Colf e Badanti, Datori alla Cassa per il versamento dei contributi

Bernardo Diaz Lunedì, 10 Aprile 2017
Entro il 10 aprile va fatto il versamento dei contributi per il primo trimestre dell'anno (gennaio-marzo): le quote sono rimaste invariate.
Famiglie alla Cassa per pagare i contributi di colf e badanti. Oggi scade, infatti, il primo appuntamento per il pagamento della contribuzione previdenziale dei lavoratori domestici relativo al primo trimestre 2017 (gennaio-marzo). Quest'anno la busta paga delle colf è leggermente più pesante anche se la contribuzione previdenziale è rimasta invariata. Come noto, infatti, le retribuzioni minime di colf e badanti vengono aggiornate annualmente, in base alla variazione del costo della vita. I nuovi valori vengono fissati ogni anno dalla Commissione nazionale per l’aggiornamento retributivo, composta dai rappresentanti delle organizzazioni sindacali dei lavoratori e delle associazioni dei datori di lavoro che hanno stipulato il contratto di categoria.

L’aggiornamento di quest’anno considera l’ultima tranche di aumenti previsti nel rinnovo contrattuale del 2013, mentre la contribuzione da versare all'Inps è rimasta invariata rispetto allo scorso anno dato che l'inflazione da applicare sulle retribuzioni convenzionali, nel periodo di riferimento, è risultata pari a zero. 

I contributi del personale domestico, com'è noto, sono calcolati in modo diverso rispetto alla generalità dei lavoratori dipendenti in quanto vengono determinati in misura convenzionale a seconda che il collaboratore familiare presti la propria attività lavorativa con orario inferiore o superiore alle 24 ore settimanali. Se non supera le 24 ore, il contributo orario è commisurato a tre diverse fasce di retribuzione. Se l'orario, invece, è di almeno 25 ore settimanali, il contributo orario prescinde dalla retribuzione corrisposta ed è fisso per tutte le ore lavorate. Altra differenza rispetto alla generalità dei lavoratori dipendenti sta nel fatto che le aliquote di contribuzione sono inferiori: l'aliquota IVS di finanziamento della gestione è infatti pari allo 17,4275% della retribuzione contro il 33% della generalità degli altri assicurati. A tale aliquota va aggiunto il contributo Aspi (che è superiore per i datori che non sono soggetti al contributo CUAF, Cassa Unica Assegni Familiari) la tutela Inail e il Fondo per il TFR. Complessivamente l'aliquota su cui si versano i contributi è pari al 19,9675% della retribuzione convenzionale oraria come articolata nella tavola sottostante. Dal 2013, per i soli rapporti di lavoro a tempo determinato, è previsto un contributo addizionale di finanziamento dell'Aspi, a carico del datore di lavoro, nella misura del 1,40 per cento. 

La retribuzione presa a riferimento per determinare il contributo corrispondente comprende, oltre alla paga oraria concordata tra le parti, anche la tredicesima mensilità e l'eventuale indennità di vitto e alloggio, calcolate in misura oraria. Il contributo previdenziale - che garantisce copertura assicurativa per la pensione, la maternità, la disoccupazione, gli assegni al nucleo familiare, nonché l'assicurazione contro gli infortuni e le malattie professionali - è versato, oltre che per le ore di effettivo di lavoro, anche per quelle di assenza comunque retribuite (malattia, ferie, festività eccetera).

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Documenti: La tavola con i minimi retributivi del Ministero del Lavoro

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