Csm, Bene non eleggibile Legnini, priorita' efficienza

Martedì, 30 Settembre 2014

- Roma, 30 set. - Accettare "la sfida delle riforme", attraverso un "costruttivo dialogo" "con il ministro della Giustizia, tenendo al centro il "ruolo del Plenum" e la funzione "autonoma, indipendente ed imparziale" delle toghe; queste le linee programmatiche tracciate in Plenum da Giovanni Legnini, eletto oggi vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura. "Il pieno recupero dell'efficienza delle giustizia italiana - ha detto Legnini - e' un obiettivo prioritario ". Il numero due di Palazzo dei Marescialli si rivolge anche al Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, che oggi ha presieduto il Plenum, "riferimento sicuro - ha detto Legnini - per il duro e appassionante lavoro che ci attende". Tra gli impegni piu' evidenti, quello del rinnovo di incarichi direttivi e semidirettivi: "sara' centrale - sottolinea il nuovo vicepresidente - il criterio del metodo".

Il presidente della Repubblica, da parte sua, chiede ora a Palazzo dei Marescialli di "recuperare il tempo perduto", dato il lungo periodo speso per l'elezione del nuovo Consiglio. E rivolto a Legnini, Napolitano ha osservato che "l'ampio consenso" registrato sul suo nome (il nuovo vicepresidente e' stato eletto a larga maggioranza, con 20 voti a favore) "accresce il prestigio della carica e da' maggiore slancio a questo nuovo inizio dell'organo di autogoverno della Magistratura". L'avvio dei lavori del nuovo Csm, e' pero' anche segnato dalla mancanza di un componente laico: la professoressa Teresa Bene, eletta dal Parlamento in quota Pd nelle scorse settimane, e' sta infatti dichiarata "ineleggibile" questa mattina dal Plenum. La commissione verifica titoli ha infatti accertato la mancanza dei requisiti di Bene per accedere a Palazzo dei Marescialli: la professoressa, infatti, non ha raggiunto i 15 anni richiesti dal regolamento di effettivo esercizio della professione forense ed e' docente associato e non ordinario. "E' una decisione errata, sia nel merito che sul piano procedurale - ha detto Bene, prima di lasciare il Plenum - i miei diritti di partecipazione sono stati platealmente violati". Sulla vicenda e' intervenuto anche il Presidente della Repubblica che si e' detto "rammaricato" per la "frettolosita' e disattenzione nel pur cosi' laborioso processo di selezione da parte del Parlamento. Legnini, inoltre, ha definito la vicenda Bene "dolorosa" ma ha sottolineato che quanto accaduto "non appanna il prestigio dell'istituzione". Il Parlamento, dunque, dovra' riunirsi di nuovo in seduta comune per eleggere il componente laico mancante; nel frattempo il nuovo Consiglio potra' portare avanti i suoi lavori. .

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