Pensioni, Maestri (Pd): Resta elevato il rischio di indebiti pensionistici

redazione Venerdì, 28 Ottobre 2016
L'allarme lo lancia la deputata PD Patrizia Maestri nel corso di una interrogazione parlamentare alla Camera dei Deputati. Il Governo replica: "Procedure trasparenti".
Nonostante alcuni correttivi legislativi resta elevato il rischio di indebiti pensionistici nei confronti dei pensionati e dei percettori di prestazioni di sostegno al reddito. Lo denuncia in una interrogazione parlamentare, Patrizia Maestri (Pd), discussa questa settimana in Commissione Lavoro alla Camera dei Deputati in cui solleva la mancanza di tempestività con la quale l'INPS prende atto delle comunicazioni riguardanti decessi, rioccupazioni, variazioni reddituali complessive, inviate dai percettori, favorendo l'insorgere di indebiti in materia pensionistica. E l'assenza di indicazioni particolareggiate nelle comunicazioni dell'Istituto che consentano ai percettori di conoscere le cause dell'indebito loro imputato al fine di sanare l'irregolarità contestata. 

All'interrogazione parlamentare ha risposto il Sottosegretario al Welfare, Massimo Cassano, che ricordato, in via generale, le regole in materia di recupero degli indebiti pensionistici che l'Inps è tenuta ad osservare nei confronti dei pensionati. In particolare, all'insorgenza di una situazione di indebito l'istituto è tenuto a indicare sempre le seguenti informazioni: la motivazione dell'indebito con i riferimenti normativi che hanno determinato il ricalcolo della pensione; la prestazione della quale si contesta l'indebita percezione; l'importo del debito;  il periodo di riferimento del debito;  le indicazioni sui termini e modalità utili alla presentazione di eventuale ricorso amministrativo o azione giudiziaria;  le modalità di rimborso;  i riferimenti degli uffici o recapiti da contattare con il dettaglio dell'indebito notificato. 

A tali comunicazioni deve essere allegato il documento contenente i dati relativi al calcolo dell'indebito con l'indicazione degli importi pagati prima dell'operazione di accertamento (riscossi) e di quelli conseguenti all'operazione (dovuto). Inoltre, nel caso di prestazioni pensionistiche, qualora sia possibile ricorrere al recupero mediante trattenute sulla pensione, il pensionato deve essere informato sia sulla decorrenza del piano di recupero che sul numero delle rate previste dal piano stesso. "In ogni caso, il piano di recupero non produce i propri effetti prima di 60 giorni dall'invio della comunicazione di indebito; tale intervallo temporale è volto a consentire all'interessato la possibilità di fornire eventuali elementi utili per la rettifica del provvedimento da parte della sede INPS territorialmente competente. Di tale circostanza viene data informazione nella comunicazione stessa. Nel caso in cui, invece, l'indebito percettore non sia titolare della prestazione pensionistica, l'INPS fornisce all'interessato tutti gli elementi utili ad effettuare il rimborso con «rimessa in denaro»" ha indicato Cassano. 

In ogni caso, nessun pensionato può ricevere una notifica di debito senza aver prima avuto contezza della situazione che l'ha generato ovvero senza essere messo in condizioni di poter regolarizzare la propria posizione entro i termini concessi dall'Istituto. Per quanto riguarda il rispetto del termine di prescrizione decennale dell'azione di recupero degli indebiti, la prescrizione decorre dal momento in cui la stessa può essere fatta valere. Eventuali richieste di ripetizione oltre il termine prescrizionale ordinario devono, pertanto, essere ricondotte ad ipotesi eccezionali. 

Inoltre, con particolare riferimento all'acquisizione delle comunicazioni di decesso, occorre ricordare che la legge n. 289 del 2002 ha introdotto l'obbligo, da parte delle anagrafi comunali, di trasmissione telematica all'INPS delle comunicazioni di decesso. La predetta normativa ha consentito il superamento della consegna agli uffici dell'INPS del certificato di morte in forma cartacea. Pertanto, a seguito della segnalazione di decesso da parte dei Comuni, l'INPS provvede, in modo del tutto automatico, a effettuare le relative variazioni. Occorre, peraltro, considerare che, a decorrere dal 1° gennaio 2015, anche il medico necroscopo è tenuto a trasmettere, per via telematica, sia all'INPS che al Comune il certificato di accertamento del decesso, entro 48 ore dall'evento, utilizzando a tal fine le medesime modalità già in uso per la trasmissione delle certificazioni di malattia.  

"Per quanto riguarda gli indebiti relativi alle prestazioni a sostegno del reddito (Cig, Aspi, Naspi eccetera), l'Istituto ha reso noto di aver semplificato le modalità di acquisizione delle informazioni reddituali rilevanti ai fini della determinazione del diritto e della misura delle prestazioni collegate al reddito, con conseguente contenimento dei costi per l'Amministrazione. Nello specifico, l'INPS provvede ad acquisire e a elaborare tutte le dichiarazioni reddituali rilevanti sulle prestazioni collegate al reddito, da qualunque canale esse pervengano (Agenzia delle entrate, CAF, altri soggetti abilitati) e le rielabora, in sede centrale, nei termini previsti dalla legge. All'esito di tale rielaborazione, l'INPS manda una comunicazione chiara e articolata a tutti coloro che non abbiano assolto all'obbligo di rendere le dichiarazioni reddituali. 

Occorre peraltro evidenziare, come a livello centralizzato, le comunicazioni relative a variazioni reddituali producano fisiologicamente indebiti, in quanto la verifica dei dati influenti sulla prestazione collegata al reddito avviene sempre in modo differito rispetto all'erogazione effettuata in via provvisoria sulla base di dati presuntivi. In tali casi, il legislatore ha previsto il recupero degli indebiti generatisi entro il 31 dicembre dell'anno successivo a quello in cui l'Istituto viene a conoscenza della situazione reddituale incidente sulla prestazione, contemperando in tal modo l'esigenza di certezza del pensionato con i tempi necessari per effettuare la relativa elaborazione centralizzata" ha concluso Cassano.

Del tutto insoddisfacente la risposta del sottosegretario ha ricordato la Maestri. Che ha stigmatizzato anche l'assenza di indicazioni particolareggiate nelle comunicazioni dell'Istituto che consentano ai percettori di conoscere le cause dell'indebito loro imputato al fine di sanare l'irregolarità contestata. La deputata Pd ha infine citato la propria esperienza personale, che ha potuto avere un esito positivo solo in virtù della carica di parlamentare da lei rivestita, augurandosi che l'INPS provveda al più presto all'elaborazione di nuove procedure che evitino nel futuro l'insorgenza di tali disfunzioni.

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