Riforma Pa, Stop alla Guardia Forestale

Valerio Damiani Venerdì, 29 Luglio 2016
Palazzo Chigi ha dato il via libera definitivo al decreto che dispone l'assorbimento del Corpo Forestale dello Stato all'interno dell'Arma dei Carabinieri.  
Disco verde definitivo del Consiglio dei Ministri al decreto legislativo che attua l'assorbimento del Corpo Forestale dello Stato nell'Arma dei Carabinieri e la razionalizzazione delle forze di polizia. Palazzo Chigi ha approvato il provvedimento licenziato in via preliminare lo scorso 21 gennaio in esercitando una delle deleghe attribuite dalla legge 124/2015.

Nello specifico il decreto provvede all’eliminazione delle duplicazioni delle funzioni e alla gestione associata dei servizi comuni. È previsto l’assorbimento del Corpo forestale nell’Arma dei Carabinieri, con l’obiettivo di dare unitarietà e più forza anche alla funzione di controllo sul territorio valorizzando la specialità agroambientale. Il testo tiene conto delle indicazioni dei pareri parlamentari, del Consiglio di Stato e della Conferenza unificata. 

Con la riorganizzazione del Corpo forestale dello Stato nell’Arma dei Carabinieri scendono da 5 a 4 i corpi di polizia, viene potenziato il livello di presidio del territorio attraverso il rafforzamento dell’attuale assetto con la cooperazione della capillare rete di strutture dell’Arma, delle sue capacità investigative e delle sue proiezioni internazionali per le attività preventive e repressive. Nel nuovo comando viene assicurata la specializzazione attraverso l’impiego del personale del CFS e si punta a risparmi di spesa di circa 100 milioni di euro in 3 anni. Il nuovo comando è posto alle dipendenze funzionali del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali.

Nella giornata di ieri è stato approvato anche il decreto che riordina la dirigenza sanitaria con l'istituzione presso il Ministero della salute un elenco nazionale di quanti hanno i requisiti per la nomina a direttore generale delle Aziende sanitarie italiane. L’elenco sarà stilato da una Commissione istituita presso il Ministero della salute e composta da 5 esperti che parteciperanno a titolo gratuito. Il direttore generale dovrà essere scelto all’interno di una rosa individuata da una commissione regionale tra gli iscritti all’albo nazionale in possesso di comprovati requisiti di merito. L’operato del direttore generale è sottoposto a valutazione e, in caso di gravi motivi o di una gestione che presenta un disavanzo importante, entro 30 giorni dall’avvio del procedimento, la Regione provvede alla sostituzione.

Approvato anche un terzo decreto, sempre in attuazione della delega sulla Pa, che provvede alla riorganizzazione amministrativa del sistema portuale. Il decreto riorganizza il sistema portuale italiano in 15 Autorità di sistema portuale, che coordinano gli altri porti di rilevanza nazionale e che avranno sede nei porti definiti “core” secondo la normativa europea. Le Autorità di sistema portuale avranno una governance snella. Sono inoltre introdotte significative norme di semplificazione fra cui lo sportello unico doganale, lo sportello unico amministrativo e lo sportello unico di controllo. Si dispone altresì un efficientamento degli organi di governo per le Autorità di sistema portuale. Il testo recepisce le indicazioni dei pareri parlamentari e tiene conto delle osservazioni della Conferenza unificata e del Consiglio di Stato. 

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