Militari, Sap: la legge di stabilità colpisce assegni e pensioni

Giovedì, 25 Dicembre 2014
Dal 1° gennaio 2015 tornano gli automatismi stipendiali per il personale del comparto difesa e sicurezza. Ma non per la dirigenza.

Kamsin Forti criticità esprime Gianni Tonelli, segretario generale del Sindacato autonomo di polizia sulla legge di stabilità. Solo una notizia positiva denuncia l'Ufficio Studi del Sap nella legge finanziaria. Dal primo gennaio 2015 verranno pagati l' assegno di funzione, gli avanzamenti di qualifica, l'indennità di omogeneizzazione e altri vari automatismi, che saranno percepiti da chi ha maturato tali voci del trattamento economico fisso nel corso degli ultimi 4 anni. Va detto, però, che da questi benefici rimane escluso chi ha un'anzianità di servizio da 0 a 4 anni, da 21 a 27 anni, da 31 a 32 anni e superiore a 36 anni.

Ancora per tutto il 2015, inoltre, rimane il blocco dell'incremento annuale Istat del trattamento economico a favore del personale dirigente e di quello direttivo con trattamento economico dirigenziale. E per lo stesso personale è prevista la proroga, per l'anno prossimo, anche del blocco della progressione automatica degli stipendi. Ma non è tutto.

Il Sap, infatti, sottolinea che la Legge di Stabilità prevede la proroga del blocco dei rinnovi contrattuali e negoziali fino al 31 dicembre del 2015. Un danno non da poco proviene, poi, da un'altra voce. Fino al 31 dicembre 2018, l'ammontare dell'indennità di «vacanza contrattuale» sarà ferma a quella in godimento al 31 dicembre 2013. Il punto è che, sempre secondo il sindacato di polizia, essendo presumibile ipotizzare per i prossimi anni una crescita dell'economia e dunque una conseguente ripresa del tasso inflattivo anche fino al 2 per cento, e siccome, come previsto nelle more del rinnovo contrattuale, deve essere corrisposto lo 0,50 per cento dell'inflazione programmata, il blocco del governo agli attuali parametri deflattivi comporta un danno di un punto
percentuale. Ciò significa che su 3mila euro lordi di stipendio medio, la perdita è di 400 euro l'anno.

Critico il Sap anche sulla norma che introduce un tetto alle pensioni. Anche se la misura necessita di un chiarimento da parte dell'Inps e del ministero del lavoro il provvedimento riguarda tutti coloro che sino al 2011 si sarebbero visti determinare la pensione con il sistema retributivo. Tra questi, dununcia il Sap, molti sono appartenenti alle forze dell'ordine che si sono arruolati prima del dicembre 1980. "Tale personale, che dal 2012 aveva continuato a maturare la pensione con il sistema contributivo, si vedrà decurtata tutta la parte eccedente il superamento la misura della pensione determinata sul massimo della base pensionabile, ovvero dell'80 per cento delle ultime retribuzioni" denuncia il sindacato.

"In soldoni, vi sarà una perdita sulla pensione per ciascun anno lavorato dal 2012 in poi di circa 2540 euro netti medi al mese. Se a ciò si aggiunge che tale personale, accedendo alla pensione con il requisito della vecchiaia, non potrà più ricorrere al cosiddetto moltiplicatore che comporta un incremento del montante contributivo di cinque volte, possiamo stimare che per molti il danno sarà tra i 500 e gli 800 euro mensili per le qualifiche di base" conclude la nota del Sap.

La Legge di Stabilità stabilisce, inoltre, anche presupposti più stringenti per il pagamento delle indennità accessorie (cambio turno, reperibilità, ecc), la diminuzione del trattamento per reparti mobili, ecc. In questo il danno stimato, secondo il Sindacato, è di circa 400 euro procapite l'anno.
Il Sap denuncia anche quello che chiama «furto legalizzato». Il riferimento è ai «50 milioni di euro sottratti dal fondo Inps, ex Inpdap, che viene incrementato dagli interessi attivi della mutualità dei pubblici dipendenti» (forme di assistenza come prestiti, mutui, borse di studio peri quali i poliziotti versano lo 0,35 per cento dello stipendio). Il risultato è di altri 400 euro procapite in meno annuali sul trattamento economico delle donne e degli uomini in divisa.

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