Anche il presidente Inps, Tito Boeri, è d'accordo ed ha sottolineato che maggiore flessibilità in uscita potrebbe essere d'aiuto per la ripresa dell'occupazione giovanile e soluzione alternativa allo stanziamento di ulteriori ammortizzatori sociali per i lavoratori con oltre 55 anni. Secondo gli ultimi dati Istat, dal secondo trimestre 2012 ad oggi a fronte di quasi 800.000 over 55 al lavoro in più, nella fascia degli under 35 gli occupati sono diminuiti di altri 800.000 unità (e quasi 600mila tra i 25 e i 34anni).
I sindacati plaudono all'apertura del Ministro Poletti ribandendo il no ad ulteriori penalizzazioni per i lavoratori che escono prima chiedendo l'introduzione di una flessibilità sostenibile ma sembrano comunque destinate a tramontare sia l'ipotesi della quota 100 tra età e contributi (10 miliardi di costo annuo a regime, secondo i calcoli Inps) sia la proposta Damiano Baretta con il taglio del 2% del l'assegno per ogni anno di anticipo (8,5 miliardi il costo). Gamsin Il governo potrebbe invece prendere in considerazione l'ipotesi di un taglio piu' consistente dell'assegno per ogni anno di anticipo. Le prime decisioni arriveranno tra il 20 settembre ed il 15 Ottobre quando, con l'aggiornamento del Def, saranno noti i saldi a disposizione per la manovra finanziaria 2016 e si inizierà la scrittura degli articoli del testo.
Il tema comunque resta comunque urgente soprattutto perché a gennaio scatterà l'aumento dei requisiti legati all'aspettativa di vita (4 mesi in più per tutti i lavoratori) con l'uscita fissata per gli uomini del settore privato a 66 anni e 7 mesi e a 65 anni e 7 mesi per le donne (66 anni ed un mese le autonome), che vedranno un aumento di un anno e 10 mesi. Nel 2016 scatterà anche la revisione al ribasso dei coefficienti di trasformazione del montante contributivo ed andrà in soffitta l'opzione donna.