Pensioni, Poletti: servono nuove risorse per tutelare gli esodati

redazione Venerdì, 15 Maggio 2015
Secondo il Ministro del Lavoro è necessario un apposito intervento normativo per tutelare gli esodati rimasti fuori dalla IV e VI salvaguardia per l'esaurimento dei posti disponibili.

Kamsin Il Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti ha risposto ieri in Commissione Lavoro alla Camera dei Deputati all'interrogazione sollevata dagli Onorevoli Fedriga e Simonetti (Lega Nord) sull'insufficienza dei posti relativi ai lavoratori che assistevano disabili nel 2011 destinatari della IV e VI salvaguardia (atto 5-05507).

Il Ministro ha indicato che con specifico riferimento alla quarta salvaguardia, dai dati forniti dall'INPS lo scorso 3 aprile, «risulta che sono state certificate 4.886 posizioni, a fronte di una platea di 2.500 lavoratori salvaguardabili prevista dall'articolo 11-bis del decreto-legge n. 102 del 2013. A tale proposito il Governo, consapevole della rilevanza del problema, ha ampliato attraverso la sesta salvaguardia (introdotta dall'articolo 2, comma 1, lettera d), della legge n. 147 del 2014), di altre 1.800 unità la platea di tali lavoratori».

Per quanto riguarda i lavoratori appartenenti a tali categorie che non hanno potuto beneficiare delle salvaguardie, Poletti ricorda che l'articolo 1, comma 235, della legge n. 228 del 2012, ha previsto «l'istituzione di un Fondo in cui dovranno confluire le eventuali economie aventi carattere pluriennale rispetto agli oneri programmati per l'attuazione delle operazioni di salvaguardia in corso e le cui risorse saranno destinate al finanziamento di ulteriori misure di salvaguardia».

Il comma 3 dell'articolo 11 del decreto-legge n. 102 del 2013 ha previsto che i risparmi di spesa complessivamente conseguiti a seguito dell'adozione delle misure di armonizzazione dei requisiti di accesso al sistema pensionistico (di cui al comma 18 dell'articolo 24 della legge 22 dicembre 2011, n. 214) confluiscono nel richiamato Fondo per essere destinati al finanziamento di misure di salvaguardia pensionistica.

In conclusione il Ministro ha indicato che le «criticità segnalate possono trovare una soluzione definitiva mediante l'adozione di una specifica disposizione normativa per cui è necessaria reperire la specifica copertura finanziaria, sebbene la platea dei lavoratori in parola, a differenza di molti altri, dispone di un reddito derivante da lavoro».

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