicembre 2012. Un meccanismo, questo, simile alle quello delle quote in cui la priorità in graduatoria si determinerà sulla base della somma dell'età anagrafica e di quella contributiva dell'istante: chi ha un valore piu' elevato dovrebbe pertanto acquisire priorità nella graduatoria. Qualora dal monitoraggio risulti il superamento delle 4 mila domande l’INPS non prenderà in esame ulteriori domande di pensionamento.
Le 4mila posizioni, tuttavia, dovrebbero in teoria essere sufficienti a garantire il beneficio a tutti coloro che avevano manifestato la volontà di lasciare. Infatti questo numero è stato individuato al termine di una ricognizione delle dichiarazioni ai fini del collocamento in quiescenza del personale della scuola che aveva maturato i requisiti entro l’anno scolastico 2011/2012, attivata dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca nel mese di ottobre 2013.
Resta il dubbio della tempistica: come sarà possibile che l'Inps sia in grado di stilare le graduatorie in tempo utile per rispettare la data del 1° Settembre?
Zedde
Salvini ripropone la castrazione chimica per gli stupratori
Ok commissione a riforma Senato, da lunedi' 'patto' a prova Aula
La riforma del Senato va in Aula Renzi non ho paura del voto
- Roma, 10 lug. - Una giornata straordinaria per il Paese, quella che si e' chiusa oggi con il via libera alla riforma del Senato arrivato dalla Prima Commissione di Palazzo Madama. Matteo Renzi non nasconde la propria soddisfazione e vede disco verde sul prosieguo del cammino delle riforme. Ma quale fronde, ma quale crisi? Sulle cose da fare la maggioranza, e non solo, "e' d'accordo al 98 per cento". Persino i grillini, che Renzi vorrebbe tornare a incontrare la prossima settimana, si sono detti d'accordo con la gran parte delle cose da fare nella lettera inviata al Pd. E' anche per questo che il Presidente del Consiglio dichiara di "sorridere" quando si sente accusare di "progetto autoritario". "Non ho paura del voto" in Aula, ha poi continuato in conferenza stampa a palazzo Chigi: "Stiamo dando un grande segnale di cambiamento, stiamo dicendo che l'Italia puo' cambiare e che alcuni tabu' possono essere vinti da una classe dirigente che ha coraggio". Lo stesso coraggio che serve all'Italia, non per uscire da sola dalla crisi, ma per farsi "locomotore in grado di trascinare fuori L'Europa" dalla palude. Questo nonostante le previsioni, che Renzi dice di "non seguire" perche' portano a nascondere i dati reali: "La disoccupazione? Ci sono 54 mila nuovi posti di lavoro, ma nessuno o quasi lo sa", sottoliena Renzi. Il leitmotiv coraggio contro la paura, Renzi lo utilizza anche quando i giornalisti gli chiedono del taglio ai permessi sindacali: "Figuriamoci", risponde, "se temiamo di dimezzare il monte ore dei permessi. Nessuno, pero', vuole punire i sindacati". E "coraggio" ci vuole anche per affrontare il nodo Alitalia: "L'altrenativa non e' tra x esuberi o y esuberi, ma tra esuberi e chiusura. Non si pio' aver parua di dire le cose come stanno: se le aziende falliscono la gente va a casa. L'alternativa e' tra esuberi e chiusura". Per questo Renzi invita i sindacati alla saggezza: "L'offerta di Ethiad e' molto buona e consentira' alla nostra compagnia di bandiera di avere un grande futuro". C'e' poi quella "rivoluzione copernicana", la "rivoluzione del buonsenso" rappresentata dal combinato disposto di riorganizzazione della Pubblica Amministrazione e riforme istituzionali: "Si tratta di un'accelerazione dei servizi e di semplificazione per cittadini e imprese - ha spiegato Renzi - al termine dei mille giorni di governo il rapporto con la Pa sara' rovesciato, alla fine di questi percorsi scanditi dai tempi della legge-delega la Pubblica amministrazione mettera' on line tutti i certificati e offrire la possibilita' ai cittadini di scaricarli, e' una rivoluzione copernicana: la Pa va a casa dei cittadini e non piu' il contrario". Silenzio assenso, conferenze dei servizi, dirigenza pubblica, procedura e criteri per l'esercizio della delega sulla semplificazione, riforma dei rapporti di lavoro pubblico sono i punti toccati dal disegno di legge e richiamati dal premier. .
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Intesa sulla riforma del Senato Lunedi' iniziera' il voto in Aula
Senato: accordo in extremis La riforma approda in aula
Delega fiscale, si allungano i tempi per l'approvazione dei decreti
Sarà lungo il percorso attuativo della delega fiscale. Il Decreto legislativo sulla semplificazione fiscale è giunto con due settimane di ritardo alla Commissione Finanze e Tesoro del Senato e della Camera per l'acquisizione dei loro pareri. Kamsin Nonostante i tempi stretti dichiarati dall'esecutivo l'approvazione definitiva del primo decreto legislativo (il governo ha infatti licenziato anche un secondo provvedimento in materia di Riforma del Catasto che attualmente è giunto solo in Senato), avverrà dunque dopo la pausa estiva in concomitanza con i lavori sulla legge di stabilità. Lo schema di decreto legislativo sulla Riforma Fiscale varato dal governo Renzi contiene diverse misure che riguardano imprese, piccole imprese e lavoratori autonomi.
Ad esempio per le partite Iva vengono azzerati gli adempimenti per i rimborsi fino a 15.000 euro (ora la soglia è di 5.000 euro) e vengono aboliti i limiti all'ammontare dei rimborsi, in favore dei contribuenti non a rischio per i quali non è più necessaria la prestazione della garanzia a favore dello Stato. Inoltre i rimborsi dei crediti d'imposta e degli interessi in conto fiscale saranno erogati dall'agente della riscossione, senza che il contribuente debba presentare una apposita richiesta.
Snellito anche l'iter per le compensazione dei rimborsi da assistenza e compensi dei sostituti d'imposta. Per rendere più facile la vita alle imprese, per usufruire di regimi opzionali come la tassazione per trasparenza, il consolidato nazionale, la tonnage tax basterà dare comunicazione direttamente in sede di dichiarazione dei redditi o Irap. Per le spese di sponsorizzazione viene introdotta la percentuale unica di detrazione (50%) sia per le prestazioni di pubblicità che di sponsorizzazione per associazioni senza scopo di lucro. Si potrà detrarre l'Iva sulle spese di rappresentanza sostenute per l'acquisto di beni di costo unitario non superiore a 50 euro; attualmente sono detraibili dalle imposte sui redditi, ma ai fini Iva lo sono solo per gli omaggi di valore inferiore a 25,82 euro. Per le spese di vitto e alloggio dei professionisti non sarà più necessario fatturare le spese di vitto e alloggio del professionista, da parte del committente. Per quanto riguarda le spese di riqualificazione energetica, nel caso in cui i lavori proseguano per più periodi d'imposta, non sarà più necessario effettuare più comunicazioni.
Zedde
Camera deputati, ecco le sale per allattare i neonati
Via libera della Camera al prestito vitalizio ipotecario
E' arrivato il via libera della Camera alla proposta di legge del Pd sul prestito vitalizio ipotecario. Il provvedimento passa ora all'esame del Senato. Kamsin La proposta di legge prevede che chi ha oltre 60 anni potrà accendere un prestito ipotecario sulla casa di abitazione con la capitalizzazione degli interessi. Gli "over 60" dunque potranno convertire in liquidità gli immobili che possiedono senza perderne la proprietà (vendendo, come oggi accade, la nuda proprietà) ma ponendoli come garanzia del prestito. In altri termini l'obiettivo della proposta di legge è cercare di smobilizzare il valore della proprietà fondiaria per consentire agli ultrasessantenni di ottenere denaro contanti per far fronte ad esigenze straordinarie.
In Italia potrebbe interessare una 'platea' di circa 200mila over 60 proprietari di case. In pratica la banca fa stimare il valore di mercato dell'appartamento, accende un'ipoteca ed eroga una somma che varia tra il 18 e il 40% di quel valore a seconda dell'età e del sesso (cioè dell'aspettativa di vita) del proprietario. L'operazione è terminata e da quel momento cominciano subito a cumularsi gli interessi sulla somma erogata. Facendo alcune stime, il vitalizio può ammontare per un appartamento del valore di 300mila euro a circa 54mila euro se il proprietario ha 60 anni. In caso di un proprietario 80enne di un'abitazione del valore di 1,5 milioni di euro, può arrivare al 30% di quel prezzo, ossia a circa 470mila euro.
I figli del soggetto avranno due opzioni: vendere la casa liquidando alla banca prestito e interessi, oppure reintegrare prestito e interessi decorsi fino alla morte del proprietario, e tenersi l'immobile.
In pratica rispetto alla nuda proprietà il prestito ipotecario vitalizio darà al mutuatario il vantaggio di non perdere la proprietà dell'immobile e, pertanto, di non precludere la possibilità agli eredi di riottenere l'immobile dato in garanzia, lasciando a questi ultimi la scelta di rimborsare il credito della banca ed estinguere la relativa ipoteca.
Zedde