Napolitano pungola l'Europa, impegno per lavoro e crescita

Giovedì, 02 Ottobre 2014
- Napoli, 1 ott. - Il lavoro, i tanti disoccupati soprattuto i giovani e il loro futuro. Nel giorno in cui Francia e Germania si fronteggiano a muso duro sul derby tra rigore e crescita, Giorgio Napolitano pungola l'Europa, e ai banchieri dell'area Euro ricevuti a villa Rosebery alla vigilia del board della Bce a Napoli, chiede piu impegno per la crescita, per il lavoro e per l'innovazione, con politiche di investimenti concordati. Davanti a Mario Draghi, che nel discorso di Jackson Hole aveva invocato piu' riforme per creare lavoro, il Capo dello Stato ha confermato che l'Italia fara' i suoi compiti a casa come promesso piu' e piu' volte, ma ha cercto di scuotere le istituzioni Ue proprio da un citta' del Sud flagellata dalla disoccupazione. Calo dell'impiego, economia reale, questa e' "la nostra principale preoccupazione" ha detto il Presidente. A poche sedie da lui anche il governatore della Bundesbank Jens Weidmann, volto che piu' di altri incarna la corrente dei falchi del rigore europei e che piu' di una volta si e'scagliato contro le richieste i flessibilita'. Ma non e' la flessibilita' il cruccio del Presidente, servono politiche coordinate e investimenti, come quelli promessi da Juncker ma ancora solo sulla carta. E allora ecco il richiamo di Napolitano a chi frena sulla strada indicata dal prossimo presidente della Commissione: "la sfida numero uno e' aprire un nuovo sentiero di forte e sostenibile crescita in Europa". Una sfida che ha come posta in gioco il futuro: "La nostra principale preoccupazione e' naturalmente l'altissimo tasso di disoccupazione raggiunto nell'area euro e soprattutto in alcuni Paesi come l'Italia. E questo e' un motivo di preoccupazione non solo per il presente - ha sottolineato - ma anche in una prospettiva piu' lunga". L'Italia, ha confermato il Capo dello Stato a due settimane dalla presentazione della legge di stabilita' che dovra' scontare i dati negativi indicati ieri dal Def, fara' comunque la sua parte, come ha gia' fatto in questi anni di rigore. Ma ora e' giunto il momento che anche l'Europa, tutta, si impegni per far ripartire il motore dell'economia reale, quella che tocca i singoli cittadini. Per questo l'Italia intende spingere nel semestre di guida della Ue per "spostare l'accento delle politiche europee verso programmi coordinati di investimento per l'innovazione e la creazione di lavoro". E per questo l'Italia ha confermato per l'8 ottobre il vertice europeo sull'occupazione. Un Tema, di nuovo, che anche Draghi aveva toccato sempre a Jackson Hole. E proprio il governatore della Bce e' stato l'ultimo a lasciare la residenza presidenziale dopo l'incontro informale con i governatori delle banche centrali con Napolitano. Un idem sentire confermato ancora una volta. Ma soprattutto un pungolo per l'Europa e tutte le sue istituzioni perche' non dimentichi il campanello d'allarme delle elezioni di maggio e metta finalmente al centro il tema del lavoro. .

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