Riforma Pensioni, Al Senato le modifiche del Governo

Domenica, 23 Novembre 2014
In dirittura d'arrivo anche la revisione delle norme sui patronati: l'orientamento sarebbe di dimezzare il taglio a loro carico ma introducendo una riforma di sistema attraverso una drastica riduzione proprio dei patronati esistenti.

Kamsin Il governo ha avuto il disco verde alla manovra. La Commissione europea riconoscerà all’Italia le «circostanze eccezionali» e, dunque, darà la possibilità a Roma di usare gli spazi di flessibilità consentiti dagli accordi europei. Il giudizio ufficiale tuttavia, arriverà solo dopodomani. Ma ieri c’è stata una riunione tecnica dei capi di gabinetto della Commissione, nella quale si sarebbe deciso di dare il disco verde ai conti italiani. Si tratta, tuttavia, solo di un primo passaggio. Un nuovo esame, più duro, ci sarà a marzo, quando l’Ue tornerà ad esaminare i bilanci di Roma, insieme a quelli di Francia e Belgio.

La riunione dei capi di gabinetto della Commissione anticipa dunque il verdetto atteso per martedì a livello politico dal collegio dei commissari dando anche disco verde alla possibilità per i contributi nazionali destinati al Fondo investimenti di essere ''volontari'' e, soprattutto, di essere ''esclusi dal calcolo del deficit''.

In attesa del giudizio europeo, intanto la manovra ha comunque proseguito il suo iter in Parlamento. Martedì riprenderanno le votazioni in commissione sugli ultimi emendamenti e poi il testo arriverà in Aula a Montecitorio giovedì 27. La tabella di marcia sarà dunque rispettata. Ancora aperti una serie di capitoli, dai fondi pensione all'Irap, dai patronati al fondo famiglia, alla local tax sui quali il Governo presenterà emendamenti al Senato (è praticamente inevitabile una terza lettura del provvedimento).

Per i fondi pensione l’aliquota sui rendimenti nel testo governativo è stata aumentata dall’11,5% al 20%. Al Tesoro avrebbero preparato delle simulazioni per abbassarla al 15-17% con un costo di 120 milioni. Ma in realtà, a via XX settembre, si è aperto un dibattito se i fondi pensione vadano considerate rendite finanziarie o risparmio previdenziale. Se dovesse prevalere questa seconda interpretazione, l’aliquota verrebbe riportata all’11,5% cercando coperture su altre voci.

Praticamente certa, poi, una revisione del taglio ai patronati: l'orientamento sarebbe di dimezzare il taglio a loro carico ma introducendo una riforma di sistema attraverso una drastica riduzione proprio dei patronati esistenti. Restando sul capitolo pensioni martedì in Commissione Bilancio si deciderà sul destino dei quota 96, precoci e ferrovieri. 

Poi c'è il pacchetto casa. La tassazione immobiliare, ha spiegato il vice ministro Enrico Morando, sarà radicalmente cambiata con la local tax. Anche sull’Irap, ha annunciato sempre Morando, nel passaggio al Senato verranno introdotte delle modifiche per sanare alcune storture della norma che, abolendo tutti i regimi agevolati precedenti per passare allo sgravio totale del costo del lavoro, finisce per penalizzare alcune tipologie di aziende.

Zedde

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