Pensioni, Poletti chiede risorse per la flessibilità in uscita

redazione Giovedì, 03 Settembre 2015
Il ministro del Lavoro cerca un punto di equilibrio tra la flessibilità in uscita la compatibilità economica per realizzare l'operazione. Il nodo sarà sciolto dopo il 20 Settembre. 
Cresce il fronte di chi chiede un alleggerimento della riforma For­nero. Tra questi il ministro del Lavoro, Giu­liano Paletti, che ha confermato ieri come l'introduzione di maggiore flessibilità sia un tema ormai «inelu­dibile» e vada affrontato nella legge di stabilità anche con interventi che non saranno a «costo zero». Il governo sta cercando le risor­se da stanziare su questo capitolo ma la strada resta stretta: l'obiettivo è trovare un meccani­smo che permetta l'uscita anticipata senza tagli troppo consistenti alla pensione (ren­dendo di fatto inutilizzabile la scelta) ma sen­za gravare troppo sui conti pubblici.

Anche il presidente Inps, Tito Boeri, è d'accordo ed ha sottolineato che maggiore flessibilità in uscita potrebbe esse­re d'aiuto per la ripresa dell'occupazione gio­vanile e soluzione alternativa allo stanziamento di ulteriori ammortizzatori sociali per i lavoratori con oltre 55 anni. Secondo gli ultimi dati Istat, dal se­condo trimestre 2012 ad oggi a fronte di qua­si 800.000 over 55 al lavoro in più, nella fascia degli under 35 gli occupati sono diminuiti di altri 800.000 unità (e quasi 600mila tra i 25 e i 34anni).

I sindacati plaudono all'apertura del Ministro Poletti ribandendo il no ad ulteriori penalizzazioni per i lavoratori che esco­no prima chiedendo l'introduzione di una flessibilità sostenibile ma sembrano comun­que destinate a tramontare sia l'ipotesi della quota 100 tra età e contributi (10 miliardi di costo annuo a regime, secondo i calcoli Inps) sia la propo­sta Damiano Baretta con il taglio del 2% del­ l'assegno per ogni anno di anticipo (8,5 mi­liardi il costo). Gamsin Il governo potrebbe invece prendere in considerazione l'ipotesi di un taglio piu' consistente dell'assegno per ogni anno di anticipo. Le prime decisioni arriveranno tra il 20 settembre ed il 15 Ottobre quando, con l'aggiornamento del Def, saranno noti i saldi a disposizione per la manovra finanziaria 2016 e si inizierà la scrittura degli articoli del testo. 

Il tema comunque resta comunque urgente so­prattutto perché a gennaio scatterà l'aumento dei requisiti legati all'aspettativa di vita (4 me­si in più per tutti i lavoratori) con l'uscita fissata per gli uomini del settore privato a 66 anni e 7 mesi e a 65 anni e 7 mesi per le donne (66 anni ed un mese le autonome), che vedranno un aumento di un anno e 10 mesi. Nel 2016 scatterà anche la re­visione al ribasso dei coefficienti di trasfor­mazione del montante contributivo ed andrà in soffitta l'opzione donna

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