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Salve sono nuovo ,Vorrei farvi una domanda a chi mi può rispondere ,mia moglie ha 64 anni  residente in Italia ,con doppia cittadinanza sia Romena che Italiana ,arrivo alla domanda .Avendo maturato  venti anni di contributi in Romania e 13 anni lavorati in Italia attualmente lavora ancora ,mi chiedo se  è obbligatorio fare la domanda per il cumolo dei versamenti  sia in Italia che in Romania ,oppure scegliere prendersi la pensione con i suoi 20 anni maturati  in Romania  ,e poi eventualmente arrivare con 20 anni di contributi  in Italia e richiedere la seconda pensione .Siamo andati un un caf di lavoratori, il quale ci hanno consigliato di fare la domanda in Italia ,e usufruendo la domanda di pensione Opzione donna.Scusate ,non sò se mi sono  espresso e fatto capirmi bene .
 Un Saluto a tutti , è aspetto qualche chiarimento .

Salve sono nino960 , grazie di avermi accettato nel forum

Ho svolto attività di revisione presso un comune con inquadramento contrattuale co.co.co non essendo titolare di partita iva. Sono iscritto in via esclusiva alla gestione separata INPS. L'istituto ha respinto la mia domanda di DIS-COLL "in quanto la prestazione non spetta ai revisori di società, associazioni e altri enti con o senza personalità giuridica". Poiché "in relazione agli eventi di disoccupazione verificatisi a decorrere dal 1° gennaio 2015 e sino al 31 dicembre 2015, è riconosciuta ai collaboratori coordinati e continuativi, anche a progetto, con esclusione degli amministratori e dei sindaci, iscritti in via esclusiva alla Gestione separata, non pensionati e privi di partita IVA, che abbiano perduto involontariamente la propria occupazione, una indennità di disoccupazione mensile denominata DIS-COLL", non riesco a trovare traccia circa l'esclusione dall'indennità dei revisori degli enti locali. È corretta l'interpretazione data dall'Istituto posta alla base della reiezione della mia istanza? Quali sono i riferimenti normativi che escludono i revisori degli enti pubblici dalla Dis-coll? Quali gli orientamenti della giurisprudenza?
ringrazio anticipatamente

Buongiorno a tutti ,
ho un quesito per il quale ho ricevuto risposte molto diverse fra loro ed invece ho bisogno di certezze per fare la mia scelta.

Al 31/12/2023 ho raggiunto i fatidici 42 anni e 10 mesi, 2227 settimane, per accedere alla pensione anticipata (con calcolo misto);
I miei contributi sono:
5 anni di laurea riscattata e interamente pagata entro il 31/12/2023: 260 settimane
3 anni 2 mesi  e 20 gg versati alla Cassa Ingegneri: 168 settimane da utilizzare in cumulo;
Gestione INPS 1817 settimane;
TOTALE 2245 sett., ho quindi superato i 42 anni e 10 mesi = 2227 settimane
Avendo raggiunto i requisiti entro il 31/12/2023 se decido di andare in pensione anticipata nel 2024 si applica il tetto massimo pari a 5 volte l'assegno sociale (€ 2.993,05) ??
In tal caso fino ai 67 anni dovrei percepire una pensione ridotta mentre il calcolo ad oggi mi darebbe un importo superiore.
In realtà la recente Circolare INPS n°46 del 13/03/2023, che avrebbe dovuto chiarire l'applicazione della finanziaria 2023, non è chiara perché al punto 3.5 prima sembra confermare che chi ha raggiunto i requisiti prima del 31/12/2023 conserva i requisiti precedenti e poi cita il tetto massimo (quindi avrebbero peggiorato la Fornero!)
Qualcuno sostiene che il tetto massimo si applica esclusivamente alle pensioni interamente contributive, mentra la mia sarebbe mista e quindi sfuggirebbe !

Ringrazio anticipatamente se qualcuno può chiarirmi le idee
 

Sono in pensione peranzianita.  Mia moglie e. Brasiliana e Stiamo pensando a tie tratar in. Italia.  Mia moglie puo prendere la cittadinanza italiana? Cosa si deve fare? Puo avere diritto alla pensione Di vecchiaia? Cosa si deve fare? Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Grazie mille ad entrambi per le risposte.
Per quanto riguarda i requisiti perla pensione della cassa commercialisti, li ho già maturati.
Per quanto riguarda il livello complessivo dell'importo delle pensioni, immaginavo non vi fossero differenze e quanto scritto lo conferma.
Diciamo che resta in sospeso solo un mio dubbio (o meglio, timore), che non ho espresso nel mio primo post, ovvero che avere due pensioni separate potrebbe ridurre il rischio di essere oggetto di futuri interventi legislativi sulle pensioni (ad esempio: extra-tassazione, come già avvenuto in passato), in quanto una delle due verrebbe erogata dalla cassa, mentre in caso di cumulo la pensione unica verrebbe erogata per intero dall'INPS.
E' un dubbio fondato il mio?
 

L'articolo si riferisce alle pensioni di reversibilità, lei ha segnalato una riduzione della sua pensione e credo sia conseguente a quanto detto.
Consulti anche un patronato

mi riferisco a questo articolo: www.idealista.it/news/finanza/economia/2...-rimborsi-ma-per-chi

Risolto, grazie.

Devo dedurre che la sua pensione era integrata al minimo inps ed il reddito coniugale non superava il tetto previsto (nel 2022 circa 12.900 € annui) .
Con la pensione di reversibilità però è il suo reddito che supera il tetto personale (circa 6.800 € nel 2022), da qui l'annullamento dell'integrazione al minimo per la sua pensione.

Per la cassa professionale occorre verificare i requisiti che sono diversi rispetto a quelli inps.
Per la cassa professionale dottori commercialisti suggerisco di consultare quanto riportato a questo link
www.cnpadc.it/la-cassa-per-me/previdenza...egime-di-cumulo.html

Buongiorno. Ho letto che l'Inps dovrebbe rimborsare gli arretrati del taglio della pensione propria dopo aver preso anche la pensione di reversibilità del coniuge. descrivo la mia situazione. Fino a Maggio 2022 prendevo di pensione 550 circa al mese. Dopo la morte di mio marito, mi è stata ridotta la pensione a € 450 € per cumulo con la pensione di mio marito di circa 800 €. Chiedo: Ho diritto al rimborso della decurtazione della mia pensione da 550 € a 450 €? Come faccio a capire se ne ho diritto? Come devo fare per chiedere gli arretrati? 
Grazie a chiunque mi aiuti. Buona giornata

Ai sensi del comma 195 art. 1 legge n. 232/2016 il cumulo contributivo è esercitabile dai lavoratori iscritti a due o più forme di assicurazione obbligatoria per invalidità, vecchiaia e superstiti dei lavoratori dipendenti, e anche dagli iscritti alle casse professionali.Il cumulo non opera alcun trasferimento della contribuzione da una gestione previdenziale all'altra.
Nel computo della pensione vengono calcolati sia i contributi versati come commercialista che quelli come dirigente d'azienda.Pertanto secondo il mio parere la legge le consente  il diritto di presentare domanda con la pensione in cumulo senza oneri a suo carico. Se in entrambe le due forme di previdenza,cioè AGO e Casse Professionali ha maturato i requisiti anagrafico-contributivi, può chiedere anche due distinte pensioni.Credo che il risultato finale, cioè l'importo della pensione( che ovviamente è quello che a lei interessa) sia lo stesso. Chiedo all'esperto di calcoli Cochise di confermare questa mia risposta se corretta.

Buon pomeriggio, spiego la mia domanda… in data 09/06/2022 ho presentato la domanda di invalidità a seguito in quanto soffro di obesità cronica e problemi ai polmoni, dopo la presentazione della domanda faccio dopo 7 mesi il ricorso in quanto non mi avevano convocato e di conseguenza il 15/05/2023 vengo convocato da un medico legale, il 06/11/2023 ricevo l’omologa da parte del mio legale che vado a presentare al CAF in data 10/11/2023 e non avendo ottenuto risposta fino al 13/02/2024 prendo appuntamento con l’INPS di Palermo, il 15/02/2024 un esponente dell’INPS mi avvia la pratica di assegno mensile di assistenza e mi diede due date, il 07/03/2024 o il 20/03/2024 dovevo ottenere qualche notizia in merito, ma ad oggi la pratica risulta in giacenza e sullo stato domanda in lavorazione. Ma ancora ci sarà molto da attendere? Grazie. 

Salve a tutti, mi chiamo Salvatore, ho 31 anni e sono di Palermo.