Grave problema famigliare

Vi ringrazio per l'interessamento ed i consigli. In passato già richiesi ed ottenni l'invalidità e l'handicap grave per mio padre (circa 10 anni fa) e mia madre (nel 2022), quindi, mio malgrado, ho già “esperienza” in materia. La differenza è che loro erano già pensionati, mentre mio fratello è ancora in età lavorativa, cosa che complica le decisioni. Alla fine penso farò come mi avete suggerito, richiedendo il riconoscimento dell'invalidità totale e dell'eventuale handicap grave derivante. Una volta eventualmente riconosciute, valuterò con il malato e l'azienda per cui lavora (con cui siamo in ottimi rapporti) un percorso che provi a salvaguardare i reciproci interessi.Vi ringrazio ancora per il vostro tempo.  Paolo

Ritengo che l'opzione principale in campo previdenziale sia quella di richiedere la pensione di inabilità o in subordine l'assegno ordinario di invalidità ( legge 222 ) . L'inabilità viene concessa previa cessazione del rapporto di lavoro mentre
L'assegno di invalidità è compatibile con il rapporto di lavoro e non prevede finestre d'attesa . Contestualmente è opportuno presentare domanda di invalidità civile e L.104 .

Le domande:
1)Verrebbe licenziato dall'azienda per cui lavora o rimarrebbe a carico della suddetta?
2)Potrebbe pensionarsi anticipatamente o dovrebbe comunque attendere il raggiungimento dei requisiti di età od anzianità (cosa del tutto improbabile visto il tipo di patologia)?

1) Nel contratto di lavoro di suo fratello è indicato un periodo di comporto, cioè un limite di giorni di malattia che nel triennio precedente non si possono superare. La Corte di Cassazione con la sentenza numero 12568 del 22 maggio 2018,ha stabilito che è nullo il licenziamento durante il periodo di comporto.Per essere certo della risposta deve comunque rivolgersi ad un consulente del lavoro.

2)È possibile ottenere il diritto alla pensione di vecchiaia anticipatà per invalidità all'età di 61 anni(finestra di dodici mesi) se lo stabilisce una Commissione medica dell'INPS dopo aver esaminato la documetazione attestante la patologia(cfr. art. 2 comma 1 legge n. 222/1984). Deve rivolgersi ad una patronato che le chiederà tra gli altri documenti il certificato telematico SS3 che deve compilare il medico di famiglia. Dovrà inoltre presentare domanda di invalidità civile e riconoscimento di handicap con legge 104/1992.
 

Buongiorno,anzitutto vi ringrazio per avermi accolto nella vostra community.Mi chiamo Paolo e purtroppo sto vivendo un momento molto difficile a livello famigliare. Per farla breve, a mio fratello (61 anni appena compiuti e 38 tra contributi versati e militare) è stato diagnosticato circa un mese fa un tumore metastatico non curabile; a breve inizierà le varie terapie che, auspicabilmente, gli faranno guadagnare un po' di tempo, pur in assenza di speranze di una remissione significativa. La sua condizione gli consentirebbe probabilmente di ottenere una invalidità civile al 100% in un tempo ragionevole, ma io non riesco a capire se da ciò egli trarrebbe benefici o meno a fini pensionistici e previdenziali.In pratica, una volta dichiarato invalido cosa succederebbe? Verrebbe licenziato dall'azienda per cui lavora o rimarrebbe a carico della suddetta? Potrebbe pensionarsi anticipatamente o dovrebbe comunque attendere il raggiungimento dei requisiti di età od anzianità (cosa del tutto improbabile visto il tipo di patologia)? Nonostante il mio impegno non sono riuscito a trovare informazioni precise in merito. Spero sinceramente qualcuno tra voi possa regalarmi un po' del suo tempo e della sua competenza in materia, consentendomi di comprendere quali siano le opzioni a nostra disposizione. Grazie in anticipo. Paolo