Napolitano: no conservatorismi, coraggio sul lavoro

Lunedì, 22 Settembre 2014
- Roma, 22 set. - L'Italia rinnovi le istituzioni, le strutture sociali, i comportamenti collettivi perche' "non possiamo piu' restare prigionieri di conservatorismi, corporativismi e ingiustizie". Giorgio Napolitano coglie l'occasione della cerimonia di inaugurazione dell'anno scolastico per ribadire la necessita' di varare le riforme, a partire da quella del lavoro, e di mettere in campo "politiche nuove e coraggiose per la crescita e l'occupazione, dirette soprattutto e piu' efficacemente ai giovani". Misure, spiega, per traghettare il Paese fuori "dalle secche di una crisi drammatica". Davanti a tremila studenti radunati nel cortile d'onore del Quirinale, il Presidente della Repubblica sprona tutti all'unita': "Sia chiaro - afferma - che per farcela ci si deve non gia' chiudere nei vecchi recinti nazionali, e sbraitare contro l'Europa, ma stringerci ancor di piu' in uno sforzo comune, integrare ancor piu' le nostre energie, in spirito di solidarieta', nella grande Europa unita che abbiamo via via costruito in oltre sessant'anni". Anche al Governo il Capo dello Stato manda un messaggio: "Confidiamo - dice - nella chiarificazione e concretizzazione degli impegni annunciati per il superamento di situazioni ormai insostenibili, che le politiche del passato non hanno mai risolto". Napolitano invita i ragazzi a guardare all'Unione con fiducia: "Cogliete con entusiasmo ogni opportunita' di percorrere, scoprire, conoscere la nostra Europa. E' il luogo - sottolinea - del vostro futuro, il centro ideale di valori di modernita' e di progresso in cui credere". I principi "del pluralismo politico, culturale e religioso, e dei diritti umani, civili e sociali" che caratterizzano l'Ue, afferma ancora, costituisco "il patrimonio di civilta' che l'Europa e' decisa a difendere dalla nuova ondata di fanatismo, di barbarie, di terrore che e' purtroppo venuta crescendo". Agli alunni e ai docenti Napolitano infine ricorda di guardare sempre "ai valori della legalita', del rispetto delle istituzioni, del dialogo. Valori che - conclude - si servono non a parole ma rifiutando nei fatti ogni violenza, ogni sopruso, ogni forma di corruzione". .

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