Riforma Pa, stop al voto minimo di laurea per i concorsi pubblici

Davide Grasso Venerdì, 17 Luglio 2015
Lo prevede un emendamento approvato ieri dall'Aula della Camera al disegno di legge delega sulla Pubblica Amministrazione. 
L'Aula della Camera ha confermato ieri la riforma della dirigenza pubblica e la soppressione dei segretari comunali. Passa in particolare la norma che prevede l'inquadramento dei dirigenti pubblici in tre ruoli unici, rispettivamente, dello Stato, delle regioni e degli enti locali con il superamento delle due fasce che tradizionalmente contraddistinguono gli incarichi dirigenziali.

 Una volta iscritti nei ruoli unici i dirigenti dovranno seguire una formazione permanente e gli incarichi, di durata quadriennale, rinnovabili, saranno conferiti attraverso una procedura con avviso pubblico, sulla base di requisiti e criteri definiti dall'amministrazione e approvazione, preventiva o successiva, da parte di una specifica Commissione. Per facilitare il conferimento ci sarà anche l'istituzione di una banca dati nella quale inserire il curriculum vitae e un profilo professionale per ciascun dirigente dei ruoli, comprensivo delle valutazioni ottenute nei diversi incarichi ricoperti dai dirigenti. 

Per quanto riguarda la retribuzione la delega prevede una omogeneizzazione del trattamento economico fondamentale e accessorio nell'ambito del ruolo unico con la definizione della retribuzione di posizione e la fissazione di limiti assoluti definiti in base a criteri oggettivi. C'è anche la definizione dell'incidenza della retribuzione di risultato, in relazione al tipo di incarico con la possibilità di ancorarla sia a obiettivi fissati per l'intera amministrazione, sia a obiettivi assegnati al singolo dirigente. Chi resta privo di incarico avrà l'erogazione del solo trattamento economico fondamentale e della parte fissa della retribuzione maturata e potrà chiedere la retrocessione a "funzionario". La decadenza dal ruolo unico potrà avvenire, però, solo in esito ad una valutazione negativa. GamsinNella giornata di ieri è stato approvato anche un emendamento dei grillini che prevede la revoca e il divieto dell'incarico in settori esposti a rischio corruzione ai dirigenti condannati anche in via non definitiva dalla Corte del conti al risarcimento del danno erariale per condotte dolose. Scompare poi la figura dei segretari comunali ma con una norma ponte che per tre anni consentirà ai medesimi di svolgere le stesse funzioni pur essendo confluiti nel ruolo unico dei dirigenti locali. I comuni con popolazione superiore a 100.000 abitanti potranno tuttavia nominare, in alternativa al dirigente apicale, un direttore generale con la previsione, in tale ipotesi, dell'affidamento della funzione di controllo della legalità dell'azione amministrativa a un dirigente del ruolo unico.

Con un emendamento del Pd si allargano poi le maglie per i pensionati nella Pa: il tetto di un anno agli incarichi (senza possibilità di rinnovo) vale solo per i ruoli direttivi mentre le altre cariche e le collaborazioni saranno comunque consentite. Tra le novità approvate ieri dall'Aula c'è anche un emendamento proposto da Marco Meloni e dalla Ghizzoni che sopprime il requisito del voto minimo di laurea per la partecipazione ai concorsi per l'accesso agli impieghi in tutte le pubbliche amministrazioni.



Segui su Facebook tutte le novità su pensioni e lavoro. Partecipa alle conversazioni. Siamo oltre cinquantamila

© 2022 Digit Italia Srl - Partita IVA/C.f. 12640411000. Tutti i diritti riservati