Redazione

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Migliorano le cifre sulla cassa integrazione. Secondo il report diffuso oggi dall'Inps, il numero di ore di cassa integrazione complessivamente autorizzate a giugno e' stato di 74,5 milioni, con una diminuzione del 24,3% rispetto allo stesso mese del 2013 (98,4 milioni di ore).  Kamsin I dati destagionalizzati, inoltre, evidenziano rispetto a maggio 2014 una variazione congiunturale pari al -12,7% per il totale degli interventi di cassa integrazione. 

Dall'analisi delle tipologie di intervento si ricava che le ore di cassa integrazione ordinaria (cigo) autorizzate a giugno 2014 sono state 22,4 milioni, mentre nel mese di maggio 2013, erano state 28,1 milioni: di conseguenza, la variazione tendenziale e' pari a -20,3%. In particolare, la variazione tendenziale e' stata pari a -21,6% nel settore Industria e -16,6% nel settore Edilizia. Le variazioni congiunturali calcolate sui dati destagionalizzati registrano per il mese di giugno 2014 un aumento pari all'1,0% rispetto al mese precedente.

Il numero di ore di cassa integrazione straordinaria (cigs) autorizzate a giugno scorso e' stato pari a 36,5 milioni, con una riduzione del -16,4% rispetto al giugno 2013, nel corso della quale sono state autorizzate 43,6 milioni di ore. Rispetto al maggio del 2014, si registra una variazione congiunturale, calcolata sui dati destagionalizzati, del -41,4%. Passando infine agli interventi in deroga (cigd), che risentono degli stanziamenti fissati a livello regionale, sono state 15,6 milioni le ore autorizzate a giugno 2014, con un decremento del -41,5% rispetto al giugno 2013, mese nel quale erano state autorizzate 26,7 milioni di ore.

Per la Cigd, la destagionalizzazione dei dati mostra una variazione congiunturale pari al +30,6% rispetto al precedente mese di maggio. Per quanto riguarda i dati specifici, nel mese di maggio scorso sono state presentate 73.075 domande di ASpI, 22.893 domande di mini ASpI, 341 domande tra disoccupazione ordinaria e speciale edile e 9.174 domande di mobilita', per un totale di 105.484 domande, il -20,5% in meno rispetto alle 132.719 domande presentate nel mese di maggio 2013.

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Il numero degli esuberi, ha annunciato il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, e' sceso da 2.251 esuberi del piano industriale a 980 che andranno in mobilita' e utilizzeranno per la prima volta il nuovo contratto di ricollocamento previsto dalla legge di stabilita'. Ma i nodi da sciogliere sulla trattativa Alitalia restano tanti. Kamsin  Per 250 assistenti di volo il piano prevede la permanenza in azienda con contratti di solidarieta'. I restanti 1.021 lavoratori dovrebbero essere ricollocati in altre aziende.

"Quello di questi giorni - ha dichiarato ministro - e' stato un buon lavoro: ora siamo al rush finale. Il nostro obiettivo era come ricollocare gli esuberi e secondo i dati ai quali siamo arrivati questo numero si e' ridotto a circa 980". Questi lavoratori andranno in mobilita' con l'80% dello stipendio per quattro anni. Alitalia e Etihad hanno dato la disponibilita' a "tenere 250 assistenti di volo con contratti di solidarieta' evitando che debbano andare in mobilita'".

Riguardo a 1021 dipendenti in eccesso che dovrebbero essere ricollocati in altre aziende, Lupi ha riferito che "l'Alitalia sta facendo una puntuale declinazione". Ma lo stesso ministro ha fatto presente che "nessuna azienda potra' assumere degli esuberi se non ne avra' realmente bisogno". Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha fatto notare che il governo mette in campo per la prima volta lo strumento dei contratti di ricollocamento previsti dalla legge di stabilita': "Per quanto mi riguarda abbiamo messo sul tavolo la possibilita' di usare sperimentalmente il contratto di ricollocamento previsto nella legge di stabilita' per il quale, mi sembra, c'e' gia' uno stanziamento di 15 milioni per la fase sperimentale". "Questo strumento - ha spiegato - consente a chi e' in mobilita' di fare un accordo con le agenzie del lavoro, in questo caso del Lazio, con il supporto di una unita' di missione alla quale partecipano i ministeri interessati, in questo caso del Lavoro e delle Infrastrutture e Trasporti, la Regione in collaborazione con l'Enac".

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Il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Maurizio Lupi e il titolare del dicastero del Lavoro Giuliano Poletti hanno incontrato i sindacati e illustrato loro le ultime proposte del Governo. Kamsin Alla fine dell'incontro Lupi, ha indicato: "Dei 2.251 esuberi del piano industriale Alitalia, 980 andranno in mobilita' e utilizzeranno per la prima volta il nuovo contratto di ricollocamento previsto dalla legge di stabilita'. Per 250 assistenti di volo e' invece prevista la permanenza in azienda con contratti di solidarieta'. I restanti 1.021 lavoratori dovrebbero essere ricollocati in altre aziende" Insomma, dalle parole del ministro emerge che la nuova Alitalia avra' 2000 dipendenti in meno.

"Il lavoro di questi giorni - sono parole del ministro - e' stato un buon lavoro: ora siamo al rush finale. Il nostro obiettivo era come ricollocare gli esuberi e secondo i dati ai quali siamo arrivati questo numero si e' ridotto a circa 980 si tratta di lavoratori che beneficeranno della mobilita'.

In particolare - ha aggiunto - oggi ho comunicato ai sindacati la disponibilita' dell'Alitalia e di Etihad di tenere 250 assistenti di volo con contratti di solidarieta' evitando che debbano andare in mobilita'". "I 980 esuberi andranno in mobilita' con l'80% dello stipendio per quattro anni e a costoro verra' applicato il contratto di collocamento previsto dalla legge di stabilita".

Riguardo a 1021 dipendenti in eccesso che dovrebbero essere ricollocati in altre aziende, Lupi ha riferito che "l'Alitalia sta facendo una puntuale declinazione". Ma lo stesso ministro ha fatto presente che "nessuna azienda potra' assumere degli esuberi se non ne avra' realmente bisogno".

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Sarà piu' facile per i datori di lavoro recuperare, in compensazione, tramite il modello F24, il credito d'imposta del Bonus Irpef erogato ai propri dipendenti. Kamsin La compensazione non sconta i limiti ordinari come quello dell'importo massimo annuale di 700mila euro o quello del divieto di utilizzo in presenza di debiti iscritti a ruolo. Sono queste le precisazioni contenute nella circolare diffusa dall'Agenzia delle Entrate. Il provvedimento chiarisce come recuperare il Bonus Irpef, dopo le modifiche introdotte in sede di conversione in legge del Decreto Irpef.

Nel dettaglio, i datori di lavoro, per poter recuperare il credito erogato ai lavoratori, dovranno utilizzare esclusivamente il modello F24 e potranno utilizzare l'importo corrispondente al credito in compensazione di qualsiasi importo a debito (anche in sezioni diverse dalla sezione dedicata allo Stato, come Inps, Regioni, Imu e altri tributi locali).

L'eventuale credito non utilizzato in compensazione potra' essere utilizzato nei successivi versamenti effettuati tramite modello di pagamento F24. Sono comunque fatti salvi i comportamenti dei sostituti d'imposta che, prima dell'entrata in vigore della legge di conversione, abbiano recuperato il credito erogato ai lavoratori utilizzando il modello di pagamento F24. Inoltre il recupero mediante compensazione in F24 del credito erogato al lavoratore non e' soggetto al limite annuale di 700mila euro. Inoltre, con il documento di prassi di oggi, le Entrate precisano che il recupero non e' soggetto neanche al divieto di compensazione in presenza di debiti iscritti a ruolo, per imposte erariali ed accessori, di ammontare superiore a 1.500 euro.

Il sostituto d'imposta che in un dato mese eroga il credito ad alcuni lavoratori e contestualmente recupera il credito ad altri lavoratori, dovra' utilizzare in compensazione o versare solo l'importo netto risultante dalla differenza. Se l'importo del credito erogato e' superiore a quello recuperato, il sostituto d'imposta puo' utilizzare in compensazione solo l'importo netto risultante dalla differenza. Se, invece, l'importo del credito recuperato ai lavoratori e' superiore a quello erogato, il sostituto d'imposta deve versare la differenza a debito entro gli ordinari termini di versamento delle ritenute d'acconto, utilizzando il codice tributo 1655.

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I prezzi dei flacconi di ricarica delle e-cig sarebbero quintuplicati se passasse la proposta nella bozza di decreto legislativo che punta a riordinare la tassazione sui tabacchi e le sigarette elettroniche. Kamsin Lo denuncia Anafe-Confindustria, associazione nazionale produttori fumo elettronico, "sgomenta di fronte all'ennesimo tentativo di distruggere il settore della sigaretta elettronica, senza che si sia mai aperto un serio e reale confronto tra le istituzioni e gli operatori come invece previsto dal Tavolo aperto lo scorso febbraio".

A seguito di una prima analisi della bozza del D.lgs su accise e imposte di consumo applicate ai tabacchi e alle sigarette elettroniche, Anafe-Confindustria rileva che, nonostante l'ordinanza del Tar Lazio confermata dal Consiglio di Stato che ha sospeso l'imposta di consumo pari al 58,5% del prezzo di vendita, rinviando gli atti alla Corte Costituzionale, il Governo sembra voler andare avanti sulla strada di una imposizione fiscale che non consideri le peculiarita' del settore. "In primo luogo", spiega il presidente di Anafe-Confindustria, Massimiliano Mancini, "le sigarette elettroniche continuano ad essere ciecamente assimilate al tabacco. Questa volta cercando di trovare un'equivalenza impossibile da stabilire tra una svapata e un tiro di sigaretta".

Una metodologia cosi' congegnata "da' la sensazione che per il Governo l'unica preoccupazione sia tassare per provocare la sparizione del prodotto, e cio' anche senza alcun riguardo per il diritto alla salute e persino per le casse dello Stato che, sino ad ora, ci hanno solo rimesso. Il tutto ricordando sempre che l'Italia e' l'unico paese occidentale a tassare la sigaretta elettronica".

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