Pensioni, rivalutazione al palo nel 2016. Ecco cosa cambia

Emanuele Orlandi Sabato, 02 Gennaio 2016
Pubblicata la Circolare Inps sulla rivalutazione delle pensioni nel 2016. Ma i pensionati non dovranno restituire il debito pensionistico maturato nel 2015.
Pensioni leggermente più basse dal 1° gennaio 2016. Lo conferma l'Inps nella Circolare 210/2015 con la quale l'istituto determina, come di consueto, i valori dei trattamenti pensionistici e assistenziali in via definitiva per l'anno uscente e in via provvisoria per il nuovo anno. Nel 2016, per la prima volta, gli importi messi in pagamento saranno leggermente più bassi rispetto all'anno precedente perchè, da un lato, l'inflazione reale nel 2015 è stata più bassa dello 0,1% di quella prevista nel dicembre 2014 e dall'altro il tasso di inflazione da applicare, in via previsionale per il 2016, è risultato pari a zero (Dm 19 Novembre 2015).

Una sorpresa amara anche se la colpa, almeno questa volta, non è della Fornero bensì della stagnazione economica e dell'andamento dei prezzi. Il mancato aumento del 2016 è comunque un valore provvisorio, in quanto calcolato sui primi nove mesi del 2015, e quindi non è escluso che quello definitivo cambi, con effetto tra dodici mesi.

I trattamenti, sia quelli assistenziali che previdenziali, quest'anno saranno quindi leggermente limati verso il basso. E poteva andare anche peggio considerando che il debito accumulato nel 2015, frutto per l'appunto della differenza tra valore provvisorio e definitivo, avrebbe dovuto essere recuperato questo mese con un prelievo una tantum: la legge di stabilità ha sospeso il conguaglio negativo rinviandolo al 2017. 

Gli unici assegni che aumenteranno quest'anno rispetto al 2015 sono quelli coinvolti nel decreto legge 65/2015, adottato dal Governo in risposta alla Sentenza della Corte Costituzionale della scorsa primavera. Si tratta delle prestazioni ricomprese tra le tre e le sei volte il trattamento minimo che già ad Agosto hanno ricevuto un primo (anche se irrisorio) ristoro a parziale compensazione degli effetti del blocco biennale (2012 e 2013) dell'indicizzazione previsto dalla Legge Fornero. Alla perequazione è stata aggiunta una rivalutazione pari al 50% di quella attribuita negli anni 2012 e 2013 (40% sino a 4 volte il minimo; 20% sino a 5 volte il minimo e 10% sino a 6 volte il minimo) che si tradurrà in un aumento di circa 10 euro al mese dal 1° gennaio 2016.

Segui su Facebook tutte le novità su pensioni e lavoro. Partecipa alle conversazioni. Siamo oltre cinquantamila

© 2022 Digit Italia Srl - Partita IVA/C.f. 12640411000. Tutti i diritti riservati