Reddito di Inclusione, Via libera definitivo del Senato. Ecco cosa cambia

Paolo Piva Giovedì, 09 Marzo 2017
L'Aula del Senato ha approvato in via definitiva il testo del disegno di legge che riordina le prestazioni assistenziali ed introduce la misura unica di contrasto alla povertà.
Via libera definitivo del Parlamento al reddito di inclusione. L'Aula del Senato ha licenziato questa mattina l'articolo unico del disegno di legge 2494, collegato alla manovra di finanza pubblica dello scorso anno, che delega il Governo ad adottare entro sei mesi più decreti legislativi per introdurre uno strumento di contrasto della povertà assoluta, denominata reddito di inclusione. Il DDL era stato presentato all'inizio del 2016 dal Governo Renzi con l'obiettivo di superare gli attuali sostegni contro la povertà. 

Il reddito di inclusione, come già anticipato nei giorni scorsi su pensionioggi.it, consisterà in una misura unica a livello nazionale, di carattere universale, subordinata alla prova dei mezzi (ISEE) e all'adesione a un progetto personalizzato di inclusione, articolata in un beneficio economico e in una componente di servizi alla persona. L'importo del sostegno, le cui modalità di pagamento dovranno essere definite dal Governo (carta prepagata o altre modalità), dovrebbe aggirarsi, almeno all'inizio della misura, sull'attuale erogazione prevista dal sostegno per l'inclusione attiva (massimo 400 euro al mese). Per beneficiare della misura sarà previsto un requisito di durata minima di residenza nel territorio nazionale. E' previsto un graduale incremento del beneficio e dell'estensione dei beneficiari, da individuare prioritariamente tra i nuclei familiari con figli minori o con disabilità grave, donne in stato di gravidanza, disoccupati di età superiore a 55 anni. Lo strumento avrà una durata limitata nel tempo ma potrà essere rinnovato, subordinatamente alla verifica del persistere dei requisiti, ai fini del completamento o della ridefinizione del percorso previsto dal progetto personalizzato. Saranno previste cause di sospensione e decadenza (es. mancato rispetto del progetto personalizzato, percezione di redditi oltre ad un determinata soglia).

La delega provvede anche al riordino di alcune prestazioni assistenziali che saranno assorbite nel reddito inclusione. A finire nel perimetro del riordino saranno in particolare l'attuale SIA, di cui il reddito di inclusione ne costituisce la sua naturale evoluzione, la Carta Acquisti ordinaria e probabilmente l'Asdi, l'assegno di disoccupazione sperimentale introdotto con il Jobs Act per i percettori di Naspi. Con riferimento alla Carta acquisti la delega precisa, comunque, che il completo assorbimento avverrà solo nel momento in cui tale misura copra le fasce di popolazione interessate. Non ci saranno interventi di revisione sulle pensioni ai superstiti, sui sostegni contro la disabilità o l'invalidità civile o altre prestazioni assistenziali rivolte alla popolazione anziana (es. assegno sociale e maggiorazioni sociali) eventualità che lo scorso anno aveva suscitato molte preoccupazioni. 

Nella Delega c'è spazio anche per il rafforzamento del coordinamento degli interventi in materia di servizi sociali, al fine di garantire su tutto il territorio nazionale i livelli essenziali delle prestazioni. In particolare ci sarà un organismo nazionale di coordinamento del sistema degli interventi e dei servizi sociali, presieduto dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al fine di favorire una maggiore omogeneità territoriale nell'erogazione delle prestazioni e di definire linee guida per le singole tipologie di intervento. L'organismo si dovrà consultare periodicamente le parti sociali e gli organismi rappresentativi degli enti del Terzo settore al fine di valutare l'attuazione delle disposizioni della Delega e potrà costituire gruppi di lavoro, con la partecipazione dei predetti soggetti, finalizzati alla predisposizione di analisi e di proposte in materia di contrasto della povertà. 

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Documenti: Il testo del disegno di legge Delega sulla Povertà 

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