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Esodati, martedì ddl sulla sesta salvaguardia in Senato
Pensioni

Esodati, martedì ddl sulla sesta salvaguardia in Senato

Eleonora Accorsi Giovedì, 04 Settembre 2014
La settimana prossima il ddl in materia di sesta salvaguardia sarà esaminato dalla Commissione Lavoro e Previdenza del Senato. Il via libera definitivo atteso entro fine mese.

Kamsin L'esame del ddl sugli esodati prendera' il via martedi' prossimo in commissione Lavoro del Senato. Lo ha riferito il presidente della commissione, Maurizio Sacconi, a margine dei lavori sul ddl delega sul lavoro, aggiungendo che il relatore sara' Mario Mauro.

La commissione lavoro non dovrebbe apportare sostanziali modifiche alla versione del testo approvata in prima lettura dalla Camera dei Deputati. Il via libera definitivo dell'Aula potrebbe avvenire già entro la fine del mese di Settembre e comunque prima della presentazione della legge di stabilità.

Com'è noto il ddl sulla sesta salvaguardia prevede, nella sua versione uscita da Montecitorio lo scorso 4 luglio, la tutela di ulteriori 32.100 lavoratori appartenenti ai seguenti profili: a) lavoratori in mobilità (5.500 soggetti); b) prosecutori volontari (12.000 soggetti); c) lavoratori cessati per accordi individuali o collettivi, licenziati individuali (8.800 soggetti);  d) lavoratori in congedo per la cura di parenti disabili (1.800 soggetti). Il disegno estende inoltre la platea dei beneficiari anche ad una nuova categoria: i cessati da un rapporto di lavoro a tempo determinato (4mila soggetti). (Qui lo strumento di Pensioni Oggi per verificare in anteprima la possibilità di accedere al beneficio).

L'intervento viene attuato attraverso 8.100 nuove posizioni da finanziare e 24mila posizioni recuperate dalla seconda salvaguardia (Dl 95/2012) e dalla quarta salvaguardia (Dl 102/2013). 

Il testo del progetto di legge è qui disponibileZedde

Lavoro: Renzi, basta totem e tabu'. Investimenti in Italia

Redazione Giovedì, 04 Settembre 2014
- Roma, 3 set. - "Non sono preoccupato dalle regole del lavoro, ma non si puo' vivere di tabu' e totem. Bisogna sapere che il lavoro non si crea cambiando le regole. I posti di lavoro si creano con gli investimenti delle imprese". Lo ha detto Matteo Renzi a radio Rtl. "La sfida e' andare a prendere investitori e dire loro 'venite in Italia'. Per fare questo servono regole chiare per la giustizia, meno burocrazia e trasparenza politica. Per questo facciamo la riforma della giustizia, della pubblica amministrazione d facciamo la legge contro la corruzione", ha aggiunto il presidente del consiglio. - Voluta o casuale, la citazione di "totem e tabu" non puo' non riportare alla mente l'omonimo titolo (che, completo, e' 'Totem e tabu: somiglianze tra vita mentale dei selvaggi e dei nevrotici') della raccolta di saggi pubblicato nel 1913 da Sigmund Freud.

Thyssenkrupp: monito del Papa, Con il lavoro non si gioca

Redazione Giovedì, 04 Settembre 2014
- CdV, 3 set. - "Con il lavoro non si gioca e chi per motivi di denaro, affari, guadagnare di piu' toglie il lavoro sappia che toglie la dignita' delle persone". Con queste parole a braccio Papa Francesco ha voluto unirsi "ai recenti interventi del vescovo di Terni", il francescano Giuseppe Piemontese, e lanciare quello che egli stesso ha definito "un accorato appello" in difesa dei posti di lavoro alla Thyssenkrupp. "Non prevalga - ha chiesto - la logica del profitto, ma quella della solidarieta' e della giustizia". "Al centro di ogni questione, anche di quella lavorativa va sempre posta la persona e la sua dignita': "ha ricordato esprimendo "preoccupazione per la grave situazione che stanno vivendo tante famiglie di Terni a motivo dei progetti della ditta Tyssenkrupp".

Missioni estero: Pinotti, personale sceso da 4. 725 a 4. 178 unita'

Redazione Giovedì, 04 Settembre 2014
- Roma, 3 set. - Complessivamente, rispetto al primo semestre 2014, si registra "una diminuzione della consistenza media del personale militare impiegato" in missioni all'estero, "da 4.725 a 4.178 unita'; in particolare, con riferimento alla missione Isaf, per la quale e' stata avviata la fase di ripiegamento del contingente, la riduzione della consistenza media e' da 2.250 a 1.500 unita'". Lo ha reso noto il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, in audizione davanti alle Commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato. "Nel decreto-legge di proroga delle missioni internazionali per il secondo semestre 2014, attualmente in fase di conversione - ricordato Pinotti - sono confermati i teatri operativi contemplati dal precedente provvedimento di proroga e sono inserite, come preannunciato nelle comunicazioni rese al Parlamento, due nuove iniziative, le missioni - europee nella Repubblica Centrafricana e in Sahel Mali - nonche' l'operazione di scorta marittima alla nave statunitense 'Cape Ray' che ha proceduto alle attivita' per la neutralizzazione delle armi chimiche siriane, come deliberato dall'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche". .

E' polemica a Latina per frase consigliere sulla statua di Hitler

Redazione Mercoledì, 03 Settembre 2014

- Latina, 3 set. - Dichiarazione choc del consigliere comunale di Latina, Giuseppe Coluzzi, eletto per Forza Italia e che stamattina durante la riunione convocata per discutere dell'intitolazione di una strada della citta a Giorgio Almirante ha detto: "Fosse per me, realizzerei anche una statua per Hitler". Subito dopo gli immediati attacchi degli esponenti del Pd del consiglio comunale, Coluzzi ha affermato "la mia era solo una provocozione". Il dibattito, nel capoluogo pontino,  sull'opportunita' di dedicare o meno una strada o un'area pubblica alla memoria dello storico leader del Movimento Sociale Italiano, e' molto sentito e va avanti da anni. 

Non tarda però a scoppiare la polemica sulla statua di Hitler e il consigliere comunale di Latina chiede scusa pubblicamente per la frase detta in consiglio comunale. "Se ho potuto ferire qualcuno con la frase utilizzata in consiglio comunale, contenente il riferimento ad Hitler - afferma -, ci tengo francamente a scusarmi. Non sono razzista, ne' nazista ne' tantomeno ho mai avuto, in quanto proveniente da una storia liberale che il mio trascorso di vita e politico testimoniano, alcun apprezzamento umano nei confronti di chi ha scritto la piu' brutta pagina della nostra storia. Si trattava di una provocazione. Volevo semplicemente sottolineare - ha aggiunto - che trovo inutile una discussione di ore per la semplice intitolazione di una strada. La nostra storia e' stata scritta da chi ha fatto del bene e da chi ha fatto del male. Io so distinguere tra quanti hanno combattuto per la liberta' e quanti l'hanno negata. Distinguiamo tra il diritto all'oblio e il dovere della memoria solo in questo modo impediremo che gli errori e gli orrori del passato possano ripetersi".

Sulla questione interviene con una nota anche il sindaco di Latina Giovanni Di Giorgi, "In merito alle dichiarazioni rilasciate oggi dal consigliere comunale Giuseppe Coluzzi, per le quali peraltro l'interessato si e' prontamente scusato, ritengo che le stesse siano assolutamente inconcepibili e irricevibili e meritino, in ogni caso, una ferma presa di distanze da parte mia e dell'intera citta'".

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Riforma scuola e' on line, assumeremo 150. 000 precari

Redazione Mercoledì, 03 Settembre 2014

- Roma, 3 set. - I 3 miliardi indicati nelle linee guida della scuola per stabilizzare i quasi 150mila insegnanti precari arriveranno dalla spending review. Lo ha detto il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, in una conferenza stampa a Palazzo Chigi. "Cosi' come si decide dove investire le risorse, si decide anche dove risparmiare, quindi questa somma sara' ricavata dalla spending review", ha detto la titolare di viale Trastevere. "Ci sara' un percorso legislativo molto lineare- ha aggiunto - dopo la consultazione arrivera' un decreto legge a inizio 2015.

Il primo strumento sara' la Legge di stabilita', utilizzata per la messa a regime della prima tornata di assunzioni". Dopo giorni di anticipazioni e tweet arriva l'annunciata riforma della scuola, consultabile sul sito dei mille giorni del governo.

Un videomessaggio per illustrate il 'piano educativo' e il libretto rosso digitale della 'Buona scuola' per entrare nel merito. Due mesi di confronto ("a voi chiedo di essere protagonisti e non spettatori", esorta Renzi nel messaggio annunciando la campagna d'ascolto "scuola per scuola" dal 15 settembre al 15 novembre) e un anno per "una rivoluzione". Nessuna imposizione, insiste il premier: "Vi propongo un patto, un patto educativo, non l'ennesima riforma, non il solito discorso che propongono tutti i politici". Perche', ed e' questa la sostanza dell'intero pacchetto, occorre ripartire dalla scuola per far ripartire il Paese: "E' la scuola il cuore di tutto", sottolinea Renzi.

E' lo stesso presidente del Consiglio a elencare alcuni dei cardini del piano: "Noi diciamo basta ai precari e alla 'supplentite', ma ci vuole anche il coraggio di dire che si devono giudicare gli insegnanti e che gli scatti di stipendio devono essere sulla base del merito e non dell'anzianita'". Per fare tutto questo, a partire dall'assunzione di 148.100 precari a settembre 2015, le risorse saranno nella legge di Stabilita'.

Ecco, in sintesi, i 12 punti delle linee guida.

1. MAI PIU' PRECARI NELLA SCUOLA. Un piano per assumere 148.100 precari a settembre 2015 e chiudere le Graduatorie a Esaurimento.

2. DAL 2016 SI ENTRA SOLO PER CONCORSO. 40mila giovani qualificati nella scuola fra il 2016 e il 2019. Si diventera' di ruolo solo per concorso.

3. BASTA SUPPLENZE. Garantire alle scuole, grazie al Piano di assunzioni, un team stabile di docenti per coprire cattedre vacanti, tempo pieno e supplenze.

4. LA SCUOLA FA CARRIERA: QUALITA', VALUTAZIONE E MERITO. Scatti, si cambia: ogni 3 anni 2 prof su 3 avranno in busta paga 60 euro netti al mese in piu' grazie a una carriera che premiera' qualita' del lavoro in classe e formazione.

5. LA SCUOLA SI AGGIORNA Formazione continua obbligatoria mettendo al centro i docenti che fanno innovazione.

6. SCUOLA DI VETRO. Online dal 2015 i dati di ogni scuola e un registro nazionale dei docenti.

7. SBLOCCA SCUOLA. Coinvolgimento di presidi, docenti, amministrativi e studenti per individuare le 100 procedure burocratiche piu' gravose e abolirle.

8. LA SCUOLA DIGITALE. Piani di coinvestimento per portare a tutti banda larga veloce e wifi.

9. CULTURA IN CORPORE SANO. Musica e Sport nella scuola primaria e piu' Storia dell'arte nelle secondarie.

10. LE NUOVE ALFABETIZZAZIONI. Rafforzare piano per le lingue straniere.

11. FONDATA SUL LAVORO. Alternanza Scuola-Lavoro negli ultimi 3 anni degli istituti tecnici e professionali.

12. LA SCUOLA PER TUTTI, TUTTI PER LA SCUOLA Stabilizzare il Fondo per il Miglioramento dell'Offerta Formativa. Attrarre risorse private con incentivi fiscali e semplificazioni burocratiche.

Riforma Pensioni, nella sanità il pensionamento d'ufficio scatta a 65 anni

Bernardo Diaz Mercoledì, 03 Settembre 2014
La risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro non potrà avvenire prima del perfezionamento dei 65 anni nei confronti dei dirigenti medici e del ruolo sanitario.

Kamsin Con il disco verde definitivo alla Riforma della Pubblica Amministrazione (Dl 90/2014) è stata resa strutturale la facoltà per le Pa di risolvere il rapporto di lavoro nei confronti dei lavoratori che abbiano raggiunto la massima anzianità contributiva, vale a dire i requisiti contributivi per la pensione anticipata (41 anni e 6 mesi di contributi per le donne, 42 anni e 6 mesi per gli uomini). La facoltà può essere esercitata allo scoccare del 62° anno di età. Non prima. Anche perchè ciò avrebbe comportato una penalizzazione.

Per attivare l'istituto in questione la legge prescrive inoltre che la decisione della Pa deve essere motivata con riferimento alle esigenze organizzative e ai criteri di scelta applicati e senza pregiudizio per la funzionale erogazione dei servizi. E deve avvenire con un preavviso di sei mesi.

La risoluzione del rapporto può essere esercitata anche verso i dirigenti medici. L'articolo 1 del Dl 90/2014 ha infatti espressamente esteso la facoltà in oggetto anche nei confronti dei dirigenti medici e del ruolo sanitario con la previsione, tuttavia di un'età minima piu' elevata rispetto alla generalità dei pubblici dipendenti: 65 anni invece di 62. Con la precisazione inoltre, che tale facoltà non può essere esercitata nei confronti dei responsabili di struttura complessa del Servizio Sanitario Nazionale (cioè i primari).

A ben vedere si tratta di un istituto che non sarà utilizzato di frequente dato che l'età minima per la risoluzione del rapporto, i 65 anni, coincide di regola (salvo il caso del trattenimento sino a 70 anni di cui si dirà a breve) proprio con il limite massimo di età per il collocamento a riposo dei dirigenti medici e del ruolo sanitario del Servizio sanitario nazionale.

Il trattenimento sino a 70 anni - Il Dl 90/2014 non ha modificato le regole per il trattenimento in servizio previsto dall'articolo 22 della legge 183/2010. Come si ricorderà l'articolo in questione, nel modificare il comma 1 dell’articolo 15-nonies del D.lgs. n. 502/1992, ha precisato che ”il limite massimo di età per il collocamento a riposo dei dirigenti medici e del ruolo sanitario del Servizio sanitario nazionale, ivi compresi i responsabili di struttura complessa, è stabilito al compimento del 65° anno di età ovvero, su istanza dell’interessato, al maturare del quarantesimo anno di servizio effettivo. In ogni caso il limite massimo di permanenza non può superare il settantesimo anno di età”.

Quindi il limite massimo di età dei dirigenti medici e del ruolo sanitario del Servizio sanitario nazionale resta suddiviso - anche dopo il Dl 90/2014 - in due diverse fattispecie alternative: al compimento del 65° anno di età ovvero al maturare del 40° anno di servizio effettivo e nel limite di 70 anni di età.  Ove l’interessato chieda l’applicazione del trattenimento fino alla maturazione del 40° anno di servizio effettivo e sempre nel limite di 70 anni di età, le Amministrazioni o enti datori di lavoro possono collocare a riposo d’ufficio gli interessati solo qualora gli stessi abbiano svolto quaranta anni di servizio effettivo e nel limite di 70 anni di età.

Il trattenimento in oggetto viene concesso a condizione che ciò non comporti un aumento del numero dei dirigenti in servizio. Nella nozione di servizio effettivo sono da ricomprendere tutte le attività lavorative effettivamente rese sia nei confronti dell'amministrazione di appartenenza sia nei confronti dello Stato (quindi con l'inclusione della contribuzione derivante dal servizio militare). Esclusi invece gli anni valorizzati attraverso il riscatto degli studi.

In definitiva con il Dl 90/2014 il trattenimento in servizio in questione potrà essere "compresso" nei confronti dei soli dirigenti medici e del ruolo sanitario: la Pa infatti al raggiungimento del 65° anno può discrezionalmente, a condizione che sia stato maturato un diritto a pensione anticipata, risolvere il rapporto di lavoro e non concedere il trattenimento.

Riforma Pensioni, così cambia il pensionamento d'ufficio nelle Pa

Riforma pensioni, le misure attese con la legge di stabilitàZedde

Malago', bravo Renzi su sport alle elementari

Redazione Mercoledì, 03 Settembre 2014
- Roma, 3 set. - "L'introduzione dello sport nelle scuole elementari e' una notizia fantastica. Voglio congratularmi con il primo ministro Matteo Renzi per aver mantenuto la promessa su quella che io definisco, dal giorno in cui sono stato eletto, la madre di tutte le battaglie di politica sportiva". Il presidente del Coni, Giovanni Malago', non nasconde la soddisfazione per le linee guida della riforma della scuola presentate dal Governo. "Portare lo sport nelle scuole - ha aggiunto il presidente Malago' - avra' uno straordinario impatto sociale; come e' scritto a chiare lettere nel documento del Governo significa avere a cuore la salute dei bambini e aumentare al tempo stesso l'inclusione sociale, contrastando tutti i fenomeno degenerativi come bullismo e violenza". "Il Coni - ha aggiunto il numero uno dello sport italiano in una nota - si e' molto impegnato in questi anni per cercare di far fare sport ai ragazzi della scuola primaria, e continuera' a farlo con progetti sempre piu' mirati e innovativi, ma certo la decisione di introdurre stabilmente lo sport a scuola, che e' il frutto di un intenso lavoro portato avanti in questi mesi con il ministro Giannini e il sottosegretario Delrio, rappresentera' un passo fondamentale per il futuro dei nostri ragazzi. Un'azione che sara' tanto piu' importante quanto potra' essere capillare, anche grazie all'aiuto dei fondi europei come immaginato dal Governo. Diciamo grazie al Governo per questa rivoluzione epocale". .

Governo congela stipendi P. a. I sindacati, 4800 euro in meno

Redazione Mercoledì, 03 Settembre 2014
- Roma, 3 set. - I contratti per gli statali saranno bloccati anche nel 2015. L'annuncio, gia' anticipato quest'estate ma mai confermato direttamente dal governo, arriva dal ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia che ammette apertamente che le risorse per il rinnovo dei contratti della P.a. non ci sono. La notizia scatena la reazione dei sindacati, che parlano di "attacco al lavoro", preparano la mobilitazione e quantificano in 4.800 euro la perdita dei salari dei lavoratori del settore pubblico. "In questa situazione di crisi l'alleanza e' prima di tutto con chi ha piu' bisogno - dice Madia - quindi confermiamo gli 80 euro. Ma in questo momento - aggiunge - le risorse per sbloccare i contratti non ci sono perche' l'Italia e' ancora in una situazione di difficolta' economica". Il congelamento del rinnovo, spiega Madia, "dovrebbe essere di un anno" e sara' messo nero su bianco nella legge di Stabilita'. "I contratti sono stati bloccati all'inizio della crisi, quindi credo che tutti, governo e parti sociali, dobbiamo lavorare" per questo, aggiunge. Ma il sindacato insorge. Se il blocco dei contratti della pubblica amministrazione sara' esteso anche al 2015, complessivamente i lavoratori dipendenti avranno perso 4.800 euro, dice il responsabile del dipartimento settori pubblici della Cgil, Michele Gentile, secondo cui "la riforma della pubblica amministrazione del governo si caratterizza sempre di piu' per essere un attacco al mondo del lavoro". Secondo i calcoli della Cgil, il blocco per il 2015 vale circa 600 euro in meno in busta paga ai dipendenti pubblici, che sommati ai 4.200 euro di mancati aumenti registrati fino ad oggi diventano complessivamente 4.800 euro. "Aspettiamo di vedere la legge di Stabilita' - aggiunge Gentile - ma le indicazioni che arrivano dal ministro Madia sono chiaramente una penalizzazione molto forte per oltre 3 milioni di dipendenti pubblici". "Se il Governo Renzi pensa davvero di umiliare ulteriormente i dipendenti pubblici, sottoponendoli a continui rimandi sul proprio futuro e contrapponendo il loro diritto al contratto all'interesse generale, la nostra risposta non potra' essere che la mobilitazione", aggiunge Rossana Dettori, segretaria generale dell'Fp-Cgil. "Senza un passo indietro del Governo, senza certezze sulla riapertura della contrattazione nel pubblico impiego - conclude la segretaria generale - torneremo nelle piazze". Il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, chiede al governo di "togliere i soldi agli enti locali, alle Regioni, ai Comuni e alle aziende mucipalizzate, non ai dipendenti statali. Stiamo ancora aspettando inziative di spending review", aggiunge. .

Ue: Piano governo su giustizia civile va in giusta direzione

Redazione Mercoledì, 03 Settembre 2014

- Bruxelles, 3 set. - La neo-commissaria Ue alla giustizia, Martine Reicherts, ha oggi elogiato le proposte del governo per la riforma della giustizia civile, definendo "coraggiose e nella buona direzione" le scelte del ministro Andrea Orlando in materia di processo civile e di riduzione della durata dei processi.

"La riforma del processo civile persegue obiettivi comuni all'Italia e alla Commissione europea," ha detto la commissaria lussemburghese al termine di un incontro con Orlando a Bruxelles. "La questione dei ritardi e' una delle questioni chiave.

La commissaria Ue alla Giustizia Martine Reicherts, ha riconosciuto che le riforme della giustizia italiane in corso sono 'riforme per la crescita'. Parlando assieme al Guardasigilli Andrea Orlando in conferenza stampa a Bruxelles, Reicherts ha sottolineato che "la politica sulla giustizia e' una politica di crescita". Orlando le ha fatto eco, sottolineando che la riforma della giustizia "e' un tutt'uno con l'aspetto della crescita".

Orlando si e' detto lieto che la Commissione riconosca la riforma italiana "come parte integrante delle riforme strutturali che il paese mette in campo per far ripartire l'economia".

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