Mobilità in deroga, Nuove risorse per la regione Molise

Davide Grasso Giovedì, 21 Novembre 2019
I chiarimenti in un documento dell'Inps. Coinvolti circa 40 ex lavoratori dell'indotto Ittierre che hanno terminato la mobilità ordinaria o in deroga il 31 dicembre 2016.
Più risorse per la mobilità in deroga per gli ex lavoratori dell'Area di crisi industriale complessa di Venafro - Campochiaro - Bojano. Lo rende noto l'Inps nel messaggio numero 4280/2019 pubblicato ieri dall'ente di previdenza.

La legge 2 novembre 2019, n. 128 di conversione del decreto-legge 3 settembre 2019, n. 101, recante “Disposizioni urgenti per la tutela del lavoro e per la risoluzione di crisi aziendali”, ha incluso l'Area di crisi industriale complessa di Venafro – Campochiaro – Bojano e aree dell’indotto” tra quelle che possono beneficiare del trattamento di mobilità in deroga di cui all’articolo 53-ter del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito dalla legge 21 giugno 2017, n. 96.

A seguito della novella la Regione Molise potrà stanziare ulteriori risorse (nei limiti della parte non utilizzata delle risorse finanziarie di cui all’art. 44, c. 11-bis, del D.Lgs. 148/2015 stanziate per interventi di integrazione salariale straordinaria in deroga o di trattamenti di mobilità in deroga riconosciuti ai lavoratori già occupati nelle aree di crisi industriale complessa)  per la corresponsione della mobilità in deroga in favore degli ex lavoratori dell'area industriale dell'Ittierre che, alla data del 31 dicembre 2016, risultavano beneficiari di un trattamento di mobilità ordinaria o di un trattamento di mobilità in deroga, salvo che gli stessi, alla data di entrata in vigore del D.L. n. 101/2019 (5 settembre 2019), non siano percettori di Reddito di cittadinanza, a seguito di accoglimento della relativa richiesta.

L'intervento legislativo, peraltro, spiega l'Inps, ha aumentato fino a 1,5 milioni di euro il limite di spesa (precedentemente fissato a un 1 milione di euro) entro cui è possibile concedere, nel 2019, il predetto trattamento di mobilità in deroga, nonché rettificato il bacino territoriale di riferimento per l’applicazione della misura, identificandolo come quello dell’”Area di crisi industriale complessa di Venafro – Campochiaro – Bojano e aree dell’indotto”. Secondo la Relazione illustrativa al disegno di legge di conversione la modifica riguarda 40 lavoratori dell'ex stabilimento Ittierre di Isernia, che hanno terminato il trattamento di mobilità in deroga nel periodo antecedente il 22 novembre 2017.

Decreti di autorizzazione

L'Inps precisa, pertanto, che i decreti autorizzativi della Regione relativi al trattamento in parola avverrà esclusivamente per il tramite del “Sistema Informativo Percettori” (SIP), utilizzando il numero di decreto convenzionale “18999”. Per l'erogazione corretta della prestazione l'Inps avvisa che la prestazione concessa dalla Regione deve essere deliberata sia senza soluzione di continuità rispetto alla precedente mobilità ordinaria o in deroga (quindi, con effetto retroattivo qualora quest'ultimo sia già cessato) e per un massimo di 12 mesi. La corresponsione è subordinata alla condizione che ai medesimi lavoratori siano contestualmente applicate le misure di politica attiva individuate in un apposito piano regionale - da comunicare all’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro e al Ministero del lavoro e delle politiche sociali - ed è ammessa a prescindere dall'applicazione dei criteri per l'erogazione degli ammortizzatori sociali in deroga di cui al D.M. 1° agosto 2014, n. 83473.

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