Anche nel 2017, pertanto, i soggetti che versino ancora in stato di disoccupazione al termine della Naspi potranno accedere al sostegno economico di durata massima di sei mesi in alternativa, ove spettante, al SIA, il sostegno per l'inclusione attiva varato dallo scorso settembre sull'intero territorio nazionale. In particolare possono fruire dell'Asdi i lavoratori componenti di un nucleo familiare in cui sia presente almeno un minore o i lavoratori che abbiano almeno un'età pari ad almeno 55 anni o superiore e non abbiano maturato i requisiti per il pensionamento di vecchiaia o anticipato in condizione di povertà. L'importo dell'assegno, che è esente da Irpef, è pari al 75% dell'ultima indennità Naspi percepita, e comunque in misura non superiore all'ammontare dell'assegno sociale (448,52 euro). La misura dell'importo viene incrementata di un ammontare pari a un quinto dell'assegno sociale (89,7 euro) per il primo figlio a carico; di 116,6 euro per due figli a carico; di 140,8 euro per tre figli a carico e di 163,3 euro in caso di quattro figli.
Per conseguire lo strumento economico l'interessato, come indicato, deve versare in condizione di povertà che è accertata tramite un Isee, in corso di validità, pari o inferiore a 5mila euro. L'assegno è erogato mensilmente a decorrere dal giorno successivo a quello del termine di fruizione della Naspi e non prevede copertura figurativa ai fini pensionistici (a differenza di quanto accade, invece, con la naspi).
L'assegno in questione si appresta comunque ad essere assorbito nel più ampio reddito di inclusione, l'evoluzione naturale del SIA, che dovrebbe essere operativo per l'inizio del prossimo anno a seguito dell'approvazione della Delega sul contrasto alla povertà.