Redazione

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Questa settimana riprendera’ il confronto in Commissione lavoro sul tema delle pensioni con l’ulteriore abbinamento dei nuovi disegni di legge presentati da vari partiti. Tra le proposte del Pd, c’e’ anche quella che consente di andare in pensione a uomini e donne con 41 anni di contributi indipendentemente dall’eta’ anagrafica e senza penalizzazioni. Kamsin Si tratta di una soluzione che va soprattutto incontro ai cosiddetti lavoratori ‘precoci’”. Lo dichiara Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro della Camera.  “Parliamo di persone – spiega Damiano – che hanno cominciato a lavorare a partire dai 15 anni e hanno passato tutta la loro vita in attivita’ prevalentemente manuali e usuranti”. 

“Il fulcro delle proposte di legge che verranno discusse e’ rappresentato però dalla richiesta di introdurre un criterio di flessibilita’ nel sistema previdenziale che consenta, a chi ha 62 anni di eta’ e 35 di contributi, di poter andare in pensione con una penalità massima dell’8% oppure, con la quota 100, a partire da 62 anni e 38 anni di contributi. Si tratta di due soluzioni solide e strutturali sulle quali potrebbero convergere anche i sindacati e sulle quali attendiamo un rapido confronto con il Governo. Abbiamo diversi disegni di legge in materia su cui cercheremo una posizione comune in Commissione”, conclude Damiano.

“E’ positivo comunque il fatto che il ministro Poletti abbia confermato che nella legge di Stabilita’ si mettera’ mano alla riforma Fornero”. “A noi – continua Damiano – interessa rendere piu’ umano e sociale il sistema previdenziale introducendo un criterio di flessibilita’. Il ministro conosce le nostre proposte e siamo pronti al confronto”, conclude Cesare Damiano.

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"Siamo disposti ad andare a prendere Renzi a Palazzo Chigi se per caso non dovesse usare i soldi che ha trovato sotto il materasso per aiutare le vittime della legge Fornero". Lo dice Salvini commentando la notizia del tesoretto di 1,5 mld in più di risorse sul Def. Kamsin "Se veramente ci sono soldi in più siano destinati a esodati e disoccupati". Il tesoretto da 1,6 miliardi emerso nel corso della presentazione del Def dovrebbe andare "agli investimenti all'occupazione". Così il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, parlando a margine della manifestazione nazionale dei lavoratori delle Province. A chi gli chiedeva di commentare il fatto che non ci saranno né tagli né tasse, Camusso ha risposto: "In questi casi sarei come San Tommaso, aspetterei la legge di stabilità per vedere se davvero ci sono le risorse".

Proprio sul tema questa settimana si è tenuto un incontro tra alcuni rappresentanti della Rete dei Comitati degli Esodati ed il Capo gabinetto del Ministero del Lavoro, il Dott. Caso. Il rappresentante del Governo ha assicurato che l'esecutivo intende rispettare gli impegni assunti in precedenza con coloro che hanno perso il lavoro prima dell'entrata in vigore della Riforma Fornero. Entro fine anno il Governo, quindi, sosterrà una proposta per tutelare i lavoratori rimasti esclusi dai precedenti sei provvedimenti di tutela partendo dall'utilizzo dei residui del Fondo Esodati. Questi fondi, rassicurano dall'esecutivo, non possono essere infatti distratti per altri fini in quanto devono essere destinati per legge alla tutela di questi lavoratori. L'esecutivo conferma, inoltre, che nella prossima legge di stabilità saranno apportate adeguate modifiche alla Legge Fornero.

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La stima è che per 6 milioni di dichiarazioni (il 30% del bacino potenziale) non sarà necessario aggiungere nulla e basteranno i dati già contenuti nel modulo. Un clic e via. In ogni caso la dichiarazione potrà essere inviata a partire dal primo maggio e fino al 7 luglio.

Kamsin La dichiarazione dei redditi precompilata non potrà essere presentata in forma congiunta tramite il canale telematico predisposto dall'Agenzia delle Entrate. E' questa una delle principali limitazioni all'uso del nuovo modello messo a punto dall'amministrazione fiscale. Almeno per il primo anno di avvio sperimentale la dichiarazione precompilata può essere presentata in forma congiunta esclusivamente al sostituto che presta assistenza fiscale, al Caf o al professionista abilitato. Ma non attraverso il canale telematico che potrà essere utilizzato solo per effettuare due dichiarazioni separate. Quest'anno, infatti, se i coniugi hanno presentato il modello 730/2014 in forma congiunta, sono predisposte due distinte dichiarazioni 730 precompilate, una per ciascun coniuge che abbia i requisiti per rientrare nella platea dei destinatari della dichiarazione precompilata.

La dichiarazione precompilata sarà disponibile dal 15 aprile sui siti sia dell'Agenzia delle Entrate sia dell'Inps. Dopo averla eventualmente integrata o corretta, potrà essere inviata dal primo maggio e fino al 7 luglio. I contribuenti però dovranno soppesare i possibili vantaggi offerti dall'accettazione della dichiarazione già preparata dal fisco come la limitazione dei controlli e l'erogazione immediata dei maxirimborsi e, dall'altro, la questione dei costi che i contribuenti dovranno sostenere nel caso in cui decidano di affidarsi a un Caf o a un professionista abilitato per scaricare e poi inviare la dichiarazione.

La sperimentazione della precompilata, che per il 2015 non conterrà tutte le informazioni sul contribuente (soprattutto quelle relative ai bonus fiscali), ha il vantaggio di bloccare i controlli dell'Agenzia sui dati documentali pervenuti all'amministrazione fiscale come quelli su banche e assicurazioni. Così come non cì saranno i con controlli preventivi su rimborsi oltre i 4mila euro che sono previsti in presenza di detrazioni per familiari a carico o eccedenze dalla dichiarazione dell'anno precedente. In caso di modifiche o integrazioni fatte di persona, invece, le Entrate effettueranno il controllo formale su tutti gli oneri indicati dal contribuente, compresi quelli trasmessi dai soggetti terzi. Un modo per limitare le verifiche del fisco è farsi assistere dal Caf o da un professionista: le responsabilità, in questi casi, ricadono infatti sui soggetti incaricati che rispondono per imposte, sanzioni e interessi, a meno che non riescano a provare il dolo del contribuente. Però se da un lato delegare a un professionista semplifica le cose, dall'altro comporta una spesa aggiuntiva. Ed a volte può capitare l'assurdo che per ottenere un rimborso di 20 euro dall'amministrazione finanziaria si debbano sborsare 50 euro per il Caf.

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Spunta anche un tesoretto di 1,6 miliardi già da quest'anno che il Governo tuttavia non ha impegnato. Due le opzioni sul tavolo che verranno esaminate nelle prossime settimane: un piano poveri o l'estensione del bonus 80 euro agli incapienti.

Kamsin Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera ieri sera il Def, Documento di economia e finanza, cioè il piano di finanza pubblica per i prossimi tre anni che ora viene inviato al Parlamento e alla Commissione europea. Il Def, che contiene anche il Pnr, cioè il Piano nazionale di riforme, è un documento programmatico che definisce la cornice e gli obiettivi entro i quali si muoverà la legge di Stabilità per il 2016 che verrà presentata dal governo a ottobre.

Grazie al miglioramento della congiuntura internazionale e alla riforme messe in campo, si legge nel provvedimento, il Prodotto interno lordo riprenderà a crescere (0,7% nel 2015, 1,4% nel 2016 e 1,5% nel 2017), il deficit scenderà, mantenendosi ben sotto il tetto del 3% del Pil e comincerà a diminuire anche il debito pubblico. Più a rilento migliorerà la disoccupazione: dal 12,3% di quest'anno all'11,7% del 2016.

Gli interventi programmati. Il Def elenca anche le aree di intervento per recuperare 10 miliardi necessari alla sterilizzazione dell'aumento dell'Iva (uniti ai 6,4 che emergeranno nel 2016 ). Si comincia dagli enti locali per i quali si prevede l'allineamento delle regole del Patto di stabilità interno a quelle europee cioè con costi standard e pubblicazione online degli indici di performance. Risorse a cui si aggiungeranno quelle derivanti da una revisione delle aziende municipalizzate: in particolare il documento cita le aziende di trasporto pubblico e quelle di raccolta dei rifiuti che «soffrono di gravi e crescenti criticità di costo».

Si passa poi alla revisione dei 10 mila capitoli di spesa dello Stato centrale e la riorganizzazione di Prefetture e delle altre strutture periferiche. C'è poi la creazione di una «unità indipendente di valutazione» degli investimenti pubblici al fine di ridurre i costi. Sulle pensioni potrebbe esserci una stretta sulle prestazioni di invalidità finalizzata a eliminare le differenze tra Nord e Sud e alla creazione di un nuovo modello di assistenza che ottimizzi il coordinamento tra Inps, Comuni e Asl.  Maggiore impatto anche della centrale degli acquisti per i beni della pubblica amministrazione.

Tra gli interventi "programmati" dal governo c'è la rivisitazione delle agevolazioni fiscali. Dice il Def: «In attuazione della legge delega sarà adottato un decreto delegato che preveda la redazione da parte del governo di un rapporto annuale sulle detrazioni fiscali da allegare al disegno di legge di bilancio. Tale rapporto dovrà identificare le detrazioni non giustificate da esigenze sociali o economiche o che costituiscono una duplicazione al fine di eliminarle o riformarle, salvaguardando tuttavia la tutela dei redditi da lavoro dipendente e autonomo, dei redditi di imprese minori e dei redditi di pensione, della famiglia, della salute, delle persone economicamente o socialmente svantaggiate».

Local Tax. Il Governo conferma poi anche l'abbandono dell'Imu e della Tasi per sostituirle con una unica «local tax». Per i sindaci si tratta di un impegno importante: la local tax assorbirà tutti i tributi comunali sugli immobili e permetterà ai consigli di approvare bilanci di previsione credibili. Sarebbe la prima volta dopo anni di incertezze: il leader dell'Anci Piero Passino ha calcolato 27 leggi in poco più di tre anni. A dicembre, prima che il dossier fosse congelato, a Palazzo Chigi si erano fatte delle simulazioni: l'aliquota standard avrebbe dovuto valere 2,5 per mille e con una detrazione peri redditi bassi. «L'impegno è in ogni caso di non aumentare il prelievo complessivo», ha assicurato il responsabile economia del Pd Filippo Taddei.

Nel documento spunta infine un tesoretto di 1,6 miliardi già da quest'anno che non è stato impegnato. Due le opzioni sul tavolo che verranno esaminate nelle prossime settimane: un piano poveri o l'estensione del bonus 80 euro agli incapienti.

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Tra le ipotesi allo studio dell'esecutivo anche un maggior ricorso alla totalizzazione senza oneri di tutti i periodi contributivi e versamenti volontari detassati.

Kamsin In occasione del prossimo intervento sulle pensioni il Governo prenderà in esame anche ulteriori strumenti per aiutare le persone a maturare i requisiti per il pensionamento nella previdenza pubblica. Lo ha detto ieri a Palazzo Madama, nel corso del question time, il Ministro del lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti, in risposta all'interrogazione sollevata dal presidente della Commissione Lavoro del Senato, Maurizio Sacconi.

Oltre all'introduzione di forme di "flessibilità in uscita" si studieranno anche meccanismi in grado di aumentare il maturato contributivo dei lavoratori su base volontaria. Come ad esempio la possibilità di incentivare fiscalmente i versamenti volontari, sia durante che dopo il rapporto di lavoro estendendo tale facoltà anche all'ex datore del lavoro, procedere ad un recupero più flessibile del periodo di laurea, estendere la totalizzazione a tutti i versamenti "perché nella logica contributiva nulla può andare perduto". Il suggerimento ad aprire a queste modifiche arriva proprio dell'ex-ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, che da molti anni chiede di agevolare il versamento e la riunificazione dei contributi "dato che la discontinuità lavorativa è ormai, purtroppo, un fenomeno assai frequenteSolo in questo modo sarà possibile aiutare i giovani lavoratori a costruirsi una previdenza".

"Oltre a queste forme di incentivi - ricorda Sacconi - bisogna garantire maggiore complementarietà fra i pilastri della previdenza, fra quello obbligatorio e i due volontari, quello collettivo e quello individuale, in modo tale che sia sempre possibile, a certe condizioni irrobustire innanzitutto la prima pensione, quella fondamentale, anche traslando risorse dai due pilastri a carattere volontario a quello a carattere obbligatorio".

"Abbiamo i temi che il senatore Sacconi ci ha proposto. Io credo che questi debbano essere ricompresi nella riflessione che andiamo a fare, perché essi in qualche modo aiuterebbero uno stock di persone a maturare i requisiti per il pensionamento. Quindi abbiamo bisogno di produrre tutte le condizioni che specificamente possono intervenire rispetto a questo tipo di situazione. Queste sono tematiche che affronteremo all'interno di questa vicenda in occasione della prossima legge di stabilità" ha detto il Ministro del Lavoro.

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