Consulta-Csm: l'ira di Napolitano per il Parlamento recalcitrante

Mercoledì, 17 Settembre 2014
- Roma, 17 set. - Per descrivere cosa e' successo la cosa migliore e' scegliere il titolo di due gialli di Georges Simenon: "La pazienza di Maigret" e "Maigret perde le staffe". Un passaggio di umore perfettamente corrispondente allo stato d'animo di Giorgio Napolitano, prima sorpreso dall'impasse in Parlamento, poi sempre piu' irato fino a rasentare l'indignazione. Inutili gli appelli, inutili le blandizie e persino inutile quel tono di rabbia contenuta che trasuda da ogni righe della nota fatta partire questa mattina dal Quirinale, con destinatari i parlamentari riottosi. "Il succedersi senza risultati conclusivi delle votazioni solleva gravi interrogativi", avverte il Presidente della Repubblica, sottolineando come "che si siano verificati nel passato analoghi infelici precedenti, nulla toglie a tale gravita'". "Non so se tutti i partecipanti alle votazioni in corso abbiano chiara in modo particolare una importante questione su cui desidero richiamare la loro attenzione", aggiunge tra il pedagogico e l'insofferente, "quorum elevati per tali operazioni elettorali in Parlamento implicano tassativamente convergenze sulle candidature". Quindi basta "immotivate preclusioni nei confronti di candidature di altre forze politiche o la settaria pretesa di considerare idonei solo i candidati delle propria parte", perche' senno' il meccanismo democratico si blocca. Termina, il messaggio del Quirinale, con una chiosa che sa tanto di ultimatum: "Si rifletta bene anche sull'aspetto non secondario delle conseguenze del protrarsi di un complessivo nulla di fatto". E chi ha orecchie per intendere, intenda. C'e' chi l'ha letta come una strigliata alle Camere, chi come un aut-aut con conseguenze drastiche alle forze politiche, chi come l'ennesimo accorato, ma questa volta anche un po' estenuato, appello al dialogo su un passaggio che deve vedere destra e sinistra unite. La dichiarazione sembra scuotere il Palazzo, anche perche' si tratta di un discorso che vale ora, su Csm e Corte costituzionale, ma che vale anche per gli "incarichi di rilevanza istituzionale". E, guardacaso, anche la carica del presidente della Repubblica, e' tra questi. Come a dire, se non si riesce ad eleggere un componente del Csm per veti incrociati e la ricorrente pratica dei franchi tiratori, come si puo' pensare di eleggere in un tempo non troppo lontano il nuovo inquilino del Colle? Timore che gia da lunedi' serpeggiava tra i parlamentari Pd, che ricordavano lo spettro dei '101'. Un discorso, quello del Presidente, che addirittura ha fatto leggere a qualche parlamentare di maggioranza il monito del Capo dello Stato come una minaccia sui tempi della sua permanenza al Quirinale. Nulla di tutto cio', assicura chi ha parlato in queste ore con il Capo dello Stato. Certo, il tempo che Napolitano si e' dato per il suo compito non e' infinito e molti parlamentari di maggioranza lo indicano come successivo alla fine del semestre europeo. Una ipotesi che potrebbe non essere campata per aria. Ma lo stesso Presidente ha piu' volte invitato a non avventurarsi in "premature e poco fondate ipotesi e previsioni". Peccato che qualcuno porga orecchio da mercante, perche' la posta in gioco e' assai alta. Ma anche Maigret aveva i suoi problemi a farsi capire, talvolta. Non a caso Simenon dovette titolare, una volta: "Maigret e i testimoni recalcitranti". .

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