Opzione Donna, Polverini: Domande in Calo. Ora una proroga oltre il 2015

Eleonora Accorsi Venerdì, 03 Febbraio 2017
Il Ministero del Lavoro certifica il calo delle pensioni liquidate in regime contributivo nel 2016 e nel 2017. L'Onorevole Polverini: "I risparmi rendono possibile una proroga dell'opzione donna in misura strutturale".
Calano le pensioni liquidate con l'opzione donna. Il Ministero del Lavoro ha ieri fornito rispondendo ad una interrogazione parlamentare dell'Onorevole Polverini concernente i dati relativi alle pensioni liquidate in «regime opzione donna» nel 2016 sino ad oggi.  I dati, messi a disposizione dall'Inps mostrano in particolare che in totale le pensioni liquidate dal 2016 fino ad oggi sono 18.743; di queste, 14.083 sono del settore privato e 4.660 del settore pubblico. Per quanto riguarda l'importo medio erogato, è di circa 1.000 euro per le lavoratrici dipendenti del settore privato e di circa 800 euro per le lavoratrici autonome, mentre per le lavoratrici del settore pubblico è di circa 1.200 euro. Negli anni passati il numero delle pensioni liquidate con opzione era praticamente il doppio. 

2016 2017
Regime sperimentale donne Numero pensioni Importo medio (€) Numero pensioni Importo medio (€)

Settore privato
dipendenti 9.287 1.026,29 1.269 1.071,33
autonome 3.212 699,10 315 832,78
Subtotale  12.499 1.584
Settore pubblico Subtotale  4.291 1.248,61 369 1.261,53
Totale . . . 16.790 1.953
Come noto quest'anno la legge di stabilità per il 2017 ha ulteriormente prorogato il regime sperimentale consentendo l'opzione anche alle lavoratrici nate nell'ultimo trimestre del 1958 (1957 se autonome) a condizione che abbiano maturato l'anzianità contributiva di 35 anni entro il 31 dicembre 2015. Questa proroga, c'è da segnalare, sarà peraltro complementare all'APE nella sua forma agevolata che di mercato che consentirà, alle lavoratrici in possesso di almeno 63 anni, di accedere all'anticipo pensionistico, cioè ad un prestito ponte in attesa di maturare la pensione di vecchiaia, con l'obbligo di restituire la somma ricevuta con prelievi ventennali una volta conseguita la pensione. La scorsa rilevazione fornita a Settembre dall'Inps, aveva messo in luce come le pensioni erogate alle donne che hanno maturato il requisito anagrafico e contributivo entro il 31 dicembre 2015 nel periodo 1° gennaio – 6 settembre 2016 fossero state rispettivamente: 7.958 per le donne del settore privato (dipendenti e autonome); 2378 per le donne del settore pubblico, per un totale di 10.336 pensioni erogate e con un onere di 81.545.534 euro. Il dato a consuntivo registrato dall'Inps al 6 settembre 2016 di 10.336 pensioni erogatesi è rivelato nuovamente al di sotto delle previsioni dello stesso istituto che ipotizzava in 22.900 il numero delle pensioni da erogare per tutto il 2016.

Soddisfazione per il numero è stata espressa da Renata Polverini che osserva come esso risulti ben al di sotto delle previsioni ipotizzate dall’Inps per l’anno passato. Segno che molte lavoratrici hanno scelto di non aderire all'opzione o perchè troppo penalizzante o perchè in attesa di conoscere le misure sulla flessibilità in uscita. "La disaggregazione dei dati rappresenta un elemento importante proprio in vista di una eventuale proroga dell’opzione. Se i numeri registrati dall’Inps dovessero rimanere inferiori alle previsioni dello stesso Istituto, non vedo perché continui a essere difficoltoso garantire una estensione del regime o addirittura far diventare la misura strutturale. Dato che, si continua a essere ben lontani dall'esaurimento del fondo destinato. "Opzione Donna dovrebbe diventare un diritto implicito, anche perché non solo è su base volontaria ma produce un tale risparmio da pensare di investirlo su altro". 

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