Lavoro Stagionale, Cgil: cresce il sommerso anche per l'incertezza sui voucher

redazione Sabato, 03 Giugno 2017
Secondo i sindacati questa estate almeno un lavoratore su due (il 55%) sarà senza un contratto regolare. Complice anche l'incertezza normativa sui voucher che il Governo ha reintrodotto con la manovrina di Aprile. 
Al mare e in montagna, ma anche nelle grandi città d'arte. Con l'arrivo dell'estate si apre la caccia al lavoro stagionale, quello che impiega giovani e meno giovani nei bar, nei ristoranti e negli stabilimenti balneari. Il personale arriva a triplicarsi rispetto ad altri periodi dell'anno ma è sempre più frequente il ricorso al lavoro nero: è la denuncia che arriva dalla Cgil che stima per questa estate almeno un lavoratore su due (il 55%) sarà senza un contratto regolare. Complice anche l'incertezza normativa sui voucher che il Governo ha reintrodotto con la manovrina appena approvata in prima lettura dalla Camera. 

Si tratta di un dato in crescita rispetto alla stessa rilevazione dell'anno scorso, quando la stima del nero si fermava al 47%. E l'incremento, si fa notare, sarebbe legato anche alla nuova incertezza normativa visto che, dopo la cancellazione dei voucher, ancora non sono legge le misure che puntano a sostituirli. Il fenomeno è diffuso in tutta Italia ma registra punte di sommerso vicine al 70% in diverse realtà meridionali. Si segnalano, in particolare, aree di grande evasione contributiva in Campania e Calabria. In queste realtà sono comunque frequenti i controlli e le sanzioni da parte della Guardia di Finanza, così come è costante l'azione degli ispettori del ministero del Lavoro su tutto il territorio nazionale.

Secondo la Cgil non basta. Per fronteggiare veramente il sommerso servirebbe una maggiore disponibilità a denunciare lo sfruttamento, sia da parte dei lavoratori sia da parte degli operatori onesti, che subiscono una concorrenza sleale.

Cgil: Grave la reintroduzione del lavoro occasionale

Non aiuta inoltre la normativa sul lavoro occasionale appena riproposta dal Governo nella manovra sulla quale la Cgil annuncia battaglia. "Il nuovo lavoro occasionale è costruito prevedendo tetti di utilizzo che, come già visto accadere per i voucher, sono variabili e passibili di allargamento e innalzamento di utilizzo in un secondo momento. Non si definisce, cioè, che cosa è occasionale, ma si considera lavoro occasionale tutto quello che rientra in un certo limite economico". 

"Con lo strumento originario pensato nel 2003 - continua la Cgil - le amministrazioni pubbliche non potevano usufruire dei voucher. Non essendoci reali controllori nel pubblico, non essendo definite le esigenze temporanee ed eccezionali e con i consistenti tagli di bilancio degli ultimi anni, è probabile che ci sarà una corsa all'utilizzo dei nuovi voucher". Secondo il sindacato, insomma, "le possibilità sono ampie e facilmente aggirabili", inoltre, "quando nacque questo strumento i prestatori che potevano percepire voucher erano solo determinate categorie di persone. Qui si universalizza la platea". Infine, "con il libretto famiglia, rispetto ai precedenti voucher, si peggiora la contribuzione e la copertura assicurativa all'Inail (in pratica saranno lavoratori di serie B)".

Da qui il monito del sindacato: "Alla fine il lavoro occasionale sostituirà il lavoro stagionale, il part-time dei weekend, i tempi determinati, la somministrazione. Non perché ce ne sia necessità, ma solo ed esclusivamente perché costa meno e dà meno diritti".  

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